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Autore: MaryAliceBrandonCullen    13/02/2012    1 recensioni
Cosa succede dopo Breaking Dawn? Che seguito avrà l'amore tra Jake e Renesmee? Se anche voi vi siete poste queste domande, qui troverete alcune possibili risposte. Questo è il seguito come me lo immagino io. E' la mia prima fanfiction, siate buone! Altre precisazioni: la storia è ancora in fase di scrittura, crescerà con voi; è scritta sotto diversi punti di vista: quello di Bella, Edward, Jacob, ma principalmente sotto quello di Renesmee. Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Tornammo a casa felici più che mai, parlando di quanto avevamo fantasticato su di noi in segreto e prendendoci in giro per quanto ci eravamo sentiti troppo poco per l'altro.
Ora stavamo insieme e questa era la cosa più bella che mi poteva succedere. Io, Nessie, ero fidanzata. Ero fidanzata con il più bel ragazzo in circolazione!
Non vedevo l'ora di poter girare per le strade mano nella mano con lui, di far vedere al mondo quanto ero felice e quanto ci amavamo, di passare davanti a quelle oche delle mie compagne e farle morire d'invidia.
Mentre mi perdevo in queste elucubrazioni eravamo arrivati a casa mia.
Era arrivato il gran momento, il momento di dirlo a tutti e avevo una gran paura della reazione di mio padre. Il pensiero però che in tutto questo avevo Jake a stringermi la mano mi tranquillizzava tantissimo.
Lasciai Jacob ad aspettarmi nella parte comune di Casa Cullen e andai a chiamare tutta la famiglia al completo. Una volta arrivati tutti, presi parola e con un gran sorriso dissi le fatidiche parole:
<< Io e Jake stiamo insieme! >> e terminai abbagliando tutti con un sorriso enorme.
Subito mia zia Alice, zia Rose, mamma, nonna e nonno mi saltarono addosso e si congratularono infinite volte con me e Jake felicissime di questa splendida notizia, ma altrettanto presto notai la reazione degli altri uomini di Casa Cullen.
Nessuno era venuto ad abbracciarmi o a congratularsi con noi. Erano tutti molto tesi e si potevano sentire dei ringhi nascere dai loro petti, oltre al fatto che guardavano Jake in cagnesco.
Non capivo che gli stesse prendendo, così interruppi i festeggiamenti per chiedere loro cosa li faceva stare così. Nessuno di loro mi rispose sinceramente, tutti mi dissero che erano solo sorpresi e che non dovevo preoccuparmi, ma non me la bevevo.
Decisi quindi di andare di sopra in camera mia a scegliere i vestiti per il giorno dopo e per ripassare per quel poco che mi serviva letteratura spagnola, in vista dell'interrogazione. Ma neanche questo bastò a distrarmi, ero troppo nervosa per le reazioni delle persone che più amavo, che anzichè essere felici per me mi tenevano il muso.
Decisi così di iniziare col cercare zio Jasper, entrai a casa sua, e lo chiamai.
Mi trovavo davanti a zio Jazz, il mio confidente empatico, quello che mi aveva insegnato le tecniche di lotta , quello che mi insegnava a orientarmi e ad affidarmi ai miei sensi, come comportarmi per ottenere ciò a cui puntavo. Ora lui aveva qualcosa con me.
Io ero felicissima, mi ero innamorata, glielo avevo detto e poi lui le sente le mie emozioni contrastanti.
Sa cosa provo, ma sta zitto. Mi guarda e tace.
E io sto male per questo perchè prima di essere mio zio lui è una parte del mio cuore e io ci tengo infinitamente a lui e al suo parere.
Ma non dovrebbe essere felice per me? Quando si ama non si è felici della felicità altrui? E  allora, lui perchè non lo è?
Decido di affrontarlo nel migliore nei modi, il migliore per me, forse quello più da codardi, ma per me ora come ora quello che importa è il risultato.
Gli poggio una mano sul viso e faccio scorrere tutti i miei pensieri, le mie emozioni, l'annuncio di qualche ora prima, la sua reazione e il mio immenso dolore. Gli mostro i miei dubbi, le mie paure, la mia voglia di averli vicino a festeggiare questo evento e gli chiedo perchè. Perchè quella reazione, perchè non sono felici per me. Appena finisco di fargli vedere tutto punto i miei occhi nei suoi, come mi ha insegnato lui. Il contatto visivo è il più importante, il più significativo, quello che ti scava dentro.
Lui di scatto fa un gesto che mi sorprende: mi abbraccia. Un abbraccio forte e sentito. Con la forza di zio Emm e il suo sentimento.
Dopo qualche secondo lascia l'abbraccio e mi chiede scusa, scusa per essere stato così stupido, perchè non voleva farmi soffrire e inizia a dirmi che sono insieme ad Alice la cosa più importante che ha, che è geloso in realtà perchè io per lui sono ancora una bambina, quella bambina che lo ha fatto cambiare nel profondo. Mi spiega che prima della mia nascita era un'altra persona, sempre cupo e sofferente, con poco autocontrollo, il più cinico della famiglia forse per il suo passato tempestoso.
Mi riesce difficile immaginarmelo così, però pensandoci un po' di quel lato c'è ancora in lui. E' quello che prende in mano le varie situazioni con più freddezza. Ma cupo, sofferente e poco controllato per niente.
Eppure mi spiega con un sorriso che è stata la mia nascita a cambiarlo nel profondo, mi amava indiscutibilmente al primo sguardo e pur di starmi vicino ha imparato a controllarsi nonostante nelle mie vene scorresse sangue. Mi dice che mi vuole un bene che va oltre ogni limite, che è felice per me ma che ha anche molta paura. Paura che non sarà più un mio punto di riferimento.
Allora lo abbraccio e gli 'dico' che lo adoro e che non mi perderà mai, che per me sarà sempre un punto fisso, che sarà sempre il mio confidente preferito e che non potrei vivere senza il suo sostegno. Mi chiede se lo amo, se mi ama. E così inizio a parlare, a dire tutto ciò che penso con la mia voce, senza bisogno del mio dono.
 << Io lo amo davvero tanto, da sempre, solo che me ne sono accorta solo ora. E' sempre stato un punto di riferimento, mi ha sempre aiutata nelle difficoltà, c'è sempre stato. E' premuroso, gentile, protettivo, affascinante. Mi piace da morire, davvero. E, beh, sembra che il mio sentimento sia condiviso, mi sembra quasi impossibile. Quando ho capito di amarlo ero convinta che mi avrebbe rifiutata, e invece mi ama quanto io amo lui. Siamo legati da una leggenda assurda, roba da lupi ok, ma pur sempre qualcosa di magico. Sono contenta che mi abbiate nascosto tutto, almeno sono sicura che lo amo a prescindere da tutto questo. So che è il mio cuore a parlare e non una leggenda, il fatto che ci sia anche quella, rende solo tutto più magico.>>
 << Se tu pensi che lui sia la persona adatta a te, allora non posso che esserne felice, ma non deve permettersi di farti del male o di farti soffrire, perchè allora cesserebbe di esistere, sia chiaro. Spero che la tua vita vada sempre per il meglio, te lo meriti piccola. >>
<< Grazie zio, ti adoro davvero! Sei il migliore.. Allora è tutto ok? Sono ancora la tua adorata nipotina? Mi vuoi bene come prima? Non è cambiato nulla? >>
 << Certo piccola, ti voglio bene più di prima! E sono felice per te.. Ora vai che è tardi! >>
 << Certo, vado.. Prima però devo risolvere alcune questioni in sospeso! Ti voglio bene Jazz.. >>
Ero molto più tranquilla. Avevo risolto almeno uno dei miei problemi: l'approvazione di zio Jazz.
Avrei dovuto andare a dormire, è tardi, ma non ci riesco almeno fino a quando non risolvo con zio Emm e con papà.
Ho pensato di iniziare con zio perchè penso che con papà sarà più complicata.
Mi diressi così verso casa McCarty-Cullen, la casa degli zii, dove incontrai la mia amata zia Rose che, con quello sguardo amorevole che dedica solo a me, mi dice che se cerco lo zio lo trovo nella foresta vicino casa. Già questo mi lascia abbastanza perplessa.
Lo trovo seduto sui piccoli scogli che costeggiano il ruscello, intento a lanciare sassolini nell'acqua.
Non mi sente neanche arrivare, mi siedo accanto a lui e noto la piccola ruga che si è creata tra le sue sopracciglia e quelle fossette sulle guance nel viso imbronciato le conferiscono un'aria da bambino, nonostante la sua stazza.
Ormai deve aver avvertito la mia presenza, ma non si scompone.
Possibile che si senta così ferito da qualcosa che io pensavo lo avesse reso felice? Sento le lacrime riempirmi gli occhi pronte a scendermi copiosamente sul viso, ma devo resistere. Sono grande ormai e devo essere forte.
Istintivamente voglio abbracciarlo e lo faccio, tengo una mano sul suo viso per farle sentire le emozioni che mi scorrono dentro. Il nostro rapporto è sempre stato molto corporale, pieno di abbracci  e coccole.
Penso che se dovessi parlare del mio migliore amico penserei immediatamente a lui. Non parlerei di zio Jazz perchè il mio rapporto con Emmett è qualcosa di imparagonabile se escludiamo papà. Lo amo indiscutibilmente e ci somigliamo molto caratterialmente, per questo questa distanza mi fa stare male.
In questo momento mi sento molto vicino a lui, vicino spiritualmente, ed è in  questo momento che mentre siamo stretti uno nell'altra che sento << Ho paura >>.
E' la voce di zio Emm, ne sono certa, ma ha un altro timbro. Più profondo. Non capisco.
Mi stacco e lo guardo perplessa, il suo sguardo è interrogativo, come se non capisse il perchè di quel mio gesto, della mia perplessità.
<< Cosa dovrei avere sentito? >>  Solo ora mi accorgo di avere ancora la mano sul suo viso e capisco che deve avere avvertito i miei pensieri confusi. << Cosa le prende? Mi spaventa. Forse dovrei chiamare Carlisle, forse non sta bene.. Forse.. >> Cerco di staccarmi da quella voce che ho dentro la testa per concentrarmi e capire qualcosa. I suoi 'pensieri' allarmati mi rimbombano in testa. In quell'istante mi resi conto di ciò che avevo pensato, avevo detto 'pensieri', allora è questo. Sento la sua mente. Ma perchè solo i suoi? Perchè solo ora? Perchè io ho più poteri, quando la consuetudine vuole che noi vampiri ne abbiamo meno di uno a testa?
Non capisco. Mi sta scoppiando la testa. Un attimo.
<< Zio, pensa qualcosa. >>   << Tu sei tutta matta. >>
<< Il vero matto sei tu! >>
In quel momento vidi le sue pupille dilatarsi dallo shock. Sembrava sconvolto. << Un'altra leggipensieri-invadiprivacy in casa non la posso sopportare, soprattutto se è Nessie >>
<< Non sono un'invadi-privacy >>
<< Oh si che lo sei, tale e quale a tuo padre >>
<< Hai deciso di prendertele, orso? >>
<< Certo, ora che hai il potere aggiuntivo ti senti più potente piccola? Ti butterò giù comunque! >>
<< Questo lo vedremo. >>
E iniziò una delle nostre sessioni di lotta infinite.
Una cosa notai. Durante la lotta non sentivo i suoi pensieri. Chissà come funzionava. Ne parlammo, distesi sugli scogli e anche lui sembrava essere perplesso.
Dopo delle prove giungemmo alla conclusione che lui poteva decidere di non farmi sentire qualcosa se lo voleva e così chiesi di parlarne domani con il resto della famiglia, perchè ora preferivo chiarire con mio padre.
Questo nuovo potere era stupendo per noi che con i discorsi teneri eravamo in difficoltà. Chiarimmo tutto nella mente e felici ci riabbracciammo comunicandoci tutto il nostro amore e dandoci la buona notte.
Ora avevo papà da affrontare.

Ciao ragazze/i scusate il ritardo, sono imperdonabile, lo so. Questo periodo è terribile ho mille impegni e questo capitolo l'ho tirato giù a scuola, durante Scienze Sociali, spero sia uscito bene.
Le parti in corsivo sono i pensieri di Emmett, per chi non lo avesse capito. Che ne dite? Vi piace la piega che sta prendendo? Fatemi sapere qualcosa, i vostri commenti sono preziosissimi per me. Grazie a chi legge, a chi ha messo la storia tra le seguite, ricordate e preferite. Un grazie ancora più grande a chi recensisce, in particolare a ConcyCullen e Tigrotto. A presto, baci.
-MaryAlice-
  
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