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Autore: Arts    14/02/2012    5 recensioni
Cosa succederebbe se, per un fatale caso del destino - altrimenti denominato Chris - Duncan e Courtney finissero a convivere nella stessa casa, per un mese? E se Duncan e Courtney non si sopportassero?
Opzione A: Courtney rischierebbe letteralmente un esaurimento nervoso.
Opzione B: Duncan diventerebbe davvero più sadico del solito.
Opizione C: Censurata.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’incubo di Courtney aveva avuto inizio dall’aeroporto. Una signorina lì vide prima che loro potessero anche solo rendersi conto di essere scesi dall’aereo, e si presentò con un caloroso sorriso.
“Oh, non ci credo! Voi siete Duncan e Courtney, dell’Isola! Mio Dio, salve, sono Valentine; sono la vostra assistente. Benvenuti a Palm Creeks!” commentò raggiante. Aveva una fila di denti dritti e bianchissimi, e il suo sorriso era incredibilmente timido e allo stesso tempo simpatico. I capelli rossi le cadevano in ciuffi disordinati, e aveva gli occhi grandi e chiari.
Era incredibilmente bella.
E ovviamente, Courtney non fu la sola ad accorgersi di questo.
Duncan sorrise beffardo, e le porse la mano. “Piacere di conoscerti”
Courtney sbuffò mentalmente, mentre costringeva se stessa a rivolgere un sorriso cordiale alla ragazza, stringendole la mano. Valentine iniziò a guidarli fuori dall’aeroporto.“Allora, Valentine, in cosa dovresti assistermi?” commentò Duncan, strizzandole l’occhio.
Courtney gli diede una gomitata. “Assisterci, Duncan” lo corresse.
Valentine non sembrò farci caso e sfoderò un altro irresistibile sorriso con tanto di fossette. “Beh, innanzitutto, dovrei portarti a casa, mon cher Duncan …” rispose, attraversando l’atrio dell’aeroporto.
Portarci, pensò Courtney irritata. Caro il mio Duncan? Sorrise diabolica. Lei non aveva la minima idea di quanto Duncan potesse essere fastidioso, menefreghista ed egoista. Caro il suo Duncan un corno, voglio vedere quando lo conoscerà.
“… puis, diciamo che avete il mio numero, se per caso trovate delle difficoltà; inoltre, io sono quella che controllerà che voi seguiate le regole del gioco” Ridacchiò, come se la cosa fosse divertente.
Duncan la guardava con un sorriso a metà fra il malizioso e il divertito. Courtney fu quasi certa che stesse pensando a quale scusa escogitare per chiamarla, soggiogarla, e divertirsi per una serata.
Ci mancava solo la Futura Assistente Soggiogata.
Courtney scoccò uno sguardo irritato a Duncan. Lui scrollò le spalle, con quel sorriso sardonico, e le sussurrò all’orecchio: “Cosa vuoi da me, principessa? Le ho solo chiesto in cosa potesse essere utile
“Sei un idiota, testa verde” ringhiò in risposta.
Duncan ridacchiò e le tirò una ciocca di capelli: “Oh-oh, qualcuno qui è geloso”
“Di te, mai” replicò Courtney “Ma mi dispiace per quella povera ragazza”

Dovettero fare un viaggio di un’ora circa dall’aeroporto fino alla loro nuova “casa”. Tuttavia il tempo sembrò volare, pensò ironicamente Courtney, ascoltando i banali flirt di Duncan e Valentine.
Valentine si era dimostrata non solo incredibilmente bella, ma anche simpatica, sportiva e intelligente. Aveva vent’anni, e studiava filosofia all’università con una borsa di studio,  era francese, ma conosceva l’inglese abbastanza bene da avere solo un piccolo e impercettibile accento, che sembrava più un adorabile modo di parlare che un difetto nel pronunciare le parole.
Per buona parte del viaggio, Courtney aveva ascoltato Duncan enunciare qualche racconto divertente di casa sua, e dei suoi cosiddetti “Cento modi di sfuggire alla polizia” e Valentine ridere, e snocciolare tutte le cose che sapeva fare, i posti in cui era stata. Courtney tuttavia non riusciva a provare simpatia per quella ragazza. Il suo sorriso le ricordava quello di uno Squalo.
Ecco. Esatto! Valentine è uno squalo travestito da delfino. Ma come diavolo fa a sorridere in quel modo? Non sapevo neanche che si potessero avere tutti quei denti!
“Courtney!”
Una voce squillante la riportò sulla terra. “A te piacerebbe arrampicarti?”
Courtney guardò Valentine, che ovviamente continuava a sorridere, e elaborò la situazione mentalmente, analizzando la domanda. “Arrampicarmi?” ripeté, come se quel termine le suonasse estraneo.
“Ma sì, certo!” rincarò Valentine “ci sono molti percorsi che si potrebbero fare. Ci si sente davvero dei grandi dopo essere arrivati in cima e …”
“No” la bloccò Courtney. “Non mi piace trovarmi in luoghi piuttosto alti”
“Già, trovarsi con lei sull’aereo non è proprio la cosa più divertente del mondo” intervenne Duncan con un sorriso sardonico.
“Oh, vogliamo parlare della tua personale perfomance musicale, testa verde?”
Valentine scrutò curiosa Duncan. “Quale performance musicale?”
“Nessuna” ringhiò Duncan scoccando uno sguardo gelido verso Courtney “Non ascoltare, Val. Si inventa le cose, certe volte, forse si tratta di ansia da prestazioni”
“Io non invento proprio niente!” ribatté Courtney, gelida, mentre le guance avvampavano.
Valentine, che ora sorrideva in modo incerto – ma non demordeva, continuava a sorridere! – domandò timidamente a Courtney: “Soffri di vertigini?”
“No” intervenne Duncan “la principessa è soltanto una maniaca del controllo. Visto che su un aereo non è lei ad avere in mano la situazione, inizia a sentirsi male”
“Io non soffro proprio di niente” ribadì Courtney “Sei tu che non hai il minimo controllo sulla tua vita”
“Io perlomeno non sono ossessivo compulsivo” la schernì Duncan, serafico, con quel suo sorrisetto ironico.
Courtney, aggrottò le sopracciglia e assunse un cipiglio così severo che sembrava essere sul punto di picchiarlo. “Io non sono per niente ossessiva compulsiva”
Valentine aveva la voce acuta di chi sta iniziando ad aver paura. “Ragazzi, non c’è bisogno di litigare. Ho solo chiesto se Courtney soffrisse di mal d’aria!”
Nessuno dei due diede segno di aver capito, o perlomeno sentito le sue parole. L’autista del taxi iniziò a chiedersi cosa diavolo avessero da urlare tanto quei tre dietro.  “Siamo quasi arrivati” annunciò ad alta voce.
“Bene” commentò Courtney, incrociando le braccia e arricciando il naso. “Non ce la faccio più a stare chiusa qui dentro con te, stupido idiota!”
Duncan stava per ribattere, ma venne bloccato dalla voce stridula di Valentine, ansiosa di imporre la pace e dare nuovamente vita ai suoi sorrisi smaglianti. “Siamo arrivati!”
“Ti renderò questo mese un inferno” minacciò Courtney.
Duncan sorrise. “Davvero, principessa? E come?”
“Io … tu … vedrai! E smettila di chiamarmi principessa”
Valentine ripeté ancora che erano arrivati. Alla fine vennero riportati all’ordine dalla voce del tassista “Allora? Io non ho tutto il tempo del mondo!”
Courtney aggrottò le sopracciglia,  scese dalla macchina e si allontanò in fretta, senza però negare un sorriso di saluto a Valentine, visto che l’educazione imponeva di salutare prima di andare via da un posto e lei, in qualsiasi situazione, non aveva intenzione di comportarsi in modo maleducato. Duncan la seguì, e al suo fianco Valentine. “E’ abbastanza permalosa, eh?” disse.
Duncan le rivolse uno sguardo distratto, leggermente infastidito da quella domanda. “Sì” commentò “Vedi, Valentine, lei non è un tipo che riesce solo a sorride senza reagire, anzi, direi che lei ha il problema contrario”
“Ho notato” Valentine sorrise. E Duncan capì che lei non aveva compreso la frecciatina che la sua risposta conteneva. “Beh, però è educata. Era incavolata nera, però non ha esitato a rivolgermi un saluto degno della corte della Regina D’Inghilterra”
“Si” assentì Duncan. Dopotutto, c’è un motivo se è una principessa. Insopportabile, ma pur sempre una principessa.
“Beh” si congedò “Vi ho già dato il mio numero di telefono. Sul frigo ci sono i post-it su quello che dovreste fare. E … Duncan?” disse Valentine prima di risalire in auto.
“Sì?”
Hai il mio numero, semmai avessi bisogno d’aiuto

Il taxi aveva lasciato Courtney e lui davanti a una piccola spiaggia, a qualche metro da una villetta dalle mura bianche. Era abbastanza grande, graziosa, piena di vetrate e di portico con tanto di dondolo.
Sembrava una di quelle bellissime case che si vedono nei cataloghi.
“Non ci credo” commentò Duncan “dove sono gli scoiattoli assassini e le bombe atomiche con cui armeggiare? Credo che, dopo il reality, passare un mese senza venire squartato, mi comporterà un esaurimento”
Courtney non rispose. Aveva ancora le braccia incrociate al petto, e l’espressione irritata, ma si lasciò sfuggire un sorriso alla vista di quella casa poco lontana dalla spiaggia lambita dal mare calmo e, anche se non l’avrebbe ammesso, al sentire quella battuta di cui solo lei e Duncan, unici in quella città ad essere nel reality, potevano comprendere appieno il significato.
In silenzio, Courtney trovò le chiavi di casa sotto lo zerbino ed entrò. Il salone era luminoso e dalle vetrate, ai cui lati veleggiavano leggere tende color panna, si poteva vedere il mare e il promontorio. Quattro divanetti bianchi di pelle attorniavano una televisione al plasma e su una parete spiccava una grossa libreria in mogano zeppa di libri, film e perfino giochi da tavolo!
Tutta la casa era un connubio armonioso fra antico e moderno. I corridoi poteva portare appesi quadri vecchi, come chitarre elettriche o pop art. Come Courtney scoprì, quella casa disponeva di tre bagni, e tre camere da letto e uno studio, più un salone e una cucina e un garage immensi. Regnava la pace e il silenzio. Tutto era sospettosamente arredato con gusto, e troppo confortevole per sembrare reale.
Okay, dove sono gli animali rabbiosi e gli assassini con la motosega?
C’era un solo particolare curioso. Ovunque c’erano una miriade di portafoto: costellavano molti angoli della casa ed erano tutti categoricamente vuoti. Solo due avevano già una foto: uno, in cucina, era un allegra foto di tutti i ragazzi dello show, quando erano ancora sani di mente e in buona salute fisica. Che bei tempi!  
Un'altra foto era in salotto: lei, Chef, e Chris, Duncan e Bridgette salutavano sorridenti, anche se Courtney ricordò che, mentre facevano la foto, non facevano altroché litigare, fare pace, e poi tornare a discutere. Ma sorridevano lo stesso nella foto, ed era un sorriso autentico perché in quel momento, uno di quei momenti davvero rari, erano felici.
Courtney scrutò quella foto per qualche secondo.
Ricordò Duncan che le dava un pizzicotto, e sussurrava ‘Ehi, principessa’, per farla arrabbiare e farsi due risate; Chris voleva imporre la calma fra i due, ma il suo spirito da showman era più forte di lui e non faceva nulla perché vedere Courtney così stizzita, con il naso arricciato e le guance rosse, lo divertiva. Bridgette roteava ‘Basta, ragazzi, dai’, diceva senza muovere troppo la bocca per venire comunque con il sorriso nella foto. E Chef li guardava torvo, ma quel suo sguardo torvo era ormai scambiato per un segno d’affetto, tanto c’erano abituati.
La foto veniva scattata mentre sorridevano tutti, ma chi non conosceva quei minuti non avrebbe potuto notare che Duncan rideva malizioso sotto i baffi, Courtney sorrideva con le guance rosse e Bridgette sembrava stesse ancora parlando, con l’angolo della bocca un po’ storto.
Lo notava solo lei.
Si lasciò sfuggire un sorriso. Lo sapeva solo lei di quei piccoli retroscena. I suoi retroscena.
“Che guardi, principessa?” Come al solito Duncan l’aveva raggiunta in silenzio, e  sentiva il suo sguardo sul viso. Osservò la foto, e sorrise. “Me la ricordo quella! Stavo facendo più o meno così”
Le diede un pizzicotto. Solo loro, si corresse seccata.
“Ahi!” ringhiò Courtney “Finiscila, idiota”
Duncan rise. “Esatto, mi hai detto questo anche quella volta”
Courtney rimase in silenzio. E incrociò le braccia, andando a guardare nella dispensa alla ricerca di qualcosa da mangiare per cena. Non c’era molto, e capì che presto avrebbero dovuto trovare un qualche lavoro.
Diede un occhiata anche nei ripiani alti. Nulla.
“Per quanto ancora credi che non mi parlerai?”, commentò Duncan. “Non hai neanche un motivo valido”
Courtney voltò il viso dall’altra parte, ignorandolo strenuamente. “Dovresti conservare il tuo silenzio per quando ti farò seriamente arrabbiare, sai?” continuò Duncan, senza fare il minimo di cenno di allontanarsi da lei.
Per qualche secondo, rimasero in silenzio, poi Courtney sbuffò e si lasciò cadere da una sedia: “Qui non c’è nulla da mangiare. Perché non c’è mai nulla da mangiare?”
Duncan colse al volo l’occasione. “Non è un problema”
“Non mangiare non è un problema?” sbottò Courtney. “Non abbiamo neanche i soldi per comprare una pizza!”
“Come fai a essere così ingenua, principessa?” commentò Duncan beffardo. “Non abbiamo bisogno di pagare nulla”
Courtney alzò un sopracciglio. “Non vorrai dirmi che hai intenzione di rubare, vero?”
“Non è rubare!” si difese Duncan “E smettila di fare quella faccia da poliziotto. Hai fame sì o no?”
“No!”
“Beh, io sì”
“Non ti permetterò di rubare nulla” Courtney incrociò le braccia al petto. “Ti avverto: non mi faccio alcun problema a chiamare la polizia”
“Io non ho intenzione di rubare! Evito solo di pagare quello che prendo. E’ diverso, e tu non puoi tenere a digiuno anche me, principessa”
Scommettiamo?” sibilò Courtney. "Una partita giustizia contro delinquenza?"

 



Il mio personale angolo di profonda analisi, poesia e interpretazione ... forse.

Allora, ragazzi, rieccomi! Bene, ho l'impressione di ripetere sempre le stesse cose: ma sì, anche questa volta sono in tremendo ritardo e sono quasi certa che alcuni di voi avranno detto "Okay, ha deciso che tale fic deve morire e l'ha abbandonata nel bosco". E invece no, mi dispiace dirlo, ma, per cause scolastiche, il tempo che ho a dispozione per architettare capitoli decenti è decisamente poco.
E io tengo, anche se può sembrare strano, a questa storia. E' forse una delle peggiori, scritta male e quel che volte, ma io ci tengo lo stesso.
Non so neanche se questo capitolo sia un granché. In realtà, sfortunatamente, credo di no. Ma l'ho postato lo stesso, non perché non presto attenzione, ma perché, in tutta sincerità, provo un ernome simpatia verso Valentine e le i dialoghi in generale di questo capitolo. Inizialmente era più lungo, ma è stato diviso in due capitoli differenti perché voglio che questa sia una storia leggera e divertente, e un capitolo lungo dieci pagine tende ad annoiare il lettore, in questo genere di storie. O sbaglio? Non lo so, ed effettivamente chiedo consiglio: è giusto dividere un capitolo o è meglio lasciarlo com'è?
In qualsiasi caso, aspetto le vostre opinioni e spero che, sebbene sia una orripilante ritardataria, qualcuno voglia ancora fornire critiche costruttive e note che potrei correggere.
Ora, queste persone che (Apriti cielo!) sono riuscite a non mollare la storia, durante i suddetti ritardi, meritano non solo ringraziamenti, ma anche risposte, quindi: vai, baby, con le risposte ai commenti precedenti!

 Lucindaes e Principessa Oscura : : Sono contenta che vi piaccia. Sinceramente, io credo di essere leggermente scarsa nelle descrizioni dell'ambiente esterno e delle azioni in genere, voi invece dite che vanno bene? Non lo so. Cos'è che vi piace esattamente? Qualcosa che, secondo voi, dovrei correggere?

Brittany_: Presto Duncan Channal arriverà, o almeno spero XD Certe volte, mentre la scrivo, anch'io mi aspetto quasi di accendere la tv e sentire "Ehi, gente, benvenuti su Duncan Channel!" Ma purtroppo ancora nulla. Inizio a crede che prossimamente Courtney cancellerà tutti i video fatti da Duncan, che sicuramente non la mostrano al pubblico nelle sue migliori condizioni u.u

  _Eileen: Mi ha fatto davvero molto piacere leggere la tua recensione, sai? Divertente e scorrevole, spero che sia sul serio così. Sto cercando di strappare qualche risata al pubblico, ma sono ben cosciente che le mie battute non sono poi il massimo dell'allegria, anzi molto spesso gli amici mi guardano come a dire "Se non la smetti di dire freddure, giuro che faccio finta di non conoscerti"
Eh, già. Io ci provo.

"Povera Courtney, oltre a Duncan le metti anche il mal d'aria. O peggio il mal d'aria con Duncan che riprende con l'apposita telecamera gentilmente donatagli da Chris!"
Si, la Forza MIsteriosa colpisce ancora! E vedrai nel prossimo capitolo cosa succederà! A proposito, sono felice di dirti che il prossimo capitolo sarà postato a brevissimo da questo, anche perché è già pronto, e credo di avervi già fatto aspettare abbastanza.

Bonnie_ :  Salve, Bonnie!
Eh, sì, gli aggiornamenti sono poco frequenti, lo so, ma ci sto lavorando. In qualsiasi caso, i battibecchi fra Duncan e Courtney sfiorano l'assurdo. Quei due riuscirebbero a litigare, fregandosene degli altri, anche durante la fine del mondo. Nella categoria "il mondo cade e Courtney continua a insultare Duncan senza problemi"! Intrigante, eh? Inizia a intrigare anche; ormai, non sono più io a decidere come muovere la storia, sono i personaggi che muovono me e, detto fra noi, conoscendo Duncan, non è affatto una buona cosa! xD I personaggi credi siano decenti?

Okay, ho concluso. Un grosso saluto a tutti! E ci rivediamo entro breve tempo, stavolta, con il prossimo capitolo :)
Passo e chiudo.
Adios!




  
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