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Autore: Balla sulle nuvole    16/02/2012    6 recensioni
[Questa storia è arrivata terza al contest di San Valentino di Mya e Alicchan]
Deglutì sconcertato, quella non era la mattina d’un giorno qualunque, San Valentino era arrivato e lui non se n’era accorto.
Il panico gli attorcigliò le budella, mentre senza ritegno riprendeva ad imprecare.
Lui non era un ragazzo romantico, non portava mai a casa mazzi di fiori o cioccolatini, non cantava serenate sotto la luna e certamente non organizzava cene a lume di candela.
No, queste cose non erano da lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coppia: Hiromu Miurex Nozomi Kinki (DiamxPandora)
Genere: romantico, per quanto posso esserlo io.
Parole totali: secondo word 1089
 

una regina può trasformare un uomo in re, 
per questo ero un baxxxxdo con quelle prima di te. 
E dicevano che non saremmo durati, 
invece io e te ci siamo pure sposati 


Dolce Paranoia:

 
Sentiva l’odore del caffè amaro solleticargli le narici, mentre lottava sconsolato col nodo della cravatta, davanti al raffinato specchio del soggiorno.
Erano ben due anni che lavorava come manager, eppure ogni mattina si ritrovava ad imprecare davanti all’ennesimo risvolto storto, mentre i minuti correvano  sulle lancette del pendolo alle sue spalle.
Nonostante tutto, Hiromu, ogni giorno, continuava a perdere tempo con quel semplice indumento di seta azzurra.
Finché, rassegnato si avviò in cucina, il caffè era essenziale per sopravvivere in quell’ufficio paragonabile ad una giungla.
Casualmente la sua attenzione si soffermò sul calendario, dove teneri micini erano stati immortalati mentre giocavano fra loro in una cesta di vimini, sottolineato in rosso il 14 febbraio dominava la scena.
Deglutì sconcertato, quella non era la mattina d’un giorno qualunque, San Valentino era arrivato e lui non se n’era accorto.
Il panico gli attorcigliò le budella, mentre senza ritegno riprendeva ad imprecare.
Lui non era un ragazzo romantico, non portava mai a casa mazzi di fiori o cioccolatini, non cantava serenate sotto la luna e certamente non organizzava cene a lume di candela.
No, queste cose non erano da lui.
L’ex attaccante della Gemini era un ragazzo decisamente pratico, anche se molto dolce e insicuro.
C’era solo una giornata all’anno nel quale si sforzava  di essere estremamente sentimentale, quella degli innamorati.
In quel giorno si sbizzarriva, facendosi perdonare così le mancanze degli altri 364, dove i suoi sentimenti erano racchiusi in semplici teneri gesti quotidiani, nulla di eclatante.
Si passò una mano nei capelli castani, cercando quel lampo di genio che avrebbe salvato la situazione.
Intanto che la mente lavorava, sorseggiando il liquido scuro senza zucchero, in punta di piedi raggiunse la camera da letto, dove la sua consorte dormiva profondamente.
I capelli viola ricadevano splendenti sul cuscino candido come la sua pelle, i lineamenti del viso rilassati  e le  labbra sottili leggermente incurvate, stava sorridendo.
Il senso di colpa si fece strada, alimentando lo sconforto, mentre lentamente posava un bacio sulla sua guancia soffice.
Quel semplice contatto gli accese una lampadina, forse quella giornata non era del tutto persa in partenza.
“Sognami principessa” disse prima di precipitarsi in giardino, quell’idea per quanto campata in aria doveva essere concretizzata.
 
 
La sveglia segnava le 10.00, quando finalmente Pandora aprì gli occhi, stiracchiandosi come una gatta sinuosa.
Sorridendo si annodò con praticità, intorno al corpo esile, la lunga vestaglia di seta blu, in tinta con la camicia da notte di pizzo.
Prima di percorrere il corridoio a piedi scalzi, nonostante Hiromu le avesse lasciato dolcemente le calde pantofole di lana ai piedi del letto.
Era così il suo ragazzo, premuroso senza nemmeno accorgersene.
La riempiva di piccole attenzione senza rendersene conto, certo, non la sorprendeva mai con mazzi di 100 rose rosse, ma la faceva sentire amata e questo per lei era molto più importante.
Rabbrividì al contatto col marmo freddo del salotto, mentre  con tranquillità spostava la lunga tenda ricamata dalla finestra che dava sul giardino.
Un gesto che come un automa ripeteva ogni mattina, perdendosi ad ammirare il cielo.
Il panorama era completamente ricoperto di neve, un regalo della tormenta gelida che da giorni stava tormentando il Giappone.
E li, nel centro del giardino, spiccavano due pupazzi di neve che si tenevano amorevolmente per mano.
Uno indossava il giubbotto verde scuro di Hiromu, una vecchia scopa infangata riproduceva i suoi capelli indomabili, mentre la compagna portava il suo cappotto nero e una felpa viola mutilata sulla testa.
Nel centro tanti sassolini formavano un  grande cuore e la scritta ti amo.
Pandora si passò la lingua sulle labbra, quella sera avrebbe ricompensato per bene  il suo“alieno” maldestro.
 
La giornata in ufficio era stata una vera e propria tortura per Hiromu, scandita dal ticchettio ritmico dell’orologio e dalle sue paranoie.
Erano le 18.00  oramai, quando il ragazzo lasciò l’azienda dritto verso il proprio appartamento, in mente una lista infinita di faccende ancora da svolgere, troppe faccende a dirla tutta.
Doveva preparare una cenetta coi fiocchi, la macedonia di fragole e panna che tanto la sua compagna amava, pensare alla musica e ai dettagli essenziali per una serata all’insegna della perfezione.
 Si passò una mano sul viso, stravolto alla sola idea, mentre sceglieva  accuratamente ad una ad una le rose da portarle .
 Pandora però meritava tutta quella fatica, lei ai suoi occhi meritava qualsiasi cosa, il mondo intero.
L’amava con una forza tale da non riuscire a descriverlo solamente a parole, anche perché non era mai stato molto bravo ad esprimere i propri sentimenti.
Lei era il suo universo, la sua tentatrice, la donna che aveva sposato dopo anni di fidanzamento.
Il solo pensiero di deluderla, gli logorava l’animo peggio della pietra di Alius.
Era schiavo della paranoia, quel sentimento effimero che nasce  come contrassegno dell’amore, quando tentennando aprì la porta d’ingresso.
Le luci erano spente,  qua e la candele profumate avevano l’ingrato compito di illuminare le numerose stanze, creando quella maliziosa semioscurità da film smielati.
Hiromu rimase imbambolato sull’uscio, davanti  alla visione più bella che avesse mai visto, la sua Pandora.
La ragazza lo attendeva comodamente  seduta sul tavolo, una sua inconsueta abitudine, le gambe nude accavallate ed una vestaglia semi trasparente, i capelli ancora sciolti ed un sorriso sensuale, tra le mani teneva una scodella di fragole e il barattolo della panna spray.
“Sei arrivato finalmente tigrotto” disse scendendo lentamente dal comodo mobile in mogano, calcolando come sempre ogni minimo movimento del proprio corpo.
Era una pantera Nozomi, in grado di trasmettere malizia anche nel più misero gesto.
Il ragazzo storse il naso, non aveva mai sopportato i buffi nomignoli col quale lei lo stuzzicava, in quel momento però non era abbastanza lucido per replicare.
Con decisione Pandora afferrò la sua cravatta, trascinandolo con autorità in salotto, dove una coperta calda era stata stesa vicino al camino scoppiettante, insieme ad una bottiglia gelata di frizzante.
“ Io” iniziò il ragazzo, lei però gli bloccò le parole sul nascere con l’ indice premuto sulle sue labbra.
“Quest’anno, sono io che ti dimostro quanto ti amo” esclamò seria, prima di sostituire il dito con le proprie labbra.
“Ti amo principessa” mormorò lui, mentre si accasciavano complici sul quel nido d’amore che lei aveva dolcemente preparato.
“Anch’io mio appetitoso pupazzo di neve”  rispose prontamente Pandora prima di sussurrargli all’orecchio birichina “Ho in mente un bel gioco”.
Quella notte l’odore dolce della panna, si disperse fra la stoffa insieme all’amore passionale dei due amanti e petali rossi.

Spazio Me finale:


 Innanzitutto ringrazio Mya ed Alicchan per aver indetto questo contest ed aver accettato la mia partecipazione.
Spero di non avervi deluso con questa ff.
Io non sono una persona generalmente romantica, odio i nomignoli e tutti quei gesti sdolcinati, preferisco una piccola attenzione sincera.
Perciò per scrivere questa ff ho spremuto ogni fibra rosa che c’è in me e devo dire che è stata una bella esperienza.
Mi sono messa alla prova.
Questa è la mia seconda DiamxPandora, ultimamente li amo troppo, sono così diversi e passionali.
Il titolo è una canzone dei Club Dogo, mentre le frasi all’inizio sono dei Due di Picche (J-Ax e Neffa)  nella canzone I love You baby.
Non ho altro da dire, se non che ora mi fiondo finalmente a leggere le altre ff partecipanti.

Un bacione a tutte voi

Mary

  
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