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Autore: Medy    16/02/2012    3 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Piton trascinò Malfoy nel suo studio, era furioso con lui. Non poteva mettersi in situazioni del genere, aveva una reputazione da mandare avanti, e sapeva che toccava a lui farglielo capire.
“Siediti screanzato!”Gli ordinò il Professore chiudendosi  la porta alle sue spalle. Draco lo guardò torvo. Non sapendo cosa volesse da lui.
“ Cosa ho combinato Professore” Malfoy assunse il suo solito tono irruente. Non aveva nessuna voglia della morale di Piton. L’ultima cosa che voleva in quel momento era essere detto come doveva comportarsi .
“Non usare quel tono con me, giovanotto! Spera solo che questa notizia non arrivi a tuo padre!” Piton aveva alzato la voce. Era preoccupato per il suo miglior studente.
Malfoy, che aveva preso posto su una delle poltrone , che si trovavano nell’ufficio del professore, si accese la sua solita pipa, fregandosende di ciò che avrebbe pensato Piton e suo padre.
“Io spero di si” , disse lui , aspirando una gran quantità di fumo, per poi ricacciarlo dritto al viso di Piton. Se un altro studente si fosse trovato in quella situazione, l’espulsione sarebbe stata immediata. Ma , come era sempre stato, Malfoy aveva sempre avuto le spalle coperte da Piton, e anche lui non aveva intenzione di toccarlo in nessun modo.
“ascoltami Draco, capisco che situazioni del genere portano sconforto…Ma non puoi gettare tutto per una ragazza….” Il tono paterno che Piton assunse, mandò Malfoy su tutte le furie. Cosa ne sapeva lui di come si sentiva? E cosa ne sapeva lui della sua storia con Hermione. Forse le voci erano giunte fino ai professori, ma della loro rottura ne sapevano pochi.
“Lei cosa ne sa? Cosa cazzo sa di me e di Hermione” . Malfoy si era alzato violentemente, e stava sbraitando contro il professore, che  continuava a guardarlo con comprensione.
“Conosco abbastanza da poterti dire che non ne vale la pena. Sai che tuo padre non accetterà mai” . Malfoy rimase in piedi a guardare quell’uomo che per anni aveva ricoperto un ruolo molto importante nella sua vita. Da sempre lo aveva affiancato , trasmettendogli tutto ciò che conosceva, sostituendo la figura di quel padre che per lui non c’era mai stato. Ma in quel momento odiava quell’uomo che stava cercando di spiegargli che Hermione non era per lui, che il padre non avrebbe approvato quella storia. Ma a lui non importava, perché a lui importava stare con lei.
“ A me di cosa potrebbe pensare mio Padre non mi frega un cazzo! “ Gli urlò contro , e senza aggiungere altro lasciò la stanza , lasciando Piton perplesso e preoccupato. Non sapeva come agire. Forse aggiornare il padre su ciò che stava accadendo sarebbe stata la cosa più giusta.
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo l’evento dopo la partita, l’intera scuola aveva iniziato a chiedersi cose era accaduto tra i due. Nessuno sapeva della “scappetella” natalizia di Malfoy,  ma gran parte delle ragazze con la quale erano state con lui presero in considerazione questa possibilità.
Intanto Hermione si era rafforzata, avendo accanto i suoi migliori amici. Non aveva intenzione di mostrare il suo lato debole all’intera scuola, e tantomeno a Malfoy, che già aveva già scoperto quel suo lato debole e fragile. Ormai si era denudata di tutto, lui era riuscito a gettare giù quel muro che da anni Hermione aveva cercato di rendere impenetrabile, ma lui c’era riuscito con poco. Ma lei comunque era decisa a ricostruirlo, e a rafforzarlo ancora di più.
Intanto Harry, aveva ancora in mente di portare avanti un suo piccolo piano, che aveva lasciato da parte, ma comunque non aveva cancellato. Ginny era all’oscuro di tutto, a differenza di Ron che sosteneva l’amico più che mai. Rivederla felice avrebbe reso entrambi gli amici felici, e l’unico modo era quello che Harry aveva confabulato grazie ad una Ginny inconsapevole.
“Ron, smettila di perdere tempo e getta la testa nei libri”. Le giornate erano ritornate quelle di sempre. Come ormai accadeva da sette anni, i tre amici erano rinchiusi in biblioteca , al solito tavolo accanto alla finestra. E come sempre Hermione trastrullava i compagni, che come sempre , perdevano tempo in chiacchiere, invece di dedicarsi allo studio.
“Hermione , rilassati un po’….eri più piacevole quando….” . Ron si fermò di botto, arrossì violentemente, e senza aggiungere altro, si concentrò sul suo saggio di Trasfigurazione. Hermione si gelò, ma come si era ripromessa a se stessa, non diede alcun segno di tristezza nel suo sguardo, cosa che non ingannò Harry, che ormai conosceva l’amica fin troppo bene, e sapeva cosa provava.
 
 
 
 
 
Intanto Malfoy, ritornò ad essere quello di sempre. Non aveva cerato più di avvicinare Hermione, anche perché le volte che ci aveva provato, aveva fallito miserabilmente. Era sempre affiancata dai suoi odiosi amici, e quella volta che l’aveva ritrovata da sola , lo sguardo che gli aveva rivolto era stato capace di gelargli il sangue. Ormai era consapevole che forse la doveva lasciar perdere. Lui voleva essere perdonato, perché si odiava , ma lei , aveva cancellato del tutto quella parola. E lui poteva scorgerlo dal suo sguardo, dal modo in cui lo guardava ogni volta che i loro sguardi si incontravano. Non vedeva più la sua dolce Hermione, ma solo l’Hermione che per anni aveva ignorato.
 
Il tempo iniziò a volare, i giorni erano tutti uguali e in un attimo giunse Febbraio e con esso i giorno che Hermione da sempre aveva odiato, e che in quel momento odiava di più. San Valentino rese l’atmosfera di Hogwarts insopportabile. Mille cuori aleggiavano per il castello, ragazzi innamorati si scambiavano effusioni romantiche, ed Hermione non aveva nessuna voglia di guardare tutto quell’amore , che mancava nella sua vita in quel momento
“ Non capisco il perché siano state annullate le lezioni. Oggi è un giorno normale…. “ Hermione si aggirava per i corridoi di Hogarts affiancata dalla sua fedele Ginny, che divertita, assisteva ad un Hermione cinica.
“ Oggi è San Valentino… il giorno di tutti gli innamorati” Esclamò Ginny, sorridendo raggiante. In fondo anche lei odiava quel giorno, perché priva di un “Valentino” d’amare, ma comunque amava l’atmosfera che si respirava. Vedere tutte quelle coppie innamorate, che attendevano quel giorno, per dare una dimostrazione in più a ciò che provavano gli uni per gli altri. Che aspettavano San Valentino per scambiarsi parole romantiche senza sentirsi idioti.
“Si.. wuohoo! Che felicità! “ Esclamò sarcasticamente Hermione, sorridendo divertita all’amica.
Improvvisamente le due ragazze furono raggiunte da Ron, che raggiante le salutò.
“ Questa felicità a cosa è dovuta?” Gli domandò Hermione, vederlo raggiante in quel modo era strano anche per quel giorno. Ron non rispose, si limitò ad un’alzata di spalle e ad un sorriso ancora più raggiante.
“Fratellona… cosa hai in mente?” . Anche Ginny era sospettosa.
“Niente ragazze…. Venite con me al lago?” Ron prese le due sotto braccio, e senza aspettare la loro risposta a quell’invito, le trascinò con se.
 
 
 
 
 
 
Malfoy era sdraiato sul suo comodo letto con nessuna intenzione di uscire da quella stanza. Era stato sommerso da regali sdolcinati di ragazzine ebeti che gli confessavano il loro amore sconfinato . Pochi minuti prima aveva dovuto fare i conti con Funny, che aveva tentato di sedurlo facendosi trovare in tenuta sexy sul suo letto, che aveva ricoperto di petali di rose e varie leccornie di San Valentino, non sapendo che per lui erano veleno. Odiava la cioccolata come  odiava quel giorno. Aveva cacciato la giovane pantera, che aveva lasciato la stanza in lacrime.
Improvvisamente la porta si riaprì nuovamente e Malfoy rimase sorpreso nel vedere chi fosse entrato.
Pansy rimase sulla porta, in attesa di essere invitata ad entrare.
“Entra, cosa fai lì alla porta” disse Malfoy alzandosi a sedere e facendole cenno di accomodarsi accanto a lui. In fondo, i due , erano sempre stati amici, e anche se tra i due era nata un’attrazione fisica, lei era l’unica a godere ancora di un trattamento di amicizia, cosa che non avevano le altre che dopo aver soddisfatto le voglie del Serpeverde, ritornavano ad essere semplici studentesse anonime ,senza un nome.
Pansy entrò titubante nella stanza, tra le mani non reggeva nulla, cosa che tranquillizzò Draco, timoroso che anche lei , si sarebbe fiondata su di lui per donargli non solo il suo corpo , ma anche qualche gingillo romantico.
“Non imparano mai vero? Sempre a regalarti questa cioccolata”. Esclamò la Serpeverde notando le varie scatolette che erano state lasciate per la stanza senza essere nemmeno aperte. Malfoy gignò divertito.
“Si… nessuno impara mai” sussurrò lui, rivolgendo lo sguardo verso la ragazza che continuava a guardarlo con aria sognante.
“Draco..ascolta, non so se sia il caso, ma…. Dovresti venire a vedere una cosa”. Pansy assunse un aria preoccupata. La voce le tremava , aveva un certo timore nel dire ciò che stava pronunciando. Non sapeva se ciò che stava per mostrargli avrebbe reso Draco furioso, o se il serpeverde avrebbe visto la cosa con aria indifferente. Non avrebbe reagito o se lo avrebbe fatto, come lo avrebbe fatto . Ma Pansy si sentiva in dovere di mostrarglielo, doveva vedere ciò che stava per accadere, e doveva prendere una reazione. Perché Pansy era stanca di vederlo in quello stato, era stanca di scorgere negli occhi tempestosi solo tristezza e durezza. Lui nascondeva il suo dolore nel suo solito modo di fare, ma lei sapeva che tutto ciò era solo una maschera per coprire il suo vero stato.
Il giovane Malfoy guardò l’amica non sapendo cosa volesse da lui. Cosa gli volesse mostrare.
“cosa è successo Pansy?” Chiese lui preoccupato per l’amica. Pansy lo prese per mano, e senza dirgli altro, lo trascinò fuori da quella stanza. Doveva vedere come quella sporca Mezzosangue lo stava prendendo in giro.
 
 
 
 
Hermione, accompagnata dai due Weasley, raggiunse il lago nero, ricoperto da uno strato di Ghiaccio e neve, e ciò che vide sembrò essere un miraggio. Harry era in piedi accanto al salice imbiancato di neve, e accanto a lui c’era Victor Krum. Erano persi in una animata e divertente discussione, forse risalente a quando insieme affrontarono il Torneo Tremaghi  tre anni prima. Ma quello scambio di ricordi si interruppe non appena lui si voltò e vedendo la sua Hermione, lasciò Harry , e si incamminò verso di lei . Nonostante non si fossero sentiti per quasi sei mesi, rivederla per lui era sempre una gioia. Non era cambiata per nulla, era sempre straordinaria. Hermione non sapeva se corrergli contro, o rimanere li, ad aspettare che fosse lui a raggiungerla. Victor era mutato . Il viso da studente aveva lasciato il posto ad un viso di uomo ormai affermato nel mondo reale. La sua carriera di giocatore non era terminata, ma comunque lui aveva deciso di dedicarsi anche ad altro oltre allo sport. In germania era riconosciuto non solo per le sue doti di formidabile giocatore, ma anche perché ormai era divenuto uno degli AUROR più importanti del paese.
Harry rivolse a Ron e Ginny un gesto di trionfo. Ron ricambiò quel gesto , mentre Ginny era rimasta imbambolata. Non poteva crederci che Harry aveva fatto in modo che i due si sarebbero incontrati. Lei sapeva che , anche se Hermione sarebbe stata più che contenta di incontrare di nuovo il suo vecchio e caro amico di penna, questo non avrebbe potuto colmare il vuoto che aveva lasciato Malfoy. Anzi, sapeva che avrebbe gettato Hermione in un turbine di indecisioni e sensi di colpa. Lei ne era certa, a differenza degli amici , convinti di aver fatto del bene.
Hermione fece un passo avanti, ma aspettò che Victor la raggiungesse,  e non appena furono abbastanza vicini, lui la prese tra le braccia e la strinse forte a se. Hermione ricambiò quell’abbraccio, anche se continuava ad essere confusa. Non sapeva cosa dirgli, non sapeva cosa fare.  In quel momento vide solo opportuna ricambiare quell’abbraccio.
 
 
 
Intanto, distante a pochi metri, Malfoy affiancato da Pansy, assisteva a quella scena, provando per quella ragazza, che non solo gli aveva preso il cuore, ma che cercava anche di fregarlo e di prenderlo in giro, un gran odio. Senza aspettare altro si allontanò senza dire una sola parola ma con un'unica convinzione: Il caro e vecchio Malfoy era tornato.
  
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