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Autore: FannyHarris    13/02/2012    2 recensioni
Boh questa è una storia che mi è venuta così xD
estratto: La giovane Himeko era triste, ma al contempo sollevata e curiosa. Ora avrebbe potuto esplorare il mondo e assecondare la sua sete di conoscenza, la quale si era venuta a maturare con l’età e anche grazie a quello scapestrato del suo ragazzo.
Hime, con la borsa in spalla, si avviò verso luoghi lontani e sconosciuti.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

“Salve! Come ti senti?” Una voce profonda risvegliò Hime dai suoi pensieri e la fece voltare di scatto.

“Eh? Oh, sei tu, James.” Proferì con lo sguardo perso nelle pieghe delle coperte. Erano le undici del mattino ed era decisamente tardi. James intuì subito che c’era qualcosa che non quadrava e che Hime non gli aveva detto proprio tutto.

La bionda gli aveva raccontato di questo suo desiderio di avventura e scoperta scaturito dalla partenza di un suo caro amico, un viaggiatore a tutti gli effetti. A primo impatto gli era molto dispiaciuto che la sua amica avesse perso così un caro amico, ma non ci aveva fatto caso più di tanto. Non era possibile che stesse così per quel motivo.

“Ci conosciamo, e sai bene che non me la dai a bere così facilmente! Dimmi che ti è successo … Veramente.” Accentuò in particolar modo l’ultima parola, guardandola fisso negli occhi.  La ragazza non riuscì a reggere quello sguardo così profondo per molto tempo, infatti poco dopo diede sfogo ad un pianto liberatorio, per troppo tempo lo aveva  represso. James la osservò con uno sguardo dolce e dispiaciuto.

Sc-scu-u-sa-sa-mi.” Balbettò fra i singhiozzi, cosa che alla gran lunga colpì il ragazzo. Quest’ultimo ebbe un moto di compassione, mai l’aveva vista piangere a quel modo. “Non preoccuparti cara. Me lo dirai quando te la sentirai.”
Nel frattempo Hime si era pulita gli occhi e aveva ripreso a respirare con regolarità. “Grazie per la comprensione.” Gli donò un sorriso dolce e amichevole. “Be’, basta piangere!” Strinse forte il pugno destro mostrandosi forte e smagliante.

“Ecco, questa è la Hime che conosco!” E prese a ridere contagiando anche l’ospite che dopo un po’ gli mollò un pugno in testa.

“Ahia! Ma che ti è preso?” Domandò mentre si massaggiava la testa e con occhi interrogativi.

“E’ un modo per darti il mio –ben ritrovato-.” Sorrise a trentadue denti portandosi le mani ai lunghi capelli.

“Ah … Ehm … Benvenuta.” Disse un po’ stranito, quella ragazza era una sorpresa continua.

James la lasciò sola per darle il tempo di prepararsi e mettersi a posto e non appena avesse finito sarebbe scesa in soggiorno.

Hime ci mise più tempo del dovuto a sistemarsi, cosa che stupì il giovane visto che l’aveva sempre ritenuta una ragazza fuori dai canoni.

“Ma salve, come mai ci hai messo la bellezza di due ore? Volevi farti bella per me?” Domandò sarcastico, ancora ignaro della sorte che  gli sarebbe toccata di lì a poco. La bionda lo colpì ancora col suo pugno, questa volta con molta più forza. “Si, caro.” Sorrise con altrettanto sarcasmo e si andò a sedere su una delle poltrone.

“ok. Devo a-ammettere che non sei cambiata molto in fin dei conti.” Sorrise cordiale il biondo.

“tu invece si! Dico fisicamente!” Esclamò sgranando gli occhi e osservandolo con più attenzione.

James le fece l’occhiolino “Sempre più bello.”

“Bene, la tua timidezza è andata a farsi benedire.” In quel momento nella mente di Hime iniziarono a scorrere tante immagini  circa quel ragazzo.

 

Flashback

“Buongiorno ragazzi” disse la professoressa di matematica mentre entrava, sorridente come al solito, in classe. Gli alunni si alzarono tutti in piedi e salutarono a loro volta. Tutti sapevano con certezza che di lì a poco quel sorriso si sarebbe trasformato in un ghigno sadico. Però questo ghigno tardò a presentarsi. “Prima di iniziare la lezione, vorrei presentarvi un nuovo alunno. Il suo nome è James Harris. Viene dall’America, dalla California, con più esattezza da Oakland. Bel posto, o sbaglio?” L’insegnante sorrise radiosa e poco dopo entrò nell’aula un ragazzo di normale statura, dai capelli di media lunghezza, selvaggi e biondi, e con un particolare che folgorò tutti. Aveva gli occhi neri ed elettrici, erano un qualcosa di assolutamente assurdo.

“Buongiorno a tutti. Sono James e sono lieto di fare la vostra conoscenza.”  Il giovane salutò i presenti e prese posto accanto a Daichi.

La lezione era continuata come al solito, fra risate, schiamazzi e rimproveri. All’uscita, tutte le ragazze, come di prassi, erano corse dietro al nuovo arrivato curiose di sapere di più circa il suo passato. James non rivelava nulla a nessuno; anzi, se qualcuna lo fermava, semplicemente sorrideva e passava avanti.

 

Hime fece la sua conoscenza, più approfonditamente, nella biblioteca della scuola.

Lo trovò seduto in silenzio, mentre gli occhi scrutavano il libro, rigo per rigo.

“Ehm … Ciao. Tu devi essere James. Piacere sono Himeko Nonohara.”

“Ciao. Si piacere tutto mio.” Disse tenendo lo sguardo inchiodato a quelle pagine. La cosa fece parecchio alterare la ragazza, la quale gli rispose per le righe.

“Non ti costa molto portare più rispetto, sai?” sbottò acida e immediatamente fece come per andarsene quando James parlò.

“Scusami, non era mia intenzione.” Puntò i suoi profondi occhi tenebrosi in quelli color nocciola di lei. Hime sussultò e si sedette accanto a lui.

“Perché tratti così male tutti? Sembravi molto più simpatico.” Disse sinceramente la bionda senza curarsi del fatto che quelle parole avrebbero potuto farlo anche rimanere male. In fin dei conti, gli aveva detto che non era simpatico, anche se lo aveva fatto con parole più miti.   “Sono problemi personali. Voglio restare solo.” Disse per poi tacere. Hime lo guardò perplessa e dopo un paio di minuti decise di andarsene.

 

Quel ragazzo le rivelò molti particolari una sera, mentre si trovavano in biblioteca, come per il primo incontro. 

“Sempre qui ci incontriamo, eh?” sorrise cordiale andandosi a sedere di fronte a James.

“Voglio parlarti. Sei una ragazza solare e diversa dalle altre. Non posso tenere questo macigno tutto per me ancora a lungo. Sei, assieme a Daichi, l’unica amica che io abbia trovato.”  Disse tutt’un fiato, sorprendendo particolarmente Hime.

“Certo. Raccontami tutto.” Proferì quasi come un sussurro, fattasi più seria.

“Mi hai sempre chiesto il motivo di questo mio isolamento. Be’ la verità è che si tratta della mia famiglia. Due anni fa i miei genitori sono rimasti coinvolti in una rapina, l’unico che si salvò fui io. I miei si erano preoccupati di salvare almeno me, però, così facendo, sono morti. Non si sa ancora chi sia stato e si pensa che forse sia stato un ladro, un po’ sanguinario. Sapessi che trauma fu averli visti lì a terra esangui. Se ci ripenso … Il fatto è che per anni sono stato accusato io della loro morte.” Raccontò a brevi linee la sua storia; storia che fece raggelare la ragazza.

“O Dio … Mi dispiace molto. Io non sapevo, non volevo... Ecco insomma.” Abbassò lo sguardo triste.

“Non preoccuparti. Anzi ti ringrazio per la tua attenzione e ascolto.”

 

Quello era stato l’ultimo loro significativo incontro. Si videro altre volte, formando così un’amicizia davvero forte e speciale, seconda solo a quella con Daichi. Anche quest’ultimo, però, era diventato molto amico di James.

 Un giorno Hime e Daichi seppero che il loro amico se ne era andato via senza che avesse detto nulla a loro. Non ne ebbero più notizie.

Fine Flashback

 

“Piuttosto, dimmi. Come mai sei sparito così?” disse dopo alcuni attimi di silenzio.

James arrossì di colpo. “Ecco. Una storia molto difficile e lunga.”

“Ho tutto il tempo del mondo” fece imitando la voce profonda del ragazzo. Sul volto di quest’ultimo di dipinse una smorfia di disappunto. Doveva raccontarle tutto.
Sarà il caso che mi inventi una bella bugia. Pensò affranto. Non poteva dirle veramente tutto quanto.

“Allora, il fatto è che mi sono riconciliato con la mia famiglia.” Sorrise falsamente cercando di convincerla.

“Sono molto contenta di ciò. Ma non spiega il fatto che tu sia sparito così!” Esclamò con lo sguardo deciso. Esigeva di sapere tutto quanto.

James sbuffò. “E va bene. Mi ero innamorato, ma non ero ricambiato. Lo ammetto, sono –scappato-.” Fece spallucce, e si mise a braccia conserte con gli occhi bassi. Sussultò nel sentire Hime ridere.

“Ma dai! Veramente? E di chi?” riuscì a dire fra le risate. Le lacrimarono persino gli occhi per il ridere.

Il biondo arrossì di colpo per l’imbarazzo. Trovò una bugia sul momento. Forse così si sarebbe tolto dall’impiccio.

“Monica. E adesso basta.” Disse serio e con la voce falsamente innervosita.

“Ok la smetto. No, non posso! Monica?” Rise ancor più forte. “Sei un caso perso!” Hime gli diede una pacca sulla spalla. Il malcapitato arcuò le labbra in un flebile sorrisino. “Eh, già.”

 

Angolo autrice.

Ecco il quinto capitolo.

Ringrazio Amorina ed Elisa Nico per le loro recensioni :*

Ad Elisa Nico, si hai ragione, lo so. Cerco di migliorare quell’aspetto.

Spero che vi piaccia un bacio :*

 

   
 
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