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Autore: sharmylily    15/02/2012    3 recensioni
"-Buongiorno-in fondo sono una signora educata.-Questo villaggio è Fairy Oak giusto?-mi chiese.-Sì,certamente.E' nuovo di qui signore?-volevo sentire ancora la sua voce.-No.Sono solo tornato dopo anni.Sono Duff Burdock,molto piacere"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Duff Burdock, Lillà dei Sentieri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ECCOMI >.<.questo è il 3° capitolo e vedo che ha riscosso un successo..abbastanza buono.Questo è di sicuro più lungo del 2° e con più colpi di scena :D Ci sarà la comparsa di due nuovi personaggi della saga; ora vi lascio alla storia.BUONA LETTURA ;)

--> Sono sempre solita rimanere alzata dopo la mezzanotte,principalmente per prendermi cura delle mie piante, o per preparare gli ingredienti per la zuppa del giorno dopo. Questa sera però so che non riuscirò ad addormentarmi poichè questi maledetti ricordi, forse non così maledetti, continuano a presentarsi nella mente. Guardo ancora una volta la luna..appoggio la testa sullo schienale della sedia a dondolo e chiudo gli occhi, beandomi del leggero oscillare che mi culla.

"-Non lo so Duff, credo che tu stia esagerando.- gli dissi. Ci trovavamo sulla panchina di casa sua e stavamo prendendo un po' d'aria dopo un pomeriggio passato su vecchi libri e diari. L'aria era fredda nonostante fossimo ad Aprile. Era stata un giornata piovosa e umida. In più era quasi sera e il tramonto si avvicinava.

-Lillà, torniamo da lei! Sono sicuro che sa qualcosa in più.- mi ripetè prendendomi le mani.

-Accidenti voi maghi del buoi siete così testardi! Ma l'hai sentita? Sbagliava tutte le date, i luoghi.. non mi fido. Sarebbe solo una perdita di tempo!- continuai. Se lui voleva fare il cocciuto, allora aveva trovato pane per i suoi denti.

-Tomelilla! Te ne sei andata così presto. Io ho ascoltato tutta la storia e secondo me lo sa davvero! E poi abbiamo bisogno di qualche avventura!

Era da giorni che discutevamo. Ecco cosa è successo: avevamo fatto una passeggiata, dopo una mattinata in serra, e ci eravamo seduti sotto i rami di Quercia. Lei aveva attaccato pezza e noi gentili la ascoltavamo, finchè non menzionò "La guerra". Ovvero la prima guerra tra luce e buio, ai tempi di Scarlet-Violet e Mentafiorita. Il terzo libro antico che ne parlava era andato perduto e la storia io l'avevo saputa da Ombralievedineveviene, la mia ex fata tata. Il racconto di Quercia era totalmente diverso da quello di Neve; pensavo che ormai il vecchio albero avesse vissuto così tante guerre che se le confondeva. Perciò dopo qualche minuto me ne andai. Duff invece rimase e ascoltò tutta la storia. Putroppo sembrava che Quercia avesse individuato il bastone-spada di Roseto e aveva dato a Duff le indicazioni per trovarlo: apriti cielo! Ora il giovanotto qui si era fissato con questo oggetto e cercava di convincermi a cercarlo con lui. Aveva anche disegnato una mappa!

-Lillà, guarda non è lontano! Che ci costa? Guarda, secondo lei è sulla sulla costa,a nord verso il bosco. Forza Lillà, vieni con me!

-Duff...non lo so. Potremmo scavare per mesi. Non sono una che molla facilmente, ma credo che se non lo trovassimo in qualche tentativo lascerò perdere, mi dispiace.

-Quindi è un sì?- mi guardò speranzoso. Le mie mani erano ancora imprigionate tra le sue, così quando mi fece questa domanda, sentì che serrava di più a stretta, ma senza farmi male.

-E' un sì, solo se mi prometti che mi lascerai in pace se non lo troviamo entro qualche settimana!

-Accetto.- si illuminò di contentezza.- Andiamo, mettiamoci subito all'opera.

Tornammo dentro casa sua: decidemmo quando partire, a che ora, cosa portare ..tutto. Ci demmo appuntamento per il giorno dopo alle nove al porto, e da lì uscire dalle mura. Lui avrebbe portato la mappa, e una pala, io da mangiare e una piccola bandierina, per segnare dove avevamo scavato. Lo salutai e mi diressi verso casa.

Il giorno dopo fu parecchio movimentato: prima di tutto perchè alle sette di mattina, mia sorella Dalia mi svegliò preoccupata. Aveva occhiaie profonde, i capelli scarmigliati ed era molto agitata. Subito pensai a un incubo.

-Lillà, ho bisogno del tuo aiuto..adesso. Ho combinato un pasticcio.-mi disse tremante. Notai che era vestita con anche il cappotto, pronta per uscire. Contagiata dalla sua paura e fretta,mi vestii velocemente.

-Cosa succede? Alle nove ho appuntamento con Duff e non posso ritardare.

-Scusa Tomelilla, ma è davvero grave...che vergogna chissà come reagirà quando lo ritrasformerai...

Mi girai allibita. Ritrasformare? - Dalia, che cosa hai combinato?- chiesi preoccupata.

-Ecco..oh ti prego, non ti arrabbiare, ero nervosa, è stato un incidente!

-Dalia..parla, ora!

-Ecco..ieri pomeriggio sono andata con Cicero al molo a vedere una mareggiata. Lui non faceva altro che parlare mentre io avevo freddo ed ero stanca. Oltre che offesa! Perciò mi sono fatta riaccompagnare a casa e ..lui ha tentato i baciarmi!

-Mh..e allora perchè mi hai svegliato?- le chiesi incuriosita. Prendemmo la porta di casa e uscimmo in giardino. Da lì ci dirigemmo verso il villaggio.

-Ecco io...- Dalia arrossì - io..l'ho..oh accidenti! Non me lo aspettavo e così ho reagito da strega e l'ho trasformato.- iniziai a guardarmi intorno: sapevo che Dalia non voleva una sfuriata e io non avevo la forza di fargliela: mi aspettava una lunga giornata. Così le risposi: -Ok Dalia. Calmati. Ora lo cerchiamo. - mi misi bene al centro della strada: sapevo che se ci avesse visto si sarebbe fatto avanti. Iniazia a sbirciare negli angoli nascosti e dentro ai giardini, finchè Dalia non mi avvisò di guardare in alto: l'aveva trasformato in un gabbiano.

-Dalia ma perchè mi hai coinvolto? Sei perfettamente capace di ritrasformarlo!

-Ho già combinato troppi guai! Non voglio peggiorare la situazione.

Lo cercammo per un'ora buona, ma sembrava scompraso. Dalia era sempre più preoccupata e io pure: l'appuntamento con Duff era sempre più vicino, e come si sa i maghi del buio non hanno molta pazienza, in più mi dispiaceva per Cicero. Arrivammo al porto e lì trovammo un sacco di gente che schiamazzava: sembrava stessero guardandi qualcosa. Ci facemmo largo e vedemmo un gabbiano bello grosso che faceva evoluzioni e si avvicinava alla gente gracchiando qualcosa. Io e Dalia ci guardammo.

-Dalia ti riconoscerà di sicuro. Vai là e prendilo!- perfortuna fece come le avevo chiesto. Si avvicinò e la mia previsione si rivelò esatta! Il gabbiano voltò la testa verso di lei e aprì le ali, ma prima che potesse fare altro Dalia lo prese e iniziò a correre verso casa seguita dalla sottoscritta.

-Dalia! Fermati! Qui va bene.- ci nascondemmo in un viottolo chiuso.

-Oh Tomellilla fai presto!- iniziai a dire l'incantesimo.. - NO!- mi girai verso di lei.-Aspetta, non sono pronta..forse..forse mi dovrei armare, secondo me sarà molto arrabbiato..

-Dalia. Hai la tua magia come difesa e ha già funzionato- le dissi indicando il gabbiano che aveva iniziato a beccarmi i piedi impaziente. Senza esitazione lo guardai, dissi l'incantesimo e..

-Dalia! Ma..che...diavolo..ti..è preso!- iniziò a sfuriare mentre era ancora per terra, tutto scombussolato, con delle penne sul cappotto e nei capelli. Dalia si fece piccola piccola al mio fianco; io non capivo come le facesse paura: era così buffo.

-IN UN POLLO! Mi hai trasformato in un pollo!!!!- continuò con voce arrabbiata

-Era un gabbiano- cercò di giustificarsi lei in un sussurro. Ma lui non la ascoltò.

-SONO DOVUTO ANDARE A DORMIRE SUL COMIGNOLO DEI BURDOCK PER NON MORIRE DI FREDDO!

-Scusami! Scusami! Scusami!

-E stamattina? Eh? Ho dovuto fare il pagliaccio davanti a tutti cercando di farmi riconoscere!

-Scusa! Scusa! Io..

-TU!- le puntò un dito contro - Mi avevi detto che..NON eri una strega!

-Io..sì..bhè l'avevo detto perchè..sembrava..

-Cosa? Sembrava cosa? - non si era ancora calmato.

-Ecco sembrava quasi che tu preferissi i Nonmagici ed io volevo piacerti e...- Cicero si quietò un poco e la guardò incuriosito sperando che lei finisse la frase. Dalia invece continuò a tormentare il cappotto e a guardare a terra.

-Scusami..scusami ..mi è preso il panico!

-Ma perchè in uno stupido pollo!?- chiese ancora lui.

Era ora di andare. Li lasciai soli sperando che tutto finisse bene e mi diressi verso il porto.

 
  
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