Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Medy    17/02/2012    3 recensioni
Ultimo anno ad Hogwarts,e la nostra Hermione Granger è tornata più decisa che mai a dare tutta se stessa. La vita nel mondo magico procede tranquillo, nessuna minaccia incombe sui nostri amici. Ma qualcosa è cambiato. O meglio qualcuno è cambiato. Malfoy. Cosa porterà questa trasformazione!? Un contrasto tra la ragione e il sentimento metterà in crisi l'erede purosangue e per di più il ritorno di un personaggio inaspettato metterà in crisi la dolce Hermione,che sarà costretta a fare una scelta che le cambierà la vita.
La mia prima fanfiction, con la speranza di colpire voi lettori! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hermione non riusciva a staccare gli occhi dall’articolo stampato sul giornale. Continuava a leggere e rileggere quella notizia che l’aveva colpita come un pugno dritto allo stomaco.  Non poteva credere a ciò che i suoi occhi le mostravano. Quelle parole erano come macigni . Ginny la guardava con aria preoccupata, temendo una qualsiasi reazione, e Victor , non sapendo cosa stesse accadendo, spostava lo sguardo da Hermione a Ginny, aspettando una risposta .
“Hermione, non so se ho fatto bene a mostrartelo…” Ginny non sapeva se quel suo gesto era stato giusto, o aveva solo peggiorato la situazione nella quale già lei era coinvolta. La zittì con un’alzata di mano, non avev intenzione di discutere con lei e con nessun’altro, voleva solo cercare Malfoy. Voleva che lui le spiegasse tutta la situazione, voleva una spiegazione da lui e non da altri. Ginny si zittì di colpo. E rivolse a Krum uno sguardo d’aiuto. Ma lui continuava a non capire. Hermione era rimasta paralizzata con tra le mani quel maledetto giornale. Krum, stufo di non ricevere notizie, glielo strappò dalle mani, e con difficoltà riuscì a leggere e capire il comportamento di Hermione.
“Hefrmione, Guafrda me, Non meriti questo…  “. Victor le prese le mani e le strinse alle sue cercando con quel gesto di  trasmetterle tutto l’amore che aveva sempre provato per lei e che continuava a provare. mione lo guardò, e Victor scorse una  luce diversa attraversarle lo sguardo, era come se in quel momento non vedeva nulla, ma l’unica cosa che poteva vedere era come far soffrire quel lurido serpeverde che continuava  a farle del male, che continuava a non smettere di tormentare il suo cuore . Lei non né poteva più di soffrire in quel modo, odiava sentirsi vuota, spenta , debole. Non era da lei, quella non era lei.
“Hefrmione io ti posso renderti felice, lui saprà renderti solo triste… Non ti ama quafnto io amo te”. Era una confessione a cuore aperto. Ginny era rimasta imbambolata lì, non sapeva se andare via e lasciarli soli o continuare a rimanere . Si sentiva il terzo incomodo. Si sentiva di intralcio, ma in fondo,i era curiosa di vedere la reazione dell’amica.
“Fvieni via con me…”. Hermione continuava a stringere quelle mani , che non appartenevano a colui che amava. Guardava quegli occhi , ma non erano  i suoi. Lui non era Malfoy, ma le stava dando quello che Malfoy non le avrebbe mai dato. La sicurezza , l’amore. Tutto questo Hermione lo avrebbe trovato in Victor, ma lei non voleva Victor, lei voleva Malfoy. C’era differenza tra l’amore vero e l’amore giusto. Malfoy era quello vero, lui era stato l’unico ad abbattere il muro che lei aveva creato e nel quale si era rifugiata. Lui era riuscito a farle tremare il cuore, a farle versare lacrime. Lui l’aveva attraversata come un raggio di sole, portando calore nella sua vita, ma facendole male allo stesso tempo. Malfoy era indispensabile per lei, il dolore che le provocava era sopportabile, quello che non riusciva a sopportare era la sua assenza, non averlo accanto. Victor invece, era l’amore giusto. Tutto quello che una ragazza cerca, protezione, amore e sincerità. Victor non le avrebbe mai fatto del male, non avrebbe mai permesso che una sola lacrima sgorgasse dai suoi occhi,non le avrebbe fatto mancare un solo sorriso, e non l’avrebbe negata di una sola carezza. Hermione era in netto contrasto tra la sua mente e il suo cuore.
 
 
 
 
 
 
Ginny aveva lasciato la biblioteca. Non se la sentiva di rimanere lì, tra di loro, che avrebbero dovuto chiarire alcune cose. L’amica avrebbe dovuto fare una scelta abbastanza difficile, perché in entrambi  i casi avrebbero sofferto un po’ tutti.
Si diresse verso il lago nero, che quel pomeriggio era illuminati da un debole sole di Marzo. Mille pensieri invasero la sua mente, e guardando il paesaggio che si apriva d’avanti a lei, un senso di malinconia le attraversò l’anima. Non sapeva come agire, avrebbe tanti voluto aiutare l’amica, avrebbe tanto voluto aiutarla nel scegliere la via giusta. Ma non sapeva come fare. Temeva che qualunque suo intervento, avrebbe fatto pentire la stessa Hermione e di conseguenza si sarebbe sentita responsabile di un infelicità dell’amica. Quante storie come questa aveva dovuto vivere Hogwarts? Quanti amori erano nati tra le mura del castello, quanti cuori erano stati spezzati? Quante amicizie erano rimaste eterne?. Sorrise ricordando a quante ne aveva passate insieme. Quante avventure avevano vissuto. E a quanto le sarebbero  mancati tutti quei momenti, tutte quelle giornate trascorse al caldo della sala grande a non far nulla, a parlare di nulla, ma comunque piacevoli.
I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di Harry che senza dire una sola parola affiancò la piccola Ginny. Anche lui aveva uno sguardo strano. Era serio, fin troppo serio. Forse,  o quasi sicuramente, aveva letto quell’articolo che stava portando scompiglio nelle vite di molte persone coinvolte.
“ Hai saputo?”. Chiese Ginny, senza staccare lo sguardo dal lago, mosso dalla brezza leggera e fresca.
“Si…Hermione come sta?”. Harry, come Ginny, era preoccupato per l’amica. 
“Secondo te?... Inoltre a peggiorare la situazione c’è stata anche la proposta di Victor… Vuole portarla via” Ginny distolse lo sguardo dal lago per rivolgerlo all’amico. Era uno sguardo duro, di rimprovero. Doveva ringraziare lui e il fratello se adesso a soffrire non sarebbero state più solo due persone, ma anche una terza sarebbe stata vittima di quella tormenta, che solo vittime era pronta a fare. Harry si voltò di scatto, incredulo di ciò che le sue orecchie stavano udendo.
“Ed Hermione?”. Domandò lui, con un tremore nella voce. Ginny scosse il capo, non sapeva della decisione che avrebbe preso l’amica, e in cuor suo sperava che avrebbe rifiutato e sarebbe rimasta lì, a combattere, non arrendendosi . Non poteva permettere che una storia andata male, la potesse spingere a scappare via, non era da Hermione, ma lei continuava a temere, purtroppo una parte dell’Hermione combattiva era stata strappata via.
“ Tu e Ron avete fatto una grande stupidaggine… Non so da dove è venuta la magnifica idea di contattare  Krum….” Ginny aveva intenzione di far comprendere ad Harry l’enorme sbaglio che sia lui che  il fratello avevano fatto. Non riusciva a pensare da dove fosse nata quell’idea così stupida .
“Credevamo che incontrando Krum, forse avrebbe dimenticato Malfoy, e sarebbe ritornata in sé”. Harry cercò di giustificare quell’azione che non aveva senso. Ginny non poteva non sorridere a quell’incoscienza dell’amico.
“Non hai capito che Hermione è davvero innamorata di Malfoy, e la presenza di Victor non ha portato ad alcun risultato…Forse ha rafforzato il sentimento che Hermione prova per quella serpe” . Ad Harry piaceva quando Ginny cercava di fargli capire le cose, adorava guardare il sorriso di quella ragazza lentigginosa e adorava stare in sua compagnia. Per anni aveva nascosto il sentimento che provava per lei, per anni aveva cercato di distrarsi con altre ragazze , fallendo miserabilmente. Era la sorella del suo migliore amico, e non poteva nascere nulla. Ma come se la situazione che si stava creando per Malfoy ed Harmione, gli fece scattare una molla nella sua testa, decise che era il momento di non attendere altro, di non farsi scappare quella ragazza verso la quale provava un sentimento profondo. La prese la mano.
“Ginny, smettiamola di nasconderlo”. Le sussurrò piano e senza aspettare una qualunque reazione della ragazza , la prese tra le braccia e la baciò non pentendosi di ciò che stava facendo. Le occasioni andavano colte, e lui non era intenzionato a farla scappare via.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Hermione  percorse l’intera scuola invano, non riuscì a trovare da nessuna parte Malfoy. Aveva pensato di nascondersi bene. Non aveva il coraggio di affrontarla. Poche ore prima aveva lasciato Krum senza dargli una risposta definitiva. Anche lei non sapeva cosa fare. Victor le aveva chiesto di andare via con lui, di continuare gli studi a Durmestrang per poi continuare la sua carriera in Germania, affiancata da lui. In quel momento le aveva solo chiesto di aspettare, perché abbandonare tutta la sua vita non era una decisione che poteva prendere dall’oggi al domani, ma cosa davvero la tratteneva ad Hogwarts? Cosa in verità le impediva di lasciare tutto e volare via?. Gli amici le sarebbero mancati, certo, ma non sarebbe mancata occasione di vedersi. E allora cosa poteva essere? In fondo al suo cuore la risposta la conosceva più che bene, ma non voleva ammetterlo a se stessa , perché si sentiva solo una stupida.
Hermione si fermò di scatto, Zabini le veniva incontro e appena si accorse della sua presenza , si fermò anche egli. Si guardarono in silenzio.
“Zabini dov’è Malfoy?” Hermione fu la prima a prendere la parola mostrandosi dura e fredda.
“è partito qualche ora fa, era diretto a Malfoy Manor”. Blaise si sentì in dovere di informarla, in fondo aveva avuto una notizia abbastanza dura da sopporatre e renderle le cose ancora più difficili negandole di sapere dove si fosse diretto Malfoy in quel momento, sarebbe stato troppo meschino, anche  per un serpeverde .
Sicuramente aveva da organizzare i preparativi, pensò Hermione, e un'altra fitta colpì il cuore. Non sapeva cosa chiedere a quel serpeverde che continuava a guardarla con lo sguardo di chi cerca di compiatire il tuo dolore, ma non sapendo cosa davvero si sente.
“Quando avrai occasione di vederlo, per favore gli vuoi dire che gli devo parlare, e di avvertirmi del suo arrivo … “. Non voleva abbandonare l’idea di gettargli in faccia tutto il dolore e l’odio che stava provando in quel momento.
“Va bene Granger. Riferirò…. “ E senza aggiungere altro i due ragazzi presero direzioni diverse.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Malfoy  raggiunse Hogwarts quella sera stessa, un senso di libertà e soddisfazione lo aveva accompagnato per tutto il tragitto, e non appena mise piede all’interno della scuola,  andò in cerca di Hermione, sperando di trovarla e di poter spiegarle tutto. La cena era terminata, e solo alcuni studenti gironzolavano per la scuola. Ma di lei nessuna traccia.
Ma continuò a non arrendersi , non aveva nessuna intenzione. Si diresse verso i piani alti , diretta alla sala comune dei Grifondoro, avrebbe sicuramente trovato il modo di farla uscire, se mai si fosse trovata lì. Già era riuscito una volta, non sarebbe stato diversamente.
Si fermò d’vanti al quadro della signora Grassa, che lo guardava con aria circospetta.
“Tu non sei della mia casa”. Disse il quadro. Malfoy le rivolse un’occhiataccia. Non  aveva nessuna intenzione di parlare con uno stupido quadro . Non si vide nessun Grifondoro  e Malfoy rimase ad aspettare lì.
“Malfoy cosa ci fai qui?”. Ginny si fermò di botto appena vide il serpeverde che appoggiato alla parete attendeva. “Weasley, dov’è Hermione?” Chiese lui.

“Cosa vuoi Malfoy?” Ginny assunse uno sguardo cupo, e non aveva intenzione di svelare subito a quella serpe dove si trovasse l’amica.
“Voglio Hermione. E tu devi dirmi dov’è”. Malfoy non sarebbe mai cambiato  e  non avrebbe mai abolito il suo carattere autoritario.
“ Non ho intenzione di dirti un bel niente. Non è giusto che Hermione soffra così. Prenditi le tue responsabilità, e accetta di averla persa per sempre”. Ginny rimaneva sulle difensive, e non volendo portare quel discorso avanti cercò di svincolarsi ed entrare nella sala comune, ma Malfoy la fermò prendendola per un braccio . L’allontanò da quadro .
“Non ho intenzione di perdere tempo, dimmi dov’è Hermione”. Malfoy era furiosa, quella stupida ragazzina gli stava rubando del tempo prezioso, tempo che avrebbe dedicato più che volentieri alla sua Grifondoro. Ginny aveva paura di una qualsiasi reazione della serpe, che continuava a stringerle forte il braccio, le stava facendo male.
“ Cosa vuoi da Hermione?” Chiese Ginny.
“Non sono cazzi tuoi… voglio sapere dov’è Hermione”. Aveva lo sguardo colmo di rabbia,e Ginny si stava facendo molto male al braccio. Come poteva Hermione amare un essere tanto violento.Come poteva soffrire per quel mostro?
“ è andata nello studio del Preside, qualche minuto fa, credo che la troverai per i corridoi”. Ginny doveva arrendersi, perché Malfoy non aveva intenzione di lasciarla andare senza sapere dove fosse finita Hermione. Il serpeverde allentò la presa e senza aggiungere altro , corse verso il corridoio che portava all’ufficio del preside.  E non appena incontrò Hermione , il tempo sembrò fermarsi. I due rimasero a guardarsi per un tempo indeterminato. Lei aveva gli occhi lucidi, aveva appena smesso di piangere, e lui aveva il respiro affannato, aveva corso troppo, affinchè potesse raggiungerla. Hermione strinse i pugni e prima di ascoltare qualsiasi cosa Malfoy avesse da dirle, iniziò a colpirlo con le sue deboli mani. Era scoppiata in un pianto senza fine. Grosse lacrime le attraversavano il viso, e Malfoy non sapeva come fermare quel pianto impetuoso.
“Sei solo un bastardo!  È lei la ragazza con la quale hai passato la notte? È lei quella che ti ha fatto dimenticare di noi, di me? È lei? Mi hai preso solo in giro!” Hermione stava urlando, Draco la prese per mano e la trascinò via di lì, prima che l sue urla potessero attirare l’attenzione dei Professori.
“Lasciami! LASCIAMI”. Hermione cercò di divincolarsi dalla sua presa. Gli graffiò le mani con la speranza che la lasciasse andare, ma lui non demordeva.  Continuò a trascinarla,anche se con molta fatica , e non appena riuscì a trovare un corridoio vuoto, lasciò la presa e si voltò a guardarla. Aveva gli occhi gonfi , i capelli arruffati e uno sguardo di odio era dipinto sul suo viso, ma nonostante questo,Malfoy la trovò ancora più bella.
“Hermione voglio spiegarti tutto…lasciami parlare!” Malfoy assunse un tono dolce, pacato e amorevole, cosa che mandò Hermione su tutte le furie. Continuava a mentirle, continuava a farle credere che anche lui, come lei, aveva bisogno di starle accanto, aveva bisogno di nuovo di quei piccoli momenti d’amore che avevano trascorso mesi prima.
“NO! Ascoltami tu, brutto stronzo!... Non voglio saperne più di te, voglio dimenticare tutto, voglio dimenticare te! Devi solo sparire dalla mia vita!” Hermione era furiosa, e cercò di andare via da lì, non riusciva a guardare Draco senza provare un gran desiderio di gettarsi tra le sue braccia e farsi coccolare , di baciarlo e di lasciarsi andare. Draco la fermò in tempo e avvicinò il suo viso a quello di lei. Potevano sentire i loro cuori, che battevano all’usino, insieme formavano un unico battito. Insieme aveva atteso di rincontrarsi . Hermione si perse in quegli occhi e lui fece lo stesso.
“Senti il mio cuore Hermione? Solo quando sei accanto a me batte in questo modo.. Non posso lasciarti andare , ho bisogno di te… ho maledettamente bisogno di te, per potermi sentire vero” Sussurrava piano, come se avesse paura di rompere un incantesimo che i due avevano creato involontariamente.
“Lasciami Malfoy… Tu hai voluto che tutto questo finisse… Tu hai deciso di gettare tutto al vento . Io con te stavo bene!” Hermione tremava di rabbia. Voleva andare via da lì, voleva lasciarsi tutto alle spalle, ricominciare una vita senza di lui.
“ E possiamo continuare a stare bene… Torna con me Hermione, ti prometto che sarà diverso. Io voglio stare con te” Malfoy non aveva intenzione di lasciarla andare via. Sarebbero rimasti lì anche in eterno se fosse stato necessario .
“Io voglio che tu stia fuori dalla mia vita!  Lasciami andare”. Hermione non ne poteva più. Le lacrime gli bruciavano il viso, la gola le faceva male, si sentiva debole. Voleva che tutto questo finisse .
“No, Hermione io…”. Malfoy stava per aprire il suo cuore, le stava per dire ciò che avrebbe dovuto dirle mesi prima, doveva confessarle tutto ciò che provava per lei, ma Hermione non né voleva sapere. Non voleva che pronunciasse quelle parole, sarebbe stato più difficile allontanarlo.
“Zitto… Non dire niente…. Non ho bisogno di stupidi parola. Ora lasciami andare…. Non ho più nulla da dirti”. Hermione era determinata a non volerlo perdonare, non voleva che tornasse a farle del male.
“Smettila di dire queste stronzate! Anche tu desideri stare con me! …. “
“Io voglio stare con qualcuno di sincero, qualcuno che può rendermi felice…..” . Malfoy continuava a stringerla a sé e lei sapeva che quella era la sua vera felicità, ma non gli avrebbe dato soddisfazione facendogli percepire quello che provava, facendogli capire che desiderava da mesi trovarsi così, tra le sue braccia.
“Solo io posso renderti felice Hermione, solo io posso darti quello che meriti....” Entrambi sapevano che quello che Draco stava dicendo era la pura e semplice verità. Hermione lo guardò negli occhi, e pronta a fargli del male, rivelò le sue intenzioni.
“Merito stare lontano da te…e andrò via, sparirò…. Non avrai più notizia di me! Non intralcerò i piani che tuo padre a delineato per te… Potrai sposare chi vuoi”. Il viso era colmo di cattiveria , voleva procuragli dolore, lo stesso dolore che lei provava ogni volta che con la mente correva a mesi prima, quando contavano solo loro due e nient’altro.
“Dove vai? Dove cazzo vai?” Draco stava perdendo la pazienza.  Non sapeva a cosa lei si riferisse. Era all’oscuro di qualcosa che non gli sarebbe piaciuto conoscere?
“Vado via con Krum…. Mi ha chiesto di andare a concludere gli studi a Durmestrang, e io ho accettato”. A Malfiy ci si gelò il sangue nelle vene. Non poteva crederci. Avrebbe abbandonato la scuola per andare via con Victor Krum. Adesso si spiegava il motivo della sua visita, era venuto per portargliela via. Non poteva permetterglielo. Lui non poteva perdere Hermione, non poteva perderla per sempre lasciandola nelle mani di Krum.
“Tu non vai da nessuna parte! Tu resti qui con me…. Io voglio te! Hermione lui non può amarti come ti amo io! Hermione io TI AMO”. Le difese erano cadute del tutto, aveva rivelato i suoi sentimenti, aveva svelato il suo lato migliore, quello capace di amare, quello capace di chiedere perdono. Non voleva che lei prendesse quella decisione e che si allontanasse così. Amava quella ragazza come non aveva mai amato nessuna,  e non avrebbe permesso a nessuno di portargliela via. Hermione rimase paralizzata sentendosi dire quelle parole. Non avrebbe mai voluto ascoltare quelle parole così dolci, ma pronunciate da lui , apparivano così fredde e dure, facevano ancora più male. Faceva ancora più male sapere, che nonostante l’amasse, non aveva perso tempo a dimenticarla per una notte. Hermione non aveva voglia di continuare a stare lì, a farsi del male, e a far del male a Malfoy. Abbassò  Il capo, non reggeva quello sguardo.
“ Lasciami Malfoy. Non siamo destinati a stare insieme…. “. La voce era bassa, e la stanchezza era sempre più evidente. Non né poteva più, i nervi stavano cedendo.
“Io sono il tuo destino…No Krum… Hermione, basta parlare, torna con me!”. Malfoy non sapeva più cosa dirle, aveva sprecato tutte le possibilità. Ora doveva solo sperare che quelle parole avevano attraversato il cuore della ragazza e le avevano fatto ritornare la ragione. Ma per suo malgrado non fu così. Si divincolò dalla presa. E continuando a non guardare quel viso, che adesso era colmo di rimorso e rimpianto , lo spinse di lato. Malfoy si scostò controvoglia, ma non poteva più insistere . lei non aveva nessun intenzione di perdonarlo, avrebbe potuto sprecare mille parole, avrebbe potuto parlare all’infinito, ma lei era determinata a cancellarlo per sempre dalla sua vita.
“Basta parlare Malfoy, la mia decisione è stata presa…. Non cambio idea. E questo è ciò che hai voluto tu!”. Il tono era basso, in fondo anche lei non avrebbe voluto concludere in quel modo. Ma le cose erano andate per il verso sbagliato, e forse il destino aveva voluto giocare con i cuori dei due giovani, che avrebbero portato la cicatrice del loro amore per sempre.
 
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Medy