Capitolo
8
Let it snow
Il giorno mi
pento d'averti incontrato,
la notte ti
vengo a cercare.
[L.
Tenco.]
Lorenzo e
Margherita? Margherita e Lorenzo?
No, non era possibile. Evidentemente stavo sognando. Sì, non
era la prima volta
che facevo un sogno così reale. Ma se stavo solo
sognando...cos'era
quell'insopportabilissima fitta al cuore? Perchè sentivo gli
occhi bruciare e
le lacrime implorarmi di lasciarle uscire?
Non poteva essere vero. Lorenzo...il "mio"
Lorenzo non poteva essere
il ragazzo di Margherita. Mi sentivo distrutta. Non avevo forza nemmeno
di
parlare. Semplicemente me ne stavo ferma lì, a guardarli
mentre si tenevano per
mano. E Lorenzo non era da meno. Continuava a guardarmi fisso negli
occhi, con
un'espressione indecifrabile. Scossi impercettibilmente la testa, ma
lui sembrò
accorgersene, perchè chiuse gli occhi prendendo un enorme
sospiro
-E tu che accidenti ci fai quì?- Quando
sentìì la voce di mio fratello, mi
voltai di scatto con gli occhi sgranati
-Io devo partire. Tu cosa ci fai, piuttosto?- Risposi incrociando le
braccia al
petto. Cavolo, ero fritta. Avevo omesso ai miei che sarebbe venuto
anche
Leonardo. Se avessero saputo che veniva anche il mio ragazzo non mi
avrebbero
mai dato il permesso di partire
-Bhè...anche io devo partire- Mi rispose lui, abbassando lo
sguardo a disagio.
Quando capìì il perchè del suo
atteggiamento, un sorrisetto soddisfatto si
aprìì sulle mie labbra
-Ah sì? Ma non avevi detto a mamma che andavi in ritiro con
i tuoi compagni di
corso per dedicarti allo studio intensivo pre-esame?- Mi
fissò impaurito. Se lo
avessi raccontato ai miei avrebbe passato davvero dei guai seri
-Ti prego sorellina! Non dire niente, ti supplico- Cominciò
a piagnucolare
inginocchiandosi a terra. Avevamo lo sguardo di tutti puntato addosso.
Quell'idiota! Quando gli serviva era capace anche di portarmi in
braccio in
ogni posto della città. Lo afferrai per un orecchio e lo
costrinsi a rialzarsi
-Smettila, sei ridicolo- Dissi scuotendo la testa. Lui mi fissava
implorante.
Sospira incrociando nuovamente le braccia sotto al petto -Io non
dirò nulla a
mamma e papà ad una condizione...- Gli occhi gli si
illuminarono e mi gettò le
braccia al collo
-Grazie grazie grazie. Farò tutto quello che vuoi. Ti
rifarò il letto per un
mese, ti preparerò la colazione, ti...- Lo spinsi via,
aggiustandomi il
cappello di lana sulla testa
-Figurati se mangio qualcosa preparata da te. L'ultima volta che mi hai
preparato
la colazione ho avuto un'indegestione- Dissi continuando a guardarlo
-Va bene, allora cosa vuoi che faccia? Dimmelo e lo farò-
Automaticamente
guardai Leonardo che si trovava alle sue spalle. Alessandro si
voltò a guardare
da cosa era attirata la mia attenzione -Che guardi?- Mi chiese confuso
-Per la verità...era proprio questo che volevo chiederti-
Cominciai,
torturandomi il labbro -Lui è Leonardo. Il mio ragazzo-
Dissi indicandoglielo
con un cenno della testa. Alessandro digrignò i denti e mi
afferrò velocemente
per un polso, cominciando a tirarmi verso la macchina di Lorenzo
-Ma che fai?- Chiesi io confusa dal suo atteggiamento
-Ti riporto a casa. Non esiste che tu vada in vacanza con un ragazzo-
Mi rispose
continuando a trascinarmi
-Cosa? E Marco allora?- Alessandro si voltò a guardare Marco
che a sua volta
guardava me
-Marco non fa testo! Non mi preoccupa affatto- Arianna
scoppiò a ridere,
colpendo con un gomito il diretto interessato
-Grazie tante- Disse Marco, non molto contento per l'affermazione di
mio
fratello
-Alessandro smettila, stai esagerando! Io non ci torno a casa- Puntai i
piedi
per terra, impedendo a mio fratello di continuare a tirarmi
-Si, che ci torni-
-No. Se non mi molli chiamo mamma e papà e gli racconto la
bugia che gli hai
detto- Assottigliò lo sguardo sbuffando
-E va bene. Ma vi terrò d'occhio...e quando non ci
sarò io, mi sostituirà
Lorenzo. Vero amico?- Sussultai a quella frase. Dopo aver concesso a
Lorenzo
uno sguardo veloce, mi avvicinai a Leonardo e lo presi per mano.
Lorenzo
continuava a guardarci. Non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Mi
faceva male
guardarlo negli occhi
-Certo amico, conta pure su di me- Rispose poi, puntando lo sguardo su
Leonardo
-Ma smettetela! Lasciate in pace quei poveri ragazzi e pensate a salire
in
macchina piuttosto- Si intromise Margherita, prendendo ad accarezzare i
capelli
di Lorenzo. Ok, dovevo cercare di non strozzarla. Mi voltai e feci per
salire
nell'auto di Leonardo, ma Alessandro mi afferrò di nuovo per
un polso e mi fece
indietreggiare
-Figurati se ti lascio andare in macchina con questo ragazzino con gli
ormoni in
subbuglio- Lo guardai confusa
-E allora con chi dovrei andare in macchina, scusa?- Alessandro
puntò il suo
sguardo su Lorenzo, sorridendo
-Con Lorenzo- A quelle parole, anche Lorenzo si voltò a
guardarci e, dopo aver
sospirato annuì prendendo a camminare verso di noi
-Cosa? Un momento, io non vado affatto in macchina con lui. Alessandro,
smettila di fare il cretino- Mi lagnai. Ci mancava solo che dovessi
farmi il
viaggio con Lorenzo
-Scegli, o vai con Lore oppure ti prendo di peso e ti riporto a casa-
Sbuffai
calciando un sassolino
-Va bene- Cedetti alla fine. Non potevo fare altro che accettare
-Perfetto. Saggia scelta sorellina- Alessandro mi poggiò una
mano sulla spalla.
Io mi scostai rischiando quasi di farlo cadere. Ben gli stava!
-Andiamo o no?- Chiesi a mio fratello, vedendo che continuava a restare
immobile vicino alla macchina di Leonardo
-Tu e Lore andate. C'è posto per una sola persona. Nei
sedili posteriori ci
sono i bagagli. Io andrò con il tuo bambolottino- Mi
rispose, afferrando
Leonardo per le guancie. In altre circostanze mi sarei vergognata da
morire per
l'atteggiamento di quell'idiota di Alessandro, ma le parole appena
pronunciate
dall'idiota in questione continuavano a girarmi in testa...
"Tu e Lore andate"...
No, mi rifiutavo di fare il viaggio in macchina da sola con lui. Puntai
lo
sguardo su Arianna e mi avvicinai a lei
-Ari, sapevi che tua sorella si vedeva con l'amico di mio fratello?- Le
chiesi
sussurrando. Lei scosse la testa mortificata
-No, Marghe mi aveva accennato che si frequentava con un ragazzo, ma
non avevo
idea che fosse lui- Mi rispose comprensiva. Accidenti, ma
perchè il mondo era
così piccolo? -Tuo fratello non ne sapeva nulla?-
Continuò lei puntando lo
sguardo su Alessandro
-Figurati! Quel cretino neanche la conosceva tua sorella. Si sono visti
di
sfuggita solo una volta, nell'androne di casa mia- Risposi estremamente
irritata
-Ma ti...piace anc...-
-No, per niente. Anzi lo detesto- La interruppi. Non potevo certo
confessare ad
Arianna che ero innamorata del ragazzo di sua sorella. Lei parve
sollevata
dalla mia risposta
-Mi dispiace, ora dovrai anche farci il viaggio insieme. Ti inviterei a
salire
in macchina con noi, ma purtroppo Margherita ha preso la Smart e ci
sono solo
due posti- Annuìì, cercando di sembrare
indifferente
-Tranquilla Ari, posso sopportarlo per qualche ora- Dissi, aprendomi in
un
sorriso tiratissimo. Dopodiché mi avvicinai alla macchina di
lorenzo e puntai
lo sguardo sui due piccioncini che continuavano a baciarsi.
Incredibile, erano
già tutti in macchina pronti per partire e loro continuavano
a baciarsi,
facendo perdere a tutti del tempo prezioso
-Ok, ok...ora basta. Se continuate così faccio prima a farmi
il viaggio a
piedi- Dissi facendoli (finalmente) staccare. Margherita mi sorrise e
dopo
averlo baciato di nuovo raggiunse sua sorella in macchina, mentre
Lorenzo si
avvicinò a me con un sorrisetto soddisfatto
-Gelosa?- Mi sussurrò all'orecchio prima che salissi in
macchina. Lo guardai
senza trovare le parole per rispondere. Figuriamoci se io ero gelosa.
Bhè....
sì, lo ero
-Di te? Ma figurati- Risposi allacciandomi la cintura
-A me sembra tutto il contrario- Disse lui stampandosi per l'ennesima
volta
quel dannatissimo sorriso sulle labbra
-Ti detesto- Risposi digrignando i denti. Dopodiché mi
voltai verso il
finestrino, decisa ad ignorarlo per il resto del viaggio.
-Allora, come va con il tuo ragazzo?- Mi chiese lui dopo una decina di
minuti.
Gli lanciai un'occhiataccia
-Affari miei- Risposi tornando a guardare fuori dal finestrino
-Come siamo scontrose. Ti sei svegliata male stamattina?- Sbuffai senza
rispondere. Io mi ero svegliata benissimo, era lui che mi aveva
rovinato la giornata
-Possibile che sei ovunque?- Sbottai alla fine. Non riuscivo a stare
zitta e ad
ignorarlo, perchè nonostante fossi innamorata di
lui...continuava ad irritarmi
come nessun altro
-Cosa? Quella sarai tu, casomai. Come potevo immaginare che l'amica
della
sorellina della mia ragazza fossi tu?- Lo guardai spalancando la bocca?
-Sorellina? Guarda che Arianna ha la mia età- In tutta
risposta lui scoppiò a
ridere
-Appunto, è la sua sorellina- Assottigliai lo sguardo e
sbuffai
-Fammi una cortesia, non mi rivolgere la parola per tutto il viaggio-
-Come vuoi, piccola mia- Mi voltai a guardarlo
-Non mi chiamare così. Primo, perchè non sono
piccola e secondo, perchè non
sono tua- Anche lui si voltò a guardarmi e per un istante,
per un
piccolissimo microscopico istante mi sembrò di leggere nei
suoi occhi qualcosa
di molto simile alla...delusione
-Scusami. Hai perfettamente ragione- Mi rispose tornando a guardare la
strada.
Avevo un nodo in gola. Non sapevo se sarei riuscita a resistere per
otto
lunghissime ore accanto a lui, da sola. Presi un respiro e tornai a
guardare
fuori dal finestrino.
Il silenzio era talmente fitto che pesava sul cuore.
Cercavo in ogni angolo della mia mente qualsiasi parola che fosse in
grado di
spezzarlo, ma non sapevo cosa dire. Non riuscivo a parlare.
Così mi limitai a gurdare
la strada...in silenzio.
All'incirca quattro ore dopo decidemmo di fermarci in un paesino
completamente
innevato, per pranzare. Io e Lorenzo avevamo passato tutto il tempo in
silenzio. Non mi piaceva quella situazione. Se non altro prima
discutevamo
sempre, ma non eravamo mai stati nello stesso posto senza rivolgerci la
parola.
Come eravamo arrivati a quella situazione?
-Ila?- La voce di Leonardo mi fece riprendere dai miei pensieri. Alzai
la testa
e gli sorrisi. Allacciò la sua mano calda alla mia,
completamente ghiacciata.
Chiusi gli occhi per il sollievo e presi a camminare insieme a lui
verso il
ristorante
All'interno sembrava di essere in una vera e propria grotta. Quando
arrivammo
al tavolo io e Leonardo ci sedemmo istintivamente negli unici due posti
liberi
vicini
-Che illusi che siete- La voce di mio fratello ci fece sobbalzare per
lo spavento
-Coraggio ragazzino, siediti accanto a me- Istintivamente guardai verso
la
parte del tavolo dov'era seduto Alessandro e incrociai gli occhi di
Lorenzo. Mi
affrettai ad abbassare lo sguardo, sentendomi bruciare fin dentro
l'anima.
Anche un solo sguardo da parte sua mi faceva stare male
-Cosa?- Leonardo era a dir poco irritato e non mi sarebbe dispiaciuto
se avesse
dato un pugno in faccia a quell'idiota di mio fratello
-Hai capito bene, mocciosetto- Questo
ragazzo cominciava ad
esagerare -Lore, ti dispiace fare a cambio di posto con il bebè?-
Nonostante mio fratello fosse un perfetto cretino, non
riuscìì a trattenermi
dal ridere.
Leonardo invece non sembrava apprezzare quel soprannome e...un momento?
Non
c'era proprio niente per cui sorridere. Lorenzo si sedette accanto a
me,
continuando a tenere lo sguardo in basso. Sbuffai cercando di
allontanarmi di
qualche millimetro da lui, ma era praticamente impossibile visto quanto
eravamo
stretti a quel tavolo. Inevitabilmente avevo il gomito che sfiorava il
suo e
questo bastava per dare vita a quegli inutili insetti nel mio stomaco.
Nonostante Alessandro avesse provveduto a spostare Leonardo dall'altra
parte
del tavolo, era comunque seduto di fronte a me. Concessi una veloce
occhiata a
Lorenzo, ma quando mi accorsi che Leonardo mi stava guardando in modo
strano,
mi affrettai a puntare lo sguardo sul contenuto del mio piatto ancora
stracolmo. Non avevo neanche toccato cibo. Di questo passo sarei
diventata
un'acciughina. Il solo stare nella stessa stanza con Lorenzo mi faceva
passare
l'appetito
-Amore? Non mangi?- Alzai gli occhi e mi accorsi che a parlare era
stata
Margherita. Quello era il colmo. Amore? No dico, amore? Erano
già a quella
fase?
Istintivamente posai lo sguardo sul piatto di Lorenzo e mi accorsi che
anche
lui aveva mangiato pochissimo. Anzi, non aveva praticamente toccato
cibo. La
forchetta era ancora perfettamente pulita
-No, non mi sento tanto bene- Le rispose. Dopodiché si
alzò in piedi, poggiando
il tovagliolo sul tavolo -Vado fuori a prendere una boccata d'aria-
Aggiunse
muovendo qualche passo, prima di puntare lo sguardo su di me.
Sussultai, ma
decisi di sostenerlo. Mi fece un cenno con la testa, invitandomi a
seguirlo,
prima di scomparire dietro le porte a vetri.
Attesi qualche secondo, dopodiché mi scusai e fingendo di
dover andare in bagno
lo raggiunsi.
Mi guardai intorno ma di lui nemmeno l'ombra. Mi insultai mentalmente,
pensando
per un attimo di aver frainteso il suo gesto. Quando mi voltai per
rientrare
una mano si avvolse alla perfezione al mio polso, facendomi voltare.
Incontrare
quegli occhi mi provocava sempre l'accelerazione dei battiti cardiaci
-M-mi hai spaven...- Mi interruppi, quando mi lasciò andare
bruscamente. Lo
guardai confusa, mentre mi massaggiavo il polso indolenzito grazie alla
sua
stretta
-Mi spieghi cosa accidenti pretendi da me? Cosa vuoi?- Mi chiese con un
tono di
voce più freddo di un iceberg
-Cosa? Ma di che parli?- Mi concesse un'occhiataccia, prima di
allontanarsi di
qualche passo e voltarsi, dandomi le spalle. Non riuscivo a capire cosa
gli fosse
preso
-Perchè continui a fissarmi? Possibile che non capisci che
così mi...- Si
interruppe sgranando gli occhi. Dopodiché si strinse i
capelli tra le dita
nervosamente
-Io volevo semplicemente...- Non riuscivo a terminare la frase. Non
riuscivo a
parlare. Avevo un nodo in gola che mi impediva di farmi uscire la voce.
Una
lacrima mi rigò la guancia e notai per un secondo
un'espressione dispiaciuta
nel volto di Lorenzo. Mi asciugai la lacrima con un gesto secco della
mano. Lui
sospirò e mosse qualche passo avvicinandosi a me
-Mi dispiace piccola, io non...- Si interruppe quando mi allontanai da
lui
-Ti ho già detto che non devi chiamarmi piccola- Dissi
alzando la voce -Io
torno dentro- Continuai abbassando lo sguardo sul polso arrossato,
prima di
rientrare nel ristorante raggiungendo gli altri.
Verso le sei del pomeriggio arrivammo a destinazione. Quel posto era a
dir poco
favoloso. Le uniche due cose che facevano da paesaggio erano la neve e
gli
addobbi natalizi. Senza contare la piazza completamente innevata e
allestita
per la festa di Capodanno di quella sera.
Io stavo andando letteralmente fuori di testa. Non ero mai stata in
montagna,
quindi era più che logico che fossi letteralmente entusiasta.
Leonardo mi fissava con un sorriso sulle labbra. Dovevo sembrargli
davvero una
perfetta idiota. Sorrisi anche io e abbassai lo sguardo diventando
più rossa di
un peperone
-Ehi, non devi imbarazzarti. Trovo molto tenero questo tuo lato
da....bambina
sorpresa- Disse accarezzandomi i capelli. Mi chinai in avanti
e gli stampai un bacio a fior di labbra. Quando mi sciolsi il bacio,
notai che
Lorenzo non ci aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Oltretutto sembrava anche parecchio arrabbiato. Quello era il colmo. Io
sarei dovuta esserlo, visto come mi aveva trattata al
ristorante. Senza contare che poi avevamo dovuto passare il resto del
viaggio
in macchina da soli dove gli unici rumori presenti in auto erano quelli
provenienti dall'esterno.
Mi voltai dandogli le spalle e presi a camminare affiancata da Leonardo.
Avevo voglia di andare da lui e dirgli di fermarsi solo per un secondo.
Di
fermarsi un secondo e di osservarmi. Di accorgersi di quello che mi
stava
succedendo...
"Perchè continui a fissarmi?"...
Se si fosse fermato a guardarmi solo per un istante di sicuro si
sarebbe
accorto del perchè continuavo a fissarlo. Del
perchè le mie mani tremavano
quando mi parlava. Del perchè il mio cuore aumentava i
battiti quando mi
guardava. Del perchè quando guardavo tra la folla...era
sempre lui che cercavo.
Se solo si fosse fermato un secondo ad osservarmi...si sarebbe accorto
che...tutto quello che facevo, lo facevo perchè...ero
innamorata di lui.
Quando arrivammo allo chalet che avevamo scelto, io, Arianna e
Margherita
raggiungemmo Giuliana, la loro cugina nel ristorante dell'hotel
-Giuly!- Gridò Margherita quando la vide seduta ad un tavolo
poco lontano da
noi. Giuliana si alzò in piedi e si gettò
praticamente tra le braccia di
Margherita
-Marghe e Giuliana sono molto unite- Mi sussurrò Arianna. Le
sorrisi annuendo,
dopodiché anche noi ci avvicinammo alla futura sposa
-Ari, come ti sei fatta grande- Arianna fu letteralmente spiaccicata da
sua
cugina contro il suo petto, mentre Margherita mi passò un
braccio attorno alle
spalle stringendomi a sè. Era davvero un bel problema. Il
solo esserle così
vicina mi provocava un immenso fastidio. Ma perchè di tutte
le
ragazze che ci sono nel mondo, Lorenzo aveva dovuto scegliere proprio
la sorella
della mia migliore amica?
-Tranquilla Ila, cercherò di tenere tuo fratello lontano da
te. Così almeno tu
e il tuo bellissimo ragazzo potrete godervi la vacanza- Disse
sorridendomi.
Ricambiai con un sorriso tiratissimo
-Grazie- Risposi con un tono abbastanza scocciato
-Mi è sembrato di capire che...tu e Lorenzo vi conoscete da
molto tempo-
Sussultai nel sentire quel nome. Margherita mi fissava profondamente.
Merda, ci
mancava solo che capisse qualcosa
-Sì, lui e Alessandro sono amici da anni ed
è...per questo che anche io conosco
Lorenzo- Mi affrettai a rispondere rivolgendo il mio sguardo su Arianna
e
Giuliana che continuavano a rinvangare i vecchi tempi
-Capisco- Margherita mi sorrise, prima di abbracciare di nuovo sua
cugina
Ero nei guai. Di questo passo Margherita avrebbe di sicuro capito
qualcosa.
Dovevo cercare di tenermi il più lontano possibile da
Lorenzo.
Dopo aver
salutato per bene le sue cugine, Giuliana
ci condusse verso le nostre rispettive camere. Dal momento che si
sarebbe
sposata la settimana dopo aveva deciso, in quanto noi eravamo invitati
al suo
matrimonio, di prenotare delle camere anche per noi. Io e Arianna
condividevamo
la stanza. Marco, con suo enorme disappunto era stato costretto a
condividere
la camera con Leonardo. Mio fratello aveva una camera tutta per
sè. Per finire
Margherita condivideva la camera con...Lorenzo
-E' bellissima questa stanza, vero?- Mi chiese Arianna sdraiandosi sul
letto
-Sì- Risposi mentre svuotavo i bagagli. Ero parecchio
irritata dal fatto che
Lorenzo e Margherita dovessero condividere la camera, ma in fin dei
conti non
potevo fare nulla per evitarlo
-Stai bene?- La mano di Arianna si posò sulla mia spalla e
per un attimo mi
sentìì tremendamente in colpa per i brutti
pensieri che il mio cervello
rivolgeva a sua sorella. Mi affrettai ad annuire, prima di ricominciare
a
sistemare i vestiti nell'armadio.
Era una situazione tremenda. Non vedevo l'ora di
fare questo viaggio per
cercare di togliermi dalla testa Lorenzo, ma togliermelo dalla testa
mentre lui
si trovava a tre camere di distanza dalla mia era parecchio complicato.
Dopo esserci concesse una bella doccia, io e Arianna ci preparammo per
la festa
di Capodanno che si teneva nell'hotel. Margherita aveva insistito per
prestarmi
un suo vestito e io alla fine ero stata costretta ad accettarlo.
Avevamo appuntamento con gli altri nella sala principale, dove si
sarebbe
svolta la festa
-Allora io comincio a scendere. Ti aspetto di sotto- Mi disse Arianna.
Io
rimasi in camera ad aspettare Leonardo. Ero parecchi tesa. L'idea di
rivedere
Lorenzo non mi entusiasmava di certo.
Ad un tratto sentìì aprire la porta della stanza.
Ero voltata di spalle, ma
visto che ero convinta fosse Leonardo non mi voltai
-Sono quasi pronta, prendo il cappotto e andiamo- Dissi continuando a
rimanere
di spalle. Poco prima di voltarmi sentìì due mani
ghiacciate cingermi la vita.
Mi voltai sussultando per quel contatto assolutamente ben gradito e mi
ritrovai
occhi negli occhi con Lorenzo
-Che ci fai quì?- Sussurrai. Ero a dir poco terrorizzata.
Ero terrorizzata da
quello che sarebbe potuto accadere vista la mia scarsa forza di
volontà.
Lorenzo non mi rispondeva. Si limitava a guardarmi con un'espressione
indecifrabile sul viso.
Quando lo vidi sporgersi in avanti, la porta della stanza si
spalancò di colpo.
Leonardo ci fissava a metà tra il sorpeso e l'arrabbiato.
Deglutìì cercando di
riacquistare lucidità. Mi allontanai di qualche passo da
Lorenzo, che a sua
volta fissava abbastanza irritato Leonardo
-Sono pronta. Possiamo andare- Dissi avvicinandomi a Leonardo che mi
precedette
ad usicre dalla stanza. Prima di seguirlo concessi un'ultima occhiata a
Lorenzo
e scossi la testa confusa e delusa dal suo atteggiamento.
Dopodiché uscìì richiudendomi
la porta alle spalle.
Le decorazioni erano un qualcosa di meraviglioso. Nell'immensa sala
spiccavano in gran parte i colori argento, oro e rosso. Al centro della
sala
c'era un enorme albero di Natale che arrivava a sfiorare l'altissimo
soffitto.
Io e Leonardo ci sedemmo accanto ad Arianna e Marco, che viste le loro
faccie
dovevano annoiarsi a morte. Guardai Leonardo che continuava ad
aggiustarsi
nervosamente la cravatta. Non aveva detto nulla riguardo quanto era
successo
nella mia stanza
-Tutto ok?- Gli domandai accarezzando lentamente la sua mano destra.
Lui puntò
i suoi occhi nei miei e improvvisamente mi sentìì
malissimo. Gli occhi di
Leonardo sarebbero dovuti essere gli occhi che più preferivo
ma...non erano
quelli di Lorenzo
-Non capisco cosa ci faceva il ragazzo di Margherita così
vicino a te- Mi
rispose voltandosi completamente verso di me
-Hai ragione ad essere arrabbiato, ma ti assicuro che non è
come pensi.
Perfavore credimi...io e lui non...- Non potei continuare la frase
perchè mi
ritrovai le labbra di Leonardo sulle mie. Sorrisi sollevata,
ricambiando il
bacio. Quando lo sciogliemmo notai che al nostro tavolo si erano
aggiunti
Lorenzo e Margerita. Abbassai lo sguardo imbarazzata. Ci mancava solo
quella.
-Potresti passarmi l'acqua, perfavore?- Chiesi guardando Leonardo, ma
prima che
lui potesse afferrare la bottiglia, Lorenzo lo precedette e me ne verso
un
bicchiere continuando comunque a guardare Leonardo con aria di sfida
-Forse non ti sei reso conto che lo stava chiedendo a me- Disse
Leonardo
stringendo i pugni. Lorenzo di limitò a scrollare le spalle
-Io ero più vicino- Fu l'unica cosa che disse
-Si, bhè...- Leonardo mi afferrò una mano
-Però Ilaria è la mia ragazza e se
c'è qualcuno che deve provvedere a lei sono io- Vidi Lorenzo
irrigidirsi. Aveva
i denti stretti e stava letteralmente stritolando la tovaglia
-Ma io la conosco da più tempo- Disse puntando lo sguardo su
di me. Io lo
sostenni imbarazzata al massimo. Sembrava che stessero...discutendo per
me
-Però io potrei essere il suo futuro marito- A quelle parole
quasi mi strozzai
con l'acqua. Come eravamo arrivati a parlare di matrimonio ora?
-Sì certo, come no. Dalla reazione che ha avuto lei nel
sentire la tua frase io
non ci conterei troppo- Lorenzo si poggiò allo schienale
della sedia, stendendo
un braccio sulla sedia di Margherita e uno su quella di Marco
-Ma io...- Mi alzai in piedi, afferrando Leonardo per un braccio e lo
costrinsi
ad alzarsi. Ero davvero stufa di quel battibecco senza senso
-Andiamo a ballare- Dissi. Dopodiché io e Leonardo ci
allontanammo dal tavolo
sotto lo sguardo indecifrabile di
Lorenzo.
-Quello è proprio un coglione- Io e Leonardo stavamo
ballando già da dieci
minuti e non c'eravamo rivolti la parola. Sorrisi stringendomi di
più contro di
lui
-Già, sono completamente d'accordo con te- Risposi prendendo
ad accarezzargli i
capelli
-Non mi piace come ti guarda- Sussultai, immaginando il suo sguardo.
Chiusi gli
occhi sospirando
-Non...non c'è motivo di preoccuparti. Io non...non..-
Accidenti. Perchè dire
una bugia mi risultava così difficile? -Io non provo niente
per lui- Dissi in
fine, con una stonatura nella voce -E lui non prova niente per me-
Continuai stringendomi
ancora di più a lui
-Io non ne sarei tanto sicuro- Rispose Leonardo. Presi un bel respiro e
lo
guardai negli occhi, prima di concedergli un bacio a fior di labbra -Mi
piace
il tuo modo di rassicurarmi- Scherzò lui mordendomi le labbra
-Ah sì?-
-Sì, decisamente sì- Mi rispose staccandosi da me
-Vado un secondo in bagno-
Continuò sorridendomi. Guardai l'ora sul grande orologio
appeso in cima alla
scalinata centrale della sala
-Ok, ma sbrigati. Mancano sei minuti a mezzanotte- Lui annuì
baciandomi una
guancia, dopodiché si diresse verso la toilette.
Mi guardai intorno e vidi che tutti gli invitati si stavano dirigendo
fuori
dalla porta della sala che conduceva al giardino. Mi avvicinai al
tavolo ormai
vuoto e presi il cappotto, dopodiché mi diressi anche io
all'esterno.
Mi guardai intorno alla ricerca degli altri, ma non riuscivo a vedere
nessuno.
Presi a camminare e mi ritrovai in una parte del giardino completamente
deserta. Mi sedetti su una panchina e mi strinsi nel
cappotto. Era uno spettacolo bellissimo. L'hotel si trovava in cima ad
una
piccola montagna e dal posto in cui mi trovavo io si vedeva il paese
sottostante completamente illuminato. Sorrisi alzandomi in piedi per
godermi
ancora meglio quel meraviglioso panorama
-E' bellissimo, vero?- Sobbalzai per lo spavento e mi voltai lentamente
alle mie
spalle. Lorenzo se ne stava appoggiato contro il muro con le braccia
incrociate
-Già- Risposi con un tono serio. Mi voltai di nuovo dandogli
le spalle
-Anche tu...sei bellissima stasera- La voce mi arrivò
più vicina questa volta.
Ad un tratto la sua mano si avvolse alla perfezione attorno al mio
polso e mi
fece voltare. Eravamo talmente vicini che il suo respiro si infrangeva
contro
la mia fronte. Mi costrinse al alzare lo sguardo verso di lui e mi
sorrise
accarezzandomi la guancia con il pollice.
Deglutìì imbarazzata al massimo,
prima di abbassare nuovamente lo sguardo, ma lui mi costrinse
nuovamente a
rialzarlo
-Non ha senso- Mi sussurrò sfiorandomi le labbra.
Deglutìì guardandolo negli
occhi
-Cosa non ha senso?- Sussurrai. Non ero neanche in grado di parlare in
quel
momento
-Scappare ancora...non ha senso- Mi rispose, prima di far aderire alla
perfezione le sue labbra sulle mie. Chiaramente ricambiai il bacio. Gli
allacciai le braccia attorno al collo tirandogli i capelli di tanto in
tanto.
Dischiusi le labbra per permettere alla sua lingua di unirsi alla mia,
mentre
lui mi cinse la vita con le braccia e mi fece avvicinare maggiormente a
sè. Mi
alzai di poco sulle punte, nonostante avessi i tacchi rimanevo comunque
più
bassa di lui. Mi avvinghiai letteralmente a lui e in quel preciso
istante una leggera neve cominciò a cadere dal cielo scuro
come la pece. Non
c'era nient'altro. D'un tratto le luci, il Capodanno, la mezzanotte,
Leonardo,
Margherita avevano cessato di esistere nella mia vita. Esistevamo solo
io e
Lorenzo. Probabilmente non appena ci fossimo resi conto di
ciò che stavamo
facendo ci saremmo sentiti malissimo, ma non importava in quel momento.
Non
importava niente in quel momento,
esclusi noi due. Il resto non era
importante. C'eravamo solo io, Lorenzo e la neve e andava
benissimo così.
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Salve a tutti!!!
Finalmente si sono baciati, direte.
Purtroppo le cose non si risolveranno tanto facilmente.
C'è però da dire che le cose cambieranno radicalmente tra loro due. Chi può dire se in meglio o in peggio :D
Grazie mille per aver letto anche questo capitolo.
Più in basso ho inserito il vestito di Ilaria.
Grazie ancora :D
Alla prossima!!!!
Ringrazio come sempre
_Renesmee Cullen_ FedeKiryu saketta Jonas_sister
per le splendide recensioni che mi lasciano :D
(Vestito)