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Autore: LaPanti    14/02/2012    6 recensioni
Il piccolo Harry ha un problema: un tema sulla Mamma.
Harry non sa che fare, lui della sua mamma non sa niente, non sa neanche che faccia avesse.
E se gli arrivasse un aiuto inaspettato?
Dedicata a nenne96, a Phoebhe76 e a Perfidia che recensiscono sempre.
Spero che vi piaccia e che lascierete una piccola recensioncina ... anche solo per dirmi che è meglio che la pianti qui! Besitos
POSTATO 5° CAPITOLO!
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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The Wind of Change

 

 

 

 

Dio, quanto avrebbe voluto una cavolo di sigaretta.

Anne non si era accorta che pensando questo stava fissando da ormai una ventina di minuti il piccolo oggetto fumante nelle mani di un passante.

Aveva smessso di fumare ormai da dieci mesi.

Ovvero quando aveva capito di volere un bambino.

In previsione di questo, aveva cercato di curare e limare la sua vita, di creare un'ambiente positivo per un bambino, di fare attenzione a tutto e aveva finito a confrontarsi col problema che aveva cercato di ignorare per mesi, forse – le venivano i brividi solo a pensarci- per anni.

Roger beveva.

Roger beveva tanto.

I rischi dell'aver sposato un musicista.

Aveva conosciuto Roger, una sera, in un locale alla moda, mentre suonava con la sua band.
Roger era decisamente affascinante.

Sarà stato che erano gli anni in cui andavano molto i belli e maledetti con gli occhi ombrosi, con la faccia da angelo tormentato ... uno di quegli angeli che sanno far bene l'amore.

Tanto meglio se il suddetto angelo guidava una moto, indossava un giubbotto di pelle e suonava la chitarra.

E poi cantava. Ah, se cantava!

Era stata rapita dalla voce del giovane uomo che si era trovata davanti, decisamente.

Quando aveva sentito quell'angelo cantare il suo cuore aveva già deciso – senza peraltro metterla conoscenza della decisione, se non un po' di tempo dopo- che avrebbe sfidato tutto il mondo, pur di stare con lui. Era tornata ogni giorno in quel locale, per incontrare di nuovo quel ragazzo, e l’aveva trovato. Era troppo timida per invitarlo a uscire, ma la terza sera lui si era avvicinato e le aveva offerto da bere, poi con un sorriso da schiaffi e senza neanche chiederle come si chiamasse, le aveva chiesto di uscire insieme.

Sì, Anne in quel momento avrebbe proprio voluto prenderlo a schiaffi – e subito dopo chiudersi in camera con lui.

Senza immaginarsi che esattamente un anno dopo, in quello stesso locale, Roger dopo aver buttato giù un bicchiere di whiskey, le avrebbe chiesto di sposarlo.

Dopo esserci quasi rimasta secca – sì, perchè anche lei in quel momento stava buttando giù il suo drink - alla fine l'aveva sposato.

Una sera di settembre, loro due, soli in municipio.

Niente abito bianco con strascico chilometrico, ma un tubino rosso scuro.

Niente bouquet di rose bianche, ma una rosa rossa col gambo lunghissimo.

Niente centomila invitati, parenti in lacrime e compagnia bella, ma solo Mark e Joanne (che in quanto a lacrime era valsa centomila invitati!).

"Sposerai un ragazzo di buona famiglia, con le testa sulle spalle e un lavoro sicuro e avrai dei figli. Se avrai un maschio lo chiamerai come tuo padre e se avrai una femmina la chiamerai come me!", le ripeteva sempre sua madre.

E invece di un frustrato e serio impigato di bamca, aveva sposato un'affascinante e insolente musicista ed era stata felice come non mai.

E ora ne pagava le conseguenze.

Già, perchè Roger era in crisi creativa!

E aveva deciso di rifugiarsi dal suo caro e vecchio amico Jack Daniel's!

E tanti cari saluti al suo desiderio di maternità.

Meno male che aveva i suoi alunni che la facevano sentire un po' come una mamma.

Aveva dato quel tema, oltre che per la festa della mamma, anche per indagare unpo', per capire meglio cosa provassero i bambini per le loro mamme e magari leggendoli, sentirsi mamma.

E aveva combinato un'altro guaio dimenticandosi di Harry! Che schifo di insegnante che era. A volte si sentiva come se avesse vinto il titolo con le patatine.

Meglio abbandonare i pensieri e tentare di fare giusta almeno la spesa, va!

Risistemò le cuffie dell'ipod nelle orecchie, tentando di estraniarsi dal mondo e farsi cullare dalla musica, senza nessun pensiero.

Praticamente viveva con le cuffie nelle orecchie, lei.

Selezionò "riproduzione casuale".

Oh. Scelta interessante, quella dell'ipod.

Wind of Change, degli Scorpions.

Chiuse gli occhi, concentrandosi sulla musica.

 

I follow the Moskva
Down to Gorky Park
Listening to the wind of change

An August summer night
Soldiers passing by
Listening to the wind of change ...

 

Sperava di sentirlo presto anche lei un po' di "vento di cambiamento".

Qualcosa turbò l'apparente pace del momento.

Qualcosa urtò il fianco destro di Anne, facendole sfuggire un lamento.

"Oh! M-mi scusi signorina Madison! Io non l'avevo vista!"

Riconobbe la voce e si tolse le cuffie velocemente.

"Harry! Mi hai spaventata!"
Il bambino sembrava veramente dispiciuto, ma anche euforico.

"Mi dispiace, signorina!", disse, con un po' di fiatone,"Si è fatta male?"

Il tono di Anne si addolcì, sentendo la preoccupazione nella voce del bambino.

"No preoccuparti, niente di grave. Tu piuttosto, dove stavi correndo?", chiese.

"A casa! Ho ... " arrossì e si interruppe.

"Hai?" lo incalzò lei.

"Niente! E' una sorpresa!" rispose il piccolo conaria malandrina.

E senza darle il tempo di aggiungere altro corse via, stringendo in mano un misterioso foglio bianco.

Anne, un po' confusa, si rimise le cuffie nelle orecchie.

"Speriamo in bene ..."

 

Take me to the magic of the moment
On a glory night
Where the children of tomorrow dream away
in the wind of change ...

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo di una pazza-sclerotica-che-spera-nel-vostro-perdono-anche-se-sa-di-non-meritarselo

 

Allora. Inanzitutto, vi prego giù quei forconi! Posso quasi spiegare!

Dunque, so di essere (per usare un pallido eufemismo) in un ritardo imperdonabile.

Maaaa ... il mio computer e di conseguenze le mie storie sono irrintraccabili, ergo uso sempre quello di famiglia, il cui Word che mi sta facendo ammattire! Ma questa non è l'unica ragione.

Mi ero bloccata. Perdita dei capitoli e dell'ispirazione. Sapevo esattamente cosa volevo scrivere, ma non ci riuscivo.

Poi in V° Ginnasio i prof impazziscono (sono quasi sicura che quella di inglese mi voglia morta)! Se siete ancora in tempo, non venite al Classico, se ci tenete alla pelle!

Poi ho attraversato un brutto periodo sentimentale: una brutta rottura con degli .. ehm .. degli strascichi poco piacevoli. Per usare uno stupido clichè da scrittrice di fanfiction drammaticamente romantiche e velatamente erotiche (nella quale io non mi riconosco) ... mi sono fatta prendere in giro e buttare nel cesso. Non è stato un bel colpo per la mia autostima.

Coooomunque, se dopo tutto questo, voi foste così buone e magnanime da lasciare un commentino-ino-ino (anche solo per riempirmi di insulti, rimarrà fra di noi) sarei così felice da improvvisare una parata sulla capitale e promettervi di non essere mai più così in ritardo. Ma forse chiedo troppo. Perdonata? (No!)

 

   
 
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