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Autore: noceur    17/02/2012    10 recensioni
"Passare un'intera estate in un paesino piccolo e sperduto come Mullingar può sembrare estremamente noioso e sconcertante. Ma chiunque lo pensi si sbaglia di grosso. Può cambiarti la vita." mi dissero un afoso giorno di luglio.
E avevano ragione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ad Agata, la regina di questo fandom, e amica fantastica.
A Jasmyn, senza la quale non saprei cosa fare della mia vita.
A Flaminia, l'amica che ognuno vorrebbe, fantastica sia fuori che dentro.
Ad Anna, a cui voglio un gran bene, nonostante ci conosciamo da poco.

 


Ivy

Improvvisamente vidi un'ombra coprire la pagina di libro che stavo leggendo, e dei biondi capelli mossi e lunghissimi oscurarmi la visuale, mentre due mani affusolate e molto familiari chiudevano il grosso tomo, con uno scatto rumoroso, che riecheggiò per tutta la zona circostante al bar.
Sollevai il viso, pur sapendo perfettamente chi mi trovavo di fronte: la mia migliore amica, Spencer.
«Spiegami, la scuola è finita da appena una settimana e tu già studi per settembre?» mi chiese scioccata, accomodandosi un po' troppo bruscamente sulla sedia davanti alla mia.
«Buongiorno anche a te, cara migliore amica. Sto bene, grazie di avermelo chiesto- dissi ironica, facendola sorridere, mentre scuoteva la testa -Semplicemente inizio da subito a studiare, suddividendomi le varie materie, così che non mi ritroverò a dover fare tutto alla fine delle vacanze, come succederà a te e agli altri.» spiegai convinta, riferendomi agli altri ragazzi del nostro gruppo che, per quanto ristretto, era composto dalle migliori persone che avessi mai conosciuto nella mia vita.
«Sei strana ragazza mia. Quando andrai all'università, se continui così, impazzirai!» mi riproverò lei, dopo aver bevuto un lungo sorso del mio frappé alla fragola. Spencer era fatta così: le cose altrui erano anche sue, ma non fosse mai successo che qualcuno toccasse le sue cose! Ma le volevo davvero troppo bene, e se la si conosceva a fondo, alla fine si capiva che genere di ragazza era. La più dolce dell'universo, nonostante lei volesse dimostrare solo il suo lato cinico e antipatico.
«Sempre che ci arrivi all'università!» esclamò una voce squillante alle spalle di Spencer: Winnie.
Spencer si spostò leggermente da un lato per guardare in faccia la mora, sorridente, e lei ricambiò.
Non pensiate che Winnie e Spencer non avessero un buon rapporto, tutt'altro! Erano sempre presenti l'una per l'altra, come lo eravamo d'altronde tutte nel nostra compagnia, semplicemente non erano due di quelle che facevano le vocine sdolcinata quando si incontravano, che si mandavano messaggini a tutte le ore per avvisarsi di qualsiasi minima cosa, e che si abbandonavano a lunghi abbracci ogni due per tre. Tutto ciò per il fatto che fossero ugualmente ciniche e acide per tutti quei comportamenti sciocchi e infantili, nonostante Winnie fosse la più piccola della combriccola, poiché aveva 16 anni, circa tre in meno di noi. Questo però non aveva mai compromesso la nostra amicizia, data la sua maturità non paragonabile a  quella delle sue immature coetanee, shopping-dipendenti stile Sophie Kinsella, con in testa solo i ragazzi, e i vari e fondamentali problemi sull'indecisione di cosa infilare nel reggiseno fra fazzoletti e calzini, per aumentare di taglia. Che dilemmi indispensabili all'esistenza, eh? E credetemi, ne so qualcosa, ero anche io così. Fortunatamente, o meglio sfortunatamente, un avvenimento mi aveva fatto maturare molto.
«Già, morirà di stress per colpa dello studio ancor prima di arrivarci!» esclamò la cugina di Winnie, Karen, della cui presenza non mi ero accorta, ma probabilmente era sbucata all'improvviso come al suo solito , in stile 007.
«Tu non assolutamente di questi problemi!» la canzonò una voce proveniente dalle mie spalle, facendomi sobbalzare. Le quattro ragazze scoppiarono a ridere per la mia faccia palesemente terrorizzata. Per un qualche motivo, che stavo pian piano intuendo, quando la gente mi arrivava da dietro, avevo sempre paura che fosse qualche sottospecie di killer che voleva uccidermi, rapirmi e farmi ostaggio per poi chiedere un riscatto ai miei, come se avessero potuto permetterselo.
«Io semplicemente la prendo più alla leggera, non esiste solo la scuola.» replicò Karen, socchiudendo gli occhi e sollevando un sopracciglio.
«Così alla leggera che ti toccherà frequentare i corsi di recupero quest'estate, invece che venire in spiaggia con le tue migliori amiche!» la rimproverò di nuovo Emily, o meglio Ems, per la maggior parte di Mullingar. Era una bellissima ragazza bionda platino, con due grandissimi occhi azzurri, originaria di lì, a differenza di ognuna di noi, al di fuori di Spencer, anche lei con le stesse caratteristiche, se non per gli occhi verdi.
«Karen, le bionde sono stupide, dovresti saperlo.» scherzò Winnie, beccandosi un'occhiataccia da Spencer e Ems. Poi si appoggiò delicatamente al palo dell'ombrellone che si priva sulle nostra teste, e alzò la mano destra in mano di saluto, verso qualcosa di ancora non identificato alla mia vista da talpa. Socchiusi gli occhi, per mettere meglio a fuoco, ed identificai Niall e Louis venire verso di noi, intanto anche le altre ragazze si erano accorte della loro presenza. Spencer, di fronte a me, appena aveva intravisto i due, o meglio uno dei due in particolare, aveva sfilato il cellulare dalla tasca dei suoi pantaloncini che lasciavano nude metà chiappe, ma che le stavano perfettamente, a lei che poteva permetterselo.
Ah, stavo diventando come Winnie!
«Ciao ragazze!» salutò col suo solito sorriso splendente Louis, con un ampio gesto della mano, per poi appoggiarsi allo schienale della sedia di Spencer, accarezzandole dolcemente i capelli, mentre lei era ancora concentrata a fingere di scrivere qualcosa sullo schermo del suo i-Phone. Invidiavo moltissimo il loro rapporto, non che fossi morbosamente gelosa di Louis, ne che lui mi attraesse fisicamente o come più di un amico, ma avrei davvero voluto avere un amico come lui, che ci fosse sempre stato, che mi avesse trattato come una principessa. Ma avevo degli amici fantastici, questo era abbastanza.
«Ciao Wins, ciao Ems, ciao Karen, ciao Ivy!» ci salutò poi una alla volta, fissando stranito Spencer «Ciao anche a te, Spency!» rise rumorosamente, ma lei continuava a tenero lo sguardo fisso sul suo telefono.
«Ciao Niall. Prova un'altra volta a chiamarmi Spency, e ti tiro un ceffone che ti faccio girare così forte la testa che quando smetterà di ruotare nemmeno mi ricorderò più perché ti avevo schiaffeggiato.» lo sgridò, con un sorriso falso sulla faccia, e il suo solito tono acido e cinico.
«Ecco Liam!» strepitò Winnie, indicando verso la direzione di altri due ragazzi che attraversavano la grande piazza, per venire da noi. Tutti noi scoppiammo a ridere, mentre la mora diventava rossa come un peperone, che per un attimo pensai potesse scoppiare.
«Vorrei farti notare che c'è anche Zayn!» ridacchiò Karen, sgomitando con Emily.
Winnie le fece segno di tacere, mettendosi un dito sulle labbra, e poi sorrise a 32 denti incantata, fissando Liam avvicinarsi.
Winnie era completamente andata fuori di matto per Liam, ma nonostante le sue costanti figuracce insisteva sul fatto che non le piacesse.
«Buongiorno a tutti!» esordirono in coro i due. Ci fu un ammasso di saluti confusi, poi Liam tornò a parlare «Finalmente è finita la scuola, come sono andati i voti?» domandò, guardandoci uno per uno. Tutti ci voltammo divertiti verso Karen, che sbuffò scocciata.
«Bocciata?» chiese Liam sorridendo sfacciato, facendola infuriare.
«No! - strillò - dei debiti in alcune materie.» ammise lei, senza far trasparire quante e quali fossero le materie insufficienti.
Ridacchiammo senza farci troppo sentire, ma sapevamo che Karen nemmeno ci faceva caso, oramai era abituata al fatto che la prendessimo un po' in giro sullo studio, anche se avrebbe dovuto iniziare ad impegnarsi seriamente, o avrebbe potuto avere serie ripercussioni sul suo futuro, vicino o remoto che fosse.
«Dovete ordinare, ragazzi?» sobbalzai, per la voce alle mia spalle che aveva appena parlato. Volevano tutti farmi venire un infarto quel giorno, a quanto pareva. Tutti scoppiarono nuovamente a ridere, mentre io mi poggia una mano sul petto all'altezza del cuore, facendo lunghi sospiri.
Il cameriere era un signore tipicamente irlandese, dai capelli arancioni carota, e il panzone probabilmente accumulatosi per colpa delle birre bevute il giorno di San Patrizio.
«Nove frappé al cioccolato e altrettante coppe di gelato alla nocciola!» esclamò Niall, col suo solito stomaco senza fondo. Era impressionante come quel ragazzo mangiasse come un porcello e rimanesse magrissimo.
«No, otto. Per me una mela e un po' d'acqua, grazie.» rettificò Winnie, chiudendo le palpebre. Tutti la fulminammo con lo sguardo, scuotendo la testa. Winnie era fatta così, era costantemente a dieta, nonostante non ne avesse per nulla bisogno, anzi avrebbe dovuto iniziare ad ingrassare un po', se non voleva diventare anoressica. Questo lato di lei era insopportabile e snervante, e tutti cercavamo di farglielo capire, ma non ascoltava nemmeno Liam, quindi era un caso perso!
«Stavo pensando - iniziò Spencer, intanto che il cameriere se ne andava con le nostra ordinazioni - che potremmo organizzare una festa in maschera a casa mia, dato che i miei saranno via per il finesettimana. Che ne pensate?» domandò, entusiasta.
Tutti fummo d'accordo che fosse un'idea interessante, ma che avremmo dovuto discuterci meglio, e dato che i ragazzi avevano gli allenamenti di calcio, decidemmo di incontrarci a casa di Spencer quel pomeriggio stesso. Finimmo di bere e mangiare il ostro pranzo molto sano e salutare, e i ragazzi decisero di avviarsi al campetto.
«Allora a dopo, ragazze - ci salutarono - adesso andiamo, oggi dovrebbe arrivare il ragazzo nuovo.» finì Louis, quando erano già abbastanza lontani perché potessimo sentirli.


Spencer


Ero sdraiata sul letto a fissare il soffitto, con le cuffiette nelle orecchie, quando vidi un viso familiare sbucare dalla porta. Mi misi seduta sul bordo del letto, e salutai Ivy, lanciando l'ipod sul comodino affianco al letto.
«Hey, scusa se sono venuta un po' prima ma ho pensato che avremmo potuto parlare un po' prima che arrivino gli altri.» mi spiegò, dopo avermi dato un veloce bacio sulla guancia.
Le sorrisi «Hai fatto bene anzi! Anche se, a pensarci bene, non ho molte novità ultimamente.» spiegai, arricciando le labbra.
«Inizia con lo spiegarmi perché vuoi fare quella festa.» domandò, sedendosi sul pavimento, con un sorriso malizioso in volto.
Titubai leggermente, ma lei era la mia migliore amica, non mi sembrava il caso di nasconderle nulla «Per conoscere altri ragazzi… e togliermene uno dalla testa.» ammisi, facendola scattare in piedi.
«Lo sapevo che c'era qualcuno! Chi è?» chiese pettegola, spalancando gli occhi.
«Penso che tu lo abbia già capito…» sussurrai, sperando non mi sentisse. Troppo tardi.
«Niall Horan…?» annuii flebilmente, nascondendomi la faccia con un cuscino, e buttando la testa all'indietro. Lei scoppiò a ridere, e ancora non capisco cosa ci trovasse di divertente. «E perché dovresti dimenticarlo, scusa la domanda apparentemente stupida?» replicò, tranquilla.
Mi soffermai a pensare qualche secondo, e poi le risposi sicura «Perché non potrò mai interessargli, insomma, lui è un ragazzo così dolce e tenero, mentre io l'ho sempre trattato a pesci in faccia, prendendolo in giro per il suo accento, che tra parentesi è uguale al mio, per i suoi capelli da pulcino, che in realtà sono meravigliosi, e il suo sorriso sghembo che mi mette un'allegria immensa, nonostante io dica sempre il contrario. E amo il fatto che mi chiami Spency, anche se è un nome orribile, ma ogni cosa che dice per me è fantastica, potrebbe anche essere il Principio di Cavalieri spiegato nei peggiori dei modi. E io non sono capace di mostrare ciò che provo. Bello schifo.» spiegai, lasciandola a bocca aperta.
Probabilmente il suo cervello era combattuto su cosa fosse il Principio di Cavalieri, e nemmeno una parola che le avevo detto le si era impressa in mente.
«Wow.» fu la sua risposta. Molto utile, già. «Sembri seria.» continuò confusa.
«Sono seria, mongola!»  strillai, prendendomi la testa fra le mani, poggiate sui gomiti.
«I Mongoli erano una civiltà, anche molto sviluppata per il loro tempo. Se volevi insultarmi avresti dovuto dire 'mongoloide'.» disse autorevole, passeggiando per la stanza.
«Senti, smettila di fare la nerd per un secondo e aiutami.»  la rimproverai, lei sbuffò, e si buttò sul letto affianco a me, provocando un tonfo assordante.
«A mio parere non è vero che non hai possibilità, se ti chiama con un soprannome, e non lo fa con nessun'altra di noi, un motivo ci sarà, non credi? E poi posso succedere le cose più inaspettate. Magari lui è innamorato pazzo di te, ma nasconde questo sentimento per vergogna, come tu facevi col tuo. Chi mai avrebbe mai immaginato che ti piacesse proprio lui?! Non sei come Winnie che sbava palesemente dietro a Payne. Io proverò ad informarmi se vuoi…» concluse, ma io le urlai in un orecchio.
«Non ti azzardare nemmeno, la gente potrebbe intuire qualcosa, e nessuno deve capire nulla! Chiaro?!» strillai isterica. Lei si allontanò da me, strabuzzando gli occhi, e massaggiandosi l'orecchio.
«Chiaro…» sospirò delusa. Un difetto di Ivy era il suo essere sempre logorroica e pettegola. Era un suo lato molto nascosto, che non era chiaro e palese appena la si conosceva, ma dopo qualche anno di amicizia imparavi a conoscerlo, e anche a sopportarlo e a scherzarci sopra. Ma era sempre meglio tenerle le cose nascoste.
Sorrisi sollevata «E tu?» chiesi, riferendomi alla sua "situazione amorosa".
Lei aggrottò le sopracciglia «Io cosa?» ribatté confusa.
«Stai uscendo con qualcuno?» spiegai, ma pensavo già di sapere la risposta, perché se fosse stata impegnata con qualcuno lo avrebbe sicuramente fatto sapere a tutto via messaggi, anche a costo di spendere una ricarica di 50€.
Scosse la testa sconsolata, e mentre stava per aprire bocca, la porta di spalancò nuovamente ed entrarono i nostri amici, accomodandosi in varie parti della stanza: Winnie seduta comodamente sulla mia scrivania, Ems sulle gambe di Louis affianco alla finestra, Liam sulla sedia rotante, e i restanti sul pavimento.
Dopo i vari saluti, Zayn alias amante-delle-feste-perché-finisce-sempre-a-letto-con-qualcuna-al-piano-superiore-Malik disse «Quindi, parlavamo di organizzare una festa in maschera, io penso che sarebbe una buona idea!» esclamò.
«Sì, sappiamo tutti il perché, Malik!» scherzo Karen, scatenando l'ilarità di tutti noi.
«Allora, dobbiamo dividerci bene le spese fra di noi nove, e ognuno compra qualche pacchetto di patatine, bottiglie di Coca Cola, pistacchi, caramelline gommose e stuzzichini vari, e poi ciascuno invita qualche amico, così da aumentare il numero di partecipanti, e rendere la festa più divertente. Direi che si potrebbe fare Domenica sera, e mi raccomando: tutti in maschera!» spiegai, cercando di farla sembrare un'idea meravigliosa, più di quanto già lo fosse. Oramai ero un'esperta di feste, dopo tutte quelle che avevamo organizzato, tutte rigorosamente a casa mia, che era spesso libera dai miei, in viaggio per lavoro.
«Idea fantastica, Spencer. L'unica cosa su cui non sono d'accordo sono tutti quei stuzzichini e schifezze di cui hai parlato.» spiegò Winnie. Tutti sbuffammo contemporaneamente. Mi trattenni dallo strozzarla, solo perché era una mia cara amica, ma un giorno o l'altro se avesse continuato così sarebbe finita male, o per mano mia, o per sua stessa colpa, se non avesse iniziato a mangiare qualcos'altro oltre le sue misere e scarne gallette di riso, e quelle barrette alla frutta che facevano venire il rigurgito solo a guardarle.
«E allora tu mangerai qualcos'altro, okay? Non fare la solita guastafeste, Winnie!» la rimproverò Emily, col consenso di ognuno di noi.

Passammo il resto del pomeriggio a fare gli stupidi come al nostro solito, a parlare del più e del meno, ma verso le sette decisero tutti di tornare a casa, ormai stanchi e avendo ricevuto missaggi minatori da parte dei genitori se non si fossero presentati a cena.


˜

maa puonciorno pipol!
Intanto TANTI AUGURI ED SHEERAN *lancia coriandoli*
ecco spigato il motivo del perchè sto usando l'arancio per scrivere.
Allora, sappiate che non sono morta LOL chiedo immensamente scusa perchè non pubblico mai e ultimamente non recensisco nessuno, ne rispondo alle recensioni.
In particolare Agata e Jas, scusate se non recensisco più, ma ho avuto da fare con scuola, alcuni problemi a casa, e con degli amici.
Guess what? un ragazzo mi ha chiesto di mettermi insieme a lui. Poverino, ha la mortadella sugli occhi.
Vabbè, non vi interessava, torniamo alla storia.
Ecco, non prometto nulla, non so quando aggiornerò, SE aggiornerò, dipende dalle recensioni (e dalla scuola, e dagli impiegni, dal tennis bdjbvol)
ma comunque di questa fan fiction ho già scritto tre capitoli, quindi sono un po' avanti, credo (?)
Non chiedetemi come me le sono immaginate le ragazze, perchè io non abbino mai le persone delle mie storie a qualche personaggio famoso,
mi da fastidio lol
Coooomunque, sappiate che, come ho scritto all'inizio, questa fan fiction è dedicata ad Agata (che sarebbe Spencer), a Jasmyn (Ivy), ad Anna (Karen), a Flaminia (Emily) e a....
ME! Della serie che dovete sapere che io soffro di mania di protagonismo (?) AHAHAHAHA no, non è vero, però volevo esserci anche io, che sarei Winnie (nome bellamente rubato a Jasmyn, ma spero mi perdoni)
Oggi ho pubblicato perchè ero fomentatissima dei ragazzi, che stasera saranno a Sanremo. In teoria adesso sono a Milano, dove abito io, ma non ho lo sbatti di uscire. Voi direte che sono cogliona, e sì, lo sono, ma giuro che non sono mai stata così stanca in tutta la mia vita (che cazzo sto dicendo?) perchè ieri il mio migliore amico mi ha tenuta al telefono fino a tardi. che simpatico '-'
Santo cielo, ho scritto troppo, ora scappo.
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bye, marta.
ps: dimenticavo, grazie mille ad Agata che mi ha fatto il banner bsdzjh <3



 

  
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