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Autore: sonyx1992    19/02/2012    1 recensioni
Dal capitolo 12:"I sogni sono come i bicchieri: si rompono facilmente.
Vengono chiusi in una scatola su cui viene scritto “fragile” come ammonimento, per ricordarci di quanto sia facile perderli.
Tu prendi la scatola tra le mani, stai attenta ad ogni passo, stai attenta alla stretta sul contenitore, lo appoggi al petto, giusto sotto al mento, per poter cogliere le trappole sul cammino.
Ma stai attenta!
Anche quando mancano pochi gradini i pericoli sono lì, in agguato, nascosti dietro l'angolo, celato dentro due bambini che giocano sulle scale.
Ti incontrano, vi scontrate, cadete; e cadono i sogni.
E quella scatola con la scritta “fragile” ti dimostra la sua fragilità lasciando che i tuoi sogni si frantumino.
GAME OVER.
I tuoi sogni sono distrutti, non vedi? Sono lì, a terra, spezzati in miliardi di pezzi, ormai inutili se non per ferire e tagliare chi posa un piede sopra di loro.
Ed ora cosa fai?
Ti siedi, li osservi, pensi a come andare avanti.
È inutile piangere sul latte versato e sui sogni infranti.
Ti alzi, ti tiri su con le braccia e ricominci, raccogli la scatola, rimetti insieme i pezzi di vetro e vai avanti; cammini fino alla tua destinazione, poi ti fermi e ti siedi di nuovo, vicino ad un cumulo di neve, e con le mani rosse ed infreddolite, inizi a modellarla, a schiacciarla, a toglierla.
Cosa fai?
“Voglio costruire un pupazzo di neve”, mi rispondi.
Ed io osservo la scatola accanto a te, con dentro i tuoi sogni infranti.
Ci guardo dentro e mi accorgo che tra i cocci di vetro un bicchiere è ancora intero; si, te lo giuro, non lo vedi? È ancora lì, si è salvato!
Sorrido perché i tuoi sogni ci sono ancora, nascosti tra i pezzi di quelli infranti, ma ci sono ancora.
Quindi, ti aiuto a costruire il pupazzo di neve."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11- IL CAMMELLO CHE FUMA CONSIGLIA DI SMETTERE

 

Nicola”

 

 

Accendo la radio, la mia canna e lascio che le mie emozioni scorrano con la musica e con il fumo sospirato dalle mie labbra.

Sono triste. Sono felice. Sono confuso.

Non capisco quello che sta succedendo e quello che dovrei provare in questo momento.

Buffo! Parlo dei miei sentimenti come se fossi obbligato a provare qualcosa in ogni situazione. A volte, invece, preferirei non provare assolutamente niente e starmene in disparte, osservando distaccato ciò che accade intorno a me.

Sarebbe tutto più semplice o, forse, più complicato. Perché a non provare niente, non si rischia di smettere di vivere?

It's time for wakin' up now, it's time to take my rags. I'm leavin' my own town now, I'm leavin' with my bags”.

Ora è tempo di svegliarsi, è tempo di prendere i miei stracci. Sto per lasciare la mia città, la sto per lasciare con i miei bagagli”.

Ho bisogno di andarmene.


 

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Non amo molto i colori vivaci; per questo motivo, quando ho dovuto scegliere tra un azzurro cielo e un giallo canarino per pitturare le pareti di casa mia, ho preferito prendere le due latte di vernice e buttarle via entrambe.

Preferisco i muri bianchi.

Non mi piace abitare in una casa che dia l'aria di pesantezza, con pareti occupate da quadri, o colori sgargianti, o disegni fantasiosi.

Una parete bianca, neutra, che mi faccia scorgere, tra qualche anno, anche qualche crepa dovuta al tempo, è l'unica cosa che voglio.

Ed è proprio grazie a questo particolare che, ogni volta che entro nella mia dimora, ho l'istinto di respirare a pieni polmoni l'aria che mi circonda e di distendermi e rilassarmi dopo una dura giornata.

Il bianco rende tutto più luminoso e più sincero, oserei dire.

Non nasconde niente con il suo colore, nemmeno quelle crepe che il tempo fa comparire sui muri.

Tuttavia, questa volta, neppure la sincerità e la chiarezza di quel bianco è capace di sciogliere la mia confusione e il mio smarrimento.


 

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Questa canzone che sta trasmettendo la radio mi colpisce in pieno petto. Purtroppo, non riesco a trovare parole migliori per esprimere la sensazione che, improvvisamente, si fa largo tra la mia confusione e mi colpisce al cuore.

Bum! Come uno vero e proprio schianto.

E il risultato dell'incidente non è il dolore, ma la sensazione di essere compreso, di non essere l'unico ad avere questo insensato desiderio di andarmene.

I close the doors behind me, into the hills I go” .

Chiudo la porta dietro di me, vado per le colline”.

La canzone è Long way di 77 Bombay Street.


 

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Le pareti di casa mia sono tutte bianche con una sola ed unica eccezione; anche perché si sa: l'eccezione conferma la regola.

Nella mia camera da letto una sola parete ha avuto l'onore, il privilegio e la sfortuna di essere addobbata: il soffitto.

Costretto ad essere diverso dalle altre pareti per un mio capriccio.

Il muro delle cartoline”, l'ha chiamato Lea la prima volta che l'ha visto, lanciandosi poi sul mio letto a pancia in su, ammirando estasiata la quantità di cartoline appese al soffitto.

Viaggi compiuti da altre persone, luoghi raggiunti con aerei che non ho mai preso e con esperienze mai vissute da me; semplicemente, scorci di vite che non ho mai potuto vedere in diretta. Ho sempre chiesto agli altri di registrare per me quelle vacanze e di mandarmi poi la cassetta o il dvd da mettere nel videoregistratore per guardamele a casa, in compagnia dei miei muri bianchi e sinceri.

E loro, quelle cartoline appese al soffitto, sono l'unico biglietto di viaggio che ho usato nella mia vita. Apro il cassetto accanto al letto e tiro fuori una canna che conservo sempre per queste occasioni. Mi sdraio sul letto e buttando lo sguardo sul soffitto inizio a viaggiare, senza dimenticare prima di accendere la radio per avere il giusto sottofondo dei film.

Barcellona, Madrid, Lisbona...poi via, oltre l'oceano, a salutare la statua della libertà di New York mentre si attraversa il fiume Hudson su un battello. Poi si torna in Italia, in località turistiche come in Costa Smeralda o a Riccione. E, dopo aver preso il sole sulle spiagge mediterranee, si riparte, questa volta per l'oriente: India, Cina, Giappone..e si continua così, con nomi di città esotiche e immagini sorridenti.

Infine il mio sguardo si posa sull'ultima cartolina, quella al centro, la più insignificante e la più importante di tutte, spedita dal mio amico Sergio tempo fa.

Sergio non è il tipo da cartoline. Lui i viaggi li vive sulla propria pelle e non ci tiene molto a farli rivivere ad altre persone. Tuttavia, quella volta, ero rimasto sorpreso nello scorgere, nella cassetta delle lettere, quella bizzarra cartolina e, dietro, la sua scrittura incomprensibile: “questo dovresti proprio venire a vederlo”.

Ancora adesso ho qualche dubbio su cosa dovrei proprio vedere: il cammello che fuma nella cartolina o la Tunisia?

Solo Sergio poteva mandarmi una cartolina con un cammello che, come me in questo momento, si sta fumando una canna; ma non sono sicuro che esista davvero.

E anche se esistesse, quella cartolina risale ormai ad anni fa: quel cammello fumatore probabilmente è già morto per un tumore ai polmoni o qualcosa del genere.

Ma se, invece, Sergio voleva che vedessi la Tunisia?

Questo dovresti proprio venire a vederlo”.

Certo, qualsiasi cosa l'abbia spinto a mandarmi una cartolina e a mostrarmi la sua calligrafia incomprensibile, dev'essere sicuramente incredibile!

E, immancabilmente, la mia curiosità e la mia voglia di partire, aumentano all'infinito.


 

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Di solito mi fermo qui, alla cartolina col cammello che fuma.

Oggi, però, accade qualcosa di più.

La classica goccia che fa traboccare il vaso e lo fa cadere, spargendo i suoi pezzi dappertutto.

Alla radio il dj lancia la nuova canzone: è in inglese ma non ho difficoltà a cogliere quelle parole che aspettavo da tempo.

Una spinta, un incitamento, e forse anche la canna ha aiutato questa goccia a far cadere il vaso, perché all'improvviso la mia voglia di partire non riesco più a contenerla e prende il sopravvento.

La canzone è Long Way di 77 Bombay Street.

Ed ora, per la prima volta nella mia vita, ne sono sicuro: il momento è arrivato.

Aspettami Sergio, perché questo cammello fumatore o questa Tunisia sto proprio per venire a vederli.


 

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Devo smetterla di farmi le canne.

O, almeno, dovrei diminuire almeno un po' la dose.

Questa volta perfino il cammello di Sergio mi ha consigliato di smetterla. Proprio così!

Si è tolto la sigaretta dalle labbra, mi ha guardato e ha detto: “Questo dovresti proprio venire a vederlo ma, prima, smetti di farti le canne!”.


 

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I keep on walking, I keep on walking, I’m alking walking on...”

Continuo a camminare, continuo a camminare, sto camminando...”


 

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Buongiorno!!
Mi scuso per il ritardo ma alla fine il capitolo sono riuscita a scriverlo!
Nicola si è completamente distaccato dalla vicenda di Lea e ha preso la decisione di realizzare i suoi sogni. Per questo motivo decide di partire.
Comunque sia ci sono ancora Mattia e Federica con Lea...ma cosa succederà? Decideranno anche loro di abbandonarla per realizzare i loro sogni? E Lea li ha persi completamente con la notizia di aver perso una gamba? E Nicola tornerà??
Quante domande...xD...comunque dovrete aspettare per le risposte perchè i prossimi capitoli devo ancora scriverli!!! ;P
Un abbraccio a tutti voi!
Con affetto.

 

=Sony=

   
 
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