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Autore: nevaeh    14/02/2012    7 recensioni
[...]- Voglio restare – dice semplicemente. La ragazza sospira, scuotendo la testa.
- Stai facendo un enorme errore – lo avverte.
Non farmi innamorare di te, non farmi innamorare di te. [...]
{e un grazie speciale a Jas per il banner}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2. Capitolo due

 


 

- La notizia positiva che la situazione non si è aggravata – dice il dottor Brown entrando nello studio e sorridendo a Rose – quella negativa è che dobbiamo iniziare un nuovo ciclo di cure, per cercare di limitare i danni – aggiunge poi, mentre la ragazza annuisce grevemente.

- Ne abbiamo già parlato, dottore – risponde allora, sorridendo serenamente. Niente cure, niente morfina. Rose vuole vivere, e vuole farlo appieno. Il medico scuote la testa contrariato, poggiandosi al bordo della scrivania e scrutando la sua paziente.

- Rose… - ricomincia, assumendo il cipiglio di padre apprensivo. Perché un po’ il dottor Brown lo è, il padre di Rose. Lo è con i suoi sorrisi, con le sue parole di conforto e con le sue tirata sulla bellezza e l’importanza della vita.

- Dottor Charlie – lo interrompe lei con la sua voce da bambina – sto bene, adesso. Sul serio – lo rincuora. E’ l’unica che chiama il medico per nome, ma dal momento che negli ultimi due anni lo ha visto con una certa regolarità si era concessa questo privilegio.

Il dottor Brown scuote la testa, abituato ormai a quel modo di fare della sua paziente.

- Stai bene? Sul serio, Rose? – le chiede con dolcezza, posando i fascicoli delle analisi e sedendosi al suo fianco – da quanto non esci? Non mi hai mai presentato il tuo ragazzo… - Rose scoppia a ridere, gli occhi scuri brillanti.

- Dottor Charlie – lo rimprovera giocosamente – non sto diventando sociopatica, stai tranquillo – risponde, evitando la seconda parte della domanda. Il medico sorride e abbassa la testa.

- Porta qui il tuo ragazzo la prossima volta, allora – le consiglia ridendo lui, alzandosi e cominciando a sfogliare un fascicolo sulla scrivania. Rose arrossisce e scuote la testa.

- Non ce l’ho il ragazzo, non sono così crudele – risponde in un sussurro.

- Hai detto tu che vuoi goderti la vita – le fa notare il dottore. Rose, non sapendo come ribattere, si limita a sorridere tristemente e ad alzarsi.

- Ci sto provando, dottor Charlie – risponde, mentre raccatta cappotto e borsa – grazie, comunque – aggiunge poi. Il medico annuisce e finge di non accorgersi degli occhi lucidi della giovane, stringendole invece la mano con calore.

- Di niente, piccola – sorride – e vai a mangiare qualcosa, prima di rischiare uno svenimento! –

Rose annuisce e esce dallo studio medico, gettando un’occhiata veloce all’orologio. E’ quasi ora di pranzo, il tempo è volato tra un’attesa e l’altra.

Ormai ha imparato ad attendere. Attenda i bus che la portano in ospedale quando sua madre non può, attende gli esiti delle mille analisi che fa ogni settimana, attende per i colloqui con i dottori, attende… eppure mentre entra nel bar è tranquilla, pronta a continuare ad attendere e a farlo col sorriso sulle labbra.

E lui è lì.

 

 

 

Harry rimane a fissarla come l’ultima volta.

Non riesce a credere alla fortuna che sta avendo, soprattutto dopo che aveva creduto di aver sprecato la sua occasione quella mattina; ma stavolta non ha intenzione di perdere tempo.

La ragazza si è accorta che lui si sta avvicinando e gli rivolge un sorriso, caldo e sincero. Tra le mani ha un cappottino rosso e una borsa, il berretto le copre parte dei capelli chiari.

- Ciao – dice Harry avvicinatosi, dandosi dello stupido, tanto per cambiare. Perché non riesce ad avere un comportamento (quasi) normale?

- Ciao – risponde la giovane. Ha una voce chiara, limpida, come una bambina. Harry si accorge di stare lì come un idiota a sorriderle senza rispondere e cerca di darsi una controllata.

- Ti va di pranzare con me? – le chiede lei, notando il suo disagio. Harry annuisce come uno stupido, limitandosi a seguire la ragazza; si chiede per un secondo se non passi troppo tempo con Louis.

- Cosa prendi? – le domanda, mentre la giovane analizza con lo sguardo il banco del self service.

- Non saprei… un’insalata, credo – risponde lei, indicando alla cameriera la confezione che desidera. Harry le lancia un’occhiata, accorgendosi di quanto sia magra. Spera non sia una di quelle fissate con la linea, proprio non le sopporta.

- Solo? Perché non mi fai compagnia con l’hamburger? – propone, mentre la cameriera prepara il panino che gli aveva ordinato.

- Perché no – accetta lei dopo un tentennamento iniziale, voltandosi a sorridergli – ma l’insalata la prendo lo stesso – aggiunge poi, posandogli un indice sul petto a mo’ di avvertimento – è salutare! – Harry si accorge che un brivido gli ha scosso il petto nel punto in cui il dito della ragazza lo ha appena sfiorato … e che non conosce ancora il suo nome. Il pranzo viene servito e i due si avviano verso uno dei pochissimi tavoli liberi.

- Mi chiamo Harry – dice lui quando si sono messi comodi.

- Mi chiamo Rose – risponde lei – che ci fai in ospedale, Harry? – aggiunge poi, aprendo la ciotola dell’insalata per condirla. Il ragazzo da un morso al panino, pensando che la ragazza abbia un nome meraviglioso.

Stupido.

- Ho fatto uno scherzo al mio migliore amico, lui mi ha rincorso sotto la neve ed è scivolato – racconta, facendola ridere. Harry si sistema meglio sulla sedia, soddisfatto della reazione che ha suscitato nella giovane.

- Sul serio? Scommetto che avete riso per ore – risponde lei.

- Certo – assicura il ragazzo – fino a quando non ci siamo accorti che non era per terra in lacrime per gioco, allora siamo venuti in ospedale – aggiunge imbarazzato, passandosi una mano tra i capelli. Rose sgrana gli occhi.

- Oh, si è fatto molto male? –

- Si è fratturato la gamba, sarà come nuovo in quaranta giorni – la rassicura – tu invece, Rose? – le chiede poi, gustandosi il suono del nome della ragazza.

- Sembra simpatico, questo tuo amico – mormora lei, sviando la domanda. Harry ride annuendo, mentre ripensa a Louis. Si accorge che Rose ha dato un morso al panino e che lo ha già lasciato, come nauseata.

- Come mai sei qui? – ripete ancora. Rose scrolla la testa.

- Solite analisi – risponde sincera, senza tuttavia sbilanciarsi. Non vuole essere compianta, e poi quel ragazzo le sta simpatico.

- Ah ti capisco – Harry è ormai completamente rilassato, rivolge alla giovane un sorriso e nota con piacere che le sue guance si sono deliziosamente arrossate, mentre questa si morde il labbro rendendolo più turgido.

Harry immagina come potrebbe essere baciarla. Rose abbassa lo sguardo sentendosi osservata – e cosa fai dopo? – le chiede poi, cercando il suo sguardo, come fosse in crisi d’astinenza. Gli occhi di Rose lo incrociano a metà strada, grandi e pieni.

- Andrò a casa e… - comincia a rispondere, interrotta però dallo squillo del suo cellulare – Rispondi pure – gli concede, distogliendo lo sguardo con discrezione. – Sono Lou, non ti dimenticare la salsa yogurt per il panino … e Liam chiede se gli compri un sacchetto di patatine, però chiede anche di non dirlo a Danielle, se no lo fa ritornare allo stato di voce bianca – il suo migliore amico è sempre il solito, divertente, rompiscatole e inopportuno; Harry sorride ricordando che al di là della ragazza che gli siede di fronte esiste un mondo, ha degli amici e deve portare loro il pranzo. Pensa che quella ragazza, nonostante la conosca da così poco, sta avendo uno strano effetto su di lui; non sa se bello o brutto, solo … strano.

Il giovane giunge alla conclusione che quella sensazione non gli piace, lo fa sentire troppo scoperto.

Chiude la chiamata dopo aver rassicurato il suo amico e si rivolge verso Rose, che sta girando distrattamente l’insalata nel piatto.

- E? – chiede, tornando al discorso di prima. Rose sobbalza, come se fosse stata interrotta dai suoi pensieri.

- E niente – gli risponde con un sorriso – probabilmente andrò a fare una passeggiata –

- Sotto la neve? –

- C’è qualcosa di più bello della neve? – chiede retorica la giovane, alzandosi e prendendo le sue cose. Harry la imita e si avviano insieme verso l’uscita.

- No, probabilmente no – si ritrova a risponderle. Sono in piedi, l’uno di fronte all’altra.

Baciala, baciala, baciala.

- Bene, allora io vado. Mi è piaciuto pranzare con te – dice la giovane – a presto, Harry – saluta poi, voltandosi per andarsene. Harry capisce di star sprecando la sua ultima occasione.

- E con me? – le chiede raggiungendola e fermandola per un polso. Rose si gira a guardarlo con espressione interrogativa – ci verresti con me a passeggiare? –

Rose sorride mentre le guance arrossiscono nuovamente.

Baciala, baciala, baciala. Harry riesce a guardare solo le sue labbra piene.

- Ci vengo – accetta.

Harry sorride.

 

 

It’s a little bit funny this feeling inside

I’m not one of those who can easily hide.

   
 
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