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Autore: FloxWeasley    16/02/2012    6 recensioni
La neve cadeva incessantemente su New York da diversi giorni, ormai.
La città, nonostante i mezzi spargisale attivi giorno e notte, era praticamente paralizzata per quella che si preannunciava essere la nevicata peggiore degli ultimi 20 anni.
E mentre sulle strade i clacson dei guidatori inferociti risuonavano ovattati, nel caldo loft di un certo scrittore...

Se amate la neve, o semplicemente amate Castle... beh, questa storia è per voi.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Quasi tutti, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Omicidio in bianco

Capitolo primo – La nevicata peggiore degli ultimi 20 anni

 

La neve cadeva incessantemente su New York da diversi giorni, ormai.
La città, nonostante i mezzi spargisale attivi giorno e notte, era praticamente paralizzata per quella che si preannunciava essere la nevicata peggiore degli ultimi 20 anni.
E mentre sulle strade i clacson dei guidatori inferociti risuonavano ovattati, nel caldo loft di un certo scrittore...

-Alexis, tesoro, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego... - supplicò Castle inginocchiandosi davanti alla figlia.
-Me lo chiedi tutti gli anni!- sbuffò quella.
-Ma lo sai anche tu che questo sarà l'anno buono! Insomma, la nevicata peggiore degli ultimi 20 anni... quando di presenterà di nuovo un'occasione del genere? Sono sicuro che stasera entreremo davvero nel Guinness dei Primati per il pupazzo di neve più grande del mondo!
-E va bene, ma quest'anno vedi di lavorare anche tu! Non voglio che finisca come l'ultima volta, che hai passato il tempo a lamentarti del freddo!- lo minacciò lei.

Castle, ancora a terra, si buttò ai suoi piedi con aria melodrammatica.

-Te lo prometto! Lavorerò come non ho mai lavorato, verrà il pupazzo di neve più... -. Ma Alexis non seppe mai cosa venne dopo, perché il cellulare dello scrittore squillò e lui balzò in piedi senza finire la frase.
-Scusami, il telefono... ehi, Beckett! Oh, un omicidio, dici? Io direi piuttosto che ti mancavo e che... no, no, scherzavo, lo giuro! Ok, sì ci vediamo lì-. Riattaccò.

Alexis incrociò le braccia e lo guardò con espressione divertita.

-Potresti...- cominciò Castle, supplichevole.
-No! Non inizierò senza di te!- lo anticipò lei.

 

La scena del crimine era un piccolo parcheggio imbottigliato tra due grattacieli, occupato da ordinate file di macchine coperte da una spessa coltre di neve.
La polizia era affaccendata intorno ad un'unica auto.

-Ehi, Castle! Finalmente ci degni della tua presenza!- commentò Beckett vedendolo arrivare.

Il diretto interessato alzò un sopracciglio e le porse il suo caffè.

-New York è sepolta sotto mezzo metro di neve e tu hai il coraggio di rimproverarmiper il ritardo? Ma dico, hai idea di com'è la città in questo momento? Paralizzata,completamente. Per non saperlo devi essere venuta con la tua scopa volante!
-Il tuo sarcasmo è sempre molto opportuno, Castle. Piuttosto, non sei contento di avere sottomano un nuovo caso?- lo stuzzicò Beckett.
-Scherzi? Se Alexis e io non entreremo nel Guinness dei Primati per il pupazzo di neve più grande del mondo sarà solo colpa tua!
-Mia? Non l'ho ucciso io, Castle!- esclamò Beckett, indignata.
-Abbiamo sentito giusto?- si intromise Ryan.
-Hai detto pupazzo di neve, caro il mio scrittore?- gli fece eco Esposito.
-Ma certo! E voi tre siete invitati a dare una mano! Sì, sei tra quei tre, Beckett.
-Ci saremo!- ruggirono Ryan ed Esposito dandosi il cinque.

Beckett agitò una mano come ad allontanare quel discorso e bevve un altro sorso del caffè che le aveva portato Castle.

-Non vi preoccupate per me... i freddi cadaveri sono molto meglio dei freddi pupazzi di neve... - sospirò con fare melodrammatico una voce da dentro l'auto.
-Scusami Lanie! Ovviamente sei invitata anche tu! E vedi di trascinarci anche Beckett, qui, che non mi sembra molto entusiasta- scherzò lo scrittore. Beckett lo fulminò con lo sguardo e Lanie ridacchiò, divertita.
-Contaci!- esclamò.
-Bene, direi che è il momento di tornare il classe, bambini! La ricreazione è finita- si intromise bruscamente la detective. -Castle, mi stupisco che tu non voglia sapere ogni particolare!
-Illuminami, detective!

-Bene, il cadavere è stato trovato da un bambino. A quanto pare lui e i suoi amici giocavano a palle di neve, così ha tolto la neve dal parabrezza di questa macchina per lanciarla e ha visto l'uomo. Si è messo a gridare ed è arrivata una vicina, che ci ha chiamato. La signora l'ha riconosciuto: Ted Williams, abitava qua vicino. La macchina era sua. Ryan, Esposito, cercate di scoprire qualcos'altro su quest'uomo e CATLE CHE DIAVOLO HAI DA RIDERE?-. Beckett si era voltata verso lo scrittore, che non aveva smesso un attimo di ridacchiare da quando lei aveva iniziato a parlare. L'uomo cercò di bloccare l'eccesso di risatine e si diede un contegno.

-È che... anche a me da ragazzino è successa una cosa del genere! Cioè, non ci ho trovato un cadavere, anche se credo che sarebbe stato meglio, probabilmente lui non mi avrebbe inseguito per tutto l'isolato con la cerniera dei pantaloni ancora giù- spiegò Castle, prima di essere di nuovo sopraffatto dalle risate.

Beckett scosse la testa e congedò Ryan ed Esposito, prima di affacciarsi dentro l'auto.

-Lanie?- chiamò.
-Dimmi, tesoro.
-Hai scoperto qualcosa?
-So solo che è stato soffocato... e a giudicare dalla neve sul parabrezza direi che è successo un paio di giorni fa- disse Lanie.

Beckett annuì e sbucò di nuovo dalla macchina, ma prima che potesse cercare Castle con lo sguardo si ritrovò una palla di neve in piena faccia.

-Oddio, ora mi ucciderà! Scusa, Beckett, scusa, scusa, non volevo colpirti in faccia! Perdonami! No, non uccidermi!- iniziò a strepitare lui.

Beckett ringhiò e si pulì il viso dalla neve, dopodiché ne raccolse un po' dalla macchina più vicina.

-Ti pentirai di essere nato, Richard Castle, oltre a pentirti per aver appena tirato una palla di neve in faccia alla sottoscritta- disse, con un ghigno che non prometteva niente di buono.

Castle deglutì. Avrebbe fatto meglio a darsela subito a gambe, perché quella volta persino Lanie si avventurò nel mondo dei vivi per assistere a Beckett che inseguiva lo scrittore e gli ficcava a forza la neve nel colletto della giacca, mentre lui urlava pietà.

 

 

Ok, ehm... salve!
Ovviamente la storia non è finita qua!
Lasciatemi dire un paio di cose, prima di correre a recensire (perché so che lo farete! Lo farete, vero?).
Prima di tutto ho deciso di pubblicare questa storia perché io amo la neve e quella di questi giorni mi ha ispirato. (Lo so, lo so, dappertutto ci sono stati disagi enormi e anche vittime, e questo mi dispiace tantissimo, ma a me la neve piace lo stesso, anche se da me non hanno chiuso le scuole xD).
Ormai si sta sciogliendo quindi dovevo pubblicare ASSOLUTAMENTE.
In realtà l'ispirazione è venuta da uno sclero, diciamo.
Volevo fare una palla di neve e ho preso la neve dal parabrezza di una macchina. Poi ho pensato: chissà se qualcuno ci ha mai trovato un cadavere, facendo così!?
Dopo questo pensiero mi sono messa a scrivere e n'è uscita questa... avevo voglia di qualcosa di allegro e spensierato ed eccomi qua :D
Non saprei che altro dire, quindi vi lascio.
Baci,
Fra.
PS: E viva la neve! *___*

  
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