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Autore: Sawa    17/02/2012    5 recensioni
Per quanto ci si provi, non si possono nascondere i propri sentimenti. Prima o poi le situazioni ti fanno reagire, ti colgono in fallo, mentre le emozioni traspaiono dal tuo viso, dalle tue azioni. Zoro e Rubber non hanno mai fatto nulla che avrebbe indotto a pensare provassero simili sentimenti, hanno sempre messo tutto a tacere. Per quanto coraggio dimostrassero davanti ai nemici, avevano paura di quello che portavano nel cuore. Ma non puoi stare vicino a chi ami accontentandoti di condividere un'amicizia, perchè ciò che vuoi davvero è camminare al suo fianco stringendogli la mano.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro | Coppie: Rufy/Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La nave galleggiava per miracolo in mezzo al mare ormai calmo; nessuno avrebbe potuto immaginare che fino a pochi minuti prima era imperversata una tempesta violentissima.
Nami stava portando gli asciugami ai compagni perchè potessero scaldarsi un po', bagnati fradici come si erano ridotti. Sanji, Chopper, Usopp e Zoro erano seduti sul ponte a guardare la superficie blu dell'acqua quasi immobile, senza dire una parola. Avrebbe dovuto essere una situazione felice perchè il nemico era stato sconfitto e ancora una volta ce l'avevano fatta. Erano anche riusciti a vincere sugli elementi atmosferici, sfidando un mare burrascoso come pochi se ne erano vsti.
C'era però una differenza, un'enorme, fastidiosa e orribile differenza.
Rubber non era con loro.
Era stato inghiottito dalle onde e non era più riemerso.
Non potevano credere di averlo perso, non potevano accettare di non vederlo steso sul quel ponte di legno ad annaspare in cerca di una boccata d'aria e di un po' di cibo.
Dovevano cercarlo, e subito.
Zoro stava per tuffarsi nuovamente in acqua quando Sanji lo fermò
"E' inutile mettersi a cercare adesso, è stato sbalzato fuori dalla nave ore fa!" si appoggiò la sigaretta tra le labbra e l'accese.
"Ma come puoi dire una cosa simile?! Quante volte Rubber ci ha salvato la vita? Stupido cuoco inutile, dobbiamo almeno cercarlo!" Lo spadaccino digrignò i denti.
"Lo so benissimo! So bene quante volte Rubber ci ha strappato da morte certa! Spadaccino tutto muscoli e niente cervello! Ma cosa pensi di poter fare adesso?! Eh?!" La prima boccata di fumo gli sembrò il passaggio per il paradiso, tanto l'aveva desiderata. Era stato il suo ultimo pensiero: un'ultima sigaretta. E ora non solo la stringeva tra le dita, era anche sano e salvo. Tutto grazie a Rubber.
"Idiota! Con tutto quello che ha fatto per noi gli dobbiamo almeno questo! Dobbiamo almeno ritrovare il suo cadavere.." abbassò lo sguardo per fissare l'oceano pronunciando le ultime parole in un sussurro.
"Ora basta! Non credere di poterci costringere a sottostare ai tuoi ordini e di essere tu il capitano ora che Rubber è-" il cuoco si sentì afferrare di colpo il colletto della camicia e la sigaretta gli scivolò sul pavimento di legno.
"Taci! Non dire più una sola parola!" Zoro lo aveva afferrato con la mano destra e teneva l'altra sull'impugnatura della spada "Credi che è questo che ho in mente?! Pensi che sia l'unica cosa che mi importi?! Chi cazzo ti credi di essere?! Se vuoi startene qui con le mani in mano non sarò certo io a volermi portare dietro un peso inutile come te, ingrato che non sei altro!" Rabbia e risentimento trasparivano dai suoi occhi, puntati in quelli di Sanji.
"Zoro, basta adesso, ti prego.." Nami era in piedi sulle scale che portavano alla cabina con un asciugamano sulle spalle e grosse lacrime che le rigavano il volto "Smettila, Rubber non vorrebbe vedere i suoi compagni litigare così, vorrebbe che fossimo uniti.."
Zoro lasciò la presa con riluttanza e si allontanò a capo chino.
Nami si avvicinò a lui "Anch'io vorrei che Rubber fosse qui. A farci ridere e a trasmetterci la sua solita allegria. Io capisco cosa provi, ma non possiamo fare più nulla. Per quanto faccia male, per quanto sia frustrante quest'impotenza, Sanji ha ragione, è troppo tardi.." le parole rotte dal pianto erano poco più che un sussurro.
"Forse è così, o forse non puoi capire davvero." Un sorriso amaro cancellò la rabbia dal suo viso per lasciarci un misto di tristezza e malinconia.
"C-cosa vuoi dire?" Nami non capiva cosa volessero dire quelle parole sussurate al vento più che a lei.
Sanji raccolse la sigaretta con calma e la strinse tra il pollice e l'indice - Maledizione era l'ultima! - imprecò mentalmente. Se non fosse stato per Nami avrebbe volentieri preso a calci quello scemo di Zoro! - Ma che cavolo gli prende tutto d'un tratto?! Non può incolpare me per quello che è successo! Dannazione! Come se non ci stessi di merda anch'io!"
Usopp e Chopper erano rimasti in silenzio per tutto il tempo, non sapevano cosa dire. Quell'atmosfera cupa e pesante era l'ultima cosa di cui avevano bisogno, ma si sentivano letteralmente a pezzi e non avevano le forze per affrontare un litigio. Non sapevano nemmeno cosa fare, anche loro avrebbero voluto cercare Rubber, ma capivano fin troppo duramente quanto le percentualità di trovarlo sano e salvo fossero ridotte a zero.
Di solito era il loro capitano a sistemare questo tipo di faccende, dicendo qualche stupidaggine e sdrammatizzando con un sorriso. Ogni volta che Zoro e Sanji tentavano di darsele di santa ragione, ci pensava lui a farli ragionare.
- L'assenza di Rubber rende le cose davvero difficili - pensò Usopp - con lui era impossibile non sorridere e non lasciarsi prendere dall'entusiasmo. - In quel momento Usopp si rese conto che non era mai accaduta una cosa del genere: per quante situazioni difficili e pericolose avessero affrontato alla fine Rubber era sempre tornato.
Zoro si preparò per tuffarsi in acqua, non voleva darsi per vinto, doveva almeno tentare.
Si avvicinò al parapetto e si issò senza fatica. "Voi fate come vi pare".
Stava per saltare quando vide delle bollicine risalire in superficie e una macchia scura avvicinarsi dalle profondità marine. Si fermò a guardare accigliato, avvicinando maggiormente il volto all'acqua; l'unica cosa che riusciva a scorgere era una sagoma nera.
Pian piano sembrò aumentare velocità e avvicinarsi sempre più alla superficie, fin quando uno spruzzo d'acqua investì in pieno viso lo spadaccino che indietreggiò impulsivamente, inciampando e finendo a terra.
Si passò la manica della maglia sugli occhi per vedere che cosa stava succedendo e rimase a bocca aperta.
Rubber era aggrappato alla nave con entrambe le braccia e stava cercando di issarsi a bordo "Ragazzi datemi una mano dai".
Nami e gli altri si precipitarono da lui e lo aiutarono a salire.
Il capitano si rialzò a fatica sostenuto e si voltò verso il mare "Ti ringrazio"
Una sirena gli sorrise felice e si rituffò nelle profondità dalle quali era venuta.
L'intera ciurma si lanciò addosso a Rubber per abbracciarlo e aiutarlo a reggersi in piedi.
Solo Zoro rimase fermo ad osservare la scena, sentendo la frustrazione montare dentro di sè, perchè avrebbe voluto fare qualcosa, ma era stato del tutto incapace di aiutarlo in alcun modo. Anche ora, c'erano già gli altri a sorreggerlo; la sua sarebbe stata soltanto una mano di troppo, di cui Rubber avrebbe tranquillamente potuto fare a meno. Non se ne sarebbe neanche acccorto.
Rabbia insensata si aggiunse alle emozioni che turbinavano in lui.
"Stupido" pronunciò a mezza voce.
Gli altri si girarono a guardarlo con le parole bloccate in gola.
"Stupido! Idiota!" Strinse i pugni e si sforzò di guardarlo dritto negli occhi mentre le lacrime gli offuscavano la vista "Non farmi prendere mai più uno spavento del genere!" Cominciò a piangere silenziosamente fissando il pavimento di legno della Going Marry, per nascondere la sofferenza mista a sollievo ora che sapeva che Rubber era salvo "Stupido" mormorò.
"Zoro.." Rubber tentò di muovere un passo verso l'amico ma crollò a terra esausto. L'ultima cosa che vide prima di perdere i sensi fu Zoro che correva preoccupato verso di lui.
"Morire con il tuo viso nella mente non sarà poi tanto doloroso" un fugace pensiero prima di perdere i sensi.
Lo spadaccino lo sollevò delicatamente prendendolo tra le braccia per portarlo nella cabina a riposare.
Chiuse la porta a chiave e si accocolò a lato del letto. Rimase incantato a guardarlo dormire, con tutti i capelli bagnati scomposti sul cuscino e un'espressione serena nonostante avesse appena rischiato la vita.
- Dannazione.. - pensò.
Non riusciva a resistere all'impulso di stringerlo a sè.
Appoggiò la mano sulla sua e rimase in quella posizione per ore, fin quando senza accorgersene si addormentò.
Nami, Sanji, Usopp e Chopper erano letteralemte sfiniti, non avevano nemmeno la forza di trascinarsi a letto. Si accasciarono uno di fianco all'altro e si addormentarono dopo pochi istanti.

Era scesa ormai la sera quando Rubber aprì gli occhi. Sentiva la mano sinistra avvolta dal calore, girò il viso di lato e vide Zoro in ginocchio con la testa appoggiata sul letto che dormiva tranquillo.
Sorrise.
Intrecciò le loro dita e gli accarezzò la guancia illuminata dalla luna. Il ragazzo si svegliò e alzò il viso verso di lui.
"Rubber" disse sorpreso "Ti sei già svegliato? Stai bene?"
"Certo!" rispose con un sorriso a trentadue denti "Sto benissimo! Mi riprendo in fretta io!"
"Meno male" Zoro sospirò sollevato.
Rubber d'un tratto si fece serio, cosa strana e assai rara.
"Cosa c'è?" chiese lo spadaccino.
"Pensavi davvero che potessi morire così?"
Zoro non si apettava una domanda del genere e non sapeva cosa rispondere.
Dopo qualche secondo di silenzio cercò di spiegare cos'era successo e cos'aveva provato, facendo giraro lo sguardo per la stanza "La tempesta ti aveva inghiottito in un istante e non ti vedevamo riemergere, erano passato molto ore e di te non c'era traccia, non sapevo cosa pensare, non sapevo cosa fare, come aiutarti, io.."
"Lo so, pensavi fossi morto". Fece una pausa in cui nessuno dei due parlò e poi riprese "Ma non posso certo andarmene così. Lo sai. Io devo ancora realizzare il mio sogno, perciò non posso morire."
Un debole sorriso dischiuse le labbra dello spadaccino nell'ammirare quanto brillassero gli occhi di Rubber in quel momento "Già".
Un altro istante di silenzio, questa volta più lungo; sembrava che nessuno avesse più nulla di cui parlare.
Finchè Rubber non interruppe quella pausa con un tono titubante che Zoro non gli aveva mai sentito "e
 poi.." in realtà non aveva ancora terminato, c'era una cosa molto più importante che l'aveva fatto aggrappare alla vita con così tanta forza.
"E poi cosa?" domandò curioso lo spadaccino.
Rubber fissò gli occhi nei suoi "Non avrei mai potuto lasciarti, Zoro..".
"C-che" Non era sicuro di aver sentito bene, non poteva aver pronunciato le parole che aveva sentito.
"Uff, non sono bravo in certe cose. Però, insomma, quello che voglio dire è che io.. Ecco.. Come faccio..io, ecco.." era davvero imbarazzato "In pratica.." Si mise una mano tra i capelli abbassando lo sguardo sulle lenzuola per la vergogna.
Zoro era davvero sbalordito, non si sarebbe mai aspettato una situazione simile - Sta succedendo davvero? - Si chiese - Sarebbe un sogno -
Un sorriso emozionato gli apparve sul viso. Prese la mano di Rubber, che alzò il viso verso di lui di scatto, e lo baciò interrompendo il flusso continuo di parole che uscivano alla rinfusa dalla sue labbra.
Rubber non era preparato ad una simile reazione e rimane spaesato da quel gesto, ma si riprese in pochi secondi, felice di essere ricambiato. Intrecciò le dita delle loro mani e lo tirò più vicino a sè. Era quello che desideravano entrambi da tempo.
Perchè si amavano. Semplicemente questo.
"Io preferisco i fatti alle parole, lo sai" Zoro parlò con il solito tono di sfida, assumendo quell'espressione da duro che sconvolgeva sempre Rubber. Non sapeva resistere quando si comportava in quel modo.
Lo spinse sul letto, sotto di lui "Lo stesso vale per me". Usò lo stesso tono e la stessa espressione, facendo sobbalzare il cuore nel petto dello spadaccino.
In un attimo Zoro ribaltò la situazione e si ritrovò a calvacioni su Rubber "Per stanotte sarò io il capitano" aveva uno sguardo davvero malizioso.
Rubber sgranò gli occhi, ma decise che per quella volta avrebbe potuto lasciar correre "Va bene, ma sono io che l'ho deciso, sia chiaro" e gli mostrò un gran sorriso, il più bello e luminoso che avesse mai avuto.







Angolino dell'autrice: Mi farebbe molto piacere se vi fermaste a lasciare un commento (:
  
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