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Autore: marrymezayn    19/02/2012    15 recensioni
Storia in fase di REVISIONE. Scusate per il fastidio!
Estratto dal 3° capitolo:
Strinse di più le braccia al suo collo, e le uscì un sospiro mentre si staccava quel poco per dar fastidio alle sue labbra. «certe notti ho pensato seriamente di impazzire senza di te!» quel sussurro, appena udibile all’orecchio di qualsiasi essere umano ma non quello di Keyra, ebbe la facoltà di far bloccare il cuore della ragazza che lo guardava con gli occhioni fuori dalle orbite. Le vennero gli occhi lucidi e percepì un sorriso sulle sue labbra. «mi sei mancato!» ammise mormorando, ma sapeva che lui l’aveva sentita. Sentì la sua presa spingere la sua schiena verso di sé e si lasciò trasportare, finendo direttamente tra le sue braccia. Percepiva il delicato respiro di Zayn tra i suoi capelli, e si appoggiò al suo petto, con un sorriso. Il cuore di Zayn batteva all’impazzata. Chissà come mai. «Mi sa che l’unica cosa giusta che ho fatto in vita mia è stata quella di nasconderti la verità.»
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E' il "futuro" di questa storia.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=868289&i=1 spero che vi piaccia. Enjoy! ♥
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se non ti perdi, non trovi strade nuove.'
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I don't have to pretend I am happy when I'm with you.
(non devo fingere di essere felice quando sono con te.)

 


L-e-t-t-o! Quattro semplici lettere che unite formavano la parola più bella in assoluto. I ragazzi erano usciti ed erano andati chissà dove, e lei non aveva la minima idea di seguirli per andare in qualche night club – che purtroppo frequentavano sempre da quando anche Harry aveva fatto diciotto anni – e quindi se n’era rimasta in albergo, almeno avrebbe dormito un pochino. Quel giorno nessun concerto, nessun incontro. Pausa per tutti, ringraziando il cielo. Seduta in scrivania, controllava alcune cose su internet. La sua suoneria – Raise your glass di P!nk – risuonò nella stanza e sbuffando si alzò e si diresse verso il cellulare. Guardò il nome, e abbassando le sopracciglia verso il basso rispose. «Niall?» aprì la chiamata così, con tono preoccupato. «Keyra.. Devi venire subito! E’ successa una cosa!!» le si mozzò il fiato in gola. «cos’è successo?» «non ho tempo per spiegarti. Vieni al Langer’s Ristorante!» e non le diede tempo neanche di parlare, che attaccò. Fissò incredula il cellulare per poi volare di nuovo al bagno e in dieci secondi si era tolta la tuta e vestita di nuovo. Si avvicinò al telefono della stanza. «Salve. Ho bisogno di una macchina! – ascoltò il centralinista - Fra 2 minuti.» disse per poi prendere la borsa e uscì di volata dalla stanza, correndo verso l’ascensore. Appena fu fuori dall’hotel, entrò di volata nella macchina e guardò l’autista. «Al Langer’s. Nel più breve tempo possibile.» non ci si mise molto, visto che le strade erano praticamente vuote, ma per lei sembrò tantissimo tempo. Appena arrivata di fronte al ristorante scese e a passo veloce si avviò all’ingresso. Non vide polizia o ambulanze quindi si calmò un pochino. Aveva paura che era successo qualcosa ai suoi amici, ma a quanto pare tutto era tranquillo. Entrò e un cameriere fu subito da lei. «salve..» disse ma quello la bloccò, consegnandole una lettera. Guardò il ragazzo e poi la lettera, ma quando decise di chiedere spiegazioni il cameriere già se n’era andato. Aprì con mani tremanti la lettera e per un secondo fu impaurita che i ragazzi non la volessero più.
Aperta la lettera piegata in tre parti perfette, si mise a leggere. “ciao! Puoi stare tranquilla. Niall mi ha detto del tuo tono impanicato. Siamo tutti vivi e stiamo bene. Perché allora ti ho fatto correre qui praticamente facendoti pensare che era successo qualcosa?? Perché – ammettilo – mi avresti mangiato vivo se ti telefonavo dicendoti di venire qui solamente perché volevo. Tu mi avresti mandato a fanculo visto che praticamente stavi sicuramente già in tuta. Si, poi mi ammazzerai Keyra, non ti preoccupare. Ora avrai lasciato andare l’ansia, per passare da incazzata fino ad arrivare al cervello pieno di domande, non è così? Ti stai domandando perché ti ho fatto venire qui? Non te lo dico, però te lo dirò, promesso. Perché invece di me c’era ad aspettarti un cameriere con questa lettera? Perché mi piace giocare! E cosa serve questa lettera? Questa lettera è l’inizio del percorso della caccia al tesoro che ho organizzato per te. E se tu non giochi, mi arrabbio!” sorrise, mentre usciva di nuovo fuori dal ristorante. “non sorridere, ti farò trottare!” sorrise ancora, per poi salire di nuovo in macchina. “Sali in macchina e di all’autista di portarti alla terrazza nord della scritta di Hollywood” fece come deciso da Zayn e tornò a guardare la lettera. “Lì ti aspetterà Louis, ma bada bene non ti dirà assolutamente nulla di quello che ho in mente. Ho pagato tutti i ragazzi per far in modo di non dire assolutamente nulla di quello che voglio fare. E fidati che non sono pochi i soldi che gli ho dato, quindi ti chiedo di non chiedergli niente. So che lo farai – perché sei curiosa -, ma tanto non c’è trippa per gatti. Ci vediamo!” scuotendo la testa mise la lettera in borsa, divertita. Ma dove le trovava tutte quelle idee così strane? Ridacchiando guardò fuori dal finestrino finché non arrivarono alla famosa terrazza nord di Hollywood.
Guardando fuori dal finestrino, vide Louis appoggiato ad una macchina. «era ora!» disse appena scese dal macchinone. «ehi.. non prendertela con me, chiaro?» non riusciva a smettere di sorridere, e si avvicinò a lui tanto da mettersi di fronte a lui. Louis sorrise. «sei curiosa?» annuì. «tanto, ma mi ha detto che ti ha pagato, quindi non ci provo neanche. I soldi vincono anche sul voler bene ad una persona!» lo vide annuire, per poi tirare fuori un’altra lettera, però questa volta affiancata da una rosa. Prese la lettera, la rosa e diede un bacio a Louis. «spero che ti ha davvero pagato tanto. In fondo vi ha rovinato la serata!» disse, odorando la rosa rossa. «no, è divertente. Ruberò questa idea e la rivenderò con Eleanor.» ridacchiarono per poi salutarsi e salire di nuovo tutti e due in macchina. Aprì la lettera e si mise a leggere anche quella. “spero che non ti ha detto nulla. Sennò me lo mangio. Comunque.. La volta che avevi fatto la tua lista ho letto che ti piaceva il mio profumo. Geniale la rosa con il mio profumo spruzzato sopra, vero? Sono tanto dolce, lo so!” scosse la testa, ridacchiando incredula. “Ok. La curiosità ti sta mangiando viva, lo so, ma non te lo dico. Semplicemente devi dire all’autista di portarti alla terrazza sud della scritta” alzò un sopracciglio e disse dove andare. Arrivata alla panoramica sud, trovò Liam ad aspettarla. Scese, lo guardò e lo vide tirare fuori un pacchetto e darle un’altra lettera. «divertitevi!» ma cosa? Lo guardò male e lui sorrise come al solito, con una dolcezza quasi unica. Come un papà sorridere alla propria bambina. Dopo aver masticato una parolaccia e averlo fatto ridere, risalì in macchina e cercò il punto dove andare per poi dirlo al conducente della macchina. Terrazza ovest, per poi aprire il pacchetto. All’interno, un altro biglietto. “A te i regali non ti piacciono, lo so per certo. Quindi non vedere tutte queste cose come regali, ma come pensieri. Buona visione” sbatté disorientata le ciglia, e spostando il velo di velluto, trovò un mazzetto di foto. Le prese in mano delicatamente tendendole per i bordi perché non le piaceva quando le foto avevano sopra le impronte digitali. La prima foto ritraeva lei e Zayn nel London Eye, due anni prima. Di profilo, mentre chiacchieravano. La seconda era di loro seduti sul divano. Lei aveva in mano una bacinella di popcorn e guardava male Zayn con la mano affondata nella bacinella. Ridacchiò. Tutte foto che ritraevano loro due in quei due mesi che le avevano cambiato la vita. La più bella era quella dove loro due se ne stavano dormendo bellamente nel lettone di non si sa quale casa. Ma era pur certa che fosse ancora prima della loro scappatina in camera della madre di Harry. Perché lo Zayn che vedeva nella foto aveva i capelli cortissimi, leggermente alzati. Non troppo come ce li aveva lunghi al tempo della loro prima volta. Quindi il primo mese, quando ancora stava con la gallina. Le loro teste erano vicine, la sua mano posata delicatamente sul collo di Zayn dove batte la vena principale, dove si sente il cuore. E Zayn aveva la gamba sopra le sue, come ad intrappolarla. Sorrise delicatamente, e sentì gli occhi pungere da una lacrima. Se l’asciugò, poi continuò a guardare le foto che avevano un seguito temporale. L’ultima foto risaliva a quando era andato a trovarla a Roma. La foto prima era che lei lo guardava male, l’ultima con lei che se la rideva di gusto insieme a Zayn. Prese il foglietto alla fine della scatola, e lo aprì. “Belle vero? Ho notato che non hai attaccato nessuna foto nella nostra camera. Mi ricordo che in camera tua, sia quella a casa tua che nella casa vecchia avevi messo tutte le foto sul muro. Guarda che non mi da fastidio se mettiamo delle foto eh! Non solo le nostre, ma anche le tue. (:”
Appena arrivata alla seconda terrazza, scese e trovò Harry, ad attenderla. «salve bella donzella.» sorrise al ragazzo, scendendo dalla macchina. «pronta al prossimo “pensierino”?» annuì debolmente e Harry le diede un altro pacchetto e un’altra lettera. «divertitevi!» si girò a guardare Harry mentre tornava in macchina, alzando un sopracciglio. «non ti dirò nulla, ma divertitevi!» lo sentì ridere mentre le usciva uno sbuffo e risaliva in macchina. Aprì la lettera e andò alla fine per dire dove doveva andare all’autista. La panoramica est questa volta. Bah. Mentre l’uomo ripartiva, lei lesse il biglietto. “ci siamo quasi. Manca una persona + me, quindi.. Sei curiosa abbastanza? Comunque spero che le foto ti siano piaciute. Apri questo e non prenderlo come un regalo, come prima!” aprì il pacchetto e trovò uno di quei braccialetti che vendevano in Italia. Rosso, quindi era il braccialetto dell’amore. Scosse la testa e guardò gli altri braccialetti che si era comprata nel suo soggiorno a Roma. Le erano piaciuti tanto, e si era fatta spiegare dalla sua amica il significato di tutti quei colori. E alla fine se n’era comprati così tanti da avere la scorta per il resto della sua vita. Ne aveva uno sulla caviglia destra, e uno sul polso sinistro.
Arrivati alla terrazza est – si se vi state domandando se davvero si sarebbero girate tutte le panoramiche di Los Angeles, era così – e trovò Niall. Scese dalla macchina e lo vide sorridere divertito. «vi ha rovinato la serata?» chiese, chiudendo la portiera e camminando verso di lui. «assolutamente no! Ci stiamo divertendo come matti!» lo guardò di sbieco fermandosi di fronte a lui. Lo vide scrutarla. «ma tu cosa pensi di tutto questo?» alzò le spalle, divertita. «la curiosità mi sta uccidendo, ma posso farcela!» Niall scosse la testa, divertito. «come ti trovi a stare con Zayn, a viverci insieme, a vederlo ogni sacrosanto giorno e ricevere tutte queste attenzioni?» ci pensò mentre prendeva il pacchetto e la lettera che le porgeva Niall. «per le attenzioni.. beh è davvero strano! Per il resto tutto ok! Non mi sento fuori luogo.» ammise, e lo vide sorridere felice. «a me è questo che mi interessa!» gli diede un abbraccio e lo guardò negli occhi. «un aiutino?» chiese, con gli occhioni da cerbiatta. «non ci provare sa! Sparisci che ti devi anche muovere. Manca ancora Zayn e non solo!» Lo guardò con gli occhi assottigliati, cercando di capire. Vero, mancava solo Zayn.. ma quel “e non solo”? Significava che non era finita la cosa dopo Zayn? Ma che diavolo aveva in mente quel ragazzo?
Sbuffando tornò verso la macchina sentendo dietro di lei la risata di Niall. Rientrò in auto, e aprì subito la lettera leggendo in quale panoramica andare, e ovviamente lesse un nome di un ristorante. Mentre la macchina ripartiva verso il ristorante, lei aprì l’ultimo pacchetto dove all’interno vi era un altro braccialetto. Fatto con dei fili, e l’intreccio dei fili formava la parola “Zayra”. Aprì il bigliettino alla fine della scatolina, incredula. “bello vero? Ora mi starai tirando le peggio madonne per questa cosa. Ma non sono stato io a creare quel braccialetto. Ma ieri ho incontrato questa fan e mi ha detto di essere fan di noi due. E sperava proprio di incontrare uno dei due per darci questi braccialetti fatti da lei. E’ stata dolce no? Come vedi non tutte sono contrari a noi due!” sorrise con dolcezza e guardò il braccialetto che teneva nell’altra mano. “Ti sto aspettando!” lesse l’ultima frase scuotendo la testa in modo divertita. Quando arrivò di fronte al ristorante indicato da Zayn, ringraziò l’autista che si girò a guardarla con un sorriso rispondendo che non c’era nessun problema. Quando scese sentì un clacson e si guardò intorno. Poco dopo un macchinone si fermò al suo fianco e dal finestrino che stava scendendo sbucò la faccia di Zayn.
«Salve!» disse il moro, con un lato delle labbra alzato. «bello essere scarrozzati in giro, vero?» lo sentì ridacchiare per poi aprirle la portiera. Salì e la richiuse, per poi girarsi a guardare Zayn, incuriosita. Lo vide sorridere per poi piegarsi a darle un bacio a fior di labbra. «ti sei divertita?» domandò incuriosito. Annuì mentre fissava quelle labbra tutte da mordere. «sono contento!» si affacciò in mezzo ai due sedili di fronte a loro, e parlò con l’autista dicendo che potevano andare. Quando si riappoggiò allo schienale dei sedili, vide che Keyra aveva un’espressione incuriosita. «io credevo che mangiavamo!» Zayn scosse la testa. «no, abbiamo poco tempo! Ho chiesto ad un ristorante di rimanere aperto fino alla fine!» la vide scrutarlo cercando di capire che cosa stava succedendo, e si fece una risata dalla sua espressione tra il divertito e il curioso. «ti fidi di me?» scosse la testa. «grazie eh!» sorrise e si avvicinò per dargli un bacio delicato. Cominciarono a chiacchierare mentre si faceva aiutare a mettere i due braccialetti. Quello regalato da Zayn espresse due desideri come bisognava fare, uno per ogni nodo che stava facendo Zayn. «me li dici?» scosse la testa mentre Zayn metteva l’altro, con su scritto “Zayra” e vide che lui già l’aveva al polso. Scosse la testa, in modo divertito ma anche addolcita.
Mentre stavano in mezzo al traffico, chiacchierando delle ultime foto uscite di loro due dai paparazzi – non si sa come erano impiccioni i paparazzi americani – si ritrovarono a parlare di un argomento stradelicato. «si ma se ci facciamo bloccare dai paparazzi, io e te praticamente ci vediamo direttamente a Londra quando torniamo a casa!» disse Keyra, spiegando a Zayn che non potevano dare spago ai paparazzi, tanto da incazzarsi per la loro presenza. «so cosa stai pensando. Ma sono paparazzi! Loro si limitano ad aspettarti, farti due foto e ciao! Preferisco di gran lunga i paparazzi alle fan, l’ammetto!» Zayn la guardò con un lato delle labbra alzato. «tu, preferisci i paparazzi alle fan? Di che droga ti sei fatta oggi?» chiese divertito. «i paparazzi non ti saltano addosso, non attirano tutta la tua attenzione e non lasciano me a bocca asciutta!» il moro sorrise soddisfatto. «mi sembra di notare una nota di gelosia nella tua voce.» scosse la testa, divertita. «possono pure starti attaccate stile Koala con l’albero, ma io ho la ciliegina della torta!» Zayn si piegò a sfiorarle le labbra. «mi piaci quando sei gelosa, sai?» ridacchiarono e prese delicatamente il volto tra le mani, dandogli tutti baci sul volto, e lui se li godette tutti. «mi dici dove mi stai portando?» chiese mentre continuava a dargli tutti baci sul volto. «no, è una sorpresa!» sussurrò. Keyra assunse la faccia malandrina. Gli morse il labbro inferiore e lo vide roteare gli occhi all’indietro. «e adesso?» domandò passando la punta della lingua sul labbro inferiore, in modo sensuale. «no..» scese a baciargli il collo e lo sentì sospirare. «ora?» domandò divertita, mentre lui si lasciava andare sul sedile. «da quando sei così stronza da usare queste cose per farmi dire i segreti??» ridacchiò e usò un pizzico di lingua tanto da farlo irrigidire. «ti conviene dirmelo, sennò ti faccio un succhiotto che non ti si leva neanche fra cent’anni!» Zayn scosse la testa, totalmente perso in quel gioco che Keyra stava facendo. Vederla così sensuale era davvero raro. «ok! L’hai voluto tu!» scostò il colletto della camicia e gli fece il succhiotto come deciso, e mentre lavorava sentì la mano di Zayn affondare tra i suoi capelli. Si staccò poco dopo e guardò il pallino rosso acceso sul collo di Zayn. «riesco ancora a farli, mitica!» si esultò da sola mentre lui apriva gli occhi delicatamente, mordendosi il labbro e guardando le labbra di Keyra. «non te lo dirò comunque Keyra. Rinunciaci!» Rise di gusto mentre Zayn si riappoggiava con la testa al sedile, socchiudendo gli occhi. «perché hai detto “riesco a farli ancora”?» si riferiva al succhiotto e si girò a guardarlo. «perché sul collo è più difficile che sulla spalla! E di solito te li faccio sulla spalla, quelle poche volte!» gli fece notare e lo vide girare la testa verso di lei, ancora ad occhi chiusi e fargli un sorriso. Si piegò a sfiorare quelle labbra carnose e morbide, lasciandosi andare in un sospiro. «cos’era questo?» domandò curioso, aprendo un occhio. «niente!» disse tornando a guardare fuori. «cos’era?» roteò gli occhi esasperata. «si, Zayn! Ho sospirato perché nello stesso momento in cui ti baciavo ho pensato: “mio dio che labbra che ha! Mi fanno impazzire” e ora esulta, imbecille!» lo sentì ridacchiare divertito da quella rivelazione, poi si avvicinò a darle un altro bacio e lei si lasciò andare ad un altro sospiro. «altro pensiero sconcio?» annuì debolmente. «tu non sai quanti pensieri sconci faccio io quando tu mi baci!» Il moro la guardò con un lato delle labbra alzate, divertito. «davvero? Ancora ti piaccio così tanto?» lo guardò male. «siamo arrivati!» disse l’autista, fermandosi in un parcheggio. Non ebbe il tempo di guardarsi intorno, che la mano di Zayn le coprì subito gli occhi. «che palle!» sbuffò e lo sentì ridacchiare. «se mi prometti che non sbirci, io non ti metto la bandana che avevo deciso di metterti!» alzò le mani. «giuro che non sbircio! Basta che ci muoviamo perché sono curiosa!» ammise, chiudendo gli occhi sotto la mano di Zayn. «ok! Sto per levare la mano. Tu non guardare!» annuì. «ma tu non farmi cadere, mentre mi ci porti ok?» «promesso!» lo sentì togliere la mano, aprire la portiera e poco dopo sentì anche la sua di portiera venire aperta, per poi essere presa per mano. Odiava stare ad occhi chiusi, non poter vedere, ma Zayn fece come promesso. Non la fece cadere. Sentiva un gran casino intorno a loro, ma non capiva che diavolo aveva in mente quel ragazzo. Si fece portare, fidandosi di Zayn – ed era un bel passo avanti visto che odiava quelle cose – e alla fine finalmente si sentì tirata per farla fermare. «siamo arrivati!» disse al suo orecchio. «posso aprire gli occhi, Zayn?» lo sentì ridacchiare ancora. «si, adesso si!» finalmente aprì gli occhi e si poté guardare intorno. Erano circondati da un boato di gente, ragazzi e ragazze. Arricciò le labbra, pensierosa. Sembrava un concerto. No, aspetta era un concerto, visto che c’erano dei strumenti sul palco. «Hai capito?» scosse la testa, mentre si guardava intorno, cercando di capire di chi era il concerto. Ad un tratto le passò vicino una ragazza con una bandana in testa, con sopra il nome di..
Si girò a guardare Zayn, ad occhi sbarrati. «tu sei serio?» annuì, divertito. «tu sei serio davvero?» domandò, incredula al tal punto di non volerci credere. Lui annuì ancora. «tu mi hai portato al concerto di Bruno Mars chiese, con un tono di voce incredulo, ma con un groppo in gola di felicità. «già!» aprì la bocca e si guardò intorno, portandosi una mano sulle labbra, felice. Tornò a guardare Zayn che sorrideva. «tu sei il ragazzo più fico del mondo, lo sai?» si sentì presa per i fianchi e finì tra le sue braccia. «non ho capito bene l’ultima frase. Mi pare che hai associato la parola “ragazzo” a “più fico del mondo” o sbaglio?» scoppiò a ridere e gli buttò le braccia al collo, tutta contenta. Gli diede un bel bacio che non si sarebbe dimenticato neanche dopo cent’anni. «ma perché? Perché questo, i regali?» Zayn la guardò male. «sono pensieri, non regali, lo capisci?» annuì muovendo la mano, impaziente. «che giorno è oggi?» ci pensò, spostando lo sguardo sul sedile dove erano appoggiate le loro cose. «il 27 Febbraio.» disse, appena si ricordò di che giorno era. Lo vide annuire con un sorriso, per poi spostare lo sguardo sul palco. Lo seguì, ma non vide niente di che. Sbatté le ciglia, cercando di capire che cosa aveva portato tutto quello. Il 27 Febbraio che diavolo era successo? Avevano fatto sesso la prima volta? No, era gennaio quello. Si erano conosciuti ad Ottobre. Allora che diavolo era successo il 27 febbraio? 27 febbraio. Arricciò le labbra, mentre tornava indietro con la memoria, cercando di capire. Dopo venti minuti ancora non aveva trovato la risposta. «sto impazzendo, ti prego dimmelo!» sbottò ad un tratto, stanca. Zayn si girò a guardarla, con uno sguardo tranquillo, del tutto perso nei suoi pensieri. «di cosa parli?» chiese, tornando sul mondo dei vivi. «cos’è successo il 27 febbraio per tutti questi regali?» Zayn ridacchiò. «non è successo niente.» alzò un sopracciglio. «e allora perché tutti quei regali?» domandò, scrutandolo. «non posso fare regali alla mia ragazza?» si morse il labbro, per poi scuotere la testa. «perché, posso saperlo?» domandò Zayn, ridacchiando. «perché stiamo parlando di te! Sei tirchio!» i due si guardarono male, poi lei sorrise. «seriamente Zayn! Sto impazzendo! Non mi fai regali così alla cavolo! Forza, dimmelo!» disse impaziente. «facciamo 6 mesi!» lo guardò con serietà, sbattendo le ciglia. Poi le uscì un sorriso. «da quando fare 6 mesi porta regali?» domandò, divertita che lui si ricordasse quando si erano messi insieme. In realtà non si erano messi insieme. Ma semplicemente erano finiti di nuovo a letto insieme il 27 agosto. Una volta chiacchierando si erano ritrovati a parlare della loro storia. Zayn se n’era uscito che per lui non stavano insieme da quando erano a Dublino, ma la prima volta che erano finiti di nuovo a letto insieme, dopo essersi rivisti. Il 27 agosto. «non so se si fa così, ma in fondo siamo noi due, no? Sei mesi sono tanti! E’ metà anno!» ci pensò intensamente, mentre lo guardava con dolcezza. Avevano già fatto metà anno, incredibile. «ma io non ti ho fatto regali, Zayn!» il moro alzò le spalle, indifferente. «in realtà a me non mi servono regali! Ma se proprio ti senti una cattiva ragazza..» e la vide annuire, dispiaciuta. «.. diciamo che il tuo regalo per me è essere andata a Roma, e aver permesso ad entrambi la tua presenza qui. Hai permesso ad entrambi di stare insieme. Ti va bene?» lei scosse la testa e Zayn si fece una risata. Si piegò a darle un bacio. «fidati che per me è stato un bel regalo!» sorrise con dolcezza, nello stesso momento che il concerto cominciava.
Beh, Bruno Mars il suo amore impossibile era proprio lì, poco distante da lei e cantava quelle canzoni che lei si sentiva ogni sacrosanto giorno, innamorata pazza di quel cantante. Le sapeva tutte, e Zayn le cantava insieme a lei, visto che praticamente le metteva sempre dentro casa. Ad un tratto sentì le note di “Just the way you are” e Zayn le si mise dietro, abbracciandola per i fianchi. Lei aveva alzato le braccia perché amava quella canzone, la trovava una poesia perfetta da dire ad una ragazza. Per lei Bruno Mars era la dolcezza in persona e le sue canzoni le piacevano praticamente tutte. Ma quella era la sua preferita. E se ad un tratto ti senti il tuo ragazzo che comincia a cantare la canzone al tuo orecchio? Ma non urlandola, sussurrandola. Si immobilizzò, posando le mani su quelle di Zayn che le aveva intrecciate sulla sua pancia e ascoltò quella voce che le faceva venire i brividi, che cantava una delle sue canzoni preferite. Le vennero gli occhi lucidi, rimanendo a guardare il palco, ma ascoltando con tutta se stessa Zayn che continuava a cantare la canzone, sentendo il cuore finirle in gola per la felicità. Amava bruno mars, amava quella canzone, perché era una dichiarazione d’amore allo stato puro. Con una canzone del genere si poteva dire che l’uomo che la cantava amava tutto della propria ragazza. E in quel momento Zayn la stava cantando a lei, all’orecchio. E in quella sala non c’erano milioni di persone, non c’era bruno Mars. C’erano loro due; lei che sentiva il cuore battere così forte tanto da sentirlo nelle orecchie e lui, che con quella voce che si ritrovava le stava cantando una delle canzoni più belle di quel periodo. Neanche gliela fece finire di cantare, perché quando sentì “triste pensare che lei non veda quello che vedo io” praticamente si girò anche se erano abbracciati e lo baciò di lancio, allacciando le braccia al suo collo. Zayn rispose, non prima di essersi fatto un sorriso. E per tutto il resto della canzone rimasero uno abbracciato all’altro, mentre lui continuava a cantarle la canzone nell’orecchio, come se in quel posto ci fossero solo loro due, e Keyra affondata con la faccia nel suo collo, deliziata da quella cosa.
 
«non scappi sai? Rispondi alla mia domanda!» disse prendendola per mano e lei si girò a guardarlo male, sapendo che si riferiva ad una domanda in particolare. Zayn Malik non dimenticava mai. Poco prima, le aveva fatto la domanda "ti piaccio ancora così tanto?" ripetendo la stessa domanda di quando erano in macchina prima del concerto. «no, mi fai schifo a rate Zayn! Ma solo a rate!» rispose, sapendo bene che intendeva quella domanda. Il moro si ritrovò a sorridere. Per un nano secondo gli passò per l’anticamera del cervello di dirle che l’amava ma non lo disse. Chissà come avrebbe reagito a quelle due paroline. Se la conosceva, gli sputava in faccia davvero o semplicemente gli sputava in faccia veleno. Si ritrovò a ridacchiare mentre entravano nel locale, e lei si girava a guardarlo per quel ridacchiare. «ti è venuta in mente una barzelletta?» il moro abbassò lo sguardo nel suo. «no, pensavo!» la vide assumere una faccia divertita. «davvero un grande evento!» cercò qualcosa nella borsa e lui la guardò mentre si fermavano di fronte alla cassa, aspettando un qualsiasi cameriere. «cosa cerchi?» domandò, allungando il collo e cercando di capire cosa stava prendendo. «cerco una penna e un foglio. E’ un giorno da segnare questo. Zayn Malik pensa!» e come al solito lui aveva la faccia offesa, lei se la rideva allegramente. Alla fine anche lui si lasciò andare ad una risatina. «possibile che dopo due anni ancora non riesco a capirti?» lei lo guardò con un sorriso. «io penso alla tua reazione, e tu me ne fai una totalmente diversa.» ridacchiò. «riuscirò mai ad azzeccare una tua reazione?» «mistero!» ridacchiarono nel momento in cui il Maitre arrivava da loro. 

Dopo il concerto, come deciso la portò al ristorante a mangiare, e si scusò con il cameriere - senza farsi sentire da Zayn, sennò la ribeccava di quelle scuse (anche perché sicuramente l'aveva pagato non si sa quanto per tenere aperto quel ristorante), ma il cameriere scosse la testa dicendo che era un piacere.. Un piacere, rendetevi conto. Queste parole portarono a capire che aveva sganciato una cifra sproporsionata di soldi per tenere aperto quel posto a mezzanotte e passa -. Il maitre li lasciò alla cameriera, che vedendo Zayn decise di rifarsi gli occhi come meglio poteva. Non sapeva se lei sapeva chi era Zayn, ma fatto sta che si stava facendo gli occhi sul suo ragazzo. 
La cameriera si avvicinò e il Maitre la indicò, facendo capire ai ragazzi che li avrebbe serviti lei. «benvenuti. Due?» guardò male la cameriera facendo ridere Zayn che si era girato a guardarla, vedendo come lo stava guardando. «si, due!» rispose lui, perché Keyra era troppo intenta ad uccidere mentalmente la cameriera. «posso tatuarti in fronte “proprietà di Keyra Smith”?» Zayn alzò lo sguardo mentre si sedevano. «lo faresti davvero?» lei era intenta a guardare ancora male la tipa. «in questi casi si. Ti drogherei, e te lo tatuerei in fronte a lettere cubitali!» ammise, con tono assassino. «cos’è tutta questa gelosia?» la vide perdere interesse nella cameriera che aveva preso il volo vedendo quello sguardo, e si girò verso di lui. «io non sono gelosa. Io sono possessiva. Sono ben diverse le cose!» la guardò divertito. «non vedo differenza tra i due. Spiegami la tua teoria!» lo scrutò. «essere gelosi è un fatto di essere gallina! La solita ragazza che sbraita se solo guardano il suo ragazzo anche mentre semplicemente camminano. La possessività è un fatto di essere o non essere. Tu sei mio, e tale rimarrai finché non ci lasciamo. Non urlerò mai in faccia ad una ragazza. In un modo o nell’altro deve sapere che tu appartieni a me.» Appartenere. Mio! Che deliziose parole aveva sentito uscire dalle labbra di Keyra.
«In un modo tutto tuo, ma sai voler bene. Avevi ragione!» lo guardò stranita, mentre posava il cellulare sul tavolo. «certo che so voler bene, che diavolo di domande fai?» sbottò inviperita e facendolo sorridere. «ti devi sempre differenziare dalla gente, vero?» la vide annuire debolmente. «essere uguale ad altre persone non mi piace! Metti a confronto me con un’altra tua ex ragazza. Se è ex ci sarà un motivo no?» Zayn sorrise. «che intendi?» la vide giocare con la forchetta, mentre pensava alle parole giuste da dire. Pian piano si stava aprendo, e questo gli faceva davvero piacere. «vuoi dirmi che stai con me solamente per l’aspetto fisico, perché due anni fa ci siamo conosciuti e abbiamo fatto “l’amore” insieme per la prima volta?» chiese, e si lasciò andare ad un sorriso. «sarebbe malvagia come cosa?» chiese di rimando mentre lei scuoteva la mano, come per dire “così e così”. «a te non piaccio solo per quelle cose, ma anche perché ti tengo sempre testa. Perché non sono la solita civetta che si lascia imbambolare dai tuoi occhioni, anche se sai che in fondo mi imbambolo eccome. Semplicemente non lo do a vedere. Sei tu che hai detto che sono forte no? E questo che ti piace di me, che non sono come le altre!» il sorriso si ampliò ancora di più. «Sai che in fondo mi piaci, ma lo dimostro in modo diverso da tutte le altre. Non è così?» annuì debolmente. «e si, ci possono essere i momenti dolci, ma in fondo ci stai da dio al fatto che ho sempre la battutina pronta!» si lasciò andare ad una risata. «si, è vero!» la vide sorridere divertita. «però ti sei dimenticata una cosa.» la vide inclinare la testa, curiosa. «prima di tutto mi piace pensare che io sono riuscito ad averti, mentre molti ragazzi no. Tu non sai quanto sono fiero di questo!» la vide sorridere a labbra strette. «esibizionista.» Si lasciarono andare ad una risata mentre la cameriera tornava da loro per prendere gli ordini. 

 «tu sei pazzo!» esclamò indietreggiando lentamente. «grazie, lo prendo come un complimento! Ma che c’è di male, scusa?» chiese, mentre si sfilava la camicia e la buttava tra la sabbia. Erano in spiaggia, dopo una cena con i contri affari, e a Zayn era venuta la geniale idea di andare a farsi il bagno di mezzanotte anche se erano praticamente le tre di notte, quando era venuto a sapere che lei non aveva mai fatto il bagno di mezzanotte. «non mi farò il bagno! E’ febbraio, Zayn!» sbottò, contrariata. «si, siamo a febbraio ma stiamo a Los Angeles, mica a Londra! Forza, togliti i vestiti sennò lo faccio da me!» lo guardò in modo divertito, assumendo la solita faccia da stizzita, tanto da mettersi anche una mano sul fianco. Il moro sospirando si avvicinò con un sospirò e Keyra prese a correre per la spiaggia deserta, per non farsi spogliare. Naturalmente riuscì a prenderla, e si bloccò di fronte a lei, che ridacchiava divertita. Con una gamba fece lo sgambetto a Keyra, per farle perdere l’equilibrio ma tenendola saldamente con le mani. La fece stendere e si stese su di lei. «che vuoi, coglione?» domandò stizzita, guardandolo male. «niente! Assolutamente niente!» le sussurrò sul collo, facendola rabbrividire. Socchiuse gli occhi e la mano si alzò da sola, andando ad affondare nei capelli di Zayn, che le morse il collo. Dieci minuti dopo, era rimasta in intimo e Zayn la stava portando verso il mare. Si riprese dal momento catalessi che le veniva quando c’era una certa intimità con Zayn e lo guardò male. «hai barato!» sbottò, puntandogli un dito sul petto marmoreo facendolo ridacchiare. «potrebbe essere!» quando la mise giù nell’acqua, lei si irrigidì tutta ma in effetti l’acqua era tiepida. Rimase a guardarsi intorno, deliziata da quella cosa. «è tiepida!» sussurrò, stranita. Zayn la schizzò e lei lo guardò male, ricambiando. «tu che non ti fidi mai di me, screanzata!» rise di gusto, mentre cominciava una lotta greco romana tra loro due che si schizzavano senza tante cerimonie. Ad un tratto Keyra stava spingendo sulle spalle di Zayn, provando a farlo cadere dopo aver messo una gamba dietro quelle di lui, ma era come cercare di spostare una roccia. Lui la guardava dall’alto, con quello sguardo divertito che la faceva incazzare tanto. «tu sai che cercare di farmi cadere a me è una cosa impossibile vero?» sbuffando rinunciò, ma lui in un nano secondo la buttò in acqua. E lei decise di fare una finta, cominciando a respirare male, come se avesse bevuto l’acqua di mare – che come Zayn sapeva, le provocava la mancanza di respiro -. Il moro sbiancò leggermente e gli si disegnò subito un’espressione impanicata sul viso. Finì di recitare di botto, e lui la guardò male mentre Keyra si faceva una risata. «così impari stronzo!» sbottò, mentre lui la schizzava incazzato. «mi hai fatto prendere un colpo cogliona!» disse, con tono duro. Lo vide dare un pugno in acqua, e prese a camminare verso la riva. Rimase a guardarlo incredula, per poi andargli dietro e bloccarlo. «scusami!» disse, capendo che forse aveva esagerato. Lui si girò con quello sguardo incazzato che la faceva impazzire, per poi sorridere. «cosi impari stronza!» la prese in giro, facendosi una risata mentre lei lo schizzava inviperita. Alla fine gli saltò addosso, allacciando le gambe al suo bacino. «buon metà anno, demente!» e prima di poterlo far parlare, lo baciò con trasporto, sentendolo ricambiare con molto piacere. Beh. Non sto a dirvi quello che successe dopo. Credo che la vostra fantasia sia abbastanza allenata per saperlo.
 
Un tuono solcò l’aria silenziosa, svegliando Keyra dal suo sonno appena preso. Sbuffando si rigirò nel letto e sentì Zayn stringerla al petto, dolcemente. Riprese sonno quasi subito, accoccolata nel petto di Zayn, ma si svegliò di nuovo – era risaputo che Keyra aveva il sonno leggerissimo – quando sentì una porta sbattere. Sbatté le ciglia, mugugnando qualcosa di incomprensibile. Uscì dalla presa di Zayn e sbadigliando si diresse verso la porta della loro stanza. Avevano preso una suite, con tre camere, quindi vivevano tipo prima del loro trasferimento. Aperta la porta si diresse verso il saloncino e accese la luce, trovando Niall seduto sul divano, tutto rannicchiato in se stesso per la paura. Quando c’erano i temporali, le metteva una dolcezza assurda quel ragazzo, perché sembrava un pulcino indifeso. E se su altri una paura del genere sarebbe stata valvola di prese per il culo, per lui non era così. Sapeva della sua paura, e non riusciva a prenderlo in giro. Anzi, si comportava con Niall come una mamma, quando c’erano i temporali. E lui ci si faceva trattare, sentendosi al sicuro al fianco di una ragazza. Si avvicinò al divano, e si fece vedere da Niall che la guardò con sguardo da cucciolo. Lo prese per mano e grattandosi la testa lo fece alzare e lo portò verso la loro stanza. «Kè.. non mi pare il caso..» sbadigliando lo guardò male. «sta zitto!» borbottò e Niall fece come richiesto, mentre la mora entrava in camera, dopo aver spento la luce e si mise al fianco di Zayn, per poi indicare al biondino il lato vuoto del letto matrimoniale. «ma sei sicura?» annuì a quel sussurro, e lo guardò stendersi al suo fianco. Lo coprì bene, assicurandosi che la coperta lo copriva fino al collo per poi sorridergli con dolcezza. «tranquillo!» disse, mentre richiudeva gli occhioni castani, stanca morta. Prese a giocare con i suoi capelli biondi, per infondergli calma. Quando lo sentì irrigidirsi per l’ennesimo tuono, se lo strinse al fianco. «che cazzo ci fa Niall qui?» domandò Zayn, svegliandosi con il casino dovuto al tuono. «sta zitto e torna a dormire!» sussurrò lei, volendo solo riuscire a far tranquillizzare Niall e farlo addormentare, per poi dormire. Il giorno dopo li aspettava una giornata dura a tutti e sei, e loro tre stavano svegli alle cinque di mattina. Sbadigliò e Niall si irrigidì ancora per un altro tuono. «mi dispiace ragazzi!» Keyra lo azzittì subito, facendo il suono del silenzio con la lingua, e continuando a giocare con i suoi capelli. «tu non ascoltare quel coglione! Tu pensa che siamo io e te!» sussurrò sentendo Zayn ridacchiare e posare un braccio sulla sua pancia, delicatamente. «se penso che siamo io e te, poi facciamo sesso!» Zayn diede uno schiaffo a Niall, giocosamente. «ti stacco le corde vocali, Niall!» sbottò geloso marcio, facendo ridere gli altri due. «smettetela imbecilli! E tu torna a dormire.» obbiettò in direzione di Zayn. «con voi che chiacchierate mi è difficile!» «allora quella è la porta!» sussurrò di rimando Keyra, mentre Niall ridacchiava. «manco morto!».
Con un tono di voce da mamma cominciò a contare le pecorelle ad alta voce. «una pecorella salta la staccionata!» cominciò, con un tono cantilena e molto lento, continuando a giocare con i capelli di Niall, per tranquillizzarlo. «due pecorelle saltano la staccionata!» sussurrò poco dopo, sentendo Niall affondare la mano nei suoi capelli, al fianco di quella di Zayn che stava già giocando con i suoi capelli, e prese ad intrecciare una ciocca di capelli sul dito. «si, così però sarò io la prima ad addormentarmi!» disse divertita, facendoli ridere sommessamente. «tre pecorelle saltano la staccionata!» quando arrivò a venti, Niall smise di giocare con i suoi capelli, segno che si era addormentato. Sospirando strinse la mano del suo migliore amico, e sentì Zayn muoversi al suo fianco. «lo tratti come un bambino!» le fece notare, con tono monotono. «solo in questi casi. Non mi sento di lasciarlo da solo a tremare come una foglia, Zayn!» sussurrò di rimando. «si, ma così non smetterà mai di avere paura dei temporali!» continuò a giocare con i suoi capelli. Non stavano litigando, stavano parlando. Alle cinque di mattina, si! «io non ho mai smesso di avere paura dei ragni anche avendone avuto uno in mano, Zayn!» spiegò, girandosi verso di lui. «hai preso un ragno in mano?» domandò schifato, e lo sentì tremare leggermente. «si, volevo sconfiggere la mia paura, ma.. beh! L’ha aumentata.» non parlò per qualche minuto, poi lo sentì tremare ancora. «la mia ragazza è folgorata!» sussurrò facendola ridacchiare. «vero, verissimo!» rispose, socchiudendo gli occhi. «che ne dici di dormire?» mugugnò qualcosa, già persa nei suoi sogni. «bello parlare con te, amore! Buonanotte!» la sfotté mentre cercava le sue labbra e le sfiorava. Lei già era crollata a dormire, nascosta nel suo petto e Niall poco dopo si nascose nella schiena di Keyra. Un bel quadretto familiare.  

LEGGETE PER FAVORE: ANNUNCIO SOTTO!!
Eccoci qua! Con un nuovo capitolo Keyra Zayn! Si, altro capitolo stramielato ma io sto in fase questione - voi - sapete - cosa, e ho gli ormoni che praticamente ballano il can can. Quindi avevo bisogno di un capitolo smielato. ma state tranquille, non sarà sempre così. u.u *bastarda mode on*
Perché ho aggiornato così tardi? Perché non c'ho avuto tempo! u.u anche io ho una vita reale fuori da questo pc, anche se molto spesso mi dispiace non vivere nel mio mondo autistico dove creo nuovi capitoli o nuove storie. (si, ho già creato la nuova storia Keyra /Zayn.. Volete un'altra storia Keyra Zayn? Sennò cambio la pg, eh! Ditemi voi! ùù) 
Inoltre vorrei dirvi che io domani (anche perché adesso è 01.02 di domenica 19/02/2012) quindi Lunedì 20, Martedì 21 e mercoledì 22 (forse anche giovedì 23) non sarò a casa, non starò nel Lazio, non starò praticamente neanche al computer. Mi è nato un nipotino, di nome Cesare, ed è il figlio di mia cugina di 1° grado. E noi ci facciamo la scampagnata per andare a trovare il nuovo membro della famiglia! Quindi non ci sarò sul pc, non aggiornerò, non scriverò, non vivrò! Al massimo starò su twitter ma dal cellulare! (_marrymezayn su twitter) Calcolate poi che appena tornerò non avrò il capitolo pronto, anche perché per stasera sono stanchissima, domani sto tutto il giorno in giro.. quindi aggiornerò entrambe le storie per venerdì o sabato! u.u 
Per altro, ancora grazie per i mille complimenti che mi fate e come ho scritto oggi su twitter, mi sono accorta che 27 persone mi hanno messo "tra gli autori preferiti". Cioè siete tantissime, e io non so che dire! ♥ Solo vi amo! E ringrazio chi segue la storia e non la commenta, chi la commenta e chi mi fa la recensione su twitter. Grazie, davvero. VI AMO!
Inoltre: Vi voglio far vedere una cosa. Queste sono le persone che hanno messo la storia tra i preferiti, seguite e da ricordare.


commenti: 271 preferiti: 94 ricordata: 14 seguita: 68

Siete tipo tantissime. 94 preferiti?? O.O Cioè.. siete le migliori!! ♥ 
   
 
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