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Autore: itsjones_    13/02/2012    1 recensioni
..stavo bene così, per conto mio, poiché avevo imparato a fidarmi solo di me stessa.
Questo almeno finchè non conobbi Jacob Twist.
L’ho già detto che fu l’estate più calda da ben oltre dieci anni?
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4.
Hakuna Matata.








Quella fu l’ultima volta che tornai, l'ultima che vidi e sentii Jacob Twist.

[…]

4 anni dopo.

Era esattamente il 2000, avevo 20 anni spaccati e fui presa come prima ballerina per interpretare la meravigliosa Odette, nel rinomato e famoso - lago dei cigni, oramai non pensavo più alle mie vacanze, le passavo quasi tutte con la compagnia organizzando gite in tutta la spagna.
i miei genitori per motivi di lavoro decisero di andare altrove per le loro vacanze cedendomi così, le chiavi di villa orange –adesso è tua- dicevano; ma io le riposi in un cassetto del mio comodino a 18 anni..
Frequentavo un’università d’arte, perché con il tempo avevo imparato ad apprezzare la fotografia e volevo trovare un’altra passione oltre a quella per la danza. Le cose erano ben diverse, era come se fossi un’altra persona, i dolori del passato mi avevano resa più forte, tanto che avevo rimosso ogni cosa.
All’epoca stavo con un tipo, un certo Tomàs, era il classico bulletto sono-figo-solo-io che si fa vedere in giro con le ragazze pon pon e quelle cui seno superava la terza. In effetti non avevo idea del perché stesse con me, mi chiamava ‘la sua pupa’ o ‘puttanella’, ma non era un’offesa, anzi da parte sua risuonava quasi come una bella cosa. Sebbene la sua fama di grandissimo stronzo tromba gnocche fosse oramai risaputa da chiunque, con me era diverso, mostrava la sua parte più ‘tenera’ anche se sempre nel suo modo un po’ rozzo.
Capelli neri,grandi occhi da cucciolo e un fisico da modello, a tutte le ragazze piaceva Tomàs lopez, a tutte meno che a me, ma con il tempo avevo imparato ad amarlo. Ci eravamo conosciuti ad una festa a cui,tra l’altro mi ero imbucata, sapevo chi era, poiché studiava nel mio corso, ma non ci avevo mai dato troppo spago.
«ehy tesoro,me la fai una pompa?» mi aveva chiesto ridendo.
Era ubriaco fradicio e assolutamente fatto. Nemmeno io ero sobria, così mi aveva trascinata in bagno per darmi una bella,come amava dire lui, chiara e veloce ripassata.
Non ricordo un granchè, ma la mattina seguente con un bel mal di testa permanente mi aveva riaccompagnata a casa con la sua auto rossa fiammeggiante dicendomi «domani ti porto a scuola,pupa»
Da lì era nato tutto, oramai faceva parte della mia vita e di Jacob Twist non sentii più parlare.

Il caldo cominciava ad arrivare, la bella stagione, e anche l’estate.
«allora stasera venite da me? Io e i ragazzi pensavamo di vedere un horror,oh una roba così» aveva esclamato Pablo,un’amico di Tomàs.
Il mio ragazzo scosse la testa. «no, stasera no, sto con la puttanella» aveva poi,detto ridendo ed indicandomi
Io sorrisi e infilai la cintura di sicurezza della spaziosa auto di Tomàs,aspettando che partisse.
Accesi poi,la radio, le canzoni erano tutte vecchie e parlavano d’amore e di cose sdolcinate,così la spensi amareggiata.
Casa sua era un macello, non abitava più con i suoi e se ne fregava altamente di riordinare o di pulire,così di tanto in tanto ci pensavo io.
«è una camera o una giungla?» feci sarcastica
Lui non rispose,si limitò a sbuffare. «pazienza»
Mi sedetti sul morbido divano verde acceso del salottino,sprofondando tra i cuscini. «birra?» chiese lui affacciandosi.
Io annuii.
Quando tornò portava in mano due lattine di birra ghiacciata appena tolta dal frigo e me ne porse una, aprendo nel frattempo la sua.
«che vogliamo fare stasera?» chiesi voltandomi a guardarlo
Lui scrollò le spalle. «non sapre-» poi si bloccò e un sorriso beffardo comparve sul suo volto roseo.
Io lo fissai,in attesa di qualcosa.
«oh Stella, guarda cos’ho!» rise appoggiando la birra sul pavimento ed estraendo dalla tasca dei jeans scuri una piccola e sobria busta trasparente.
«pillole?» chiesi eccitata
Lui annuii entusiasta.
Ci tengo a far sapere che non ero una drogata, mi piaceva solamente fare qualcosa di proibito,di tanto in tanto.
Porsi le mani, ma lui scosse il capo ridendo.
«sicura? Guarda che poi sai che succede»
Immaginai senza nemmeno utilizzare un briciolo di fantasia, le emozionanti e lunghe ore di sesso selvaggio che mi aspettavano da fatta.
Mi strinsi nelle spalle, «oh,lo so bene»
Ne prendemmo un paio a testa e nel giro di pochi minuti non capivo più niente, tutto intorno a me cominciò a danzare, come quelle farfalle colorate che avevo visto quella volta a Blue Lake. Vidi Tomàs spogliarsi e io lo seguii euforica, lasciando che mi togliesse la biancheria intima. Poi mi prese in braccio e sbattendomi contro il muro cominciò a spingere. Non ero in me, la testa mi girava e girava, c’erano un sacco di luci che andavano e venivano,quasi accecandomi.
Ma non mi importava, com’è che si dice?
Hakuna matatasenza pensieri.










piccolo spazio personale_______________________________________
<3
beh che dire, in questo capitolo si può subito intuire un cambiamento radicale delle cose, Stella è cambiata,è cresciuta,così come tutto il suo mondo,
i giochi,i libri con le figure e le gite in barca hanno lasciato spazio a fumo e sesso sfrenato. °O°
  
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