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Autore: Sam Biersack    15/02/2012    1 recensioni
Non sapeva cos'era successo.
Non aveva alcuna idea di come era arrivato in quel luogo, sapeva solamente una cosa: non era solo.
Genere: Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

"-Primo Round.-"


Nessuno aveva ricordo delle 24 ore precedenti, tutti brancolavano nel buio come se fossero stati privati della vista. Tutti erano spaventati, indifesi...inermi in quella...casa?

Perchè, era una casa vero? Di certo Shawn non si era messo a fare un giro turistico, anzi...ancora non si era mosso da quando aveva recuperato i sensi.

Ora nessuno parlava, rimanevano tutti in silenzio a contemplare il nulla con, probabilmente, la mente lontana e con ogni possibilità da un parente o un fidanzato; all'incontrario Shawn, da questo lato, era abbastaza egoista dato che stava pensando solamente ed esclusivamente a come salvare le chiappe da quella situazione, perchè una cosa era certa...qualcuno si sarebbe fatto male.

-Cazzo!- Shawn alzò immediatamente lo sguardo appena sentì quell'imprecazione detta per la millesima volta dallo stesso ragazzo di prima. Ecco, quello era il classico tipo nei film horror che perdeva subito il controllo, il classico sfigato che moriva prima.

Sulle labbra di Shawn si dipinse un sorriso stranamente divertito mentre prendeva un enorme respiro, non sapeva perchè ma gli ci sarebbe voluta tutta la buona volontà di questo mondo.

"Non c'è bisogno che ti scaldi così, non risolverai nulla." Pensò mentre si passava una mano sulla fronte, il classico segno di una persona esasperata. Era sul punto di dire ciò che aveva pensato quando dovette fermarsi, voltando quasi di scatto il capo verso la sua sinistra.

-Non c'è bisogno che ti scaldi così, non risolverai nulla.- L'uomo sospirò pesantemente, lasciandosi andare completamente contro il muro.

Shawn sbattè per qualche volta le palpebre, osservandolo, almeno la pensavano uguale e, a dirla tutta, sembrava il più calmo di tutti.

-Non mi dire cosa fare!- Urlò di rimando l'altro, agitando le braccia mentre si muoveva peggio di un matto.

Shawn in quel momento si spaventò maggiormente, tanto che iniziò a tremare.

Portò le braccia a stringersi le gambe al petto cercando di mantenere il controllo.

In certe situazioni perdere la testa era troppo facile, probabilmente chiunque di loro avrebbero sbroccato, capace perfino di compiere una pazzia.

-Cazzo la vuoi piantare?!- A parlare ora fu una donna di mezza età, la classica bellezza californiana: lunghi capelli biondi, abiti alla moda e pelle abbronzata. Ecco la seconda vittima di qualunque film horror. Si riavviò i capelli con un gesto impaziente e si alzò da terra, mettendosi a braccia conserte. -Io non ho la benché minima intenzione di stare rinchiusa qui dentro, voglio uscire. Ora.-

-Ok, calmiamoci tutti. Non ci fa bene in una situazione del genere alterarci.- A parlare fu nuovamente l'uomo di prima, si alzò da terra e alzò le mani come a intimare di mantenere la calma. -Io mi chiamo Darren.- Si presentò e solamente in quel momento Shawn si rese conto che doveva avere sulla ventina. Era giovane. -Voi come vi chiamate?-

-Elise.- Rispose la bionda sentendosi quasi a disagio, si guardò attorno e poi si appoggiò al muro.

Darren guardò nuovamente il ragazzo che dava di matto, inclinò il capo di lato.

-E tu mi dici come ti chiami?-

-Cazzi miei!-

-...Si chiama Jay e io sono sua sorella Annie.- Da dietro il ragazzo spuntò una ragazzina abbastanza minuta, la solita darkettona della situazione.

Jay mise un braccio attorno alle spalle della sorella e si allontanò, andando a mettersi in un angolo dove presero a bisticciare.

-Io sono Lauren e questo è mio marito George.- Shawn spostò il capo verso la donna di mezza età che aveva parlato, loro due erano abbastanza tranquilli, forse per questo che non gli aveva notati prima d'ora.

-Ok basta così.- Esclamò Darren, non si era nemmeno accorto di Shawn.

"Che faccio? Parlo?" Pensò mentre sentiva già lo sguardo dei presenti su di sé, intimandogli a parlare.

-Mh?- Darren si voltò e si fermò vedendo un ragazzino tremante in un angolo, sorrise e si avvicinò a lui porgendogli la mano. -E tu? Come ti chiami?-

Non rispose, era abbastanza sicuro che la propria voce avrebbe iniziato a tremare e non gli andava di mostrarsi così debole.

-Secondo me è muto.- Disse Jay mentre si allontanava dalla sorella, mostrandole un bel dito medio.

-Allora? Non mi vuoi dire come ti chiami?- Darren abbassò la voce, avvicinandosi maggiormente e gli poggiò una mano sul ginocchio. -Non avere paura.-

-Tsk. Ma chi è questo?- Jay continua a parlare alle spalle di Darren, indicandolo e scimmiottandolo. -Chi si crede di essere?-

-Basta. Mi hai stufato.- Il ragazzo lasciò andare il ginocchio di Shawn e si voltò verso Jay guardandolo male. -Stai zitto e calmati, altrimenti sarò costretto a darti un cazzotto in pieno volto.-

-Oh, ma sentitelo.- Jay rise coprendosi la bocca con una mano, spostò il peso del proprio corpo da una gamba all'altra e alzò un sopracciglio fissandolo. -E io dovrei avere paura di te, eh?-

-Sì, dovresti.- Darren si avvicinò tirandosi su le maniche della camicia, quando tutti si fermarono nell'udire la voce del ragazzo.

-Mi chiamo Shawn e tutti voi dovreste mantenere la calma, ho la strana sensazione che chiunque ci abbia rinchiuso qui voglia questo: farci impazzire.- Shawn tenne lo sguardo basso guardandosi la punta delle scarpe, quando portò le iridi azzurre negli occhi di Darren, che nel frattempo si era avvicinato, sentì nuovamente gli sguardi dei presenti addosso.

-Quindi non sei muto eh.- Commentò ridacchiando il ragazzo e porse una mano a Shawn per farlo alzare da terra. -Stavo incominciando a pensare che quel tizio avesse ragione.-

Shawn si limitò a scuotere il capo, accennando un piccolo sorriso. -Sono ancora parlante.- Rispose ad un tono di voce abbastanza basso.

-Ok, ora che ci siamo stretti tutti la mano che si fa?- Elise guardò uno alla volta tutti i presenti. -E poi, ad essere sincera, incomincio ad avere appetito.-

Lauren e George si strinsero maggiormente l'uno all'altra, ciò fece quasi stare male Shawn. Perchè erano lì?

-D'accordo ma...prima credo che sia il caso di dare un occhiata alla casa, che ne dite?-

Darren guardò Elise e Jay. -Facciamo così...Elise, Jay e Annie vanno da quella parte..- Darren indicò il corridoio che stava davanti a loro. -Mentre io, Shawn, Lauren e George andiamo da questa parte.- Indicò il corridoio alle proprie spalle. -Ci vediamo qui tra un ora circa. State attenti.-

Darren e il suo gruppo stavano per iniziare a camminare, quando Jay sbuffò facendo qualche passo avanti. -Un momento. Non ho capito chi ha stabilito questo buffone come il capo.-

-Nessuno Jay, ma il Signor Darren sta usando il cervello.- Rispose la giovane donna tenendo la mano al marito. -Noi lo ascolteremo e anche tu dovresti farlo.-

-Vecchia del cazzo.- Bofonchiò il ragazzo e andò verso Annie prendendola a braccetto. -Andiamocene, ho già capito che loro sonon i perdenti della situazione.-

-Ehi bamboccio, attento a come ti rivolgi a mia moglie!- George guardò in malo modo Jay e stringendo la mano della moglie prese a camminare alle spalle di Darren e Shawn.

-Oh il mio eroe.- Ridacchiò Lauren stringendosi al braccio del marito.

-Se avrebbe continuato a parlare gli avrei spaccato il muso, questo è poco ma sicuro.-

Shawn camminava affianco a Darren tenendo il capo chino, osservando con la coda dell'occhio i due coniugi che camminavano qualche passo dietro a loro.

-Moriremo tutti, non è vero?- Domandò a bassa voce facendosi più vicino a Darren, continuò a guardare i due fin quando non portò la propria attenzione sul volto pensieroso di Darren.

-Probabile.- Rispose l'altro, all'improvviso quasi con astio, si fermò appena il corridoio finì e si ritrovarono davanti ad una porta con una combinazione, a lettere e numeri.

-Che cosa sarebbe?- Domandò Lauren facendosi avanti, si mise in mezzo a Darren e Shawn e guardò la tastierina.

-Penso proprio che sia la chiave per aprire la porta.- Disse George mentre osservava da dietro la porta.

Shawn guardò il suo nuovo amico e corrucciò le labbra.

-Come facciamo ad entrare?-

In quel preciso momento si sentì come un interferenza e si udì nuovamente quella voce, quasi meccanica.


-Rispondete al mio indovinello e potrete passare questo livello.

Eccolo qui: .... -


Erano rimasti tutti di sasso mentre sentivano quella voce invadere le loro menti, brividi attraversavano i loro corpi mentre stavano fermi. Immobili aspettando che la voce proseguisse perchè in quel momento era solamente una voce meccanica. Erano prigionieri di una /dannatissima/ voce meccanica.


-Sta in Cina, sta in Francia, sta in mano, sta in pancia. Non c'è in Primavera, esiste in miniera. Il nonno ne ha tre. Sai dirmi cos'è?-


Appena la voce finì di parlare rise. Una risata bassa e divertita.


-Aspetto la vostra risposta. Vi do cinque minuti di tempo. Impegnatevi.-


I presenti si guardarono in volto per qualche secondo, perlpessi e spaventati.

Sopra alla porta partì un cronometro. Avevano cinque minuti per risolvere quell'indovinello.

-Io...io non capisco.- Esclamò Shawn. -Un indovinello? Perchè? Cioè...se sbagliamo?-

-Non lo so e non voglio scoprirlo sinceramente.- Disse Darren e si voltò verso i suoi compagni, alzò le mani cercando di tenere la situazione sotto controllo. -Vediamo di riepilorare velocemente:

"Sta in cina, sta in francia, sta in mano, sta in pancia. Non esiste in primavera. Il Nonno ne ha tre."- Ripeté ad alta voce l'indovinello e socchiuse per un momento gli occhi.

-Ok, analizziamo ogni parola.- Disse Shawn, guardò velocemente il cronometro. Avevano quattro minuti scarsi. -Velocemente.- Aggiunse subito.

Lauren e George si guardarono prima che quest'ultimo sobbalzasse. -So la soluzione.-

-Come?- Lauren guardò il marito.

-Sì, la diceva la buon anima di mio padre quand'ero piccolo!-

-Davvero?- Lauren rise e si voltò verso suo marito, abbracciandolo e guardò gli altri due. -Mio marito è un genio.-

-Sì, abbiamo capito.- Darren incominciò a spazientirsi e indicò l'uomo. -George. Se sai la risposta all'indovinello dividila con noi, che ne dici?-

-Oh sìsì, scusate.- Si schiarì la voce e poi guardò i due ragazzi. -E' la "N".-

-Come?- Domandò retoricamente Shawn. Ci pensò per qualche secondo e poi saltò quasi sul posto, diede un pugno al braccio di Darren e annuì. -Ma certo la "N" è nella parola Cina, Francia, Mano e pancia. Non c'è in Primavera e nel Nonno c'è tre volte.-

-Quindi mettiamo "N"?- Domandò Darren.

-Sìsì, "N". Metti "N".- Shawn guardò il cronometro che stava per raggiungere lo zero.

Nell'esatto momento in cui Darren premette la lettera, il cronometro, emise un rumore alto e acuto quasi quanto una sirena.


-Complimenti Signor George, la buon anima di suo padre è riuscita a salvarla da questo impiccio. Per questo Livello potete passare, vorrà dire che ci divertiremo la prossima volta.-


Shawn respirò profondamente. La testa gli girava come non mai, quella voce...quella dannatissima voce lo confondeva, scuotendolo fin le ossa quasi.

-Chi sei?!- Domandò tutto ad un tratto alzando il livello della voce.


-Ogni domanda a suo tempo Shawn. Non avere fretta, potrebbe ucciderti.-


Darren prese per mano Shawn, guardandolo. -Non lo ascoltare. Andiamocene, ha aperto la porta.-

Il ragazzo annuì e provò a sorridere a Darren, senza riuscirci.

Darren mise una mano sulla maniglia e aprì la porta.


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*Rotola ovunque come una matta* Fortunatamente ho finito subito il primo capitolo, anche se al dire il vero ero indecisa se fermarmi o meno. *Non riusciva a smettere di scrivere per la verità*

Comunque, per quanto riguarda l'indovinello che La Voce ha fatto a Darren, Shawn, Lauren e George si tratta di un semplice indovinello che mi faceva mio fratello, proprio oggi me lo ha ripetuto al telefono quindi ho deciso di prenderlo in prestito per inserirlo qui. XD

Be'... Per il momento, ripeto, che non è ancora questo granché dato che stanno ancora esplorando quel luogo in cui si sono risvegliati.

Credo che magari entro settimana prossima inizierò con il secondo capitolo che, stranamente, ce l'ho già in mente.

Se questo primo capitolo è di vostro gradimento fatemelo pure sapere.

Baaaaaaaaaaaaaaaai.


-Rosy.




  
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