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Autore: Laraloves1D    13/02/2012    2 recensioni
Da un loro sogno, due ragazze, riescono a diventare amiche. Ma mentre lo vivranno accadranno cose positive ma anche negative.
Non vi anticipiamo nient'altro. Allora questa ff la scriveremo in due, io e una mia amica Directioner ok? Ok. Ahahahah speriamo che vi piaccia e perfavore recensite.
#Muchlove
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 Capitolo 6

Arianna's POV
Ebbi la febbre per circa una settimana e dovetti rimanere a casa per quasi dieci giorni. In tutto quel tempo leggevo e guardavo film deprimenti e tristi tipo "Remember me" con quel figo di Robert Pattinson. Ingrassai anche dato che mangiavo come un maiale e non mi muovevo per niente. In uno di quei monotoni giorni ricevetti una telefonata:
"Pronto?" - dissi con voce nasale e raffreddata.
"Ehi ciao! Ti ricordi di me?" - oddio un maniaco.
"Si certo" - mentii.
"Beh volevo chiederti quando potevo passare da te per darti le scarpe!" - ah si ora mi ricordo, meno male che è lui, quello del negozio.
"Guarda, io non sto molto bene. Ho la febbre. Comunque se vuoi, puoi passare anche per pranzo" - tanto i miei erano fuori fino a domani.
"Va benissimo, l'indirizzo è sempre lo stesso no? Non è che l'hai cambiato?" - che battuta squallida. Risi "per finta".
"Si si, a dopo" - e chiusi.
Decisi di darmi una sistemata. Andai davanti allo specchio del soggiorno e sbuffai. Il mio viso aveva delle occhiaia che si potevano notare da un chilometro di distanza, i capelli erano legati in una cipolla alta fatta malissimo e indosso avevo il pigiama con delle carote e sopra una vestaglia tutta bucata. Poi avevo degli antiscivolo. Corsi in camera mia dato che era 12 e aprii l'armadio. In quel momento mi sembrava di non avere nessun vestito. Comunque presi dei leggins neri e una canottiera bianca con sopra una felpa bella calda nera. Poi mi iniziai a truccare, dovevo sistemare quelle occhiaie che con un po' di fondo tinta e di correttore sparirono. I capelli li pettinai per bene e mi feci una coda alta dato che sentivo caldo.
Diedi una sistemata a casa; quello fu un lavoraccio dato che era abbastanza grande e a nessuno gli andava di sistemare. Per le 13 e 30 riuscii a sistemare tutto e mi misi sul divano a guardare un po' di tv in attesa della venuta di... aspetta, io non so nemmeno come si chiama! Poco importava, lo chiamai Will.
Per le 14 "Will" era arrivato. Suonò al campanello e io andai ad aprire con tutta calma.
"Ehi, ciao" - mi disse lui. Cavolo sembrava un dio greco, cioè era stupendo.
"Ciao" - calò un silenzio imbarazzante - "Vieni entra" - e lo feci accomodare in cucina.
"Ho ordinato delle pizze, per te va bene?"
"Si certo" - mi disse lui sorridendomi di nuovo. Ero totalmente morta. Aveva dei semplici jeans a vita bassa tenuti da una cintura con sopra una maglietta blu a maniche corte. I capelli erano spettinati in un modo perfetto, erano castani chiari. Aveva delle braccia muscolose e gli occhi, beh gli occhi erano verdi. Quel verde in cui ti ci perdi e non riesci più a distoglierne lo sguardo. Mangiammo e ridemmo in poco tempo poi ad un certo punto dissi:
"Ma io non so nemmeno come ti chiami!"
"Ahahah se per questo nemmeno io"
"Arianna"
"Sei bellissima" - come se ne esce? OMG ma mi vuole far morire.
"Balle" - e distolsi lo sguardo.
"Comunque io sono Alan" - sorrise.
"Bene Al, perchè ti posso chiamare così no? Che facciamo? - dissi iniziando a sparecchiare.
"Aspetta ti aiuto" - disse lui riferendosi alla tavola - "Io un'idea ce l'avrei" - disse malizioso.
"Scemo" - e gli mollai la tovaglia in faccia.
"Ma che pensi tu, intanto non ti ho dato ancora i tacchi"
"Ah giusto, aspetta che vado a prendere i soldi"
"Non ce ne è bisogno"
"Perchè?"
"Indovina?"
"Sei matto, cioè costavano 200 euro! Ma che ti sei bevuto?"
"Niente. A patto che una sera, quando starai meglio, esci con me okay?"
"Non lo so, mi sono lasciata da poco e poi ho vinto un concorso" - mi dispiaceva dirgli così ma non mi andava di impegnarmi prima di incontrare LORO.
"Quale concorso?" - e gli spiegai tutto. Quando finii lui mi sorrise e mi accarezzò una guancia.
Passammo il pomeriggio a sparare cavolate e a mangiare schifezze. Poi decidemmo di guardare un film. Non so che film mise perchè ad un certo punto, sul divano, mi addormentai sulle sue guancie.
"Ehi svegliati" - mi disse Al in un sussurro.
"Mmmm" - mugugnai io.
"Io devo andare, ci sentiamo okay?" - annuii ancora mezza intontita.
"Bene, io vado. Ciao" - e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie. Fu un tocco piacevole ma non gli diedi molto peso. Mi rimisi a dormire.
Quando mi risvegliai provai uno strano senso di piacere, mi accorsi di avere una coperta addosso. Mi stiracchiai e mi diressi in camera mia per prendere il mio cellulare. Lo accesi. Una chiamata persa. Guardai il numero, era lo stesso che mi aveva chiamata per dirmi che avevo vinto il concerto. Richiamai subito. Squillava, squillava e poi:
"Pronto?" - disse Fred.
"Salve, ho visto la sua chiamata" - tremavo di nuovo.
"Oh si, che ne dice se ci vediamo domani da Giolitti"
"Certo. Alle 10?"
"E' perfetto, allora a domani. Almeno le spiego le nuove novità a proposito del concorso" - e riattaccò. Magari avrei incontrato qualche altra ragazza che aveva vinto come me, che era stata così sculata, sempre come me, da realizzare un suono sogno.
Mi addormentai con un sorriso sulle labbra.


Questo capitolo mi piace molto e spero che piaccia anche a voi, quindi voglio molte recensioni. Grazie appunto per le recensioni, messaggi privati e visite che abbiamo ricevuto, ma anche a quelle lettrici "silenziose" che non lasciano recensioni.
Cosa ne pensate di Alan? Un bacio!

L.
  
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