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Autore: Medy    15/02/2012    4 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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“Ho fatto una cazzata Blaise…. Davvero un enorme cazzata”. Le vacanze di Natale erano terminate, e Malfoy, insieme a Blaise  erano pronti a rientrare ad Hogwarts. Anche se Malfoy, avrebbe evitato volentieri quel rientro, come avrebbe volentieri evitato incontrare Hermione.
Aveva sbagliato, era caduto nella rete della ragazza dai capelli di fuoco. Aveva trascorso la notte con lei, dimenticandosi completamente della sua Grifondoro. Anche se, un piccolo gufo, trovato il giorno dopo appollaiato al davanzale della sua camera , gli aveva fatto ritornare tutto alla mente, e , dopo aver letto la lunga lettera nel quale Hermione aveva riposto il cuore, un gran senso di colpa si era impadronito di lui. Il vecchio Malfoy se ne sarebbe  fregato, ma come solo lei poteva fare, le parole di Hermione avevano fatto risorgere nuovamente il nuovo Malfoy, dimenticato la notte prima.
“Non dirle nulla e tutto si risolve” . Blaise era consapevole dell’enorme sbaglio commesso dall’amico, ma se Hermione non avrebbe mai saputo la verità, le cose non avrebbero preso nessuna piega sbagliata. La carrozza ferma nel viale di Malfoy Manor era stata caricata ed era pronta a riportarli ad Hogwarts, ma prma di partire, Malfoy prese la lettera che ancora portava con sé, e la lanciò all’amico .“Dimmi tu come faccio a tenermi tutto dentro! Lei non lo merita… Non merita queste cose”. Aveva la rabbia che gli percuoteva l’animo. Odiava se stesso per aver fatto uno sbaglio tanto stupido. Perché aveva ceduto al piacere del corpo, e non aveva messo in primo piano quello che provava per lei. Perché si era fatto trascinare in quel turbine pericoloso, e non era rimasto tra le braccia del suo angelo? In fondo la risposta era semplice,  ma lui continuava a tormentarsi.
Blaise guardò l’amico, poi spostò lo sguardo sulla pergamena:
Caro Draco,
Ho preso piuma e pergamena, e ho deciso di mettere giù qualche parola per te.
Ho trascorso il Natale più brutto della mia vita, non solo perché i miei due migliori amici non mi parlano, ma anche perché sono stata lontana da te. In questi giorni mi sei mancato come l’aria. Mi sono sentita persa senza i tuoi baci, i tuoi occhi e senza il suono della tua voce.
L’unica cosa che mi rende felice è il rientro ormai prossimo a Hogwarts, finalmente ti rivedrò, e finalmente potrò sentirmi di nuovo viva. Ho una gran voglia di trascorrere altri mille giorni con te , nella nostra stanza , dove lì è nato tutto, dove ho scoperto il vero Draco Malfoy, e dove hai rubato il mio cuore. La lontananza , fa riflettere molto, e io ho potuto riflettere su di noi, e sulla nostra storia. Forse potrai considerarmi una pazza sciocca, una stupida. Ma credo che scriverlo sia la cosa migliore, perché il coraggio  di dirti ciò che sto per scrivere  non né ho…
Io mi sento parte di te, ti sento parte di me. Credo di Amarti, e credo che questo non cambierà.
  Buona notte, e buon giorno se riceverai questa lettera quando ti sveglierai.
                                                                                                                      Tua, sempre e per sempre
                                                                                                                                                                Hermione. “
“Si Draco, hai fatto un’enorme cazzata!”. Zabini confermò l’accusa di Draco, che poggiando la testa sul retro della carrozza iniziò a maledirsi e a maledire quella maledetta ragazza, che dopo quella notte non aveva , per sua fortuna, più rivisto. Da dove era sbucata? Perché aveva puntato , tra tante persone in sala, lui? Chi era?  .
Gettò l’ultimo sguardo alla sua dimora, e armandosi di coraggio , entrò in carrozza, che partì verso la meta.
 
 
 
Hermione scese dal treno assaporando l’aria muschiata che circondava Hogwarts. Finalmente era ritornata , e finalmente avrebbe rivisto il suo Malfoy. Anche se  un gran sconforto si impadronì di lei non appena ripensò la lettera che gli aveva mandato. Aveva pensato che scrivere ciò che provava forse avrebbe dato una svolta migliore alla loro storia. Ma , purtroppo non aveva dato svolti positivi. Infatti, dopo quella lettera Malfoy non le aveva né risposta , e non aveva né mandato sue notizie. Forse lo aveva spaventato, ma lei era pronta a camminare con i piedi di piombo se lui glielo avesse chiesto.
“Ehi… sveglia bella addormentata, sta per nevicare, è fa troppo freddo!” Ginny la spinse da dietro, e aiutandosi a trascinare i bagagli raggiunsero il castello.
Molti studenti stavano rientrando, tutti pronti a trascorrere l’ultimo dell’anno nella loro adorata scuola, anche perché, molti studenti, festeggiavano l’ultimo dell’anno a modo loro senza essere intralciati dalla presenza dei genitori.
Hermione salutò molti studenti appartenenti della sua casa, ma senza molta attenzione su chi fossero o su cosa dicessero. L’unico pensiero fisso era Malfoy, che purtroppo non scorse tra la folla di studenti, e amareggiata si trascinò verso la sala di ritrovo.
“Forse è ancora in viaggio… vedrai che non appena arriverà verrà a cercarti” . la rassicurò l’amica notando lo sguardo affranto di Hermione.
“Ho paura di averlo spaventato, scrivendogli quella lettera. Forse non dovevo”. Hermione aveva informato l’amica della sua azione .
“ Se te la sei sentita , non devi sentirti in colpa. Hai seguito il tuo cuore, e non è mai sbagliato!”  . Ginny non aveva nulla in contrario sull’azione dell’amica, anzi, l’apprezzava molto, perché era capace di fare ciò che lei non era capace di fare. Aveva buttato giù il muro delle apparenze e si era gettata in una storia , fregandosene delle conseguenze, cosa che lei non avrebbe mai fatto.
“Grazie Ginny…” Hermione le era davvero grata,  lei le era vicina in quel momento difficile. Il mondo le aveva girato le spalle ma lei continuava a starle accanto e a comportarsi come una vera amica.
“ Lo sai che sono sempre dalla tua parte… Mio fratello ed Harry esagerano! E quindi…conta sempre sulla mia spalla forte!” . Hermione si rassicurò abbastanza da non notare l’ingresso di Malfoy, che non appena la vide incamminarsi verso le scale, gettò un sospiro di sollievo. Non era ancora pronto ad affrontarla.
 
 
 
 
Hermione dovette attendere un giorno, prima di rincontrare Malfoy. Dopo averla evitata per tutto il giorno, le aveva spedito un messaggio dove le diceva di volerla incontrare nel solito posto.Hermione aveva letto il messaggio con il cuore alla gola,  e non appena raggiunse la stanza, esitò prima di entrare.
Draco era seduto sulla poltrona di velluto, e non appena sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo verso Hermione. Il cuore iniziò a battergli forte, e il senso di colpa iniziò a farsi nuovamente sentire.
“Che accoglienza… aspettavo una reazione diversa” Esclamò Hermione , senza               lasciar che la delusione e lo sconforto gli attraversasse il viso.
“ Granger, ti devo parlare” Il suo tono era freddo, e chiamarla non per nome, fece capire ad Hermione che qualunque cosa avesse da dirle, non ne sarebbe stata contenta.
“Adesso siamo ripassati ai cognomi? Cosa hai da dirmi…MALFOY?”. Draco mise la testa tra le mani. Odiava quella situazione, odiava essere un bastardo e odiava vedere la sua Hermione così. Non lo meritava, non meritava tutto quello. Era pronto a terminare quella faccenda in pochi minuti, non si sarebbe perso in giri di parole, non avrebbe cercato di scusarti. Ma le avrebbe schiacciato la sporca verità in faccia. Non perché non tenesse a lei, ma solo perché non meritava di essere mentita.  Meritava solo sincerità.
“Sono stato con un'altra” . Fu come essere colpita da un pugno direttamente allo stomaco. La testa iniziò a girarle , e un senso di vuoto le prese al petto. Rimase a fissare gli occhi di Malfoy, che la guardava con durezza. Riconobbe quello sguardo, riconobbe lo sguardo di quel Malfoy che aveva sempre odiato, che aveva sempre detestato.
“ Perché?” L’unica cosa che le venne da chiedere, era il perché. Il perché di quella azione, il perché glielo avesse detto così sfacciatamente. Non sapeva cosa chiedergli , e cosa che mandò su tutte le furie Malfoy, fu che non c’era rabbia nei suoi occhi, ,ma solo delusione.
“CAZZO GRANGER! TI HO TRADITA… TI HO TRADITA… SONO STATO CON UN'ALTRA! HO SCOPATO CON UN'ALTRA RAGAZZA! NON DOVRESTI CHIEDERMI IL perché, MA DOVRESTI ODIARMI!” Malfoy si era alzato dalla poltrona, e si era avvicinato a lei, urlandole la verità dritta in faccia. Hermione non sapeva cosa fare, le tremavano le mani, gli occhi si riempirono di lacrime amare,  ma rimase paralizzata lì. Le gambe le tremavano e il cuore batteva a mille.
“Perché?” Continuava a chiedergli, con voce tremante. Malfoy le si parò d’avanti , la gettò contro il muro.  La guardò dritta negli occhi, in quegli occhi che lo avevano cambiato, quegli occhi che aveva sognato, che gli avevano fatto battere il cuore. Stava gettando tutto , stava rinunciando alla cosa più bella che si fosse presentato sulla sua strada.
“Granger, io non posso cambiare ciò che sono… Io sono Draco Malfoy. Non amo… Non amo te, quanto tu ami me… Non voglio amarti e non posso amarti!” . Quelle parole erano in netto contrasto con la sua voce, che tremava, e dai suoi gesti. Le mani di Malfoy accarezzarono il viso della ragazza, come se stesso dando addio a qualcosa che gli sarebbe mancato più di qualunque altra cosa al mondo. Le toccò le labbra, sapendo che non le avrebbe potuto baciare più,sapendo che labbra come quelle non le avrebbe più trovate. Gettò il viso nei suoi capelli assaporando per l’ultima volta quell’odore così dolce.
“Non meriti un bastardo come me, Hermione… meriti molto meglio”. Quel sussurrò peggiorò la situazione. Hermione scoppiò a piangere fragorosamente. E si aggrappò al pool del serpeverde.
“Malfoy… io ti amo”. Non era quello che Malfoy avrebbe voluto sentire. Anzi, avrebbe preferito insulti e schiaffi. Li avrebbe retto meglio, ma quelle parole, lo distrussero. Si staccò da lei .
“No… Non puoi… “ Draco non sapeva cosa dirle.  Non sapeva come fare per fermare quelle lacrime, non sapeva come fare per cancellare quello sbaglio. Non voleva perderla. Ma purtroppo si era fregato da solo.
“Draco… “ Hermione si avvicinò a lui, ma DRaco la fermò in tempo. La guardò per l’ultima volta, e senza aggiungere altro uscì dalla stanza lasciando Hermione  a strugersi per lui.

 Dopo quell’evento, Hermione era decisa più che mai a non farsi vedere in giro con il viso distrutto dal dolore. Si armò di tutto l’orgoglio che possedeva, e decise che Malfoy l’avrebbe solo rimpianta. Anche se ogni giorno si chiedeva dove avesse sbagliato, ogni giorno si chiedeva chi fosse la ragazza con la quale Malfoy l’aveva rimpiazzata, ogni giorno era pronta a mostrare il suo sorriso migliore, ogni giorno era pronta a mettere in mostra il suo talento, con la speranza di tormentare Malfoy.  Intanto le cose con Harry e Ron non migliorarono nemmeno quando la notizia della loro rottura li raggiunse. Ginny non appena ebbe finito di consolare l’amica , si era catapultata dai due, che , nonostante ebbero una reazione molto violenta, rimasero a tenere il muso. Hermione ormai non voleva badarci più di tanto , ormai nulla aveva importanza. Voleva solo che quell’anno giungesse a termine, e poi avrebbe gettato tutto alle spalle.

Intanto per i ragazzi dell’ultimo anno , erano pronti le prove di metà anno. Ed Hermione era pronta a spiccare tra i migliori, cosa che non si presentò molto difficile.
“Smettila di tormentarti sui libri… Non è finita la tua vita . Vieni con me a vedere la partita di Harry. Ti Prego” . Era giunta finalmente la partita che Harry aspettava con ansia. La prima partita che i Grifondoro avrebbero affrontato contro i Corvonero. La sua squadra si era molto impegnta, e quindi era decisa a vincere. Ginny era già pronta, armata di bandierine e sciarpa, ora doveva solo convincere l’amica ad accompagnarla. Hermione era seduta alla sua solita postazione in biblioteca, sommersa dai numerosi manuali di incantesimo, trasfigurazione e pozione. Stava gettando la sua disperazione nei libri.
“Ginny ho da fare… passa dopo” le rispose lei, non staccando lo sguardo dalla sua pergamena. Ginny non avrebbe lasciato l’amica a distruggersi con lo studio, era determinata a trascinarla con se, anche  con la violenza se fosse stato necessario.
“Hermione Granger, pretendo che tu mi segua a vedere questa maledetta partita! Non posso pensare di lasciarti da sola qui, in questa biblioteca polverosa.. Per chi poi? Per Draco Malfoy? Lui non merita il tuo dolore, e tu non meriti di stare così! “ , Hermione guardò l’amica con aria stanca. Non voleva sentire pronunciare il nome di Malfoy, e non voleva che Ginny tardasse alla partita. Non fece ulteriori storie, e quindi la seguì verso il campo.
 
 
 
La scuola, come da copione, era riunita sugli spalti. Tutti in attesa dell’inizio della partita. I serpeverde speravano che i loro acerrimi avversari vincessero la partita , in modo da poterli incontrare nel prossimo incontro.
Ginny ed Hermione si accomodarono al loro solito posto, dove incontrarono i loro compagni di casa, Neville , Samues e Dean, anche loro ornati da cappellini e sciarpe che riportavano il logo e i colori della squadra.
Non appena fu dato il segnale di inizio della partita, in cielo si liberarono i 14 giocatori che si sarebbero affrontati onorevolmente. Dagli spalti occupati dai Grifondoro, si poteva udire l’inno a Ron, che i serpeverde, avevano fornito qualche anno prima, come canto di scherno. Ma i compagni di casa lo avevano trasformato in lode per Ron. Ginny non appena vide entrare il suo adorato Harry hettò un urlo di Gioia, decisa a sostenere fino alla fine il suo eroe.
Anche Hermione, nonostante tutto, sosteneva gli amici con la stessa passione di sempre. E quando i giocatori si furono sistemati ai loro posti, la partita potè iniziare.
Intanto, su qualche spalto più in basso, qualche altro spettatore non si interessava della partita in corso. Malfoy non poteva evitare di non guardarla. Non poteva distogliere lo sguardo da quella bellezza, che ormai lo aveva lasciato. Malfoy era completamente cambiato dopo la loro separazione. Non era più quello di prima. L’unica sua consolazione era la sua adorata pipa, e il suo wisky incendiario, visti come unici rimedi per superare quella situazione. Vederla ogni giorno non aiutava, soprattutto vedere il suo sorriso non aiutava. Non aiutava vederla alle lezioni, e vedere quanto stesse bene senza di lui.
“Non credo che ti faccia bene startene qui a guardarla, senza fare nulla. Dovresti cercare di parlarle.” Suggerì Blaise, che come sempre aveva notato quel che non andava , e come sempre era pronto a dare consigli. Malfoy fece finta di non ascoltare le sue parole, e senza dir nulla ritornò a concentrarsi alla partita. Anche se il consiglio dell’amico lo aveva afferrato.
 
 
 
 
La partita si concluse con la Vittoria, gia predetta , dei Gifondoro. Harry era stato magnifico, e Ron non era stato da meno. Per concludere con i fiocchi la partita, Harry aveva dedicato la vittoria a Ginny regalandole il boccino della vittoria, cosa che rese  la giovane Weasley  raggiante. Gli studenti uscirono dal campo per dirigersi al castello , mentre Ginny e Hermione, rimasero ad aspettare i due amici, che si intrattennero negli spogliatoi per dedicarsi una doccia. Mentre attendevano, Hermione scorse Malfoy, e con una fitta al cuore, si accorse che si stava dirigendo verso di lei.
“Ginny, io vado via…” Disse lei in un sussurro. Non aveva voglia di scontrarsi con il principe delle serpi, non aveva nessuna voglia di incontrare il suo viso, e di sentire la sua voce. Ginny non riuscendo a capire il motivo di quella decisione improvvisa, cercò di trattenerla, credendo che fosse causata dal fatto che non volesse incrociare gli amici, per non subire la loro indifferenza.
“Ginny non posso rimanere…devo andare” continuava a dire lei, sperando di essere capita, e sperando in un cambio di direzione di Malfoy. Poi tutto accadde come un flasch. Malfoy che giunto da lei , cerca di prenderla da parte per parlargli, Ron che li raggiunge in una velocità inaudita. Ron che prende Malfoy per la camicia e gli punta la bacchetta alla gola, Malfoy che si libera con velocità e scaraventa Ron per aria ed Hermione che raggiunge Ron che ansimante si agita per terra.
“Ron …Ron…mi senti…Guardami Ron” Hermione urlava il nome dell’amico, sperando di calmarlo. Malfoy guardava la scena inorridito. Non voleva far del male a Weasley, ma doveva pur difendersi. Harry , che aveva appena raggiunto gli amici , si rivolse verso Malfoy.
“Con quanto coraggio cerchi ancora di parlare con lei? Non è stato abbastanza quello che le hai fatto? Vuoi continuarla a tormentarla?” Harry era furioso, e si avvicinò a Malfoy con fare minaccioso,ma fu bloccato in tempo dagli amici di quest’ultimo che gli si pararono d’avanti, in modo da impedirgli il contatto con il principe delle serpi.
“Potter stanne fuori” Gli urlò Malfoy, pronto ad attaccare anche lui, se fosse stato necessario.
“No che non voglio starci fuori.. Hai ferito la mia amica, e adesso continui a volerle far del male! Non posso permettertelo…avvicinati a lei, e dovrai fare i conti con me” . Hermione rivolse l’attenzione verso la scena che stava attirando attenzione da parte di tutti gli studenti che passavano da lì. Non sapeva cosa fare. Era felice che Harry la stesse difendendo, questo voleva dire che le voleva ancora bene, ma comunque desiderava ardentemente che Malfoy la prendesse e le chiedesse di ritornare insieme, perché nonostante tutto, lei lo amava ancora, e da stupida ragazza, quale lei era, era anche pronta a perdonarlo.
Poi improvvisamente furono raggiunti dalla Mcgranit e Piton, che erano stati anche loro attirati da tutto quel franbusto. La Mcgranit corse ad assistere  Ron, mentre Piton prese Malfoy per un braccio e lo allontanò da quella situazione, che sarebbe risultata sconveniente .
“Ora la portiamo in infermeria Signor Weasley, si calmi,è tutto finito” la voce della professoressa cercò di rassicurare Ron, il corpo era mosso da percosse. Hermione aveva le lacrime agli occhi.Era colpa sua. Sia lei, che Harry, presero Ron, e aiutandosi a vicenda, con l’aiuto della Mcgranit , trascinarono il corpo di Ron, all’interno del castello, dritti in infermeria. L’infermiera, non appena li vide, subito si mise all’opera, e ordinò ai presenti di aspettare fuori. Ginny piangeva tra le braccia di Harry, ed Hermione, si tormentava le mani.
“Grazie… per avermi difesa”. Disse Hermione, rivolgendo ad Harry uno sguardo colmo di lacrime. Harry le prese la mano.
“Non ti lascio sola Herm….” Disse lui, sorridendole come aveva sempre fatto. Quel sorriso trasmise ad Hermione una grande gioia. Finalmente aveva ritrovato i suoi amici.
 
 
 
 
  
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