ECCOMI >.<.questo è il 3° capitolo e vedo che ha riscosso un successo..abbastanza buono.Questo è di sicuro più lungo del 2° e con più colpi di scena :D Ci sarà la comparsa di due nuovi personaggi della saga; ora vi lascio alla storia.BUONA LETTURA ;)
--> Sono sempre solita rimanere alzata dopo la mezzanotte,principalmente per prendermi cura delle mie piante, o per preparare gli ingredienti per la zuppa del giorno dopo. Questa sera però so che non riuscirò ad addormentarmi poichè questi maledetti ricordi, forse non così maledetti, continuano a presentarsi nella mente. Guardo ancora una volta la luna..appoggio la testa sullo schienale della sedia a dondolo e chiudo gli occhi, beandomi del leggero oscillare che mi culla.
"-Non lo so Duff, credo che tu stia esagerando.- gli dissi. Ci trovavamo sulla panchina di casa sua e stavamo prendendo un po' d'aria dopo un pomeriggio passato su vecchi libri e diari. L'aria era fredda nonostante fossimo ad Aprile. Era stata un giornata piovosa e umida. In più era quasi sera e il tramonto si avvicinava.
-Lillà, torniamo da lei! Sono sicuro che sa qualcosa in più.- mi ripetè prendendomi le mani.
-Accidenti voi maghi del buoi siete così testardi! Ma l'hai sentita? Sbagliava tutte le date, i luoghi.. non mi fido. Sarebbe solo una perdita di tempo!- continuai. Se lui voleva fare il cocciuto, allora aveva trovato pane per i suoi denti.
-Tomelilla! Te ne sei andata così presto. Io ho ascoltato tutta la storia e secondo me lo sa davvero! E poi abbiamo bisogno di qualche avventura!
Era da giorni che discutevamo. Ecco cosa è successo: avevamo fatto una passeggiata, dopo una mattinata in serra, e ci eravamo seduti sotto i rami di Quercia. Lei aveva attaccato pezza e noi gentili la ascoltavamo, finchè non menzionò "La guerra". Ovvero la prima guerra tra luce e buio, ai tempi di Scarlet-Violet e Mentafiorita. Il terzo libro antico che ne parlava era andato perduto e la storia io l'avevo saputa da Ombralievedineveviene, la mia ex fata tata. Il racconto di Quercia era totalmente diverso da quello di Neve; pensavo che ormai il vecchio albero avesse vissuto così tante guerre che se le confondeva. Perciò dopo qualche minuto me ne andai. Duff invece rimase e ascoltò tutta la storia. Putroppo sembrava che Quercia avesse individuato il bastone-spada di Roseto e aveva dato a Duff le indicazioni per trovarlo: apriti cielo! Ora il giovanotto qui si era fissato con questo oggetto e cercava di convincermi a cercarlo con lui. Aveva anche disegnato una mappa!
-Lillà, guarda non è lontano! Che ci costa? Guarda, secondo lei è sulla sulla costa,a nord verso il bosco. Forza Lillà, vieni con me!
-Duff...non lo so. Potremmo scavare per mesi. Non sono una che molla facilmente, ma credo che se non lo trovassimo in qualche tentativo lascerò perdere, mi dispiace.
-Quindi è un sì?- mi guardò speranzoso. Le mie mani erano ancora imprigionate tra le sue, così quando mi fece questa domanda, sentì che serrava di più a stretta, ma senza farmi male.
-E' un sì, solo se mi prometti che mi lascerai in pace se non lo troviamo entro qualche settimana!
-Accetto.- si illuminò di contentezza.- Andiamo, mettiamoci subito all'opera.
Tornammo dentro casa sua: decidemmo quando partire, a che ora, cosa portare ..tutto. Ci demmo appuntamento per il giorno dopo alle nove al porto, e da lì uscire dalle mura. Lui avrebbe portato la mappa, e una pala, io da mangiare e una piccola bandierina, per segnare dove avevamo scavato. Lo salutai e mi diressi verso casa.
Il giorno dopo fu parecchio movimentato: prima di tutto perchè alle sette di mattina, mia sorella Dalia mi svegliò preoccupata. Aveva occhiaie profonde, i capelli scarmigliati ed era molto agitata. Subito pensai a un incubo.
-Lillà, ho bisogno del tuo aiuto..adesso. Ho combinato un pasticcio.-mi disse tremante. Notai che era vestita con anche il cappotto, pronta per uscire. Contagiata dalla sua paura e fretta,mi vestii velocemente.
-Cosa succede? Alle nove ho appuntamento con Duff e non posso ritardare.
-Scusa Tomelilla, ma è davvero grave...che vergogna chissà come reagirà quando lo ritrasformerai...
Mi girai allibita. Ritrasformare? - Dalia, che cosa hai combinato?- chiesi preoccupata.
-Ecco..oh ti prego, non ti arrabbiare, ero nervosa, è stato un incidente!
-Dalia..parla, ora!
-Ecco..ieri pomeriggio sono andata con Cicero al molo a vedere una mareggiata. Lui non faceva altro che parlare mentre io avevo freddo ed ero stanca. Oltre che offesa! Perciò mi sono fatta riaccompagnare a casa e ..lui ha tentato i baciarmi!
-Mh..e allora perchè mi hai svegliato?- le chiesi incuriosita. Prendemmo la porta di casa e uscimmo in giardino. Da lì ci dirigemmo verso il villaggio.
-Ecco io...- Dalia arrossì - io..l'ho..oh accidenti! Non me lo aspettavo e così ho reagito da strega e l'ho trasformato.- iniziai a guardarmi intorno: sapevo che Dalia non voleva una sfuriata e io non avevo la forza di fargliela: mi aspettava una lunga giornata. Così le risposi: -Ok Dalia. Calmati. Ora lo cerchiamo. - mi misi bene al centro della strada: sapevo che se ci avesse visto si sarebbe fatto avanti. Iniazia a sbirciare negli angoli nascosti e dentro ai giardini, finchè Dalia non mi avvisò di guardare in alto: l'aveva trasformato in un gabbiano.
-Dalia ma perchè mi hai coinvolto? Sei perfettamente capace di ritrasformarlo!
-Ho già combinato troppi guai! Non voglio peggiorare la situazione.
Lo cercammo per un'ora buona, ma sembrava scompraso. Dalia era sempre più preoccupata e io pure: l'appuntamento con Duff era sempre più vicino, e come si sa i maghi del buio non hanno molta pazienza, in più mi dispiaceva per Cicero. Arrivammo al porto e lì trovammo un sacco di gente che schiamazzava: sembrava stessero guardandi qualcosa. Ci facemmo largo e vedemmo un gabbiano bello grosso che faceva evoluzioni e si avvicinava alla gente gracchiando qualcosa. Io e Dalia ci guardammo.
-Dalia ti riconoscerà di sicuro. Vai là e prendilo!- perfortuna fece come le avevo chiesto. Si avvicinò e la mia previsione si rivelò esatta! Il gabbiano voltò la testa verso di lei e aprì le ali, ma prima che potesse fare altro Dalia lo prese e iniziò a correre verso casa seguita dalla sottoscritta.
-Dalia! Fermati! Qui va bene.- ci nascondemmo in un viottolo chiuso.
-Oh Tomellilla fai presto!- iniziai a dire l'incantesimo.. - NO!- mi girai verso di lei.-Aspetta, non sono pronta..forse..forse mi dovrei armare, secondo me sarà molto arrabbiato..
-Dalia. Hai la tua magia come difesa e ha già funzionato- le dissi indicando il gabbiano che aveva iniziato a beccarmi i piedi impaziente. Senza esitazione lo guardai, dissi l'incantesimo e..
-Dalia! Ma..che...diavolo..ti..è preso!- iniziò a sfuriare mentre era ancora per terra, tutto scombussolato, con delle penne sul cappotto e nei capelli. Dalia si fece piccola piccola al mio fianco; io non capivo come le facesse paura: era così buffo.
-IN UN POLLO! Mi hai trasformato in un pollo!!!!- continuò con voce arrabbiata
-Era un gabbiano- cercò di giustificarsi lei in un sussurro. Ma lui non la ascoltò.
-SONO DOVUTO ANDARE A DORMIRE SUL COMIGNOLO DEI BURDOCK PER NON MORIRE DI FREDDO!
-Scusami! Scusami! Scusami!
-E stamattina? Eh? Ho dovuto fare il pagliaccio davanti a tutti cercando di farmi riconoscere!
-Scusa! Scusa! Io..
-TU!- le puntò un dito contro - Mi avevi detto che..NON eri una strega!
-Io..sì..bhè l'avevo detto perchè..sembrava..
-Cosa? Sembrava cosa? - non si era ancora calmato.
-Ecco sembrava quasi che tu preferissi i Nonmagici ed io volevo piacerti e...- Cicero si quietò un poco e la guardò incuriosito sperando che lei finisse la frase. Dalia invece continuò a tormentare il cappotto e a guardare a terra.
-Scusami..scusami ..mi è preso il panico!
-Ma perchè in uno stupido pollo!?- chiese ancora lui.
Era ora di andare. Li lasciai soli sperando che tutto finisse bene e mi diressi verso il porto.