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Autore: ninilke    19/02/2012    2 recensioni
I Malfoy sono legati da un contratto segreto a una potente e malvagia famiglia di maghi oscuri, che li vuole in rovina: un aiuto inatteso arriverà dai Potter, soprattutto dalla giovane Lily Luna. Scorpius Malfoy troverà in lei una persona fidata e capirà di poter provare sentimenti profondi, arrivando anche a conoscere l'amore.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 3 - Molto peggio chi mi ignora

All’ora di pranzo, la Sala Grande si riempì di studenti affamati: al tavolo dei Grifondoro, Lily fu accolta dalle domande delle sue amiche:

-Finalmente! Dov’eri finita?- le domandò Isabel curiosa -Ho dovuto dire al professore che eri malata!

A Lily venne in mente di rispondere “Sono rimasta in corridoio a fare la lotta con Malfoy, ma poi tutto si è concluso con un tenero abbraccio”, ma forse non le avrebbero creduto. Sarebbe successa la stessa cosa se avesse detto che si era attardata a parlare con suo padre: cosa mai avevano da dirsi per un’ora? Decise che tanto valeva rispondere:

 - Sono rimasta in corridoio a fare la lotta con Malfoy, ma poi tutto si è concluso con un tenero abbraccio

-Sì, io sono un Ippogrifo e lei la regina di Danimarca! Avrò mai una risposta seria da te?- la punzecchiò Isabel, ignorando che quella fosse una risposta seria. Lily sorrise tra sé, poi aggiunse:

-Ho perso un po’ di tempo con mio padre, mi sono accorta che era tardi e sono andata in camera a sistemare la borsa del Quidditch per gli allenamenti- Non era del tutto falso, era ciò che aveva fatto davvero dopo essersi congedata da Scorpius. In effetti non si erano congedati, lui se ne era solo andato dopo che lei aveva sciolto il suo abbraccio: “Oh troll, cosa cavolo mi è venuto in mente?!” si domandò nella testa.

-E poi dai, un tenero abbraccio da Malfoy? Quello lì altro che teneri abbracci- aggiunse maliziosa Isabel. Le Mar-Mar le guardarono e sogghignarono: era la loro faccia da “abbiamo un gossip”.

-Pare che si sia… diciamo, intrattenuto, anche con una Grifondoro, quella che siede nell’ultimo posto là a sinistra- iniziò Marine -Evidentemente non sta neanche a guardare i colori delle Case, prende solo quello che gli interessa- concluse Margareth.

-Ma a voi non sembrava che avesse una ragazza?- domandò Isabel infilzando il pollo nel suo piatto con la forchetta- Tipo, un paio di anni fa? Una che poi è sparita?

Anche a Lily sembrava di ricordare fumosamente una cosa del genere: non che le fosse mai interessato, però  adesso che glielo faceva pensare… Era alta, mora, bel fisico… Poteva essere che avesse anche un’ espressione odiosa, non ricordava bene, ma era una Serpeverde, quindi sarebbe stato normale: anche perché poi le sembrava che avesse pure un fratello nella stessa Casa, forse era…Josh. Lily trasalì, guardò in direzione di Scorpius e disse sottovoce:

-Madelaine… Madelaine Hamilton

-Esatto!- esclamò Isabel- Era lei la sua ragazza!

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-Avanti! Entrate pure!

A quelle parole, Harry e Draco fecero capolino da dietro la porta della Presidenza.

-Ma non avevamo ancora bussato!- osservò Harry.

-Vi sentivo bisticciare nel corridoio- rispose la McGranitt alzando un sopracciglio -Certi vizi non si perdono- concluse in un sorriso dolce. -Spererei che foste qui per dirmi che avete trovato una soluzione al nostro problema, ma riconosco che sono passate così poche ore che…

-Ce l’abbiamo!- la fermò Harry trionfante. Teneva in mano un foglio piegato, che poi aprì sulla scrivania -Le spiego il nostro progetto?

-Davvero siete già pronti?! Oh Potter, non sa quanto questo mi sollevi- rispose lei con un sospiro -Sono così in apprensione in questi giorni! Non vorrei mai che accadesse qualcosa ai miei studenti, non potrei mai permettere che si pensasse che non sia in grado di fare il mio mestiere di…

-Professoressa…- la bloccò dolcemente Harry- Si calmi, ora è tutto sotto controllo. Immaginavo che potesse farsi prendere un po’ dall’agitazione, per cui ho reso tutto molto più… razionale, diciamo. Osservi questo foglio- disse indicando quello che aveva poggiato sulla scrivania poco prima.

-Ci sono dei cerchietti in un quadrato- notò la Preside -Mi state prendendo in giro?

-Assolutamente no, professoressa- intervenne Draco -Spiego io il progetto!- bisbigliò a Harry, lasciando intendere che fosse proprio quello a farli bisticciare poco prima in corridoio. -Immagini di avere delle palline bianche in un quadrato e di doverle colorare tutte di rosso. Sapendo che manualmente ne può colorare solo una o due alla volta e che se passa troppo tempo queste aumenteranno di numero, come potrà ottimizzare i tempi?

La donna sembrò pensarci, come davanti a un indovinello, ma poi si arrese. Poi ebbe un guizzo:

-Spargo il colore dall’alto?

-Esatto!- le rispose Draco -Ora, immagini che il quadrato sia la scuola,le palline i Mucilli e il colore rosso la sostanza che li stermina. Spargendo dall’alto una sorta di insetticida si potrebbero eliminare tutti i Mucilli presenti.

La professoressa sembrò rinvigorirsi, ma poi si afflosciò:

-E gli studenti? Non posso far piovere veleno sopra i ragazzi! No, mi spiace, il progetto è bocciato…

-Aspetti, non è finita!- la rassicurò Harry. Prese una penna e disegnò delle linee verticali e orizzontali sul foglio, tra le varie palline, come a dividerlo in quadrati più piccoli. -Suddividendo la scuola in settori, potremmo bonificarne uno alla volta dopo averlo accuratamente reso inaccessibile agli studenti per il tempo della disinfestazione! Avremmo ipotizzato una ventina di…

-Sì! Sì, sì, questa è un’idea!- esclamò giuliva la Preside -Corro a comunicarlo al corpo insegnanti! Sono fiera di voi, ragazzi, fiera di voi!- urlò uscendo in tutta fretta dall’aula.

-Pensa che siamo ancora suoi studenti?- chiese sarcastico Draco.

-Saremo per sempre i suoi ragazzi- concluse Harry scuotendo la testa soddisfatto.

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Erano le sei meno dieci e Lily non stava più nella pelle: voleva andare agli allenamenti, ma non le interessava nulla di scope e boccini, lei voleva vedere Scorpius! Aveva passato le ultime ore a farsi una ramanzina severa nella testa sul fatto che non dovesse minimamente essere così, ma si era stufata di darsi ordini da sola sulla condotta da tenere anche quando pensava tra sé e sé! Il suo unico ordine, al momento, era “Devo parlare con Malfoy!”. Sì, ma come poteva fare? Non poteva avvicinarlo davanti ai suoi amici, sarebbe stato imbarazzante sia per lei che per lui. Non poteva nemmeno arrivargli alle spalle, coprirgli la bocca con un panno imbevuto di cloroformio, aspettare che perdesse i sensi, trascinarlo a peso morto in una stanza e, una volta sveglio, farlo parlare! Anche se l’idea era da tenere in conto… Non ebbe tempo di avere altre idee geniali, perché era già arrivata all’ingresso degli spogliatoi, proprio nel momento in cui, nello spogliatoio accanto, arrivavano i Serpeverde: le loro squadre dovevano allenarsi insieme due volte a settimana. “Questioni di tempo”, diceva la McGranitt, ma a Lily sembrava solo una cosa molto stupida: ogni lunedì e martedì, la sua squadra si sarebbe allenata con quella dei simpaticoni vestiti come gli alberi di Natali, verdi con le loro belle strisciate di argento, anche se pure le divise Grifondoro tendevano al natalizio, con quel bel rosso e oro! Probabilmente la Preside aveva fatto apposta ad abbinare le loro Case, anziché far allenare i Grifondoro con i Tassorosso o i Corvonero: c’era del sadico in quella donna, Lily lo aveva sempre pensato… E poi si lamentava se l’infermeria era piena di “reduci dagli allenamenti”: provasse lei a giocare contro un rinoceronte vestito come un albero di Natale! O contro Derek, che già aveva la carnagione scura, ma col buio faceva anche più paura! Poi vide lui, l’oggetto dei suoi pensieri delle ultime ore: sembrava proprio che volesse evitarla, dato che teneva gli occhi fissi sulla parete degli spogliatoi. Accanto a lui stava, ovviamente, Josh:

-Eccola, la Cercatrice dell’asilo! Pronta a cadere dalla scopa?- la stuzzicò il Serpeverde. Lily lo guardò distrattamente, poi tornò ad osservare Scorpius, che tornò ad osservare il muro: dannazione, non c’era niente su quel muro, poteva guardare lei! Lei odiava essere ignorata, soprattutto in quel modo così cristallino, soprattutto da uno a cui non aveva fatto niente! Tranne quella cosuccia del corridoio…

-Tu alimenti il mio ego- disse Lily meccanicamente, rivolgendosi a Josh, ma senza degnarlo di uno sguardo -Mi riempi di attenzioni, facendo così, ed è una cosa che ingigantisce la mia autostima. Mi mette molto più in difficoltà chi mi ignora- concluse, scandendo bene l’ultima parola ed entrando poi nello spogliatoio per raggiungere Albus.

I Serpeverde si guardarono senza capire e andarono a cambiarsi: in realtà uno di loro aveva capito, aveva capito benissimo, ma fece finta che non fosse così. L’allenamento iniziò: Scorpius era concentrato a seguire lo zigzag del boccino per il campo, anche se alle sei passate non era per niente facile. A metà allenamento iniziò la solita partitella di riscaldamento contro i Grifondoro e solo in quel momento Malfoy realizzò che la Cercatrice dell’altra squadra era quella matta che lo aveva assalito in corridoio quella mattina: al fischio d’inizio, le scope si levarono in volo e lui si dedicò alla sola ricerca del boccino. Peccato che Lily si stesse dedicando alla stessa cosa, quindi spesso le loro traiettorie si incrociarono, ma non si potè dire altrettanto per gli sguardi, in quanto Scorpius evitò che ciò accadesse. Alle sette la partitella finì, con un vantaggio di dieci punti per Serpeverde e un’ammonizione a Ralph Ross per gioco falloso. Mezz’ora dopo gli spogliatoi si erano ormai svuotati, ma si potevano ancora sentire delle voci:

-Hai visto che ce l’abbiamo fatta?

-Sì, ma è la prima e l’ultima volta. Non accadrà una seconda!

Draco Malfoy e Harry Potter stavano uscendo dallo spogliatoio Grifondoro, da dove avevano seguito di nascosto l’intero allenamento: stavano già bisticciando su chi avesse il figlio più bravo, quando sentirono dei passi. Si voltarono e videro la professoressa McGranitt e Hagrid che si avvicinavano al campo, quindi cercarono di nascondersi il meglio possibile:

-Quindi direi che questo potrebbe essere il settore Q, giusto Hagrid?

-Sì professoressa, con questo siamo a quindici. Da là farei iniziare il settore R.

Le voci si allontanarono e Draco e Harry decisero di uscire dal loro nascondiglio: si erano rannicchiati in una profonda buca nel terreno, nella quale era stato facile entrare, ma da cui sembrava essere difficile uscire, soprattutto per due che non perdevano occasione per rinfacciarsi la colpa di ogni disastro che combinavano.

-Vedi Potter! Questo succede perché io ti assecondo! Sei un impiastro!

-Vorrei ricordarti che se sei qua sotto è perché sei idiota quanto me!

-Almeno ti dai dell’idiota da solo! Una minuscola soddisfazione, ma è già qualcosa!- sbraitò Malfoy.

-Oh che lagna che sei!- sbuffò Harry -Che sarà mai? Ci Smaterializziamo fuori dalla buca e ce ne andiamo, non serve farne una tragedia!

-Siamo a Hogwarts! Non ci si può Smaterializzare all’interno dei confini del castello: ti sembra che il campo di Quidditch sia fuori dai confini?! Perché non colleghi mai il cervello!

-Oh, come sei noioso… Facciamo così, sali sulle mie spalle, io ti tiro su, tu esci e mi fai un incantesimo di Levitazione per tirarmi fuori, va bene?

-Ma non ci penso nemmeno! Piuttosto resto qui dentro, guarda!- rispose l’altro, voltando il viso.

-Oh ma quante storie! Perché no? Cos’ha la mia idea che non va?

-Hai idea di chi sia io?- rispose infervorato -Draco Malfoy non sale spalle di chicchessia- disse, abbassando la voce per recuperare il solito contegno superbo.

-E allora cosa vuoi fare? Gridare aiuto aspettando che ci tiri fuori la McGranitt- domandò stizzito Harry.

-Molto più saggiamente, telefono a mio figlio- rispose l’altro estraendo il suo cellulare da una tasca interna della giacca: se persino il Purosangue integerrimo si era convertito alla tecnologia Babbana, doveva trattarsi davvero di ottime idee! E poi tutti, ormai, avevano un cellulare e altri ninnoli babbani a casa o al lavoro, quindi mantenersi ultraconservatori non avrebbe avuto alcun senso dopo la seconda guerra magica. Trovato il numero in rubrica, fece partire la chiamata -Scorpius, sono io… Potresti venire urgentemente al campo di Quidditch? Sono… caduto in una buca e non riesco ad uscirne… Grazie.

Harry lo guardò stupito: non solo non aveva minimamente accennato al fatto che ci fosse anche lui, ma non aveva nemmeno cercato di inventarsi qualche scusa mirabolante sul motivo per cui si trovava lì. Evidentemente Draco Malfoy non era tipo da “salire sulle spalle di chicchessia”, ma da cadere nelle buche sì! In ogni caso pochi minuti dopo i due sentirono dei passi: stavano già per tirare un sospiro di sollievo, ma niente assicurava loro che si trattasse di Scorpius. Decisero di aspettare, cercando di capire di chi potesse trattarsi, ma non sentivano nulla di particolare: i passi sembrarono dirigersi allo spogliatoio Grifondoro, ipotesi confermata dal fatto che intravidero le luci accendersi. Poi altri passi arrivarono dalla direzione opposta, stavolta seguiti da una voce:

-Papà? Papà, sei qui?- domandò Scorpius, ma nessuno rispose. Si voltò per cercare tracce del padre, ma l’unica persona che vide fu Lily, che stava uscendo dallo spogliatoio di fronte a lui: avrebbe voluto evitarla, ma erano soli, come avrebbe potuto? Ma in fondo, perché avrebbe dovuto degnarla di uno sguardo? Lui era Scorpius Malfoy e lei era Lily Potter, questo era più che sufficiente per voltarsi dall’altra parte.

-So chi è- esclamò Lily con tono serio arrivando all’improvviso alle spalle di Scorpius -So chi è Madelaine.

Lui cercò di ignorarla, continuando a cercare la buca di cui parlava suo padre. Lei stava ferma, non diceva una parola, ma teneva lo sguardo fisso su di lui: la zona attorno al campo di Quidditch era poco illuminata e a quell’ora il sole era già tramontato, ma lui sentiva quello sguardo addosso come se fosse solido.

-Non so di cosa parli, Potter- abbozzò Scorpius.

-Madelaine era la tua ragazza- concluse Lily. Scorpius si voltò di scatto e si mise un dito davanti alle labbra, facendole capire di non dire altro: mosse qualche passo in direzione di quella che sembrava una profonda buca nel terreno e si sporse.

-Ah, eccoti qui… Buonasera signor Potter- disse Scorpius in modo piatto e inespressivo. Pronunciò un incantesimo di Levitazione e i due uomini uscirono dalla loro trappola:

-Papà?!- domandò dubbiosa Lily -Oh, buonasera signor Malfoy- salutò con un sorriso, tornando poi con espressione dubbiosa al padre -Che ci facevi in una buca? Non dovresti essere a casa da un pezzo?

-E tu non dovresti essere a cena, signorinella?- cercò di ribattere suo padre.

-Sì, ma avevo dimenticato una cosa nello spogliatoio e sono tornata a prenderla. Ma parlavamo di te nella buca…anzi, di voi! Come ci siete finiti?

-A te l’onore, Potter- sentenziò serafico Draco. Quando faceva così, a Harry ricordava tanto Piton che, per carità, alla fine era un buon uomo, ma che caratteraccio che aveva i primi tempi!

-Siamo caduti perché c’era poca luce- inventò Harry.

-Sono le sette e mezza, non le due del mattino!- ribattè sua figlia- E poi scusa, siete caduti insieme?

-Non le sai proprio raccontare- disse Draco scuotendo la testa -Stavamo scappando dalla McGranitt perché ci siamo intrufolati a seguire gli allenamenti dalla finestrella sopra gli spogliatoi- rispose indicando il basso sottotetto di fronte a lui, il tutto senza battere ciglio.

-Ah, io non le so raccontare?! E tu che confessi candidamente? Per estorcerti un’informazione non ci sarebbe neanche bisogno di torturarti, neanche con dei batuffoli di cotone!

Lo sproloquio di Harry fu interrotto dalla suoneria del cellulare di Lily, che rispose. Staccò un po’ il ricevitore dall’orecchio, segno che il suo interlocutore stava alzando la voce, poi sorrise:

-Sì Albus, ho una buona scusa per essere in giro- premette un tasto e, indirizzando il telefono verso Harry, disse -Ho messo il vivavoce: papà, dì “ciao” ad Albus.

-Ciao Albus-  ripetè meccanicamente lui -Tranquillo, tua sorella è qui con me…

- Ma che ci fai ancora a scuola a quest’ora?

-Questioni di lavoro… Ma sto andando a casa adesso- rispose imbarazzato Harry.

-La McGranitt ha dato un avviso su un’invasione di Mucilli… Ne sapevi niente?

-Ecco!- gioì suo padre -Era proprio quella la questione di lavoro! Prima sono stato un po’ vago perché non sapevo se la preside ve ne avesse già parlato, ma adesso che è tutto chiaro… A posto così, no? Buon appetito Al!- concluse Harry di fretta, afferrando il telefono di Lily e chiudendo la chiamata. Sguardi perplessi attorno a lui.

-Non le sai proprio raccontare- concluse Draco. I ragazzi chiesero delucidazioni riguardo all’invasione di Mucilli di cui parlava Albus e, dopo l’ennesima replica dell’esempio delle palline nel quadrato, ogni dubbio fu risolto. Appena terminate le spiegazioni, Draco voltò le spalle a Harry e guardò suo figlio -Sbaglio o la signorina Potter ha parlato di Madelaine?

-Non le ho detto niente, te lo giuro!- si giustificò Scorpius.

-Però vorresti- affermò Draco. Per un attimo sembrò una domanda, ma no, il tono era assolutamente affermativo: chiuse un attimo gli occhi, sospirò e disse -Scorpius, è una Potter: i Potter non sanno raccontare bugie, ma sono testardi come Ippogrifi quando vogliono qualcosa, compreso se quel qualcosa è un’informazione. Non oso immaginare quanto sarà pressante con te per sapere…

-Non sono pressante!- urlò Lily

-Signorina Potter, lo ha già seguito da qualche parte? Non so, in giro per i corridoi?

-No- rispose lei, secca.

-Lo ha già aggredito? Verbalmente, ma anche fisicamente?

-No- confermò lei, alzando il tono. Draco si limitò a posare lo sguardo su Scorpius.

-I Potter non sanno mentire- ghignò -e sono testardi come Ippogrifi. Non sai quanto mi costi ammetterlo, però devo dire che sono persone affidabili, sai, quelle da “animo nobile”, capisci cosa intendo? Ovviamente non conosco lei, conosco suo padre, ma temo l’abbia educata a sua immagine e somiglianza- commentò con aria un po’ schifata -Quando proprio non ho potuto fare a meno di raccontare del…problema che ha ma nostra famiglia, Potter ha saputo essere un buon confidente: se anche tu avrai bisogno di parlare della cosa e sentirai di poterti fidare di lei, non tirarti indietro.

Harry sbarrò gli occhi: Malfoy che diceva quelle cose? In sua presenza? No, era un’occasione troppo ghiotta per non fare una battutaccia all’algido Draco, doveva solo trovare uno spunto, un qualcosa da dire… Il cervello sembrava non collaborare: aveva la bocca secca e un peso allo stomaco. Per Merlino, quelli erano complimenti e venivano da Malfoy! Era abituato a sentirsi dire di tutto su quanto fosse di qui, quanto di là, ma di solito era la gente a lui cara a lodarlo o quantomeno coloro che gli si dimostravano solidali e vicini: Harry Potter si sentiva un idiota, ma in quel momento capì che un complimento dal suo nemico di gioventù lo lusingava più di altri cento dei suoi tanti ammiratori. Così tacque: aveva perso un’occasione per prendere un po’ in giro Malfoy, ma ce ne sarebbero state centinaia in seguito, ne era sicuro…

-Le posso dire tutto?- domandò in un sussurro Scorpius.

-Non esistono azioni di cui mi penta- rispose Draco con decisione -Tranne quelle che il mio collega conosce già- continuò abbassando il tono e lo sguardo -Nulla di ciò che ho fatto dopo il mio diciottesimo compleanno è per me motivo di vergogna.

-Disse l’uomo appena estratto da una buca- commentò Harry a bassa voce. Evidentemente non abbastanza bassa, perché Draco lo guardò con occhi feroci. Poi il miracolo: Draco Malfoy sembrò ridere! Non una risata sguaiata, di quelle da osteria, più che altro uno sbuffo sarcastico: l’espressione truce di un attimo prima si era come sciolta, i muscoli del viso erano incredibilmente rilassati, persino gli occhi sembravano aver cambiato colore. Harry si portò una mano sul petto -Merlino, che ansia! Stavo già dicendomi “Ahi, questa è la volta buona che le prendo!” e invece…

-Muoviti, abbiamo delle mogli che ci aspettano- si limitò a dire Draco incamminandosi -Ci vediamo tra due settimane Scorpius.

-Un attimo- lo fermò Harry, voltandosi verso sua figlia -Cosa avevi dimenticato nello spogliatoio? Qualcosa di importante?

-Oh sì- rispose convinta Lily, accompagnando le parole con un deciso cenno del capo -Importantissimo! Avevo dimenticato la spilla!- disse estraendo una grossa spilla tonda dalla tasca e avvicinandola al petto, come se volesse appuntarla al maglione. Scorpius la guardò, spalancò gli occhi e la bocca, poi indicò Lily:

-Io…io la voglio!

Draco serrò le labbra, dilatò un po’ le narici, alzò un sopracciglio e disse seccamente:

-Mi pare si chiami… deja vù…

 

SPAZIO DELL'AUTRICE

Eccomi con un nuovo capitolo: diciamo che questo è il primo momento in cui Lily e Scorpius realizzano che sta per succedere qualcosa tra di loro, parrebbe qualcosa di emotivamente importante...E soprattutto si scopre un dettaglio in più su questa Madelaine: la ex ragazza di Scorpius sta per tornare, ma che accoglienza le sarà riservata? Tutte le risposte a questo interrogativo nel prossimo capitolo!

P.S. Grazie a chi ha recensito i primi tre capitoli: è davvero un piacere sapere che qualcuno apprezza la mia storia! Grazie anche a chi l'ha solo letta: sappia chè è già qualcosa di grande per chi scrive sapere di avere regalato qualche momento piacevole ad altri!

A mercoledì,

Ninilke

  
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