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Autore: Medy    13/02/2012    2 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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La notizia della nascita di quella  nuova e insospettabile  coppia , attraversò Hogwarts con tale velocità, che Hermione si chiese da chi fosse partita. I due ragazzi prima di lasciare l’aula avevano deciso di far rimanere la cosa segreta. Non era facile spiegare ai rispettivi amici quello che era accaduto, perché in fondo, anche loro non sapevano dare una spiegazione concreta.
Passarono quasi due settimane ad incontrarsi  clandestinamente, cosa abbastanza difficile, dato che Harry era sempre in agguato.
“Quel Potter Ficcanaso… Finirò per schiantarlo se continua a starci tra le scatole”. Il loro nido d’amore ormai era diventato la stanza misteriosa da dove era iniziato tutto. Dove quel bacio aveva dato inizio a quella storia tormentata . Hermione abbracciò il suo serpeverde . Amava quel viso quando si corrugava per la rabbia, e amava quella voce forte e decisa. Amava quel bastardo che solo in sua compagna era capace di mutare aspetto  che da serpe diventata agnello.
“Draco, non pensarci… è anche normale. Mi vedono sempre sgagliattolare via! Cosa che non è da me” disse lei, baciando quelle labbra tanto amari. Lui le rivolse il suo ghigno malefico e affondò le mani nei ricci che amava tanto tenere tra le mani. “Mi eccita quando mi chiami per nome” le sussurrò lui all’orecchio, passando le sue mani dai capelli alla camicetta della divisa, e sbottonando i primi bottoni.
“Siamo venuti per studiare, non per…”. Draco la zittì con un bacio  prima che potesse rifiutarsi, e senza pensare ai mille libri e pergamene sparse per la stanza, si spogliarono e si coprirono solo del loro amore.
 
 
 
Dopo  due settimane passate a nascondersi, per Hermione in parte fu un solievo essere rivelata al mondo. Perché non ne poteva più di nascondere tutto agli amici. Anche perché avrebbe gridato al mondo quanto le piacesse stare con Malfoy.
Entrò nella sala comune, dopo aver trascorso un altro pomeriggio con Malfoy nella loro stanza segreta, e ad accoglierla ci fu Harry e Ron . Hermione li salutò allegramente ,ma vedendo i loro sguardi, capì che qualcosa non andava . “Ragazzi… è successo qualcosa?” Chiese lei, sperando che davvero fosse successo qualcosa, perché in cuor suo, sapeva che loro sapevano.
“Non lo sappiamo Hermione, forse è successo davvero qualcosa, che tu desideri dirci?” l’approccio di Harry fu un tantino più dolce di quello di Ron che non aspettò la risposta di Hermione per tuonare in un urlo che paralizzò Hermione. “SAPPIAMO TUTTO, E NON PROVARE A DIRE STRONZATE” . Harry guardò prima l’amico con aria di rimprovero , e poi passò quello sguardo su di lei che abbassò gli occhi. Consapevole di aver sbagliato.
“Ragazzi ve lo avrei detto…ma… non sapevo come l’avreste presa”. Cercò di spiegare lei. Ma ormai i due amici erano furiosi.
“Certamente meglio di così… Anche Ginny è rimasta male. Si sarebbe aspettata che almeno con noi ne avresti parlato, invece di inventare mille scuse. Perché forse noi, tra tutti, saremo stati gli unici a non giudicarti! Anche se …. MALFOY….. l’unica persona insospettabile” Harry aveva assunto un tono di rimprovero paterno. Hermione si sentì davvero in colpa, perché in cuor suo sapeva che gli amici non l’avrebbero mai giudicata male. Poi Ginny, Ginny, l’unica sua vera amica. Come aveva potuto nasconderlo anche a lei.
“Non credevamo che stessi scrivendo a Krum…anzi ci speravamo. Ma quando abbiamo saputo di Malfoy , io non credevo alle mie orecchie” Esclamò Ron, rosso in viso, per la sfuriata di pochi secondi prima. Hermione rimase allibita. Krum? Cosa volevano da Krum. Ormai non si scrivevano dall’inizio della scuola. E lei, non aveva certo pensato a mandargli sue notizie.
“Ragazzi… non so cosa dirvi…io…. Mi dispiace! Non volevo tradire la vostra fiducia e non volevo farvi ricredere sul mio bene.!Non vi ho detto nulla solo perché avevo paura!” Hermione era sincera, come lo era sempre stato. Ma i due amici erano restii a crederci. Negli occhi di Harry lei riuscì a leggere solo delusione. E in quelli di Ron , rabbia.
“Buona notte Hermione, io non ho più voglia di parlare” . Harry concluse la discussione senza ascoltare le parole di Hermione, lei cercò di fermarli, ma fu inutile. I due la lasciarono lì,  a riflettere delle sue azioni.
 
 
 
 
 
 
 
Draco entrò nella sala di ritrovo dei serpeverde con ancora il sapore di Hermione sulle labbra. Il suo viso era illuminato da una luce che non aveva mia avuto, e gli occhi non caddero sul gruppo di ragazze che passarono di lì, che gli rivolsero le solite occhiate maliziose. Non appena fece il suo ingresso, Theodore Notte lo raggiunse.
“Dimmi che non è vero che te la fai con una mezzosangue”. Aveva il tono duro e il viso era contratto in una smorfia . Rimase in silenzio ad aspettare la risposta dell’amico sperando non smentire le voci che stavano circolando nel castello. Malfoy lo guardò , poi spostò lo sguardo verso gli altri membri della casa, che stavano aspettando anche loro la risposta dal loro principe. Tra di loro sbucò Zabini, l’unico a non guardarlo con disgusto. Anzi il suo sguardo gli trasmise fiducia, e ritornando a guardare il compagno di stanza, con il suo solito sguardo da ribelle gli rispose.
“Cazzo ti frega? Me la spasso con chi mi pare. Non devo certo chiedere il permesso a te”. Lo sguardo di Theodore si deformò in uno sguardo di delusione e disgusto.
“Sei la vergogna dei Serpeverde! La tua è una nobile famiglia di Maghi, e tu ci sputi sopra , la infanghi per una mezzosangue!” Nott stava urlando. Malfoy strinse la bacchetta e in un attimo si fiondò su di lui . Lo prese per il collo, e gli puntò la bacchetta dritta alla gola.
“Non azzardarti a chiamarla in quel modo! “ Era furiosa. Nessuno la poteva insultare. Tantomeno uno come Theodore. Montogue puntò a Malfoy per soccorrere l’amico, ma Zabini lo prese per le spalle e gettandolo contro il muro,lo disarmò e gli puntò la bacchetta al petto.
“Cazzo Malfoy, attacchi un amico per una schifosa Mezzosangue” Esclamò Theodore cercando di disarcionarsi dalla presa. Intanto gli altri serpeverde assistevano alla scena, non sapendo cosa fare.
“Allora non hai capito…CHE NON DEVI CHIAMARLA IN QUEL MODO”gli urlò contro, incidendo di più sulla presa al collo. Era diventato paonazzo. Ma a Malfoy non importava, lo avrebbe anche ucciso se fosse stato necessario.
“ok…ok…però lasciami” pregò Theodore che non riusciva ad arrivare alla bacchetta. Malfoy gli diede l’ultima strattonata e poi lo lasciò libero. Lo stesso fece Zabini.
“Ora , a chi non va a genio la mia storia con la Granger , si facesse anche avanti. Io sono qui per affrontarvi uno ad uno. Altrimenti, io vi ordino di trattarla come trattate me! … Soprattutto Theodore, sarai la sua guida. L’accompagnerai ovunque lei voglia quando io non ci sono, e qualunque sua richiesta dovrà essere soddisfatta…siamo intesi?” Malfoy era pronto , non solo a dare ordini e tener sotto controllo i suoi compagni di casa, ma anche di far sentire Hermione ben accettata , anche se non sarebbe stata una cosa facile . I presenti in sala annuirono e nessuno parve contrario alle richieste del Principe delle Serpi, che senza aggiungere altro si ritirò nelle sue stanze, seguito da Zabini , che voleva essere spiegato le cose nei minimi dettagli.
 
 
 
 
 
 
 La notizia provocò due reazioni. La prima, fu l’esclusione totale di Hermione da parte degli amici, che ormai , avevano deciso di ignorarla del tutto. La seconda fu che Hermione attirò l’attenzione su di sé, non solo da parte delle serpi, soprattutto ragazze, che iniziarono a considerarla come una poco di buono, perché sicuramente aveva fatto uso di qualche incantesimo, perché non riuscivano a spiegare quel cambiamento improvviso di Malfoy, ma l’attenzione gli fu rivolta dall’intera scuola. Non riuscivano a capire la nascita di quella coppia. Dopo anni di scontri e battibecchi, i due si erano ritrovati a condividere ogni cosa.
“Forse è vero che hai fatto uso di qualche incantesimo”. Malfoy adorava stuzzicarla. E per di più adorava camminare con lei per i corridoi della scuola, e baciarla alla luce del sole.
“Smettila Draco… non è divertente. A volte penso che tu stia solo facendo finta. Non  è che tu e i tuoi amichetti state escogitando qualcosa?!” Chiese lei sospettosa. In verità quel timore c’era. A volte rimaneva sveglia la notte, incredula di ciò che le stava capitando. Malfoy scoppiò a ridere.
“sei la mia sciocca mezzosangue preferita lo sai?”.
“Ma davvero…e quante ne hai?” chiese lei sarcastica.
“Una…ma ne vale tutte …comprese le purosangue”. Quella dolcezza non era da lui. Ma ad Hermione piaceva, soprattutto perché era esclusivamente riservata a lei. Anche il comportamento che riservava agli amici era diverso. Era scontroso, e a volte velenoso. Solo a Blaise era riservato un trattamento diverso.
 
 
 
 
 
 
Gli allenamenti di Quidditch iniziarono ad intensificarsi. La prossima partita sarebbe stata tra Grifondoro e Corvonero, e nonostante i serpeverde erano in perfetta forma, Malfoy vide necessario intensificare gli allenamenti.
Hermione ne approfittava per studiare, dato che il tempo che trascorreva con Malfoy, lo sprecava in altro.
Come sempre si rinchiuse nella sua adorata Biblioteca, pronta ad uscire solo quando avrebbe terminato tutto.
Le distrazioni erano poche, e questo in parte le fece male al cuore. Le mancavano i suoi amici. Le mancavano i battibecchi con Ron, i consigli di Ginny e gli abracci di Harry. Sapeva che se avrebbe trovato Malfoy avrebbe dovuto rinunciare a loro. Ma era difficile abituarsi alla loro assenza.
“Ciao” Una voce familiare la raggiunse alle spalle. Quando incontrò il viso lentigginoso di Ginny, non potè evitare di accoglierla con un sorriso.
“Ciao” Le rispose Hermione , ritornando sul suo libro di Incantesimi. Ginny, senza aspettare  di essere invitata a sedersi, si accomodò di fronte all’amica e le strinse le mani tra le sue.
“Herm…. Io ti voglio bene…ma…mi hai ferita tenendomi nascosta una cosa così…bella, in fondo”. Ginny aveva le lacrime agli occhi. Hermione la fissò e senza perdere tempo l’abbracciò.
“Lo so e mi dispiace! Volevo dirtelo…ma avevo paura” Esclamò lei, felice di quella situazione. L’amica aveva intenzione di perdonarla. E questo la rendeva più che felice. Madama Prince le rimproverò per il troppo chiasso che stavano facendo. I libri avevano bisogno di tranquillità e loro stavano interrompendo quella tranquillità che assicurava la prevenzione dei libri.
Le due amiche risero silenziosamente. Ginny guardò l’amica negli occhi e con un sorriso le disse
“Adesso per farti perdonare devi raccontarmi ogni cosa!”.
 
 
 
 
 
 
 
Dicembre arrivò portando con sé l’aria natalizia che già, nelle prime settimane del mese, si sentiva nel castello. Le cose tra Hermione e Draco proseguivano bene, ma tra Hermione, Harry e Ron, no.Ginny aveva deciso di acquistare lo status neutro. Non era ne dalla parte dell’amica, ne da quella del ragazzo che amava e ne tantomeno dalla parte del fratello. Non avrebbe rinunciato a nessuno di loro. Ma non avrebbe parlato né di Hermione davanti a Harry e Ron, né di Ron ed Harry davanti ad Hermione. Sarebbe rimasta inflessibile su questa linea.
“Dove trascorrerai il natale?” Chiese Ginny ad Hermione, durante un loro incontro in biblioteca.
“Non so…. Di solito venivo alla tana..ma non credo che mi sarà possibile” disse lei amareggiata. Ginny aggrottò la fronte.
“Scusa… e perché?” Chiese lei. Sapeva la risposta, ma non intendeva tenerla a casa da sola , il giorno di Natale. Avrebbe fatto la guerra con San Potter e il suo seguace fedele, se sarebbe stato necessario, ma Hermione avrebbe trascorso le vacanze di Natale nella dimora dei Weasley, come ormai capitava da anni.
“Su Ginny… sai il perché” rispose Hermione.
“Non credo…verrai alla tana come sempre , sarai mia ospite. Se non ti vogliono a casa, allora rimarranno loro al castello , ma tu vieni con me!” . Hermione era molto grata all’amica. Lei amava trascorrere il natale alla tana. Il pranzo regale che la signora Weasley preparava tanto amorevolmente, i racconti divertenti del Signor Weasley di ciò che accadeva all’interno del Ministero della Magia. I gemelli Weasley che , nonostante fossero due imprenditori ben affermati, adoravano ancora fare scherzi . L’intero Ordine della Fenice presente, che continuavano a svolgere il loro ruolo di difensori . Tutto questo rendeva il Natale il suo Natale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Hai pensato cose regalare alla Granger per Natale?”. Zabini, come gia predetto, aveva colto l’amico di sorpresa. Malfoy non aveva idea di cosa aveva bisogno Hermione o cosa le sarebbe piaciuto ricevere per Natale. In fondo non ci aveva pensato, e per di più non aveva mai fatto un regalo in vita sua. Zabini Guardò l’amico, seduto alla solita poltrona, con il solito Wisky Incendiario stretto tra le mani, mutare espressione. Era tra il confuso e il frustrato. Scoppiò a ridere . Aveva le lacrime agli occhi. Era divertente vedere l’amico in quello stato. Almeno avrebbe potuto tenerlo sotto tiro.
“Ma che cazzo ti ridi? È un vero problema” Esclamò Malfoy, accompagnando l’amico con le risa. Era davvero una situazione difficile, non sapeva da dove iniziare a cercare. In queste poche settimane che Malfoy ed Hermione avevano trascorso insieme, lui cosa aveva realmente capito di lei? Le piaceva leggere e studiare, e questo era ovvio fin da sempre. Non le piaceva mettersi in mostra, anzi, era un tipo anonimo e riservato. Amava gli animali, soprattutto quel gattaccio che lui odiava . Amava i suoi amici, un'altra cosa che lui odiava. Non amava il Quiddicth, e amava leggere libri Babbani sull’amore e i tormenti che l’accompagnavano. Bene, era fregato non sapeva cosa farle per Natale.”Blaise, è davvero un fottuto guaio….” Disse lui, ritornando alla realtà.
“Se questo è un guaio , pensa a quando lo dovrai dire a tuo padre” Aggiunse lui, e quelle parole fecero  gelare il sangue al principe delle serpi.
  
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