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Autore: oOMeppyOo    13/02/2012    0 recensioni
Questa storia partecipa al Under the Christmas Tree - Marauders Contest indetto da Jo-96 sul forum.
Raccolta di episodi natalizi in cui vi sono come protagonisti i Malandrini, Lily e tutte le persone a loro vicine.
Gli episodi per ora vanno dall'anno 1970 (l'anno prima dell'inizio della scuola per i nostri protagonisti) fino all'anno 1977 (ultimo anno di scuola).
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ecco a voi un'altra carrellata di giorni natalizi.
In questo caso ho voluto far uscire il lato più intimo di alcuni dei protagonisti.
Buona lettura ragazzi:)
Sarah

 

Natale da maghi e non: C'è chi lo ama e chi lo odia

 

Natale 1971

 

 

24 Dicembre 1971 ore 10.00

 

Tutte le stanze del castello di Hogwarts erano gremite di studenti in partenza, ragazzini di tutte le età correvano per prendere le ultime cose da mettere in valigia, altri scendevano già le grandi scala con i loro pesanti bauli al seguito. C'era chi salutava i compagni di Casa con un abbraccio, alcune ragazze perfino piangevano mentre salutavano le loro amiche.

Ma c'era anche qualcuno che non aveva preparato la sua valigia perchè non ne aveva bisogno.

In un angolo buio della biblioteca un ragazzino un po' grassoccio e con i capelli beige spento stava seduto per terra appoggiato ad uno scaffale. Una lunga lettera tra le mani e qualche lacrima caduta sulle lettere eleganti scritte con inchiostro blu.

-Caro figliolo, ci dispiace molto avvisarti con così poco preavviso … per tuo padre questa è una grande opportunità di lavoro … crediamo che per te sia meglio passare il natale in un luogo più famigliare … abbiamo perciò deciso di non portarti con noi a Shanghai ...siamo sicuri che il tuo natale sarà fantastico ad Hogwarts con i tuoi amici … ti promettiamo di inviarti via gufo le foto del nostro viaggio appena torniamo … non affidare a Gaston lettere per noi, il viaggio verso la Cina è troppo lungo ed estenuante per lui … speriamo i nostri regali ti piacciano … Con grande affetto e un grosso bacio, Mamma e Papà-

Il ragazzo accartocciò la lettera.

Come avrebbe potuto passare bene il suo natale ad Hogwarts se tutti gli studenti se ne tornavano a casa per natale? Amici poi, lui non ne aveva di amici, era troppo timido e impacciato, nessuno si accorgeva di lui, tranne quando rovesciava il suo calderone durante la lezione di pozioni.

Un fascio di luce fece chiudere gli occhi chiari del ragazzo.

“Ragazzino non puoi stare qua. Adesso ti porto dal preside e gli suggerisco qualche bella punizione.”

Peter riuscì a fatica ad aprire un occhio e poté intravedere la sagoma ricurva del vecchio custode.

Il dito indice ossuto puntato verso di lui in segno di ammonimento.

Il vecchio Gazza repentino prese Peter per un braccio e cominciò a trascinarlo verso l'uscita.

Quel natale cominciava davvero bene per il giovane grifondoro

 

 

25 Dicembre 1971 ore 7.30

 

“Petunia forza alzati.”

La ragazza si girò verso il muro e scacciò via con un segno di stizza la sorella.

Ma la piccola grifondoro non voleva arrendersi.

“Avanti, muoviti. Non vuoi scoprire cosa ti ha portato Babbo Natale quest'anno? Ho visto un grandissimo pacchetto con sopra il tuo nome.”

La sorella continuava a non rispondere sperando che Lily se ne andasse.

La piccola grifoncina aprì gli scuri della finestra della camera in modo che la luce svegliasse definitivamente la sorella, ma neanche questo funzionò. Petunia infatti prese il cuscino e lo usò per coprirsi gli occhi.

A quel punto la ragazza decise di usare le maniere forti, prese un lembo della coperta e la tirò con forza verso il fondo del letto lasciando così scoperta Petunia.

“Ma come ti permetti? Stupida streghetta che non sei altro ma non te l'anno insegnato in quella scuola per pazzi che Babbo Natale non esiste?”

Gli occhi verdi di Lily cominciarono a riempirsi di lacrime, non era quella la reazione che si aspettava dalla sorella.

“Cosa stai dicendo Nia?”

“Che Babbo Natale non esiste zuccona. Sono mamma e papà che ci comprano i regali e poi li mettono sotto l'albero.”

“Ma io spedisco tutti gli anni la letterina a Babbo Natale.”

“E la mamma la butta via tutti gli anni.”

Lily corse via dalla stanza piangendo. Perchè Petunia le faceva questo? Perchè da quando era tornata da scuola era così cattiva con lei? Proprio non se lo meritava, non le aveva fatto nulla.

Quel natale era il più brutto della sua vita.

 

 

25 Dicembre 1971 ore 19.15

 

“Oh tesoro è così bello averti a casa. Ci sei mancato così tanto.”

La donna diede un dolce buffetto sulla guancia al figlio.

Il ragazzo fece un sorriso timido in direzione della madre. Erano tutti e tre seduti a tavola, mamma papà e figlio, per la prima volta da mesi.

“Siamo così fieri di te figliolo. Stai dimostrando tutto il tuo valore in quella scuola. Hogwarts non poteva acquisire uno studente migliore.”

Il padre gli diede una pacca sulla spalla minuta.

Erano veramente orgogliosi di lui e di tutto l'impegno che ci stava mettendo.

“Vi ringrazio davvero tanto, ma non sarei riuscito in tutto questo senza l'aiuto del preside.”

“L'ho sentito giusto qualche giorno fa. Silente, un sant'uomo veramente.”

Era la verità. Quel mago si era dato veramente tanta pena per far entrare Remus ad Hogwarts, per dargli l'aiuto che serviva e per farlo sentire a suo agio.

“Siete riusciti a risolvere quel tuo piccolo problemino tesoro?”

Sua madre non riusciva ancora a parlare apertamente delle trasformazioni di Remus, lo chiamava il suo piccolo problemino ma sapevano benissimo tutti e tre che il problema non era così piccolo.

“Il professor Silente ha costruito un rifugio solo per me, dove portò andare a nascondermi durante ogni trasformazione.”

“Perfetto. Però ora sei qui con noi e ci prenderemo cura di te come abbiamo sempre fatto tesoro.”

Sua madre non avrebbe voluto che lui andasse a scuola, era costantemente preoccupata per il suo figliolo e quasi non riusciva a dormire la notte, ma sapeva che lasciarlo un po' andare era la cosa migliore per lui.

“Bhè direi che è ora di tagliare il tacchino. Vuoi farlo tu Remus?”

Il padre passò il coltello a Remus.

“Certo papà con piacere.”

Il giovane grifondoro era contento di essere a casa, non sarebbe stato natale se non lo avesse passato con le persone che amava di più.

 

  
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