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Autore: Medy    17/02/2012    3 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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L’arrivo di Victor Krum causò scompiglio non solo all’interno della scuola, tutti inconsapevoli di cosa stesse accadendo e curiosi di saperne di più, ma anche nella vita di Hermione. Lui non le aveva detto quanto tempo sarebbe rimasta, ma le aveva assicurata che il Preside Silente gli aveva dato piena disponibilità, e se avrebbe voluto, avrebbe anche potuto rimanere fino alla fine dell’anno, cosa che non rientrava nei suoi progetti. Hermione non vedeva l’utilità della sua permanenza all’interno della scuola. Ma a lui bastava trascorrere quel poco tempo con la giovane Grifondoro, e come se il tempo avesse fatto un salto indietro, Hermione si ritrovò a passare le stesse giornate di tre anni prima, quando lui amava guardarla studiare,senza rivolgerle la parola, preferendo solo guardare il suo viso concentrato . Hermione si sentiva alquanto imbarazzata .
“ Hai fastidio se ti guardo?” . Victor non aveva mai imparato del tutto l’inglese, e l’accento tedesco era molto marcato, cosa che aveva sempre divertito Hermione. Lei ricambiò lo sguardo a quel ragazzo che , nonostante tutto, continuava a rivolgerle quell’aria sognante . Hermione scosse il capo, sorridendo. In fondo, le piaceva che qualcuno l’ammirasse nel suo quotidiano, e ammirasse il suo amore per lo studio. Victor lo aveva sempre fatto e continuava a farlo. Forse quello era il  suo destino. Guardando quel ragazzo vide che era del tutto diverso da Malfoy. Era sicura che lui non le avrebbe mai fatto del male come aveva fatto Malfoy, ma continuava a pensare a quel serpeverde e considerara Krum un semplice amico. Non riusciva ad immagginarsi con lui, non riusciva ad immaginarsi insieme . Quello che aveva provato per Malfoy forse non sarebbe ritornato più per nessuno, e questo le provocò tanta paura. L’amore si incontra solo una volta nella vita, e lei lo aveva incontrato e aveva vissuto quel sentimento tanto forte con la persona sbagliata. L’amore vero è differente da quello giusto. E se Krum fosse l’amore giusto, e non quello vero? Cosa avrebbe dovuto fare lei. Accettare l’amore giusto, quello che non le avrebbe causato nessun male, o accettare il vero amore, che sicuramente le avrebbe causato dolore, sofferenza, ma avrebbe appagato il suo cuore, che ancora bramava quel tremore che solo Draco poteva dargli. Krum continuava a guardarla, senza dire nulla, continuava a disegnare con lo sguardo le linee del suo viso, e adorava farlo. Per lui era perfetta, e quando aveva ricevuto la lettera di Harry, dove gli aveva raccontato tutto , dove gli aveva raccontato la sbandata che Hermione aveva preso per quel presuntuoso di Draco Malfoy, conosciuto anche lui tre anni prima, il giovane Auror si era precipitato speranzoso di ritrovare la sua vecchia Hermione, speranzoso che quella sua “sbandata” potesse essere cancellata del tutto. E per sua fortuna era stato così. Ora non era più tra le braccia di quel bamboccio viziato che solo male le poteva dare. Ora era sua, e lui non le avrebbe fatto mancare nulla. Né una carezza, né una parola dolce. Le avrebbe dato tutto ciò che lei aveva bisogno e tutto ciò che lei meritava.
Le accarezzò il viso, desiderioso di baciare quelle labbra, ma Hermione si scostò, un po’ imbarazzata e un po’ infastidita. Per un attimo nella sua mente le passò l’immagine di Draco, e si sentì incolpa, non poteva toccarla in quel modo, solo lui poteva.
“Victor… scusa” Disse lei, rendendosi conto che quel gesto aveva lasciato Krum un po’ perplesso. Perché non voleva farsi toccare da lui?
“Non sono pronta per….” Si interruppe. A cosa non era pronta? Non era pronta ad amare, non era pronta ad amare lui, perché lei amava ancora quel maledetto Malfoy, che non voleva andarsene dalla sua testa e soprattutto dal suo cuore.
“Capisco” sussurrò lui abbassando lo sguardo. Hermione ritornò ai suoi libri, e rimasero in silenzio fino a quando, Ginny, li raggiunse con in mano stretto la “Gazzette dei Maghi e delle Streghe” e sul viso era dipinto uno sguardo di amarezza e delusione. Quello che avrebbe mostrato all’amica non avrebbe giovato la situazione che stava vivendo.
Malfoy non poteva credere a quello che stava leggendo, non poteva credere a quello che la gazzetta stava mostrando non solo a lui, ma a tutti coloro che avrebbero letto quell’articolo. Alzò lo sguardo e un ‘intera scolaresca lo guardava increduli. Le ragazze sussurravano tra di loro, e i ragazzi sorridevano al suo passaggio. Subito fu raggiunto dai compagni di casa increduli. Anche loro stringevano nella mani quella copia che aveva raggiunto gli studenti quella mattina stessa.
“Malfoy, è una notizia…” Mountugue non terminò la frase perché non sapeva cosa dirgli. Non era certo una bella notizia. Anzi, per un ragazzo di soli 18 anni era un disastro.
Malfoy ritornò ad osservare l’articolo e lo rilesse per l’ennesima volta, ancora incredulo di ciò che stava accadendo:
“Questa mattina l’accordo tra l’ereditiere americano Cassius Mcrayan e il nobile mago Lucius Malfoy è giunto a termine. Tra i due pilastri dell’economia magica c’era un accordo di oltre miliardi di Galeoni, e finalmente dopo duri mesi di trattativa, il gentiluomo Cassius ha deciso di cedere una parte della sua miniera d’oro e diamanti magici  al capofamiglia della discendenza Malfoy. Oltre la conclusione di trattative economiche i due hanno deciso di unire le famiglie per dar vita ad un’unica cerchia potente. E ciò è potuto accadere con il fidanzamento ufficiale tra i rispettivi primi geniti di entrambi le famiglie. I due Giovani si fidanzeranno non appena entrambi termineranno gli studi nelle loro rispettive accademie Magiche…”
Malfoy alzò gli occhi dall’articolo, e stringendo il giornale tra le mani e con una gran rabbia che gli pulsava nelle vene , decise che era il momento di affrontare il padre. Fin da sempre aveva voluto gestire la sua vita, trattandolo come un vero burattino, plasmandolo a sua immagina e somiglianza. Era quasi giunto al suo scopo, ma lui si era svegliato in tempo, aveva acquistato coscienza di se , e non aveva intenzione di farsi usare solo per concludere qualche affare. Lui non aveva intenzione di vivere per sempre con una persona verso la quale non provava nulla, con la quale  se l’era spassata rimettendoci anche l’unica persona a cui aveva tenuto davvero. Avrebbe dovuto risolvere quella situazione, prima avrebbe dovuto affrontare il padre e poi finalmente avrebbe affrontato Hermione, incurante di cose gli avrebbe detto, perché lui aveva intenzione di riportarla tra le sue braccia. Non gli importava se c’era Krum, non gli importava se gli amici non avrebbero accettato, lui voleva stare con lei, e sapeva che la cosa era reciproca. 
“Mountogue vai alla guferia e manda un messaggio a mia madre dicendole che mi serve al più presto la carrozza..devo ritornare a casa”. Ordinò Malfoy furioso
“Ma Draco , non hai il permesso…” Mountogue cercò di farlo raggionare, non poteva uscire dalle mura del castello senza il consenso del Preside
“ Fai come ti dico, per il resto ci penso io” . e senza aggiungere altro già era diretto verso l’ufficio di Piton, deciso a farsi aiutare per raggiungere il padre e mettere in chiaro alcune cose.
 
 
 
 
Lucius Malfoy era comodamente seduto nel suo ufficio, e tra le mani reggeva una copia di quel giornale , che aveva riportato la magnifica notizia . Avrebbe ingrandito non solo il suo patrimonio, ma la famiglia Malfoy sarebbe diventata ancora più potente. Aveva insegnato al figlio come doveva gestire ogni situazione affinchè ne fornisse profitto. E ora era sicuro, che avrebbe portato alto il nome dei Malfoy. Ma quando dalla porta lo vide entrare ogni sua convinzione cadde.
“Draco, ma cosa ci fai qui?” Domandò Lucius, guardando il figlio che in quel momento non riconobbe. Il suo sguardo non era timoroso come lo era sempre stato, era arrogante. Narcissa era dietro di lui, e aveva le lacrime agli occhi, forse qualche minuto prima avevano avuto una forte discussione.
“ Spiegami cos’è questa cazzata” Esclamò lui, cercando di mantenere un tono calmo e pacato , cosa che gli risultava molto difficile, data la rabbia che aveva dentro. Scaraventò il giornale avanti al padre, che non prese tra le mani, già consapevole a cosa si riferisse. Gli occhi di Lucius si intrecciarono a quelli del figlio. Entrambi gliaciali, entrambi colmi di rabbia gli uni verso gli altri.
“Credo che Rita Skeeter abbia già fornito abbastanza , basta che leggi per capire “. Rispose lui, non mostrando nessun segno di timore o debolezza. Ma solo arroganza. Era arrogante in tutto quello che faceva, qualità che aveva trasferito al figlio. Forse le loro somiglianze erano tante da causare tanti conflitti.
“ Io non intendo sposare una ragazza che non conosco”. Scandì piano le parole, per rendere meglio la sua intenzione.
“ Non sembrava così, la notte di Natale”. Sibillò Malfoy senior, non nascondendo un aria divertita.  Draco socchiuse gli occhi, ora tutto tornava chiaro. Non era stato un caso quell’incontro tra Malfoy e Leonide, non era un caso che il padre si era tanto preoccupato di presentare i due giovani. Conosceva le debolezze del Figlio, e sapeva che sarebbe cascato come un allocco.
“ Tu…Tu hai architettato tutto”.
“ Non ho architettato nulla… Sei tu troppo debole alla carne… conosco come ami amare le donne, e non è bastato tanto. Hai agito di tua spontanea volontà”. Continuava a guardare il figlio con aria soddisfatta. Era soddisfatto di se, soddisfatto di tutto ciò che aveva fatto. Draco  aveva la rabbia che pulsava a mille. Non poteva pensare a quanto si era dimostrato debole, e come questo si era ritorto contro di lui.
“ non credere che ti avrei lascati sporcare il nome dei Malfoy con una Mezzosangue” Aggiunse Lucius, sostiutendo il suo sguardo soddisfatto con uno di disgusto. Quindi sapeva tutto ancor prima che Piton glielo riferisse, sapeva della sua storia con Hermione.
“ anche Piton è rimasto sorpreso quando ha saputo che io già ero informato. Ricorda Draco, io sono sempre ad un passo avanti al tuo. Sono tuo padre, e non credere di tenermi nascoste le cose”. Lucius parlava senza interruzione, non aveva intenzione di ascoltare le parole del figlio, lui decideva della sua vita, così era sempre stato e così doveva essere per sempre. Draco non poteva permetterglielo. Non poteva farsi manovrare come un burattino. Lui era Draco Malfoy, e neppure il padre gli avrebbe detto cosa fare, come comportarsi e per di più chi amare.
“ Non credo, caro padre. Non ho intenzione di essere manovrato da te, non ho intenzione di sposare una sconosciuta e soprattutto non ho intenzione di perdere Hermione. Accetta questa cosa, o dovrai accettare di aver perso un figlio ! Non sei il mio padrone, io non ho padroni, io sono libero di decidere…. “ Stava affrontando il padre , e una gran sensazione di libertà lo pervadeva. Si stava ribellando a quell’uomo che per lui era sempre stato uno sconosciuto, che per lui era stato sempre un timore, una persona da temere più che amare, e si sentiva bene, ed era deciso a non tornare indietro. Avrebbe rinunciato a tutto, avrebbe rinunciato alle sue ricchezze, ma non avrebbe rinunciato a quel senso di libertà, che anche Hermione gli aveva insegnato. Con Hermione aveva scoperto le cose che da sempre aveva perso, che aveva lasciato perdere per dedicarsi a rendere la sua anima ancora più nera. Ma adesso ne era stufo, voleva abbandonare quella vita, voleva lasciarsi alle spalle il vecchio Malfoy, il marcio che lo aveva sempre pervaso. E aveva intenzione di abbandonare quella casa, quell’uomo e quella vita.
“ COSA STAI DICENDO? TU SEI MIO FIGLIO, E IO DECIDO COSA è GIUSTO PER TE” Lucius era furioso, non aveva intenzione di perdere il figlio solo per un capriccio. Ora era Draco a divertirsi, era divertito nel vedere suo padre fuori di se. Non aveva voglia di rimanere lì, qualcosa di più importante lo attendeva ad Hogwarts.
“ Non credo che sia più possibile…addio padre”. Girò su i tacchi ed uscì da quell’ufficio tanto odiato. Narcissa cercò di fermarlo. Piangeva e gli pregava di ritornare in sé. Lui non ascoltava, e non vedeva quelle lacrime. Aveva solo in mente una cosa,e stava ritornando deciso a riprendersela.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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