Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: lethebadtimesroll    14/02/2012    14 recensioni
Stavo per voltarmi quando all’improvviso si girò a fissarmi.
Per la prima volta dopo giorni, rimasi sorpresa. Sul suo viso non c’era nessuna ostilità. Mi fissava e basta.
Decisi di reggere lo sguardo. Continuai a scrutarlo, immaginando che di lì a poco sarebbe tornato a vedere la tv.
Non lo fece.
Aggrottai leggermente le sopracciglia come per chiedergli il motivo di quello sguardo. Sul suo viso passò un’ombra di incertezza. Mentre mi perdevo a leggere le sue espressioni, sentii una mano sulla guancia e poco dopo due labbra sulle mie.
Harry mi stava baciando.
( Mi piace fare le cose con calma, la storia vera e propria inizierà dopo qualche capitolo (: )
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 24.


Image and video hosting by TinyPic




Amber
 
«Probabilmente ora Londra sarebbe piena di neve» ridacchiò Louis, facendo comparire sulle sue labbra il sorriso più dolce del mondo.
Sorrisi appena, gustandomi il tepore del sole di fine pomeriggio sulla pelle. Aprii svogliatamente un occhio quando qualche schizzo d’acqua fredda mi cadde sulla pelle: i bambini entravano e uscivano dalla piscina e nonostante fossimo abbastanza lontani, sdraiati esattamente fuori dall’ombra del nostro ombrellone, gli schizzi d’acqua continuavano a bagnarmi.
«Trattienimi perché sto per alzarmi e uccidere quelle pesti» borbottai, richiudendo gli occhi.
«Stai iniziando ad assomigliare a un gambero» disse Louis sorridendo, girandosi di lato e appoggiandosi col gomito sull’erba calda. Fece scorrere lentamente un dito sul mio braccio, macchiato da qualche chiazza rossastra.
«Non mi va di spostarmi» mugugnai, prima di girarmi a pancia in giù con la grazia di una balenottera arenata. Louis non disse niente, tanto che dovetti socchiudere gli occhi per controllare che fosse ancora lì: per la seconda volta mi studiava con un’espressione indecisa.
«Che c’è?» chiesi, più dolcemente.
«Uh? Niente…». Iniziò a giocherellare con il laccio del mio costume, pensieroso. «Sai, credo che dovrei parlare con Harry. Beh, dovremmo».
Cos’aveva detto? Harry? Non conoscevo nessun Harry. Mi voltai dall’altra parte.
«Guarda che sono serio. Penso che gli dovremmo delle scuse, entrambi».
Cosa?
Scattai a sedere, quella frase aveva fatto ribollire la rabbia che da qualche giorno cercavo di mettere a tacere.
«Scuse? Io dovrei delle scuse a Harry?» chiesi, mentre lui mi fissava con un’espressione indecifrabile. «Scusa se non ho gli occhi azzurri e due tette enormi Harry, mi dispiace tanto!» dissi con disprezzo.
«L’abbiamo lasciato a casa da solo, senza dirgli niente… Non gli abbiamo nemmeno dato l’opportunità di chiarire… Magari si è pentito» rispose sulla difensiva. Certo, ora che finalmente eravamo da soli in un posto paradisiaco dovevamo tornare per chiarire con Harry.
Un momento…
«Stai dicendo che non ti interesso più?» chiesi. La mia voce era più acuta del solito, ma non me ne curai.
«Ma… che stai dicendo?! Non ho detto questo!» ribatté.
«Ora che siamo qui da soli tu inizi a pensare a Harry! Se si è pentito sono cazzi suoi!»
«Volevo solo aiutare il mio migliore amico…» sussurrò.
Ecco, questo era troppo.
«E il modo di “aiutare il tuo migliore amico” sarebbe cedergli generosamente la ragazza che ti piace? Allora di me non te ne frega proprio niente». Mi alzai in piedi con i muscoli doloranti per il troppo sole, ed iniziai a raccogliere la mia roba.
 
 
Zayn
 
«… Lasciate rosolare a fuoco lento per circa una ventina di minuti… Per esigenze di tempo, io ne ho uno già pronto». Gordon Ramsay parlava indaffarato dalla tv, spadellando con pentole e tegami.
«Vaffanculo! Io invece non ne ho uno pronto!» urlò Ashley infuriata a Gordon e al suo pollo arrosto. Ridacchiai cercando di nascondermi la bocca con una mano.
«Zayn, smettila!» disse non appena mi vide, aggiustandosi gli occhiali da vista.
«Ti serve una mano, Ash?» chiese Madison da sotto al mio braccio.
«Sì! Ferma quell’uomo, per l’amor del cielo!». Madison rise a sua volta e cercò il telecomando che si era infilato sotto al mio fondoschiena.
«Emh, ti dispiace?» chiese non appena lo vide.
«No no, fa pure» dissi con un sorrisetto, restando immobile.
«Dai, spostati!» ribatté ridendo.
«E se non mi sposto?» chiesi maliziosamente, avvicinando il mio viso al suo.
«Beh, se non ti sposti…».
«Ti ficco il cucchiaio su per il culo!» urlò Ashley dalla cucina.
Ridemmo entrambi e mi alzai per permettere a Madison di prendere il telecomando e mettere in pausa il programma. «Ashley, se non ti calmi mi sa che esploderai» affermai tranquillo.
Borbottò qualcosa tra sé, tornando ad armeggiare con il suo pollo.
«Come sei bello oggi» disse Madison dolcemente, appoggiando la testa sulle mie gambe. Sorrisi e lasciai che mi accarezzasse la guancia prima di chinarmi a baciarla. «Anche tu sei bella, amore».
«Woo! Che giornata ragazzi!» esclamò Niall, entrando dalla porta e scrollandosi la neve dai piedi. Si tolse le scarpe e la giacca, poi si buttò sul divano accanto al nostro, diffondendo un dolce fetore alla “eau de Niall puzzolent”.
Chissà come se la passavano gli altri due, a Lima. Purtroppo avevo ricevuto un messaggio di Louis - non era stato molto piacevole da leggere - in cui diceva che non sapeva cosa stava facendo. Si era sentito in colpa a portare Amber con sè facendo soffrire Harry e avevo la sensazione che a quella povera ragazza sarebbe toccata un'altra delusione.
Ma forse le cose sarebbero cambiate se fosse riuscita a parlare e chiarirsi con Harry - che era partito senza dirmi niente, ovviamente.
Speravo solo che tutto si aggiustasse.


Louis
 

«Amber ti prego…»
«Non parlarmi!» aprì la borsa ed iniziò a infilarci dentro a forza tutto quello che le capitava sotto mano. Mi alzai e mi misi in piedi di fianco a lei.
«Non guardarmi».
Sospirai e allungai una mano verso il suo braccio.
«Non toccarmi!»
«Non posso fare niente, cazzo!» la presi per il braccio e la voltai verso di me. «Guardami, per favore. Guardami». Si voltò, e mi parve di intravedere un luccichio negli occhi scuri. Si passò velocemente una mano sugli occhi.
«Piangi?» chiesi.
«Scusa. È che… fa un po’ male essere rifiutata per due volte nel giro di pochi giorni». Sulle sue labbra comparve un sorriso amaro.
Certo, avrei potuto ribattere. Avrei potuto dire “ma no, che stai dicendo, io ti amo”. Ma il fatto è che non mi piace illudere le persone.
Cosa mi stava succedendo, non ne avevo proprio la più pallida idea. Ero sempre stato innamorato di lei, fin dal primo fottuto momento in cui l’avevo vista. E dio solo sa quante volte abbia cercato di attirare la sua attenzione –forse nel modo sbagliato-, quante volte abbia pianto, quante volte mi sia scontrato con Harry. Sono quasi giunto a odiare il mio migliore amico, per lei.
Senza contare che mi sono approfittato di Harry appena si è presentato il momento, quando era più debole ed avrebbe avuto bisogno di aiuto me ne sono andato con la sua ragazza, lasciandolo da solo a soffrire.
Non mi riconoscevo per niente in questo che ero diventato. Avevo già fatto soffrire abbastanza sia lei che lui, ma cosa ci potevo fare? Non era colpa mia se mentre guardavo quella ragazza negli occhi vedevo solo una ragazza che soffriva. Non ci vedevo più il mondo come mi era sembrato di poter fare fino a pochi giorni fa. Erano solo un muro marrone ormai impenetrabile per me.
Non l’amavo più. Forse questo era dovuto anche al fatto che sapevo che Harry stava male per lei e mi sentivo in colpa.
E restavo sicuro che anche lei amasse Harry. Glielo si leggeva in faccia.
Perché non facevo mai la cosa giusta? Avevo separato il mio migliore amico dall’unica ragazza che avesse mai amato veramente. Ero un fottuto deficiente.
Il mio silenzio era denso di sottintesi, e lei capì. Non ebbi bisogno di dire nessuna parola.
«Hai degli occhi bellissimi» sussurrò, prima che le lacrime iniziassero a rigarle le guance. La strinsi forte a me.
«Torniamo dentro» le dissi all’orecchio. Annuì e mi seguì, tirando su col naso.
Nonostante tutto, sapevo che non era per me che stava piangendo.
 
 
Harry
 
Addio alla mia idea di entrare di nascosto: Louis si era richiuso la porta alle spalle non appena era uscito - perchè, non lo sapevo.
Potevo buttarla giù, ma non avevo abbastanza forza, oppure fingermi una cameriera, ma i travestimenti mi avevano stancato davvero. Una cosa era certa: ora che lui era uscito non avrei avuto occasione migliore, dovevo entrare subito.
Posai una mano sulla maniglia fredda. Uscire o no?
Aprii la porta e me la richiusi alle spalle: il rumore metallico riecheggiò per tutto il corridoio deserto. Feci per muovere un passo, ma le gambe erano improvvisamente pesanti e la tensione mi divorava lo stomaco. Mi abbandonai contro alla parete, mordendomi un labbro. Non ero certo venuto fin lì per niente, e in fondo non avevo nulla da perdere. Dovevo farlo, o almeno dovevo provarci.
Una volta che ebbi ripreso il controllo delle gambe, arrivai fino alla porta.
527. Accarezzai la targhetta d’oro con un dito, seguendone i contorni, poi infilai la mano in mezzo al groviglio riccio che avevo in testa. Niente da fare, i capelli non si sarebbero messi a posto neanche se avessi avuto al seguito tutti i miei parrucchieri e truccatori.
Non potevo più rimandare.
Bussai. Me ne pentii l’istante successivo, ma ormai non potevo più scappare.
«Chi è?» chiese, con la sua voce dolce. Esitai qualche istante.
La porta si aprì di qualche millimetro e quando vidi i suoi occhi scuri arrossati dalle lacrime, il mio cuore saltò un battito.
«Harry?» chiese. Era sorpresa, e per un attimo lessi sul suo viso un’emozione che non riuscii a riconoscere, che venne presto sostituita dalla rabbia.
«Che cazzo ci fai qui?» Aprì la porta. «Harry Styles, come cazzo ti permetti di venire qui a rovinarmi la vacanza? Come.. Come hai potuto?». Strinse le labbra e fece per richiudere la porta ma con una forza di volontà del quale non mi ritenevo capace, la bloccai.
«Che cazzo stai facendo?» chiese, con la voce acuta. Era bellissima.
«Ti prego, fammi…»
«Tu non capisci, mi fai schifo! Non voglio vederti!»
Chiusi gli occhi e li strinsi forte. Sentii una lacrima rigarmi la guancia. «Ti prego, ho bisogno di parlare con te. Dammi almeno questa possibilità». La voce mi si spezzò a metà della frase e la mia mano si staccò dalla porta.
Improvvisamente capii che non aveva più senso continuare a insistere: avrei potuto tenere la porta aperta finché mi pareva, ma se lei non mi voleva era tutto inutile. Era incazzata, e soffriva. La scelta spettava solo a lei. Ritirai la mano e la abbandonai lungo il fianco.
Aspettai di sentirmi richiudere la porta in faccia, ma i secondi passavano e non sentivo alcun rumore. Radunai tutta la poca forza che mi era rimasta e aprii gli occhi. Dalla porta ancora aperta mi fissava con un’espressione indecifrabile: quando vide che la fissavo, il suo volto tornò a rabbuiarsi.
«Entra». La sua voce era apatica.
La osservai qualche istante stupito, poi entrai, cercando di riordinare le idee. Mi sedetti sul letto e la guardai mentre richiudeva la porta a chiave e si sedeva sull’estremità opposta del letto. Mi inchiodò con lo sguardo.
«Io…»
«Tu cosa? Mh? Voglio vedere quale giustificazione tirerai fuori per essere andato a letto con un’altra mentre stavi con me.»
Cercai di rispondere ma mi interruppe ancora. «Mentre ti amavo. Mentre avrei fatto tutto per te. Mentre eri il mio sogno.» Gli occhi diventarono lucidi ma le guance erano ancora asciutte, gli occhi contratti in un’espressione infuriata. «Voglio sapere cosa ti inventerai questa volta».
Soffrivo nel vederla trattenere le lacrime a stento, ma quando le parole uscirono dalla mia bocca ero deciso.
«Non ho nessuna giustificazione. Sono stato un verme, e me ne rendo conto. Ma il fatto è che se tu fossi stata una delle tante altre ragazze, non sarei qui. Non sarei partito con il primo volo, non sarei rimasto ad ascoltare i consigli stupidi di Liam e Ashley, non mi sarei travestito ridicolizzandomi davanti a tutti. Io ti amo. E quando lo dico, sono sincero. Credimi se ti dico che sei la prima ragazza che amo davvero, non sono parole al vento. Non mi importa se non sei bionda o non porti una quarta o non hai gli occhi azzurri. Hai degli occhi meravigliosi, che mi fanno saltare il cuore in gola ogni volta che mi guardi. So che ho sbagliato, e non dovevo, ma tutti sbagliano, no? Ho sofferto e sto soffrendo ancora tantissimo per te, e beh, anche se tu non mi perdonerai, io so che tu sei la ragazza giusta per me.» Sospirai e mi feci forza. «Ti amo».
Tenendo i miei occhi fissi nei suoi, le parole mi erano uscite da sole. Avevo detto delle frasi senza senso? Probabile, ma ormai era fatta.
Mi fissai la punta delle converse bianche perfettamente abbinate ai jeans blu –Ashley era un genio davvero- e sospirai. Mi presi la testa tra le mani e conficcai le dita nei ricci, aspettandomi di essere cacciato fuori da un momento all’altro.
Infine parlò, ma non disse quello che mi aspettavo. «Ti amo anche io Harry. Ti ho sempre amato.» E fu allora che le lacrime tornarono a rigarle le guance.













#nota
Che dire? Mi sento un po' vuota, onestamente.
Bene ragazze, la storia è finita.
Chiedo scusa a tutti quanti per due motivi: intanto, per aver modificato la storia in questi due giorni dall'inizio -la storia di base è sempre quella ma alcune cose sono cambiate.
Ne avevo davvero bisogno perchè così penso di averla migliorata. In secondo luogo, per non aver scritto una degna fine a questa storia ma per me è completa così, che vi devo dire.
Dal momento che sono cambiate molte cose (e l'ho accorciata di 4 capitoli) vi consiglierei di rileggerla, ma solo se volete, tanto la storia di base è quella.
Il mio modo di scrivere è maturato davvero tanto e questo è stato possibile grazie a voi, che mi avete dato la forza per continuare.

Lasciate che vi dica che è stato emozionante passare questi mesi con voi. Arrivare a casa il pomeriggio e controllare le recensioni, passare le sere a scrivere fino a tardi, seguire le altre storie e recensire, rispondere ai messaggi privati e soprattutto vedere che la storia vi è piaciuta.
Tanto da farla finire nelle popolari - e lì sono rimasta senza parole.

Ok, sembra che mi sia morta la famiglia .-. non ho intenzione di annoiarvi oltre, quindi ragazze voglio ringraziarvi nuovamente tutte quante, tutte. E farò un ringraziamento speciale alle ragazze che mi hanno seguita maggiormente, ma non prima di avervi chiesto di passare dalla mia ff (una cosa corta, niente di particolare, sono già verso la fine) che mi farebbe un piacere immenso.


We found love in a hopeless place.

Ora i ringraziamenti: non mi odiate se dimenticherò qualcuno (cosa che farò sicuramente, perchè siete davvero tantissime).
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite (vi adoro.) quelli che l'hanno messa nelle seguite e che continuano a farlo ancora ora, e anche quelli che ricordano la mia storia.


Un ringraziamento particolare a (non sono in ordine di importanza):
xpaynemustache e GiovaneScrittrice, per avermi aiutata con i consigli e le critiche.

LoveYourself_ , per avermi tirata su e fatta sempre ridere con le sue sclerate.

harrysbitch, Ally Cullen, Keep Smiling, rawwrr, virgy_1D, GraceQu, hugmehoran, Maddie6 (ovviamente), _Slash_ (perchè è una TOSTA), xhazzaspanda, Marti__, Eri_G, Heyitscaren e xisthemoment per aver recensito e avermi tirato su con tutti i vostri complimenti/sclerate.

Naturalmente non mi potrei dimenticare di phoenix26 e intersect
, per aver recensito ogni capitolo.

xmuffindancer , per avere ribadito più volte che questa storia è la sua preferita
E last but not least GretaMalik, che ho conosciuto da poco ma sembra proprio una bella persona.


HarrysGirlYay CIAOO pensavi mi fossi dimenticata di te? Come potrei? A te va un grazie particolare, per essere rimasta in contatto per me, dispensarmi utili consigli (?) e gasarti come una bottiglia di acqua frizzante/spumante/coca quando ti ringrazio. Grazie, davvero.



La ff è finita (again) e vi ringrazio tutte, ANCHE QUELLE CHE NON HO SCRITTO nel ringraziamento.
Spero che continuerete a seguirmi nelle prossime storie e spero davvero di poter continuare a fare cose che vi piacciano.
A presto ragazze, vi voglio bene, e ancora grazie.
Ari.
   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: lethebadtimesroll