Alec quella sera
tornò
a casa tardi. Sasha abbaiava contro la porta di casa apparentemente
senza
motivo, Alec non aveva mai amato più di tanto i cani quindi
non si era mai
preoccupato di capirne i comportamenti.
Sul corridoio
incontrò
Jonathan che stava uscendo e gli raccontò
l’accaduto. Era per quello che il
cane abbaiava? Forse.
Andò
in cucina per un
bicchiere d’acqua e incontrò Beatriz, era seduta
davanti al caminetto spento e
fissava il vuoto.
“Zia?”
Beatriz sembrò
risvegliarsi da un brutto sogno, “Non riesci a
dormire?”.
“Sono
solo preoccupata”
disse senza tanto entusiasmo.
“Meredith
si
riprenderà presto, devi stare tranquilla”
cercò di rassicurarla.
“Non
è per Meredith
che sono preoccupata”.
“Davvero?
E per cosa
allora?” chiese il ragazzo.
Beatriz
alzò gli occhi
verso di lui e lo guardò intensamente, uno sguardo che Alec
non riuscì ad
interpretare.
“Siediti”
disse “ora
che vivi qui è giusto che anche tu sappia”.
Alec si sedette
sostenendo lo sguardo della zia. Beatriz si concentrò sul
caminetto immaginando
un fuoco caldo che bruciava la legna facendola diventare cenere.
“Questa
casa ha qualcosa
di malvagio. È da un pò che lo
percepisco.” Alec era attento a ogni singola
parola, senza perdersi neanche una virgola.
Beatriz
proseguì, “succedono
cose strane. All’inizio credevo che fossero solo mie
fantasie, ma ora che
Meredith è in ospedale …”
“Che
tipo di cose?”
chiese Alec.
“Mi
sembra di sentire
delle voci venire dalle pareti, luci che si affievoliscono e poi
improvvisamente sento freddo come se si fosse aperta una finestra ma
controllo
e sono tutte chiuse. Forse sto solo impazzendo.”
“Sono
sicuro che non è
così. Ci deve essere una spiegazione.” Anche lui
sperava che ci fosse.
Quella notte
Alec si
svegliò improvvisamente, qualcuno stava urlando. Sembrava la
voce di un
bambino. Alec scese dal letto e decise di seguire la voce, doveva
scoprire cosa
stava succedendo in quella casa.
Scese le scale
buie e
entrò nella sala da pranzo. Fu spaventato da una figura nera
che lo fissava
dalla finestra a vetri, era solo Sasha ma i suoi occhi erano di uno
strano
colore rosso. Chissà se era vero che i cani percepivano gli
spiriti.
Ecco un altro
urlo,
Alec si distrasse dalla figura alla finestra e continuò la
sua ricerca. La voce
lo portò davanti a un muro. Era antico e non era stato
ridipinto come il resto
della casa, il suo colore era di un panna sporco con delle macchie in
basso. Alec
lo fissò per un lungo periodo di tempo, li dietro doveva
esserci il segreto di
quella casa misteriosa.
Alec intravide
una
fessura sul muro, era un serratura. Quella doveva essere stata una
stanza una
volta. Le urla cessarono improvvisamente lasciando il posto a un
silenzio
ancora più inquietante.
Non
riuscì a dormire
quella notte, i misteri di quel posto lo spaventavano e lo
incuriosivano da
morire. Doveva sapere di più su quella casa, quindi
passò la notte facendo
ricerche. Su internet non c’era niente sulla casa, ma
scoprì che uno dei suoi
vecchio abitante era ancora vivo, un certo Zack Ross. Doveva
incontrarlo, lui
avrebbe fatto luce su tutto, forse era l’unico a poterlo fare.