Il magico carnevale di
Venezia
Ballava da ore e cambiava
cavaliere in continuazione, non le importava chi la guidasse voleva solo
perdersi nei volteggi delle danze, tra le mille maschere di tutti i colori, il
suo abito del carnevale non era sfarzoso come altri, era di seta verde smeraldo
con rifiniture nere, sul corpetto nastrini le ornavano il petto, le spalle
scoperte grazie alla particolare posizione delle maniche permetteva di vedere
il suo tatuaggio blu, i capelli rossi acconciati con pettinature dell’800 le contornavano
il volto nascosto da una maschera nera e verde smeraldo dal quale i suoi occhi
caramello risaltavano, la sua pelle bianca brillava sotto la luce della luna e
dei vari lumi accessi nella grande piazza di San Marco dove i festeggiamenti
del carnevale continuavano indisturbati, ma tutta quell’allegria lei non la
percepiva, sapeva perché era li, sapeva perché la sua amica Robin l’aveva
costretta a partire la mattina prima da Roma, non sentendo ragione nelle proteste
della ramata amica, portata a Venezia e affittato l’abito per il carnevale...lo
avevano detto che sarebbero andate a Venezia per il carnevale ma fino ad allora
avevano rimandato da anni per colpa del ragazzo di Nami...Law
non voleva che lei andasse sola con l’amica e quindi glielo aveva sempre
vietato e Nami da brava idiota lo aveva assecondato ma ora lei era libera...se
libera si poteva definire...visto il dolore che provava a causa di quello
stronzo traditore!!
Inizio flash back
Nami camminava verso la casa del suo ragazzo, tutta
contenta, lui non si aspettava di vederla arrivare e lei pensava che sarebbe
stato felice nel vederla.
Arrivata davanti alla sua porta prese le chiavi da
sotto il tappetino ed entrò, stava per l’urlare quando sentì dei strani rumori,
si mise in ascolto e il suo cuore si fermò! Conosceva bene quei rumori, quei
sospiri di piacere! Corse in camera e lo vide! Nel letto con una stronza dai
capelli rosa lunghi! I due non si erano accorti di lei! Nami dalla furia andò
verso di loro e colpì con un cazzotto Law in pieno
volto, il giovane non capì nulla! Si ritrovò per terra, si alzò e nudo guardò
con occhi spalancati Nami che lo guardava con lacrime agli occhi
-bastardo! Tra noi è finita!- gli urlò la rossa non
dandogli tempo di parlare per poi correre via, il giovane le era corso dietro
dimenticandosi che era nudo, la prese per il polso proprio mentre usciva dalla
porta di casa
-NAMI! PICCOLA! ASPETTA! Posso spiegarti!- gli disse
-SPIEGARMI!?!? MA FANCULO! TE! QUELLA MIGNOTTA! E
TUTTO IL RESTO!! ADDIO!- gli diede un bel calcione nelle palle e corse via, lui
si accasciò al suolo dolorante, non voleva più saperne di lui!
Arrivata a casa chiamò la sua fidata amica Robin e le
raccontò tutto! La quale dopo 1 ora le si presentò a casa con due biglietti
aerei per Venezia! Nami le aveva detto che non era il caso ma lei aveva
insistito! Così alla fine aveva ceduto ed erano partite! Arrivate a Venezia
Robin l’aveva portata in un albergo in piazza San Marco e poi erano andate a prendere
dei vestiti in affitto!
Fine flash back
I sentimenti di gioia e
felicità che si respiravano nell’aria a Nami non la colpivano molto, era vuota,
aveva sprecato anni della sua vita con un ragazzo che la maltrattava e non l’amava
realmente si sentiva inadeguata in quel luogo felice e magico! Durante la sera
gli occhi di Nami incrociarono uno sguardo nero e profondo come la pece
nascosto da una maschera bianca e argentata , si guardarono e tutti e due
notarono il vuoto nello sguardo dell’altro, compresero che tutti e due si
sentivano a disagio per quell’atmosfera magica e romantica, piano guidati da
una forza invisibile si avvicinarono l’uno a l’altra nel centro della piazza e
arrivati di fronte il giovane vestito da borghese con
abiti blu scuro, bianco e argento la invitò a ballare, nessuna parola si
guardavano e basta volteggiando nella piazza, si studiavano, lui notò i capelli
di quel rosso fiammingo di lei, le labbra, il bellissimo corpo messo in
evidenza dal corsetto, il tatuaggio sulla spalla, ma ciò che lo colpì erano gli
occhi...tristi svuotati, le sembrava di vedere i suoi sentimenti riflessi in
lei. Lei studiò il giovane notò i strani capelli verdi del giovane, i tre
pendagli all’orecchio sinistro, il fisico che sentiva tramite i vestiti
perfetto e una cicatrice sull’occhio sinistro che lo rendeva ceco da esso ne
rimase stupida ma la colpì l’occhio vedente! Anche se era di un nero da perdercisi
dentro lo vide vuoto, come si sentiva lei!!
Stavano ballando da ormai
1 ora quando lui decise di parlarle
-bella serata vero?- la voce del giovane era roca, calda anche se
Nami ne percepì anche un senso di tristezza, lei lo guardò dritto negli occhi e
gli rispose
-credo di si- lui notò
nella melodiosa voce della giovane un chiaro tono amaro e alzando gli occhi al
cielo sorridendo mesto
-è bella ma non per me
intendi questo con quel credo,
giusto?- le disse tornando a guardarla, lei lo guardò sorridendo triste
-diciamo che avrei preferito
venire qui in altre circostanze-
-ti capisco- il giovane si
guardò a torno e dopo aver fissato un punto preciso della piazza tornò con lo
sguardo sulla triste creatura con cui ballava
-ti andrebbe di andare a
fare due passi?-
-va bene- porgendole il
braccio destro la prese a braccetto e la condusse verso i le strade che conducevano
al grand canal, le strade e i canali erano pieni di gente, chi in maschera e
chi no che fotografava, i due camminavano in silenzio, arrivati su un ponte
sopra il grand canal si fermarono e guardarono davanti a loro, tutto era in
festa, tranne loro, Zoro il giovane guardò ancora la ragazza
-posso chiedervi come mai
siete così giù?- le chiese educatamente con tono caldo e dolce, lei lo guardò
non sapeva perché ma quel giovane le infondeva fiducia e protezione sospirò
-il mio ragazzo mi
tradiva- quella frase le spezzò ancora di più il cuore, lui guardò la giovane e
sorrise tristemente nel scoprire che come lui anche lei era stata tradita
-mi ha tradita e la mia
amica per distrarmi mi ha portato a Venezia-
ancora una coincidenza anche un suo amico aveva fatto lo stesso, si
erano sempre ripromessi di andare a Venezia ma per colpa della sua ragazza non
c’erano mai andati, lui rise e questo non sfuggì a Nami che ne risentì, la
prendeva in giro!? Si girò verso di lui lasciando la presa sul suo braccio con
aria imbronciata e gli disse
-ridete di me forse?- lui
la guardò e le riprese sotto braccio
-no, non ridevo di
voi...ridevo del destino- lei lo guardò non capendo
-come? Del destino?-
-si- lui vide lo sguardo
spaesato della giovane e le spiegò
-vedete anche la mia
ragazza mi ha tradito e un mio amico mi ha portato qui per distrarmi-
Lei lo guardò sorpresa! Lui
era nella sua stessa posizione! Tutti e due traditi, tutte e due li contro la
loro voglia anche se non del tutto! Nami rise come aveva fatto lui poco prima
-ora capisco perché
ridevate-
-strano il destino vero?-
-già-
Ricominciarono a camminare
per le strade di Venezia parlando del più e del meno, scherzando, discutendo
anche, si sentivano bene insieme, scordavano il motivo della loro sofferenza. Arrivata
Erano tornati in piazza San Marco e la notte ormai era vicina scomparire per
lasciar posto al giorno, i due erano tornati li per ballare ancora, ormai c’erano
poche coppie ma a loro poco importava, iniziarono a ballare e tra una carezza e
l’altra piano si strinsero in dolci abbracci.
Mancavano pochi secondi
alle 6 e l’alba stava iniziando i due ora si guardavano negli occhi, ma
stavolta entrambi con una nuova e brillante luce dentro, piano il volto del
giovane si avvicinò a quello di lei per unirsi in un dolce e casto bacio, non
conoscevano i rispettivi nomi, non sapevano molto l’uno dell’altro solo quelle
poche cose che si erano detti ma in loro era scoccata una scintilla, come una
magia. Quando il baciò finì lui poggiò la sua fronte su quella di lei e le
accarezzò il volto
-io amo Venezia...l’ho
sempre detto che è magica...- lei sorrise un sorriso dolce che fece battere
forte il cuore del giovane Zoro
-è quello che ho sempre
detto a Robin- si sorrisero, lui gli diede un altro dolce bacio e le chiese
-ancora non so come ti
chiami però? So che abiti a Roma come me ma non il tuo nome- le accarezzò
ancora il volto e la chioma che grazie al nascere del sole vedeva accendersi
come una fiamma e brillare
-il mio nome è...-
Non finì la frase perché le
squillò il cellulare, decise di non rispondere non voleva rovinare quel
momento! Doveva dirle il suo nome e sapere il suo! Ma il cellulare non smetteva
di squillare! Maledetto aggeggio! Guardò il giovane che le sorrideva beffardo
-allora? È?- era
impaziente Zoro nel sapere il nome della giovane! Ma quando vide che lei stava
per palare anche il suo cellulare prese a squillare i due si guardarono e
sbuffando risposero
-PRONTO!?- dissero in coro
alterati
-Nami! corri! Dobbiamo riportare
gli abiti al negozio!! E correre a prendere il volo!! o lo perderemo!!- era la
sua amica Robin che la cercava disperata! Guardò l’ora e si maledì! Dannazione!
Senza pensarci corse via ma poi si ricordò del giovane si voltò e lo vide
lontano da lei! Che correva e poi si fermava per guardarla si guardarono,
volevano sapere chi erano! Volevano avere un modo per ritrovarsi a Roma ma il
tempo non era dalla loro parte, con un ultimo sguardo triste si voltarono e
corsero via! Venezia come li aveva fatti incontrare li aveva divisi!
Erano passati 3 mesi da
quando era tornata a Venezia e non era riuscita a ritrovarlo! Nulla! Niente! Non
poteva crederci! Erano entrambi di Roma ma nulla! Si che Roma era grande ma
cavolo!
Quella sera avevano deciso
di andare all’inaugurazione del locale di Brook un loro vecchio amico che non
vedevano da anni ma che qualche giorno prima avevano incontrato e lui le aveva
invitate.
Arrivate si sedettero nel
privè con i loro amici Sanji, Franky e Chopper, Nami si guardava intorno era un
locale alla moda, come sempre Brook in campo di musica non si smentiva e nel
locale si sentiva la musica più moderna, più esclusiva, era persa nei suoi
pensieri quando una macchia di colore dall’altra parte attirò la sua
attenzione, si voltò di scatto e lo vide! Seduto nel privè dall’altra parte
della pista di fronte al suo! Indossava una camicia nera sbottonata, dei jeans
scuri e le scarpe da ginnastica! Il suo particolare orecchino! La cicatrice
sull’occhio sinistro! E quello strano colore di capelli che tanto l’aveva
ammaliata! Non poteva crederci!! ERA LUI!!
Zoro imprecava
sonoramente! Perché era stato costretto ad andare li! Non ne aveva voglia!! Voleva
stare a casa a ripensare a quella dannata e amata sera a Venezia! Dannazione l’aveva
cercata ovunque ma nulla! Il vuoto! Non era possibile che una persona sparisse
così! Certo non sapeva il noma ma! Quei capelli! Quel particolare tatuaggio! Nulla!
Ora invece era stato convinto da quel
maniaco di Brook ad andare al suo locale! Lo aveva conosciuto mesi prima ma lo
aveva visto due o tre volte! E ora per colpa del suo migliore amico Rufy e di
quel cretino di Usop era stato costretto ad andare li! Sbuffò!
Si sentì poi osservato e
si guardò in giro, quando poi notò dall’latra parte della sala una chioma
rossa! Tornò con lo sguardo su quella chioma e gli mancò l’aria! La vide! Lo guardava
con occhi spalancati! Indossava un vestito nero scollato e corto che lasciava
libera immaginazione sul suo formoso e invitante corpo! Tutto il contrario del
vestito che indossava a Venezia che le faceva vedere solo le spalle e il decolté
grazie al gioco del corpetto del vestito! Riconobbe i capelli rossi e lunghi! Il
suo tatuaggio sulla spalla sinistra! Era lei! Non poteva crederci!! L’aveva
ritrovata!
Si alzarono nello stesso
momento sotto gli occhi dei loro amici che li guardavano non capendo cosa gli
era successo!
Nami notò il comportamento
del ragazzo e incoraggiata da quei gesti iniziò ad incamminarsi verso di lui e
lo stesso fece il giovane, arrivarono al centro della sala, si guardarono
perdendo la concezione del tempo e dello spazio, si sorrisero e lui piano le
mise una mano sul volto per capire se sognava o meno lei gliela strinse
-finalmente ti ho trovata-
le disse Nami perse qualche battito, il tono del ragazzo era ancora più
fantastico di come se lo ricordava! Lui non ci pensò due volte e la strinse a
se inspirando il suo odore al mandarino che quella sera di 3 mesi prima lo
aveva ammaliato, lei fece altrettanto aspirando l’odore virile di ferro e rum
che caratterizzava il giovane, alzò il volto verso di lui
-ti ho trovato- lui la guardò
e vide i suoi occhi caramello guardarlo con gioia, rise
-ho aspettato questa sera
per 3 mesi, dimmi il tuo nome-
Lei rise
-Nami...il mio nome è
Nami-
-Nami...- le accarezzò il
volto e la baciò dolcemente, gli erano mancate quelle dolci e sensuali labbra
rosa, Nami era in paradiso, aveva solo sognato di ribaciare quelle sottili
labbra e ora era li con lei, si staccò dolcemente da lui
-e il tuo nome?- gli
chiese appoggiando la fronte su quella del ragazzo
-Zoro- la baciò ancora non
voleva più perderla di vista! -ora non mi scappi signorina, ti ho cercata per
mesi!- le lo strinse forte, schiacciando il suo corpo contro quello del giovane
-e chi vuole scappare ti
ho cercato per mesi!- dopo essersi scambiati un altro bacio si sorrisero e
andando a salutare ognuno i suoi amici andarono via tenendosi per mano
dirigendosi verso la macchina di lui per arrivare a casa di lei, dove avrebbero
dato libero sfogo ai sentimenti che sentivano dentro.
Erano passati 3 anni da
quel viaggio a Venezia e ora due giovani ballavano con le stesse maschere di
quel magico carnevale e si scambiavano baci pieni di amore, da quella sera nel
locale non si erano più divisi, erano stati sempre insieme e piano avevano
conosciuto tutto l’uno dell’altra. Tutto chi era l’ex di lei e chi era l’ex di
lui...il destino giocava strani scherzi! Ora sotto le luci del carnevale i due
ragazzi in maschera ballavano insieme e festeggiavano il loro amore, il loro
amore per quella magica città e per il suo bellissimo carnevale! Accompagnati dai
loro amici Robin e Rufy che anni prima come loro si erano incontrati quella
notte! La notte del magico carnevale di Venezia.