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Autore: Shileny Kimiko    12/02/2012    9 recensioni
“Giuro sulla Madre Terra che smaschererò il traditore”
Dopo il reality quelle parole risuonavano nella testa del rosso come una promessa. O meglio, una minaccia.
_____
Scott è tornato a casa senza il milioncino. I rimorsi di aver mandato a casa Dawn si fanno sentire, mentre lui riprende i suoi soliti lavoretti domestici, tiranneggiato dal fratello maggiore e quasi odiato dalla sorella minore.
Dawn è tornata a casa senza il milioncino. Sebbene Scott l'abbia mandata a casa, non nutre sentimenti negativi in lui, mentre tutti la amano e le consigliano di vendicarsi.
Un Amore che prima di sbocciare dovrà superare pregiudizi, impressioni, pareri altrui e il possibile avverarsi di una nefasta Vendetta.
~Una storia sulla mia coppia preferita, la Dott.
Dedicata a Edelvais e Ale San, la prima per la sua splendida storia, la seconda per avermi "ispirata".
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn, Scott
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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Revenge

Cap 2 ~ La dura legge del più forte

{In corsivo i pensieri di Scott}

 

Il sole luminoso si stava alzando velocemente, inesorabile segno del passare dei minuti. Scott, immerso fino alle caviglie in una enorme massa di concime naturale, si era messo di buona lena a spalare quintali e quintali di sterco, mentre borbottava frasi come “Sempre a me” o “Mai una volta che faticasse lui”. L’odio che il rosso provava verso il fratello era smisurato. Ma chiudeva i denti e sopportava, continuando a zappare letame, perché è dura la legge del più forte. “Il più forte prende tutto, il più debole è succube del più forte e non si può ribellare, a meno che non dimostra di essere ancora più forte, ma questo non è il tuo caso, Scotty.” In un anno, era stata questa la frase più detta da James, il quale rispettava la legge del più forte alla lettera. Anche Scott la rispettava: bastava vedere tutti i compiti più faticosi che svolgeva e che, in realtà, spettavano al maggiore e come si era fatto strada nel Reality con questa tecnica. Aveva eliminato anche lei, Dawn, in questo modo. Era arrivato ad un passo dal milione, ma Cameron gliel’aveva sottratto e lui era rimasto con un pugno di mosche.
Immerso in tutti i suoi pensieri, Scott lavorava e lavorava, perché trovava nella fatica l’unico rimedio per non stare a pensare ai soprusi che riceveva quotidianamente dal fratello.
Dopo due ore era ancora lì, a lavorare con la pala. L’unica differenza era che gli dolevano i polsi ed era tutto sudato. Come se volesse alleviargli la fatica, una forte folata di vento freddo proveniente da Nord lo raggiunse.

“L’estate è ormai al termine, sta lasciando spazio all’autunno”
Un altro segno evidente del passare delle stagioni erano gli uccelli, che cavalcavano leggeri quel vento per spostarsi a Sud. Giusto per peggiorare le cose, una delle Anatre Canadesi lasciò un ricordino sulla canottiera di Scott, che urlò disgustato.
« Dannato uccellaccio! Scendi che te la faccio vedere io »
Scott agitò un pugno al cielo e, quando sentì ragliare un asino, si volse e scoprì con orrore che sopra vi era il fratello maggiore.
« Scotty, da quando in qua sussurri agli uccelli? »
« Se stai ancora sopra quell’asino lo uccidi. Scendi »
« Oh, hai l’intenzione di sussurrare anche a lui, Scotty? »
« Non mi chiamare Scotty, James. Vattene, intesi? »
« Oh, Scotty, siamo nervosi stamattina? Volevo solo portarti la colazione… »
Il più grande tirò fuori dal cestino di vimini che si era portato una grossa ciambella che, in mezzo a tutta quella puzza e a quel lerciume, assomigliava ad un’oasi di paradiso più che ad un dolcetto. Scott mostrò la sua meraviglia spalancando la bocca.
« Non ti fa bene mangiare le ciambelle quando sei nervoso, caro Scotty »
Dopo averla sventolata un paio di volte sotto il naso dell’ex partecipante del Reality, James la divorò in un sol boccone, lasciando Scott a bocca asciutta.
« Più precisamente, che cavolo ci sei venuto a fare qui? »
« Per vederti sfacchinare, caro Sco… »
« Se pronunci ancora quel soprannome giuro che ti stacco la testa! »
Dopo l’imprecazione urlata, il più piccolo tirò fuori dalla tasca il suo dente di squalo, ma, oltre a quello, uscì anche una conchiglia di color rosa con riflessi madreperlacei.
« Oh, ma che tenero il mio Scotty. Si tiene il ricordino del Reality »
Commentò sarcasticamente James, indicando la conchiglia.
« Non so come ci è finita dentro, giuro »
« Sei troppo tenerello quando provi a giustificarti, Scotty »
L’ultima parola fu marcata come a volerla evidenziare ulteriormente, causando l’ira del fratello che, per sfogare l‘astio, strinse con foga il portafortuna bianco.
Stancatosi del gioco, James lanciò l’ultimo attacco.
« Occhio a non farti troppo male con quel dente: in mezzo alla cacca, dove meriti di stare, non ci sono bende per curarti, Scotty »
Dopo averlo provocato, si allontanò verso casa sul ciuchino con in mano il cestino delle ciambelle.
Così Scott ritornò al suo sgradevole compito ancora più irritato, mentre il cielo mattutino si riempiva di nuvole grigie e scure: era in arrivo una burrasca. Purtroppo doveva finire il suo lavoro, ma non fece in tempo a dare due colpi di pala che dal cielo cadde il diluvio. Il rosso non sapeva se tenersi la canottiera insudiciata o togliersela e prendersi un malanno.
“Bah, meglio la febbre che due giorni in più di compiti”
Si tolse l’indumento sporco e riprese a spalare quando, ad un certo punto sentì guaire. Abbandonò la pala e seguì il verso, non per pura generosità, quanto per staccarsi un attimo dal lavoro, ed arrivò ad un grosso tombino, l’entrata alle fogne. Lì vide un cagnolino piccolo, incastrato dentro il tombino, che tentava in tutti i modi di non caderci dentro.
« Prendi, su! »
Scott strappò un ramo e lo tese verso il cane, che l’afferrò con i denti, e iniziò a tirare, salvandolo. Poi si dedicò all’osservazione del cucciolo. Aveva un manto grigio e dei dentini affilati d’un bianco candido.
Al collo si poteva notare una medaglietta spezzata, con inciso:
“Mi chiamo…

Se mi trovi chiama…
Al numero 054893...”

Scott rimosse il collare con estrema delicatezza e se lo mise in tasca. Poi, una volta sistemato il piccolo tra le braccia, corse immediatamente a casa sua.

~ ~ ~ ~ ~
« E dai mamà! Lo possiamo tenere? »
« Piccola, no. Non abbiamo sufficiente cibo per noi, figurati per lui »
« Dai Scott, convincila anche tu »
« Ah, Kimberly, non mi va »
« Daaaiii! »
Scott sbuffò, ma poi si rese conto che se voleva avere un alleato nello scontro per la legge del più forte, doveva pronunciare almeno una frase in difesa del cucciolo e delle intenzioni della sorella.
« Pff, e va bene. Mamma, il cane ha una piccola medaglietta spezzata, magari l’altra metà si trova nei campi. Quando finirà la burrasca l’andremo a cercare, così riconsegniamo questo stupido cane al suo stupido padrone »
Scott mise il piccolo nelle mani della sorella, per poi salire a farsi la doccia e a togliersi quell’orrendo odore di cacca che non voleva andarsene.
~ ~ ~ ~ ~
Dopo due ore, la burrasca non cessava. Continuava imperterrita, come se si fosse dovuta scaricare del peso del sole estivo.
Scott si rigirò tra le mani la conchiglia, pensando al Reality, ai compagni, agli amici, ai nemici, a lei…
Ma il momento di riflessione non durò molto, infatti ci pensò Kimberly ad interromperlo.
« Abbiamo un nuovo cane, abbiamo un nuovo cane! »
Diceva urlando a squarciagola e accennando qualche piccolo passo di danza intorno al maggiore, che non voleva proprio saperne di starla a guardare.
« Abbiamo un nuovo cane! Abbiamo un nuovo cane! Abbiamo un nuovo cane »
La cantilena durò tanto, fino a che il rosso si alzò ed urlò ancora più forte:
« Kim la pianti? »
La piccola si zittì, facendo sentire Scott il dio del mondo. Ebbene sì, non era un’impresa di tutti i giorni zittire l’essere più chiacchierone (“E scassa pigne”) di tutto il pianeta. Ma la splendida sensazione di “vittoria” durò su per giù trenta secondi.
« Abbiamo un nuovo cane! Abbiamo un nuovo cane! Abbiamo un nuov… »
Scott si alzò di scatto e mollò un ceffone in faccia alla piccola, scaricando tutta la rabbia che aveva accumulato durante la mattinata.
Gli occhioni azzurri di lei si riempirono di lacrime, poi urlò senza esitazioni:
« Mamma! Scott mi ha fatto male! »
Dalla cucina arrivò la condanna.
« Scott! Scendi che tuo padre ti deve parlare »
Lui strinse i denti e si avviò verso il suo prossimo “luogo di torture”, tentando di scegliere la miglior scusa per riparare al danno mentre, dietro di lui, Kim scendeva soddisfatta le scale, con un ghigno gioioso per la punizione del fratello stampato in faccia.
Il padre si trovava nella cantina. Così per perdere tempo, Scott passò dalla cucina. Pessimo errore, perché non solo passò sotto lo sguardo severo ed arrabbiato della madre, ma beccò anche il fratello maggiore, il quale non perse l’occasione per deriderlo.
« Allora, Scotty? Non ti sai frenare? »
Il tono beffardo di James diede molto fastidio a Scott, il quale cambiò rotta e alzò il braccio, preparandosi a sferrare uno schiaffo che il maggiore si sarebbe ricordato per tutta la vita.
E, mentre una Kimberly entusiasta gridava il famoso “Botte, sangue!”, un James perfido come un serpente scherniva Scott.
« Andiamo Scotty, già sei in punizione, vorresti peggiorare ulteriormente la tua situazione? »
« Allora tu sta’ zitto, verme »
« Scott? Che fine hai fatto? »
« Oh, Scotty, papà ti sta chiamando. Sembra furioso. Non vorrei essere nei tuoi panni »
“Oh, ma ci sarai presto. Giuro.”

 

 

 

Sopravvissuti? Non l’avrei mai detto. Grazie a tutti quelli che hanno letto il precedente capitolo (ok, capitolo è un parolone, comunque…). Grazie mille ragazzi <3
Ah, perdonate la tanta attesa e non prendetemi troppo sul serio quando vi dico “tranquilli, domani aggiorno”, perché è il mio volere che parla. Poi arrivano gli impegni e passa una settimana… Sì, per certi versi non sono il massimo dell’affidabilità… Pardon.
Per quanto riguarda Scott... Beh, mi rendo conto che forse l'ho reso un po' troppo succube. E troppo generoso con il cane. Boh, ditemi voi se devo continuare così o potrei cambiare qualcosina del suo IC.

Allora? Vi è piaciuto? Che ne pensate? Fatemi sapere ;)
Al prossimo capitolo
Kim

{E qui vorrei ringraziare la dolce Big Sis’ che, con i suoi preziosi consigli, ha contribuito a migliorare qualche pecca. Grazie <3}

   
 
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