Anime & Manga > Ranma
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Autore: legy925    19/02/2012    1 recensioni
Che cosa accadrebbe se Ranma e il suo alter-ego femminile si separassero in due corpi diversi? E cosa accadrebbe se proprio allora tornasse Ryoga? leggete e lo scoprirete...
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Ryoga Hibiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo l’addestramento di Kodachi, Ryoga è pronto a dichiararsi a Ranko…ma qualcosa non va per il verso giusto….
 

CAPITOLO 9 – La dichiarazione d’amore

 
“devo essere sicuro di me, ma dolce. Deciso, ma non insistente….”
Ryoga passeggiava avanti e indietro davanti alla porta della camera d’albergo di Ranko, ripassando le istruzioni che gli aveva dato Kodachi la Rosa Nera.
Nell’illusione che, se Ranko si fosse messa con Ryoga, suo fratello avrebbe conquistato Akane, lasciando Ranma libero, la ragazza aveva insegnato a Ryoga tutto quello che c’era da sapere per conquistare una ragazza.
Ora doveva solo chiamare Ranko e farle la sua dichiarazione d’amore.
Si avvicinò alla porta e sollevò la mano per bussare, quando sentì la voce di Ranma provenire da dentro la stanza.
«ehm…ecco…ti devo dire una cosa molto importante» disse il ragazzo da dentro la stanza, mentre una voce femminile, chiaramente di Ranko, rispondeva:
«dimmi pure, caro Ranma. Ti ascolto»
Caro Ranma?
Ryoga abbassò il braccio, ancora sollevato e pronto a bussare, e rimase in ascolto, incredulo.
Come poteva Ranko chiamare “caro Ranma” il rivale di Ryoga?
Intanto all’interno della stanza Ranma continuava:
«ecco…vedi…è da molto tempo che volevo dirtelo che…ecco…che sei perfetta per me e che dal primo momento che ti ho vista ho pensato che…che….io….ti amo»
«oh, Ranma! È da tanto tempo che anche io volevo dirti che ti amo» rispose Ranko, con voce emozionata.
Ryoga rimase pietrificato.
Com’era possibile?
Come poteva Ranko essere innamorata di Ranma?
Una lacrima gli solcò la guancia, mentre mille immagini della ragazza gli comparivano davanti agli occhi: quando l’aveva accompagnata a fare shopping, quando lei lo aveva invitato al mare, quando le aveva messo la crema sulla schiena….
Fece un passo indietro, mentre dei passi si avvicinavano alla porta.
«grazie Ranko…Ryoga?» disse Ranma, aprendo la porta e trovandosi davanti l’altro.
Ryoga scorse la ragazza con i capelli rossi all’interno della stanza, che fissava perplessa i due ragazzi fermi davanti alla sua porta.
«Ryoga? Cosa ci fai qui?» chiese Ranko, ma Ryoga, vergognandosi di ciò che aveva sentito e delle lacrime che gli offuscavano gli occhi, si voltò di scatto e iniziò a correre alla cieca, dirigendosi chi sa dove.
«RYOGA!» gli urlò dietro Ranko, facendo per corrergli dietro, ma Ranma la bloccò.
«lascia stare. Forse ho capito cosa è successo. Lascia andare me» e si mise a correre all’inseguimento di Ryoga.
Intanto il ragazzo si stava arrampicando su di un pendio roccioso, circondato dagli alberi.
Non sapeva dov’era, ma questo non era insolito per lui, in oltre aveva altri pensieri per la testa.
Sentire Ranko che dichiarava il suo amore a Ranma era stato un duro colpo per lui e  non riusciva a dimenticare il volto della ragazza quando lo aveva visto fuori dalla stanza.
“prima Akane, ora Ranko. Perché tutte le ragazze di cui mi innamoro si innamorano di Ranma? Cos’ha lui più di me?”
Con questi pensieri per la testa continuò a correre a perdifiato, fino a che non sentì un tuono squarciare il silenzio della notte.
Si fermò, guardandosi intorno, accorgendosi di essere in una foresta.
Aveva corso alla cieca, e ora era in una foresta sconosciuta e, tanto per complicare la situazione, stava per mettersi a piovere.
Se si fosse trasformato in P-chan in quel momento sarebbe stato un disastro.
Doveva assolutamente trovare u riparo, prima di trasformarsi in un maialino.
Iniziò a correre alla cieca, alla ricerca di una grotta, ma il paesaggio gli sembrava tutto uguale.
D’un tratto si fermò, notando delle orme davanti a se, ma gli ci vollero pochi secondi per riconoscerle come sue.
Stava girando in tondo!
Plic.
Una goccia di pioggia lo colpì, sul naso.
Ryoga si irrigidì, poi ricominciò a correre, disperato, mentre decine, centinaia, migliaia di gocce gli cadevano addosso, facendo diventare il mondo sempre più grande, sempre più grande…
Le sue piccole zampette da porcellino incespicarono in una radice e, dopo essere scivolato su un sasso bagnato, P-chan si ritrovò a precipitare giù da un dirupo.
Poi tutto si fece buio.
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Ryoga, sconvolto, è scappato nella foresta, trasformandosi in P-Chan! Che qualcuno vada a salvarlo! Al prossimo capitolo, “Rivelazioni”!
 



  
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