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Autore: rora17    14/02/2012    6 recensioni
^^–Buona sera Signorina Granger, vedo che ha deciso di impormi ancora la sua fastidiosa presenza-
la vidi tramutare il suo dolce sorriso in una smorfia e con voce scocciata rispose al suo saluto voltandogli le spalle e presentandolo al gruppo di bambini terrorizzati dalla sua presenza.
L’uomo la fissò mentre si allontanava con un ghigno sadico sulle labbra, era già riuscito a irritarla e le lezioni non erano ancora cominciate!^^
Questa Fanfiction sarà una storia d'amore tra Severus ed Hermione. Sarà una storia con i suoi alti e bassi, fatta di litigi e riappacificamenti e con un po' di mistery che non guasta mai!
Ambientata in un ipotetico settimo anno, subito dopo la seconda guerra magica.
Spero che vogliate approfondire la lettura e farmi sapere il vostro pensiero! A presto
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Ciao a tutti quanti!! Come state? Spero bene!
Devo dire di essere un tantinello in ritardo con la pubblicazione… ma ora vi spiego! Il capitolo era bello che pronto già una settimana fa… ma poi rileggendolo ho notato che faceva davvero cag**e!! Perciò ho riscritto tutto da capo, cambiando completamente la storia!
Perciò eccomi qua… il giorno di S.Valentino con un capitolo che di romantico ha proprio nulla.. anzi! O.O Però vi dico che lo faccio per voi… per evitare casi di diabete in un prossimo futuro! xD
Buona lettura!
Make me wanna die.
 
05-01-1999 ore 01.00 a.m
 
Hermione si guardò attorno, spaesata. Alberi dall’aspetto sinistro la circondavano, sfiorandola con i loro rami secchi simili a dita pronti ad afferrarla in qualsiasi momento.
-Aiuto!! Che qualcuno mi aiuti- urlò, il panico che cominciava a insinuarsi malvagio. Cominciò a correre alla cieca, sentendosi braccata da figure invisibili, finché…
-S-severus?-
L’uomo, sentendosi chiamare si voltò e la fissò con disgusto.
-Io sono il professor Severus Piton, il tuo insegnante di pozioni e nulla più, è chiaro?!- disse, dandole le spalle e allontanandosi, il mantello ondeggiante dietro di lui. Hermione cominciò a correre, tentando di raggiungerlo ma le sembrava di correre dentro l’acqua, alta fino al collo. Il panico ormai la faceva da padrone. Urlò, urlò con quanto fiato aveva in gola…
 
-Hermione??-
La giovane lottò con foga contro le tende del suo letto tentando di aprirle. Quando ci riuscì, scoprì Natalie a fissarla sgomenta a pochi centimetri dal suo letto.
-Oh Natalie- esclamò senza fiato, asciugandosi la fronte imperlata di sudore con un lembo del lenzuolo –dov’è Ginny?-
-L’ho costretta ad andare a mangiare qualcosa.- disse, avvicinandosi e sedendosi sul bordo del letto di Hermione. – Senti sei sicura di star bene?-
La giovane assimilò con fatica le parole della sua compagna, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie.
-Hai detto che è andata a mangiare? Che ore sono?-
- è l’una.-
Hermione riaprì gli occhi. Si sentiva esausta e un po’ febbricitante, le sembrava di aver dormito solo poche ore e di mangiare non se ne parlava neanche, le veniva la nausea solo a pensarci. Ricambiò lo sguardo di Natalie. Le sembrava assai preoccupata, doveva avere un aspetto terribile.
-Scusami, non vorrei essere scortese ma preferirei stare sola-
-Oh d’accordo!- si alzò dal letto, un po’ restia a lasciarla da sola. Si era quasi presa un infarto quando, entrando nel dormitorio, aveva sentito urlare. E sinceramente, a vederla in faccia, non sembrava stesse così bene. Comunque l’assecondò, uscendo dal dormitorio ma recandosi in fretta in sala grande; Doveva avvisare Ginevra.
 
Hermione, rimasta sola, tornò a sdraiarsi, rannicchiandosi per bene con tutta l’intenzione di non muoversi più per il resto della giornata, ma i residui dell’incubo che ancora le restavano appiccicati così come il sudore, la fecero desistere. Districandosi a fatica dalle lenzuola, si alzò, dirigendosi al bagno. Aprì l’acqua e la fece scorrere. Si spogliò velocemente e per un momento fugace si guardò allo specchio.
“ Capisco come mai Natalie era così preoccupata.”
Si sfiorò con le dita le borse sotto gli occhi, parecchio scure ed evidenti. Rimase seria per un attimo a fissare l’ombra di se stessa allo specchio e poi, dal nulla, scoppiò a ridere. Rise fino a farsi venire le lacrime agli occhi e, piegata in due dal troppo ridere, s’infilò in doccia.
Era buffo pensare che in meno di un anno era riuscita a innamorarsi di Ron, litigare pesantemente con lui, trovare conforto tra le braccia di un suo professore e, tra parentesi, non uno qualsiasi ma Severus Piton, si proprio lui, l’uomo più acido e scorbutico mai visto sulla faccia della terra e persino a farsi “lasciare” in modo brutale. Chissà se la gazzetta del profeta avrebbe mai accettato una storia simile?! Durante il suo quarto anno era stata oggetto di chiacchere, e pensare che la sua vita sentimentale di prima non era minimamente interessante come ora!
Quasi non si accorse di aver ricominciato a piangere. Sollevò il volto verso il getto della doccia, lasciando che l’acqua si portasse via ogni sua preoccupazione e ogni suo dolore.
 
 
-Ciao Ginny. Posso sedermi?-
-Ciao Natalie, si accomodati pure!- rispose la rossa, riprendendo a mangiare il suo pasticcio di carne.
-Sono preoccupata- disse senza troppi preamboli dopo essersi seduta di fronte alla sua compagna.
-Uhm… per chi?-
-Per Hermione!-
 La rossa s’immobilizzò seriamente concentrata.
-Che cosa è successo?-
-L’ho sentita urlare come un ossessa, urlava parole sconnesse non sono riuscita a capire cosa stesse dicendo!-
“Per fortuna” pensò Ginny, quasi certa di sapere cosa occupasse i pensieri della sua migliore amica.
-E?-
-E niente! Mi ha chiesto di lasciarla sola ma era molto scossa. Mi sono un po’ preoccupata!- confessò Natalie. Anche se Lestat l’avesse assoldata per seguire Hermione in ogni momento della sua giornata, questa volta era davvero in pensiero.
La rossa annuì con il capo. Mollò lì il suo piatto e si alzò – vado da lei-
Salutò rapidamente e si mosse verso l’uscita.
 
Dal tavolo degli insegnanti un professore per tutta la durata del pranzo era rimasto con gli occhi incollati al tavolo dei Grifondoro, aspettando di veder comparire Hermione nel posto di fianco a quello di Ginevra Weasley. Ma aveva atteso in vano, sempre più nervoso finché non era comparsa quella ragazza, Natalie se non si ricordava male. Seguì attentamente ogni loro movimento, poi sorpreso rimase a fissare la signorina Weasley, uscire di gran carriera.
Era successo qualcosa.
 
 
Ginny si fece praticamente sette piani di corsa e, con il fiatone, dopo un tempo brevissimo, giunse al dormitorio giusto per incrociare Hermione che usciva dal bagno con ancora indosso una delle sue maxi magliette che usava per dormire.
-Ehi già finito di pranzare?!-
-Ah… ump.. si! Non c’era niente di buono oggi-
Hermione sorrise –Bugiarda!-
Si sedette sul letto, risistemando le coperte tutte sgualcite.
-Cosa stai facendo?- chiese Ginny, immobile, la borsa che le penzolava da una spalla.
Hermione la guardò perplessa – torno a letto!-
-Per quale motivo?-
-Perché non ho dormito molto e ho ancora sonno- rispose la giovane, rimanendo impassibile di fronte all’espressione allibita dell’amica.
-Qualcosa non va Ginny?-
La rossa si riscosse, mollando la borsa e avvicinandosi.
-L’Hermione che conosco non dorme fino all’una e soprattutto non passa tutto il giorno a letto!!- ribatté Ginny infervorata.
La giovane spostò la sua attenzione sul copriletto, un sorriso amaro sul volto.
-Non esiste più l’Hermione che conoscevi!-
S’infilò rabbiosamente sotto le coperte dando a schiena all’amica e rannicchiandosi, sperando che il dolore che sentiva al petto scemasse.
Ginny lentamente, si avvicinò.
-Herm?- sussurrò, carezzandole i capelli – Non puoi stare qui tutto il giorno-
La Grifondoro ci mise un attimo a rispondere – Oggi mi va così! E poi non è concesso ad ogni ragazza che ha il cuore spezzato di passare una giornata in pigiama poltrendo a letto?? Nei film funziona così!-
-Nei cosa??-
Hermione si girò, sogghignando – lascia stare!-
Ginny rise e la baciò su una guancia – torno dopo ok?!- si alzò e fece per uscire dalla stanza quando si ricordò di una cosa…
-Ah oggi va così ma domani si ricomincia capito??!!-
-Ahaha si mamma!-
 
                          ******
 
 
Piton vagava nei corridoi come un’anima in pena, assomigliava proprio a un gigantesco pipistrello, nervoso come una biscia e assolutamente inavvicinabile.
“Weasley, che Merlino me la mandi buona, dove diavolo sei finita??”
Quelle stupide ragazzine erano sempre in giro in gruppi da due, tre a starnazzare come oche e a pedinare i ragazzi ma quando servivano per fini utili, non se ne trovava in giro mezza. E la Weasley, in quel momento, era di vitale importanza.
Poi come un fulmine a ciel sereno la vide. Era alla fine del suo stesso corridoio. Alzò gli occhi al cielo e ringraziò silenziosamente Merlino, poi come un bolide, si lanciò verso il fondo del corridoio, intercettando la ragazza.
 
-Signorina Weasley potrei parlarle un momento?- s’informò calmo il mago, cercando di mantenere normale il respiro per non farle capire di essere totalmente disperato. La vide passare dallo stupore al fastidio in meno di due secondi, congedando velocemente due ragazzine con cui era insieme e seguendolo in un’aula vuota lì vicino.
Si chiuse la porta alle spalle e si girò a fronteggiare la ragazza che lo aspettava, le mani sui fianchi, in mezzo all’aula, Un’immagine ridotta di Molly Weasley, forse un tantino più terrificante della madre.
-Signorina Weasley.-
-Professore…-
“E ora? Cosa le dico?”
-Doveva chiedermi qualcosa?- lo anticipò la rossa, corrugando la fronte.
-Si.- le si avvicinò, cercando di metterla in soggezione. Non doveva essere il contrario. – Volevo informarmi sulla salute della signorina Granger dato che non si è presentata a pranzo.-
Il cipiglio della Grifondoro si accentuò. Soppesò seriamente la possibilità di tiragli un pugno proprio sul nasone, ma poi ci ripensò… usare le mani era da babbani… meglio una fattura orcovolante!
-OOh professore!! Hermione sta una favola, non è mai stata meglio! Dico sul serio, una meraviglia!- ringhiò, forse con un po’ troppa foga perché vide l’uomo fare un mezzo passo indietro.
“Ginny controllati!!”
-Signorina veda di controllarsi.- sibilò, le mani strette a pugno. – Comunque non ero io l’interessato ma la preside sa essere alquanto insistente.-
“Severus… ma chi la vuoi dare a bere??!!”
-Si… immagino signore!-
Severus alzò un sopracciglio, alquanto infastidito. In fondo se l’era cercata.
-Ha bisogno di altro signore?-
Severus aprì la porta e indicò in modo eloquente l’uscita.
-No signorina e stata alquanto… illuminante!-
-Arrivederci signore-
-Arrivederci.-
 
Piton attese che i passi della Grifondoro si spegnessero del tutto prima di uscire dall’aula. Voleva restare da solo.
“Di una cosa sono contento… ho fatto la cosa giusta!”
 
-è la cosa giusta Severus?-
-Signorina Lewis non le deve interessare!- rispose Piton furioso. Come si permetteva di mettere in discussione una sua decisione?! Non aveva alcuna intenzione di informare la Mcgranitt. Se la sarebbe cavata da solo, come sempre dl resto. Albus, quando l’aveva mandato a fronteggiare Voldemort, non gli aveva permesso di portarsi un compagno di merende. Perciò così era e così sarebbe rimasto.
- Mi ha confessato che Lestat vuole distruggermi, non fisicamente giusto?!-
-Giusto.- mormorò la donna.
-Perciò non vedo motivo di informare altri di questo!-
Alesha lo guardò, con stupore e ammirazione. Questo si che era un uomo.
Severus non badò allo sguardo adorante della donna, concentrato solamente sul problema attuale.
-Non ha detto nulla sul perché?- chiese, camminando in tondo, come un animale in gabbia.
La Lewis scosse la testa – Nulla. Mi dispiace.-
Il mago si fermò di botto, incuriosito e sospettoso…
-Perché me l’hai detto?-
La donna sorrise.
-Come hai detto tu… era la cosa giusta da fare.-
 

 
-Brutto figlio di una strega maledetta che ti venga un colpo pipistrellaccio della malora…- borbottava la rossa furibonda. Come aveva fatto Hermione a stare con un coso simile ancora non l’aveva capito. Percorreva a passi di marcia i corridoi diretta alle cucine… non avrebbe permesso alla sua migliore amica di deperire per colpa di quell’essere spregevole. Sapeva con esattezza cosa serviva…
 
                                       ******
 
-Herm!-
La Grifondoro, spaesata, aprì di botto gli occhi.
“Ma che ore sono?” pensò prima di essere travolta da qualcosa, o meglio qualcuno.
-Che cosa…-
-Guarda cosa ho portato?- annunciò esaltata Ginny, mostrando a un’assonnata Hermione due confezioni di gelato giganti.
-Perché hai due confezioni di gelato?- bofonchiò, stropicciandosi gli occhi.
Ginny impugnò due cucchiai come un’arma, fissandola con occhi iniettati di sangue.
-C’è bisogno di dimenticare Herm. Mandare a quel paese idioti cresciuti male e con gravi problemi per fare spazio a nuovi amori…-
e qui Hermione storse il naso – e nuove avventure!!-
Fece una pausa, scoperchiando una confezione e porgendo il cucchiaio all’amica…
-E come si dice in questi casi… su i bicchieri e giù i pensieri… non avendo dell’alcol, direi su i cucchiai!!-
Hermione afferrò il suo.
-SU I CUCCHIAI!-
 
 Attendo i vostri pareri fanciulle! Un grosso bacio!
  
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