Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Nicx    17/02/2012    1 recensioni
- Ti ricordi? Da bambini dormivamo cosi.
- Si,come dimenticarlo.
- Anna,io ti amo,ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.
Due vecchi amici,un solo cuore,in ogni momento. Innamorati da tempo ma con la paura che tutto ciò che c'era di magico in loro,in quelli sguardi,potesse finire.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava che il mio cuore si fosse gelato improvvisamente. Era strano,un lungo brivido mi percorse la schiena emanando una strana sensazione dentro di me. Rivederlo,li,difronte a me,dopo tutto quella sofferenza,era un colpo al cuore. Un duro colpo. Avevo provato così per tanto tempo a rimuoverlo dalla mia vita che pensavo di esserci riuscita,ma in quel momento,tutte le mie convinzioni formate da un castello di carte caddero. Il solo fatto di aver incrociato i suoi occhi mi era stato fatale. Un fulmine che colpisce il cuore spezzandolo. La sua bocca si mosse lentamente,emettendo un suono,un balbettio di parole che mi fecero alzare il capo per poterlo fissare.
<< Come stai? >> - Mi chiese,abbassando il capo,continuando a dondolarsi e a tenere le mani in tasca.
<< Oh,bene. >> - Sentivo freddo,in quel fine estate che in realtà era così caloroso.
Lo guardai per qualche istante,fissandolo attentamente per notare il suo sguardo,la sua espressione,qualcosa che potesse farmi notare qualche sua sensazione in quel momento. Non notai nulla di nuovo.
Era solo cresciuto.
I ricci ormai tagliati,il viso da adulto,i lineamenti sempre più da uomo,un fisico ormai possente. Ma quegli occhi,i suoi occhi,erano quelli di sempre.
Gli occhi di quel bambino che avevo conosciuto nel pieno della mia infanzia,quel bambino che da sempre era stato il mio punto di riferimento,il bambino per cui avrei da sempre dato la vita.
I miei occhi si riempirono di lacrime,di nuovo lacrime,che sul mio viso comparivano solo alla pronunciazione di quel nome. Mi scostai i capelli dal viso e cercai di sorridere,non facendo sentire il rumore del mio cuore spezzato.
<< Bhè io vado,ciao ragazzi. >>

Nemmeno il tempo di una loro risposta e corsi via,più veloce possibile. Le mie gambe partirono da sole,attraversai la strada senza nemmeno guardare se qualche auto avrebbe potuto investirmi,e entrai in casa. Il buio,di nuovo. Chiusi la porta e rimasi li immobile per qualche minuto e ricordai,ricordai quell'incontro:

16 settembre.
Ero seduta sulla panchina vicino casa mia,mangiavo un gelato. Mi ero da poco trasferita in quel piccolo paesino del New Jersey,una piccola italiana sbarcata in un posto di cui non sapeva niente. Mi guardavo attorno in cerca di qualcosa che mi potesse interessare,e l'unica cosa che mi aveva colpito era quella panchina. Affacciava dinanzi ad una villa,una villa enorme,e da li sentivo sempre dei bambini giocare. Ma d'improvviso qualcuno si avvicinò,era un ragazzino,riccioluto e sorridente. Aveva un gelato in mano. Mi guardò e sorrise,un sorriso che non dimenticherò mai.
<< Ciao. >> Mi disse. << Che gusto è il tuo gelato? >>
Io sorrisi e guardai il mio gelato.
<< Oh,cioccolata vuoi assaggiarlo? >>
Glielo porsi e lui ne assaggio un pò,sporcandosi le sue labbra a cuoricino. Si voltò verso di me e mi porse un pò di suo,io sorrisi e lo assaggiai.
<< Il mio è a zucchero filato. >>
<< Mi piace. >>
<< Anche a me il tuo. >>
<< Come ti chiami? >>
Mi guardò e sorrise: << Io sono Nicholas e ho sei anni. >>
Lo guardai mordendo il mio cono e poi risi dolcemente.
<< Io Anna e ho sei anni. >>
<< Ora,Anna,sei mia amica. >>
<< Nicholas,ora noi siamo amici. >>


Quella conversazione non l'avrei mai dimenticata. Mi accasciai alla porta ed iniziai a piangere,portando le mani al viso. Ero sola. Senza di lui la mia vita non aveva senso. Avevo perso il mio migliore amico e l'unica persona che da avevo sempre amato. Si amato.
Io lo amavo ed il suo ritorno non aveva per niente facilitato la ricostruzione del mio cuore in pezzi,anzi, tutti i pezzi che da li a poco si erano riattaccati,si rispezzarono. Continuavo a chiedermi il perchè di quel suo addio che per me era senza senso, enon capivo perchè faceva così male il suo ritorno.



A tutti,scusate se ho postato il capitolo tardi ma ho avuto da fare. Perdonatemi,spero che recensirete,grazie.
  
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