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Autore: micia95    13/02/2012    2 recensioni
Misaki ha paura di riaffrontare suo padre, l’uomo che l’ha abbandonata insieme alla sorella e alla madre anni prima e per causa sua odia tutti gli uomini. Usui sarà come sempre al suo fianco. La ragazza riuscirà finalmente a dirgli “io ti amo”?
E’ la prima volta che scrivo una storia in questa sezione. Spero di essere riuscita a immedesimarsi nei personaggi e di aver scritto una storia piacevole.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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L’INCONTRO NON ATTESO E MAI SPERATO
Il giorno dopo Misaki cercò di rimanere tranquilla e comportarsi normalmente nonostante si sentisse agitata e angosciata per la situazione che la vedeva coinvolta. Il sospetto che quella persona che aveva chiamato il giorno prima fosse suo padre, si trasformò in certezza nella sua mente e non riusciva a smettere di pensarci nonostante facesse di tutto per distrarsi e comportarsi normalmente. Ma non ci riuscì bene, infatti quando passò accanto ad alcuni ragazzi che correvano nel corridoio non li rimproverò come suo solito, ma vi passò accanto immersa nei suoi pensieri. Questo non fu l’unico episodio dal quale gli studenti della Seika poterono capire che la Presidentessa del Consiglio Studentesco aveva un grosso problema.
“Ehi Misaki-chan!” la chiamò Sakura.
“Che cosa c’è Sakura?” chiese l’interessata alzando gli occhi dai fogli che stava leggendo.
“Presto! Devi venire subito!”disse trascinandola nel giardino vicino all’entrata principale della scuola dove si erano radunati alcuni ragazzi e, con sorpresa della Presidentessa, anche molte ragazze.
“Allora, cosa rispondi?”chiese un ragazzo.
“No” rispose la voce di un altro, era Usui. Ma non era solo, accanto a lui c’era una ragazza con sguardo da tigre. Misaki non la conosceva personalmente ma aveva sentito che era molto popolare tra i ragazzi; e doveva proprio ammetterlo, era molto carina.
“Perché no?” chiese la ragazza arrabbiata, scontenta e… indignata?
“Che succede qui?” intervenne la Presidentessa facendosi largo tra la folla di ragazzi impauriti.
“Presidentessa!” esclamò la ragazza correndole incontro con gli occhi lucidi.
“Perché piangi?” chiese premurosa Misaki alla ragazza scoccando un’occhiataccia a Usui e all’altro ragazzo, il quale divenne blu dalla paura.
“Perché ho risposto di no a una sua domanda” rispose serafico Usui.
“Ma è impazzito! Non può fare una cosa del genere!” disse l’altro ragazzo recuperando coraggio.
“Qual era la domanda?” chiese Misaki rivolta alla ragazza pensando già che la colpa fosse tutta di Usui.
“Gli ho chiesto se voleva essere il mio ragazzo” disse con una vocina sottile la ragazza.
Misaki rimase spiazzata. Da quando stava con Usui si era completamente dimenticata che lui era molto ambito tra le ragazze e che spesso era lui la causa delle loro lacrime d’amore.
“Beh…ecco…non lo puoi costringere…no? E poi se non ti vuole, non ti merita” concluse un po’ insicura, doveva consolare la ragazza ma al contempo non avrebbe permesso che qualcuno le portasse via Usui.
“Ma rimane una pazzia! Lei è la ragazza più carina e dolce che si conosca!” disse con foga l’altro ragazzo “Al contrario di qualcun'altra” mormorò poi, ma Misaki lo sentì e gli lanciò un’occhiataccia che lo immobilizzò sul posto.
“Effettivamente ha ragione, a meno che… ad Usui non piaccia qualcun'altra...” insinuò un ragazzo della folla.
Misaki si sentì chiamata in causa e per riportare tutto alla normalità disse “Non sono affari vostri, quindi tornate alle vostre attività e smettetela con queste scenate”
All’ordine della Presidentessa la folla si disperse nonostante ci qualche lamentela.
“Certo che potresti essere più carino e sensibile quando dici certe cose” riproverò Misaki Usui quando tutti se ne furono andati.
“Avresti preferito che dicessi di sì?” disse per tutta risposta lui avvicinandosi alla ragazza.
“Non ho detto questo!” sbottò Misaki.
“Allora a me un po’ ci tieni, eh? Eri gelosa?” continuò imperterrito lui.
“Non ho detto neanche questo!” rispose la Presidentessa sulla difensiva. Usui sorrise e le si avvicinò ancora di più.  
Misaki sbiancò di colpo, sembrava aver visto un fantasma. Usui la guardò, pensando di aver passato il segno un’altra volta.
“Scusami” disse infatti,ma Misaki non sembrò sentirlo perché cominciò ad arretrare e, quando fu giunta vicino alla porta che introduceva all’interno dell’edificio scolastico, vi sparì dentro.
Usui si guardò indietro per capire cosa l’avesse potuta spaventare a tal punto, ma non vide niente; così si avviò nella stessa direzione della ragazza. Fatti pochi passi si sentì afferrare la mano da dietro e si voltò: era la stessa ragazza di prima. Forse non era stato abbastanza chiaro?
“E’ lei, vero?” disse la ragazza.
“In che senso scusa?” finse di non capire Usui.
“Trattala bene. Dovresti seguirla, sembrava malata” disse invece la ragazza, poi lasciò la mano di Usui che poté raggiungere l’edificio scolastico per cercare Misaki.
***
“Accidentaccio! Ma perchè cavolo l’ho dimenticata! Dove ho la testa?! E adesso mi tocca pure tornare a casa a prenderla! E arriverò in ritardo e dovrò fare gli straordinari un altro giorno, come se non fossi già impegnata!...”
Misaki continuò a mugugnare e a imprecare mentre raccoglieva tutti i fogli appoggati alla cattedra dell’aula del Consiglio Studentesco. Sarebbe dovuta tornare a casa a prendera la sua divisa da maid perchè quella mattina l’aveva dimenticata a casa. Questo era uno dei due motivi per cui era così arrabbita. L’altro motivo era naturalmente Usui. Dopo quella scenata in giardino non aveva fatto che fissarla in modo strano e ogni tanto sorridere con quella sua aria strafottente che, a dirla tutta, amava e aveva imparato a conoscere.
“Non vai al Maid-Latte?” Misaki sobbalzò.
“Ma sei impazzito! Mi hai fatto prendere un colpo! Stupido!” Urlò Misaki in direzione di Usui che le era spuntato dietro come un fungo e lei, immersa nei suoi pensieri di “come uccidere in quattro mosse Usui Takumi” non si era minimamente accorta della presenza del ragazzo.
“Comunque, no. Devo prendere prima la divisa, l’ho lasciata a casa” disse poi in tono più conciliante dirigendosi verso l’uscita della scuola.
“Ti accompagno” E non era una domanda.
Camminarono in silenzio a passo spedito. Quando giunsero davanti alla casa un po’ sgangherata di Misaki, la ragazza si bloccò con la stessa espressione che aveva quella mattina a scuola prima di sparire.
“Oh, ciao Misaki. E’ un po’ che non ci vediamo, eh? Sei cresciuta sai? E sei anche diventata una bella signorina”
La ragazza non rispose: non aveva fiato e il suo sguardo era terrorizzato. Fece un passo indietro mentre l’uomo ne fece uno avanti. Dalla casa alle suo spalle uscirono la madre e la sorella di Misaki.
“Padre.” Riuscì a soffiare Misaki prima di essere affiancata dalle altre due donne sul cancelletto di casa.


Allora, questa va spiegata. So che la scenata della ragazzina può sembrare assurda e esagerata (ed effettivamente è così), però ho pensato "nei manga/anime giapponesi succedono sempre cose fuori dall'ordinario, perchè non provare ad inserire qualcosa che magari possa far sorridere?" Poi, mi piaceva l'idea di una Miski gelosa che cerca di nasconderlo. Spero comunque di non aver "tirato troppo la corda" e anche di avervi lasciato piacevolmente con il fiato sospeso. Purtroppo questo è già il penultimo capitolo, a meno che non mi venga un lampo di genio per scrivere qualcos'altro.
Per Syd e Tenshi No Yume: grazie, grazie, grazie! Speravo davvero ci fosse qualcuno che mi dicese qualcosa (nel bene e nel male) e sono contenta che abbaite apprezzato.
Ringrazio anche MissBabyLaboom Syd e pucciosa_96 per aver messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate
  
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