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Autore: MandyHoran    13/02/2012    2 recensioni
"Credo di avere le idee ancora più confuse ora" confessò.
"Lascia che te le chiarisca allora" dissi lasciando scorrere il braccio lungo la sua schiena. Entrambe le mie mani si fermarono sul suo fondoschiena e le mie labbra scesero sul suo collo inumidendolo, poi sulla sua clavicola.
Percepii il sospiro di Kim così la spinsi verso il letto e una volta sopra di lei le tolsi la maglietta.
"No Niall..." mi bloccò

Si capisce quanto amo scrivere di quei ragazzi?! Ps. è la mia prima FF
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You don't understand!
 
NIALL:
"Che succede?" le chiesi appena la vidi rientrare in lacrime.
"Eccone un altro! Mi fate tutti la stessa domanda, ma perché? Che succede, che cos'hai? Adesso basta, non vi sopporto più. Ora ve la porgo io una domanda!" Sbottò irata. 
Riuscivo a vedere ogni singola vena del suo collo pulsare irrefrenabilmente. I suoi occhi nocciola erano gonfi e arrossati e lei era livida in volto.
"Perché quella che soffre sono sempre io? Anche per i fatti degli altri?" continuò senza calmarsi.
Non capivo a cosa si riferisse in particolare, ma senza accorgermene feci quattro passi verso di lei rimanendo zitto a fissarla.
Kim sembrò infastidita dal mio silenzio così schizzò in camera e tornò giù cinque minuti dopo, con una borsa in mano e uscì in fretta e furia.

--

Passarono due ore e Kim non era ancora rientrata.
Ero preoccupato, in ansia. Misuravo la cucina a grandi passi e ogni tanto lo sguardo si alzava dal pavimento e si rivolgeva all'orologio.
Chiamai i ragazzi perché credevo -o meglio speravo- che qualcuno di loro l'avesse vista, ma tutti mi diedero la stessa risposta negativa.
"Però penso di sapere dove sia" mi aveva detto Zayn.
Lui conosceva Kim molto bene. Era il suo migliore amico e spesso anch'io ero geloso del rapporto che c'era tra di loro. Lei gli confidava ogni cosa, ogni suo sentimento e ogni sua emozione. Era sempre il primo a sapere tutto.
Sì, pure io avevo imparato a conoscerla a fondo vivendoci insieme, ma il nostro era un rapporto molto... Differente.
Senza pensarci due volte presi la giacca e uscii di casa a passo spedito. 
Dopo circa dieci minuti di cammino arrivai a destinazione. Sbirciai dal vetro della finestra laterale della palestra e la vidi: davanti al suo solito sacco, intenta a colpirlo violentemente. 'Zayn sapeva che sarebbe ritornata qui prima o poi' pensai  veloce.
Aveva un'aria così concentrata che faceva paura, era ancora scura in viso e i suoi occhi erano opachi e trasudavano rabbia.
Ma era estremamente elegante anche quando prendeva a pugni qualcosa -o qualcuno-. Era perfetta anche se furiosa.
Si girò di scatto verso la sua borsa e si tolse i guantoni. Andò verso la panca ed estrasse il suo cellulare dalla sacca rossa, rivolgendo poi lo sguardo verso l'uscita dell'edificio.
Mi nascosi dietro un albero per non farmi scoprire, non volevo pensasse che la stessi spiando.
"Pronto?" rispose al telefono appena fu fuori dalla porta appoggiandosi al muro.
"J calmati. Sto bene sì e sono in palestra. Perché?" Pausa. "Ah... Sì infatti è per quello. Io non volevo dirtelo però..." Silenzio. "Ma il test di gravidanza non mente" altro agoniante silenzio.
A quelle parole mi si gelò il sangue e lo stomaco mi si aggrovigliò. Tenei però sempre le orecchie ben tese.
"A dopo, ti voglio bene anch'io" così Kim riagganciò e tornò dentro.
Mi scoppiava la testa così tornai immediatamente a casa e in un lampo mi fiondai a letto senza mangiare -cosa preoccupante-. Ovviamente non riuscii a chiudere occhi nemmeno per un istante e il nervoso aumentò quando sentii Kim rientrare.

--

Ore 00.00.
Una leggera musica proveniva dalla sua stanza e capii che nemmeno lei aveva intenzione di dormire tanto presto quella notte.
I pensieri mi affollavano la mente, le parole 'test di gravidanza' mi rimbombavano in testa senza sosta. I sentimenti che provavo erano contrastanti: odio o amore? Forse compassione? Pena? Non lo sapevo. Avrei dovuto compatire una ragazza incinta? O provare ad essere felice per lei? Ero allo scuro anche di quella risposta.
In quel momento, l'immagine della faccia di Liam mi si figurò davanti agli occhi che tenevo ancora spalancati. Istintivamente mi alzai dal letto e tirai un pugno alla porta, che fortunatamente non riscontrò danni.
La musica che si udiva dall'altra stanza cessò, ma decisi comunque di fare irruzione da lei. Mi DOVEVA qualche spiegazione la ragazza.

--
 
"Kim? Sei sveglia?" chiesi aprendo leggermente la porta.
"Che vuoi?" fu la sua risposta scontrosa, però mi feci largo nella sua camera lo stesso. 
"Io volevo parlarti di una cosa" sentivo il nervoso impossessarsi di me un'altra volta.
"Che?" domandò lei e mi accorsi solo allora che era in mutande sul letto coperta solo da una maglietta a mezze maniche bianca. I capelli erano sciolti e le ricadevano disordinatamente sulle spalle. Si stropicciò gli occhi un poco stanchi.
"Allora?" insistette mentre io continuavo solo a fissarla.
Scrollai la testa e cominciai: "Oggi... Tu te ne sei andata e io... Beh ero preoccupato così ho chiamato gli altri e Zayn mi ha suggerito di cercarti in palestra" parlavo frettolosamente come di solito quando ero nervoso. "Così ho fatto e quando sono arrivato, tu sei uscita a parlare al telefono. Io mi sono nascosto perché non volevo tu pensassi che ti stavo spiando ma..." 
"Ti sei messo ad origliare la mia telefonata?!" sbottò scattando in piedi.
"Beh io... Si" ammisi esitando. 
Lei non disse niente e si limitò a guardarmi esterrefatta.
"Volevo solo farti sapere" cercai di sviare il discorso "Kim, che qualsiasi cosa tu decida, io ti starò accanto e non ti lascerò da sola in difficoltà. Anche se so che tu non sei da sola in realtà" le parole defluivano dalla mia bocca senza controllo ormai.
Vidi il suo volto cambiare espressione assumendone una stranita e confusa.
"Cosa dovrei decidere?"
"Io non lo so... Riguardo al..." indicai il suo ventre con un cenno del capo e Kim sgranò gli occhi, come se le fosse appena venuta in mente un'idea.
Poi le sue labbra s'incresparono leggermente verso l'alto e allora quello confuso divenni io.
"Sei proprio uno sciocco Niall Horan" disse in tono freddo. "Ho parlato di un test di gravidanza" sussultai e lei se ne accorse. "Ma non ho mai detto che fosse mio" si sbrigò ad aggiungere. "Infatti è di mia sorella che stavo parlando. Sì è incinta... Di Louis... E non guardarmi in quel modo che mi spaventi!" la mia espressione era mista tra il disgusto e la preoccupazione.
"Louis...Tu sei andata da lui oggi... Io non avevo capito..."  Socchiusi gli occhi per un momento  e sbattei le palpebre due volte.
Non sapevo se scusarmi o no.
"Tu non capisci mai!" gridò lei puntando i suoi occhi nei miei. Dio, quanto adoravo quelle due nocciole vispe che erano i suoi, sempre bellissimi anche se gonfi per la stanchezza. Era decisa a sostenere lo sguardo con aria di sfida senza però pronunciare parola.
"Quella che non capisce qui sei tu. E' raro che io non lo faccia" mi decisi a parlare senza staccare il contatto visivo.
"Ah sì?" disse lei avvicinandosi a me fino ad arrivare a una distanza pericolosa dal mio naso.
Il cuore stava per scappare dal mio petto, lo sapevo. Si perse qualche battito lungo la corsa.
"E sentiamo, cosa dovrei capire?" continuò lei.
"Questo" risposi deciso.
Le cinsi un fianco con un braccio e con l'altra mano, che passai fra i suoi capelli, spinsi il suo viso verso il mio eliminando ogni distanza.
Socchiusi gli occhi e premetti le mie labbra sulle sue senza pensarci troppo.
Una miriade di sensazioni mi trapassarono il corpo, ma quella dominante fu il senso di libertà. Finalmente era arrivato il momento che più attendevo e mi sentivo più leggero.
Con mia grande sorpresa Kim rispose al bacio con foga cingendomi il collo con le braccia schiudendo poco le labbra.
La mia lingua colse l'occasione e andò a cercare la sua con la quale danzò per qualche infinito secondo.
Ci staccammo per riprendere fiato e lei parlò per prima.
"Credo di avere le idee ancora più confuse ora" confessò.
"Lascia che te le chiarisca allora" dissi lasciando scorrere il braccio lungo la sua schiena. Entrambe le mie mani si fermarono sul suo fondoschiena e le mie labbra scesero sul suo collo inumidendolo, poi sulla sua clavicola.
Percepii il sospiro di Kim così la spinsi verso il letto e una volta sopra di lei le tolsi la maglietta.
"No Niall..." mi bloccò quando arrivai alle sue mutandine.
 Il battito riprese la sua regolarità dentro di me.
"Stammi a sentire. Io non voglio essere la causa di un ennesimo tradimento"  sentenziò.
La guardai confuso e scossi il capo.
"Eli.. Sai la tua ragazza, te la ricordi?" chiese sarcastica.
'Merda' pensai tra me e me. No, in quel momento avevo rimosso Eli dalla mia mente. Non per cattiveria, ma mi ero lasciato trasportare dalla Kim maliziosa e NON incinta che era ancora sotto di me.
"Sì hai ragione. Le parlerò domani" dissi alzandomi dal letto.
"Domani avremo parecchie cose di cui parlare" rispose lei rimettendosi la maglietta.Annuii piano e sussurrai un "Buona notte Kim" per poi uscire dalla stanza.

SALVE! Mi è piaciuto scrivere questo capitolo devo ammetterlo! x)
Un GRAZIE speciale alla Eli che recensisce sempre u.u' e anche a voi che seguite e leggete:3
Spero vi sia piaciuto veramente! :D
Un bacio Mandy <3

  
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