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Autore: StregaSibilla    19/02/2012    3 recensioni
Dal calderone della strega:
Che cosa succederebbe proiettando nel mondo dei Volturi una giovane donna e una bambina con un dono speciale? Che cosa significherebbe per il vampiro il cui cuore è stato spezzato ormai da un'eternità?
Da una ricetta ormai celebre, conosciuta in tutto il mondo, StregaSibilla ha scovato l'ingrediente più anonimo e sconosciuto, reinventando la ricetta con due ingredienti completamente nuovi e sconosciuti. Se pensate che la ricetta possa interessarvi, non resta che gustare.
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chelsea, Didyme, Marcus, Nuovo personaggio, Volturi
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Il calderone della strega

 

La cucina non è un luogo di solitudine: in cucina è bello osservare il viavai di persone che sbircia dentro ai calderoni, che annusa gli odori, che pregusta con l'acquolina in bocca i piatti che serviremo a tavola. Certe volte potremmo ricevere consigli preziosi per le nostre ricette e se avremo la pazienza di ascoltarli si potrà migliorare fino ad ottenere risultati inaspettati.

Spesso serve solo un piccolo incoraggiamento.

Dal ricettario del calderone della strega.

P.S. *** L'angolo dell'asterisco *** prosegue.

 

 

CAPITOLO CINQUE

 

 

Ritornare in quel giardino incantato fu come spingere nuovamente il tasto “play” dopo aver tenuto il film in pausa per tutto il giorno: ti metti comodo, ti sistemi sul divano, osservi le scene iniziali del film e inizi a chiederti “dove eravamo rimasti?”.

Grace cercò di mettere a fuoco gli splendidi fiori e le centinaia di piante di quel giardino, ma il Sole risplendeva forte su di ogni superficie, rendendone i contorni luminosi e indefiniti; tuttavia l'attenzione della ragazza si spostò presto verso la figura che l'aspettava oltre la fontana di pietra

Non si sarebbe permessa di svegliarsi senza prima aver finalmente parlato con lei.

Mosse il primo passo sull'erba colorata di luce, nello stesso istante la donna di voltò e le andò incontro, mostrando un ampio sorriso, dalle labbra rosse come coralli e dai denti bianchissimi e perfetti. Le sembrò strano riuscire a scorgere quel sorriso così nitidamente malgrado la distanza fra loro, ma in un certo senso fu come se se lo aspettasse. Mise a fuoco ogni dettagli del suo viso, a mano a mano che si avvicinava, vedendo comparire un volto che la sorprese sempre di più: le parve quasi blasfemo, ma non poté fare a meno di riconoscersi in qualche modo nella donna.

In realtà, la sua bellezza non aveva eguali e non poteva essere paragonata a quella di Grace, gli occhi erano verde smeraldo e non azzurri come quelli della ragazza, i capelli alla luce del Sole avevano il colore dell'oro, mentre Grace aveva i capelli molto scuri e lisci, non mossi

Eppure, nel suo naso piccolo e dalla punta tonda, lievemente rivolta all'insù, nelle sue labbra rosse e perfettamente definite, nello stesso contorno di tutto il viso, in tutto ciò, era così sbagliato notare una certa somiglianza? Una specie di specchio che la privava di ogni suo difetto, che amplificava i pregi del suo volto e ne eliminava ogni svantaggio; una bella copia in cui la figura originale si poteva riconoscere solamente con un grande sforzo

Chi sei?”, domandò Grace, prima che la donna (doveva avere due o tre anni più di lei) allungasse le braccia, facendole credere che fosse intenzionata a stringerla

Si sentì attraversare come da un vento caldo, non appena la ragazza passò oltre il suo corpo, dirigendosi dietro di lei

Voltandosi, Grace notò che non erano da sole in quel giardino, ma un'altra figura, alta e dai capelli bruni, vestita di un'uniforme cavalleresca, stava venendo incontro alle due

O meglio, alla donna dai capelli dorati

Marcus?”

Non poté confonderlo con nessun altro: i lineamenti erano indubbiamente quelli del vampiro, sebbene non indossasse abiti risalenti al 1800, bensì un'armatura che doveva appartenere, per le sue conoscenze, all'alto medioevo.

I due non parlavano, o forse era Grace a non essere in grado di sentirli, poteva solo osservarli stringersi l'uno le mani dell'altra e scambiarsi sguardi colmi d'affetto

Fu allora che si accorse che la pelle della donna era pallida tanto quella del vampiro e che i suoi occhi avevano perso il loro colore verde smeraldo, sostituiti da due iridi rosse tanto quanto le sue labbra

Malgrado fossero in controluce, riuscì a vederli avvicinare i visi e tendere le labbra, spazzando via ogni concetto di “bacio” che Grace avesse in mente

Ogni film, ogni sequenza intrisa di passione che lei avesse mai visto, che avesse giudicato ineguagliabile, venne ridotta a niente al confronto di quello che sembrava essere l'amore fra i vampiri, l'amore di due compagni che scelgono di restare insieme per l'eternità; un'eternità che, le parole di Chelsea parvero scriversi nel cielo dorato sopra il giardino, era indubbiamente più lunga di quella dei comuni mortali

E fu in quel momento che un nome le salì alle labbra, facendogliele dischiudere e uscendone fuori dolce e delicato com'era la donna che lo portava

Di . . .”

***

 

. . . dyme”

Il Sole accecante fu molto restio a lasciare il posto alla fioca luce che illuminava la stanza di Grace, la ragazza sentì gli occhi bruciarle e sussultò nel letto più volte, il suo corpo protestava per essere stato strappato a quel luogo fatato e trascinato contro la sua volontà nel freddo mondo reale

Didyme”, esclamò questa volta Grace, scandendo bene il nome nonostante si fosse appena svegliata, nessun accenno di incertezza nella sua voce, che al mattino era, come ogni altra voce, impastata dal sonno, malgrado ciò quel nome risuonò chiaro e distinto nella stanza.

La ragazza si mise a sedere, tenendosi una mano sulla fronte, sentendosi intontita e confusa, con i rimasugli del sogno che ancora si rifiutavano di abbandonarla; la sensazione dell'erba sotto i sandali non voleva lasciare il posto alle lenzuola di seta, il calore del Sole non voleva essere sostituito da quello generato dalle coperte, il suo corpo e la sua mente chiedevano solo di ripiombare in quel paradiso, ma purtroppo per lei non era possibile accontentare nessuno dei due.

Malgrado la contrarietà del suo corpo, sulle sue labbra era comparso un sorriso, nel momento in cui aveva ripensato alla donna e al volto che era finalmente riuscita a vedere.

Avrebbe potuto completare il suo disegno, se fosse riuscita a rendere giustizia a una tale bellezza com'era stata Didyme . . . si morse il labbro inferiore intaccando il suo sorriso, domandandosi se quella donna potesse essere davvero Didyme, in fondo che cosa ne sapeva lei? Non aveva mai visto la moglie di Marcus, non aveva mai visto neanche le mogli di Aro e Caius, come poteva esserne certa? Perché aveva pronunciato proprio quel nome?

Avrebbe potuto essere stata condizionata dalle storie che Chelsea le aveva raccontato sulla tragica fine della vampira che era stata sorella di Aro e moglie di Marcus; d'altra parte l'aveva vista baciarsi con Marcus, era ovvio che l'avesse chiamata in quel modo, ma allora quante probabilità c'erano che la vampira avesse avuto quell'aspetto da viva?

Lei credeva ai sogni premonitori?

Indubbiamente, era sempre stata una sognatrice, non che amasse particolarmente i miti e le leggende, salvo quando erano collegati alla storia di un palazzo o di qualsiasi altra costruzione che aveva avuto modo di studiare ed apprezzare; né si era mai interessata di occulto, leggeva l'oroscopo sporadicamente e vi trovava somiglianze con la sua vita come vi trovava evidenti discrepanze

Tuttavia, esistevano i vampiri, alcuni dotati addirittura di poteri, Chelsea le aveva rivelato che esistevano anche i licantropi

Poteva esistere qualcosa che al confronto era così semplice, come i sogni premonitori?

Mentre meditava su quella risposta, volse lo sguardo al suo vaso da fiori, domandandosi quanti altri piccoli fiorellini fossero spuntati durante la notte, ormai non si sarebbe meravigliata se i due fiori fucsia fossero divenuti alti mezzo metro e i fiori bianchi si fossero sparsi tutt'intorno

Ah!”

E, malgrado ciò, quelle piante furono ancora in grado di stupirla:

Dal vaso erano spuntate lunghe fronde di rampicanti di colore verde scuro, con foglie colorate da uno strano motivo tigrato, foglie verde chiaro su cui si delineavano righe più scure, a formare il comune manto del felino; i rampicanti e le foglie, a forma di punta di freccia, si erano sparsi sull'antico mobile in legno ed erano scesi a terra fin quasi a toccare il suolo, una parte si era già impossessata del palo della lampada a muro e presto avrebbe raggiunto il paralume.

Avrebbe dovuto anticipare i lavori di botanica al giorno stesso.

Svegliare Emily non fu un'impresa difficile, le bastò nominarle il “magico vaso dei fiori”, come la bambina l'aveva battezzato, per vederla correre giù dal letto e iniziare a saltellare di gioia alla vista delle nuove piante che si erano aggiunte al vaso

Purtroppo le dovremo togliere da qui, è un posto troppo buio e stretto per loro”

Ormai Grace non credeva più che fossero semplici piante, non sarebbero mai potute crescere in un luogo senza luce solare, malgrado la ragazza le innaffiasse regolarmente: si era ormai convinta che anche in quei fiori dovesse esserci qualcosa di soprannaturale

Perciò, era molto curiosa di scoprire come e quanto sarebbero cresciute se le avesse piantate su di un terreno adatto, il cortile interno per esempio.

 

Mi sembra un'ottima idea Grace, di più, è fantastica! Questo cortile sembra aver ripreso vita dopo secoli, sarebbe stupendo se tornasse ad essere un piccolo paradiso”

Grace aveva esposto la sua idea a Chelsea poche ore dopo, era quasi mezzogiorno e come sempre le due stavano trascorrendo un'ora insieme ad Emily nel piccolo quadrato di verde del palazzo; quando le aveva spiegato che intendeva mettersi a piantare fiori che crescevano a ritmo dieci volte superiore degli OGM, aveva immaginato che la vampira le avrebbe fatto i complimenti dicendole che era una buona idea, non certo che si sarebbe messa a saltellare per il cortile in preda a un'eccitazione che Grace credeva che i vampiri non manifestassero per nulla, eccetto per il sangue.

Hai notato che stanno spuntando boccioli perfino dalle erbacce e dalle ortiche? Le rose sulle colonne sono fiorite quasi del tutto e gli Iris stanno invadendo il cortile, non so davvero come sia possibile ma non avevo mai visto un luogo trasformarsi così velocemente, se quel vaso cresce a ritmo così veloce in capo ad una settimana questo piccolo cortile potrebbe competere con i giardini di Boboli!”

In effetti, quei giardini, una delle tante meraviglie di Firenze, visitati ogni giorno da migliaia di turisti, potevano vantare un fiore che stava sbocciando da una pianta di ortica?

In realtà c'era un luogo ancora più spettacolare, anzi, per l'esattezza ce n'erano due, uno Grace l'aveva visitato il giorno prima

L'altro, per quel che ne sapeva, esisteva solo nei suoi sogni.

Allora, hai poi chiarito il tuo problema con uno dei . . . come li chiami tu Emily?”

Signori!”

Hai poi chiarito il problema con uno dei nostri “Signori?”

Grace aprì la bocca per informarla che, sì, fortunatamente tutto era a posto, anzi, che sperava di aver trovato un altro vampiro con cui poter parlare, quando Chelsea la bloccò alzando una mano

No, aspetta, parli del diavolo, anzi, parli del vampiro: eccoli”

I Signori!”

Emily interruppe il suo gioco (correre dietro ad una povera lucertola) per andare incontro ai cinque vampiri che si stavano dirigendo verso di loro: Aro, in testa al gruppo, camminava tenendo le mani in modo che le punte delle dita si toccassero fra di loro, Renata lo seguiva quasi incollata alla sua tunica nera, Caius e Marcus camminavano più lenti, tanto quanto bastava per non essere troppo vicini ad Aro, Demetri chiudeva il gruppo.

Alla vista di Demetri, Grace si affrettò a correre dietro a Emily, prendendola in braccio prima che potesse compiere un gesto sconsiderato, come per esempio calpestare una delle tuniche dei vampiri

Mie care ospiti! Come ogni mattina è un piacere vedervi”

Il piacere è nostro”, rispose Grace, chinando il capo

Ciao Signori!”, trillò Emily, esibendosi in un inchino talmente lungo da rischiare di cadere dalle braccia di Grace

Aro, davanti a loro, sorrise, come Renata, Chelsea accanto a lei, e Demetri dietro a tutti, Caius parve rassegnarsi all'idea che, con quella bambina nei paraggi, la pace non poteva regnare nel suo amato palazzo

Volevi me Aro?”, domandò Chelsea

No, per la verità anche le due signorine dovrebbero prestare attenzione a ciò che sto per annunciare”

Ossia?”

Sul volto di Aro il sorriso si ampliò a dismisura

Fra quattro giorni si terrà un ricevimento qui a palazzo”

Chelsea apparve incredula, spalancò la bocca e fissò Aro estasiata

Sul serio? Sono circa . . . due anni che nel palazzo non si organizzano ricevimenti, temevo che ormai avessi deciso di far passare anche questo anno per organizzarne un altro”

Negli ultimi mesi, purtroppo, il nostro Clan è stato impegnato in questioni di grande rilevanza, ma non possiamo permetterci di mancare nuovamente l'annuale gran ricevimento della nostra specie, per quest'anno ho in mente qualcosa di “grandioso”, sarà un evento memorabile”

Aro espose il tutto muovendo teatralmente le mani e lanciando occhiate al cielo, come se volesse elevarsi fin sopra le nuvole per descrivere ciò che si aspettava da quell'evento; né Caius, né Marcus, neanche Demetri, sembravano particolarmente entusiasti della cosa, Grace invece non aveva idea di che cosa Aro stesse parlando, forse di un'annuale “riunione di famiglia” vampiresca

Il pezzo forte di quest'anno sarà il giovane Ishmael vero?”

Brillante e acuta come sempre mia cara”

Grace si domandò chi mai potesse essere Ishmael, forse un vampiro trasformato da poco?

Con lo sguardo, passò oltre ad Aro e Chelsea, che continuavano a discutere, e posò gli occhi sul vampiro che in quel momento stava fissando il piccolo cortile

Chissà se aveva notato una qualche differenza nel luogo

Chissà se lo stava guardando davvero

Chissà se avrebbe mantenuto la sua promessa di offrirle compagnia, o se l'apatia con la quale trascorreva le sue giornate avrebbe ripreso il sopravvento su di lui

Marcus distolse lo sguardo dal cortile e lo posò su di lei, sulle labbra della ragazza sfuggì un sorriso di saluto, ricambiato da un appena accennato movimento del capo del vampiro

E dunque voi mie care”, esclamò Aro, distogliendola da Marcus e concentrandola sull'altro anziano del clan, “voi due mie giovani ospiti, per quella serata dovrete farci l'immensa cortesia di osservare alcune particolari regole”

Regole?”, domandò Grace, “Regole?”, le fece eco Emily

Comprenderete che il nostro clan è pacifico e che i suoi membri sanno controllarsi”

Sulla prima affermazione, Grace aveva forti dubbi, ma sulla seconda doveva ammettere che Aro sembrava aver ragione

Ma temo che alcuni dei nostri invitati non saprebbero mantenere un controllo sufficiente alla vista di una bambina così giovane e indifesa, perciò ti pregherei”, smise di fissare Grace e puntò gli occhi rossi su Emily, “di rimanere nella tua camera piccola durante la festa”

Lo farò! Non mi farò prendere dai mostri!”, trillò Emily, strappando una risata acuta al vampiro

Splendido! E ora veniamo a te mia giovane amica: la maggior parte dei nostri invitati sono vampiri che camminano su questa terra da secoli, perciò ritengo che “dovrebbero” riuscire a controllarsi alla vista di un'umana . . . comune”

Alla vista di un'umana non destinata ad essere mangiata

Perché alla festa ci saranno persone che verranno mangiate

Grace ebbe un sussulto, cosa che fece sbattere le palpebre ad Aro, che la fissò perplesso

Va tutto bene cara?”

Io . . . grazie, se questo è un invito a partecipare, grazie, ma . . . preferirei restare con Emily, spero che comprenderà”

Perché un tale pensiero doveva tornare ad assillarle la mente proprio adesso? Aveva trascorso alcuni giorni in relativa tranquillità, non voleva tornare ad immaginare il palazzo dei Priori come luogo di banchetto per dei vampiri

Voleva che dentro di lei rimanessero solo le immagini della sua stanza, di quel cortile, della sala da pranzo, di quei lunghi e stretti corridoi che portavano al suo angolo di paradiso

Oh sì certo, capisco, naturale naturale, un vero peccato privare la festa di una giovane bellezza come te, ma pazienza”.

Quando Aro le salutò, invitando poi Chelsea a raggiungerlo il prima possibile, il gruppo di vampiri fece marcia indietro diretto in una delle tante sale dei sotterranei che Grace ancora non conosceva; quando i vampiri si voltarono, Marcus fu l'ultimo a distogliere gli occhi e ad incamminarsi

Tanto bastò a Grace per sperare che ciò che si erano detti il giorno prima non fossero state solo parole al vento.

Chi è Ishmael?”, fu la prima domanda che Grace pose a Chelsea

Oh lui? È un giovane vampiro del clan mediorientale, fa parte di una specie di “esperimento” che si protrae ormai da diversi decenni”

Quale?”, domandò curiosa Grace, poggiando Emily a terra, alla bambina era venuta nuovamente voglia di giocare e aveva iniziato a sgambettare per poter tornare nel cortile e proseguire l'inseguimento della sua lucertola

Beh, da quando i bambini vampiri sono stati proibiti, le donne non hanno comunque rinunciato all'idea di poter allevare figli così, quasi senza che nessuno se ne accorgesse, è cominciata una sorta di ricerca nel tentativo di raggiungere il limite minimo per la trasformazione di un vampiro”

Limite minimo?”, domandò Grace, scuotendo la testa, “Ma . . . ma che significa?”

Per poter comunque allevare altri vampiri come figli, alcune femmine hanno trasformato dei minori, ragazzi di diciassette anni, poi qualcuna ha tentato con dei sedicenni”, Chelsea prese una pausa e scosse il capo, evidentemente non condivideva l'idea di trasformare qualcuno in vampiro solo per soddisfare un istinto di maternità, “Ishmael, quando è stato trasformato, aveva quattordici anni, dieci mesi e sei giorni, quasi quindici dunque”

Oh!”

Sua “madre” asserisce che per lui è possibile controllarsi, se al ricevimento ciò verrà confermato sicuramente nel giro di qualche anno una vampira trasformerà un bambino appena quattordicenne”, la vampira lanciò uno sguardo alla piccola Emily, che correva felice tra l'erba, “ma io non sono convinta che tutto ciò sia una buona idea, presto o tardi una vampira si spingerà oltre il limite e trasformerà un bambino che non sarà in grado di controllarsi, per raggiungere il limite minimo occorre prima trovare qualcuno che lo superi e allora so come andrà a finire: verranno uccisi, lei e il bambino”

Anche Grace si voltò a guardare Emily, in preda ad una preoccupazione diversa da quella di Chelsea, ossia che anche la data della trasformazione di Emily potesse essere anticipata

Riusciva a vedere la sua bambina trasformata in un vampiro? Una creatura che uccideva esseri umani per vivere? Riusciva ad immaginare la sua pelle diventare pallida? I suoi occhi verde smeraldo cambiare colore in rosso vermiglio?

Occhi verdi . . . occhi rossi . . .

Fu sul punto di comprendere qualcosa di molto importante

Dovresti partecipare anche tu al ricevimento”, esclamò Chelsea, desiderosa di cambiare argomento

Oh no, voglio dire, Emily . . .”

La festa andrà avanti per tutta la notte, potresti metterla a letto e poi raggiungerci”

Ma io . . . no Chelsea, non me la sento . . .”

Sappi che passerò i prossimi quattro giorni a tormentarti per convincerti a partecipare”, la minacciò Chelsea, con gli occhi che brillavano, “ti divertirai un mondo”

Da morire”, commentò sarcasticamente Grace.

 

***

 

Scommetto che nessuno di voi, leggendo questa storia, stava pensando a me

Io, che ho affrontato un viaggio di migliaia di kilometri pur di salvare la mia Emily, io che ho abbandonato il caldo Sole dell'Italia e ho intrapreso un viaggio verso un luogo freddo e umido dell'America, questa cittadina così piccola e sperduta; ho promesso che sarei ricomparso di tanto in tanto, per narrarvi il mio ruolo in questa vicenda, il ruolo di Eleazar, il ruolo di Carlisle Cullen.

Sono giunto a Forks assieme al mio caro amico e ho avuto finalmente l'occasione di incontrare Carlisle dopo anni, a quei tempi la sua famiglia contava soltanto lui, sua moglie e tre figli, conoscere gli ultimi quattro arrivati è stato un piacere, soprattutto la celebre Renesmee, l'ibrida.

Suppongo che avrei gioito maggiormente di quella deliziosa compagnia, se il mio cuore non fosse stato colmo di dolore per il triste destino che stava subendo la mia Emily, mille orribili scenari si presentavano davanti a me, la mia piccola tris-nipotina circondata da un clan di vampiri assetati del suo giovane sangue, che cosa mai le sarebbe accaduto?

Ed eccomi qui, in questa pagina seggo su di una poltrona rossa e fisso questo gruppo di vampiri che mi cammina davanti: Carlisle che raccomanda di non fare mosse affrettate, Eleazar che concorda con lui, Esme che si copre il volto con le mani, triste per il destino della mia piccola, Isabella che stringe al petto sua figlia e Alice che se ne sta in un angolo aspettando una previsione. Solo Rosalie ed Emmett condividono la mia idea di agire: stanno organizzando un ricevimento e loro hanno ottenuto l'invito, perché non possiamo andarci e portare via Emily quella sera? Questo domando. Come perché non c'è tempo? Perché mi dici che saremmo in svantaggio numerico? Non lo capisci che ogni giorno Emily rischia la vita? Mi è rimasta solo lei, anzi, sono io ad essere rimasto l'unico per lei, non posso lasciarla lì

Calmati, troveremo una soluzione”, questo mi dice, mi assicura che mi aiuterà ed io lo ringrazio di nuovo, ma ciò che davvero vorrei è ripartire per l'Italia oggi stesso, non appena mi è capitato fra le mani l'invito al palazzo dei Priori.

Ciò che si sta delineando è un piano, ma un piano che non potrà essere messo in atto domani, né dopodomani, né fra quattro giorni, né fra una settimana.

Quanto, quanto dovrò aspettare per abbracciare la mia piccola? Per tenerla al sicuro?

Dentro di me si chiude un altro giorno privo di Jessica, privo di Emily, poi un altro, un altro ancora, rinuncio all'idea di portarla via al ricevimento e mi domando quando avverrà, quanto ancora dovrò attendere; i giorni senza Jessica aumenteranno sempre più, ma quelli senza Emily devono finire presto, ho giurato di proteggere la mia famiglia finché avrò vita e non smetterò, neanche se significa lottare contro la casata dei Volturi.

Fisso il pavimento senza vederlo davvero e mi domando cosa mai sta accadendo adesso alla mia Emily.

La risposta mi è negata

Ma forse, a voi, quel narratore la concederà.

 

***

 

Vedere un fiore sbocciare è un evento magico, capace di emozionare ogni volta come la prima, vedere quei petali che lentamente si dischiudono riempie il cuore di pace; o almeno era ciò che provava Grace, ogni volta che nei suoi vasi, nel suo giardino, si aggiungeva un nuovo fiore e lei aveva la fortuna di assistere alla “nascita”

Figuratevi dunque, la sua felicità nell'assistere alla fioritura di decine di boccioli tutti insieme.

Si trovava nel cortile esterno e stava approfittando del riposo pomeridiano di Emily per terminare il travaso dei suoi fiori nell'erba; tornare ad occuparsi di giardinaggio dopo settimane era stata una vera soddisfazione per lei, si era sentita subito più serena, più calma. In quei giorni Chelsea aveva mantenuto la sua parola e aveva cercato in ogni modo di convincerla a partecipare a quel ricevimento organizzato dai Volturi, ma lei si sentiva troppo spaventata all'idea di trovarsi in mezzo a decine di vampiri, sola.

Accarezzò le piccole foglie dei suoi fiori bianchi, e passò ai suoi rampicanti ricchi di boccioli, voltò lo sguardo da una parte all'altra del cortile in cerca del luogo migliore ove sistemarli, forse ai piedi di una delle colonne, in modo che la usassero poi come appoggio.

Un passatempo estremamente piacevole, occuparsi di fiori”

Quella voce la fece alzare in piedi di colpo, il suo sorriso, che già assumeva senza pensarci quando si occupava dei fiori, si ampliò

Marcus”, esclamò, felice di rivederlo, già due giorni erano trascorsi senza che avesse occasione di parlarci: l'ultima volta era stato un veloce saluto quando lei era passata per la sala da pranzo, dopo Marcus, così come Aro e Caius, era parso molto indaffarato e non avevano più avuto modo di parlare.

Il vampiro le si avvicinò e chinò il capo, nell'abituale saluto che le rivolgeva, poi si mise ad osservare con attenzione i fiori che stava piantando

Splendidi”, commentò

Sono i fiori del mio vaso, finalmente sono riuscita a trovare un posto a tutti”, spiegò lei, visibilmente contenta e soddisfatta del suo operato

Il vaso “magico” di cui mi hai parlato?”, domandò il vampiro, guardandola, “Quello dal quale sono comparse circa dieci specie di fiori diversi?”; in effetti, a cominciare da quattro giorni prima, i rampicanti avevano raggiunto la lunghezza di cinque metri, i primi due fiori avevano dato vita a decine di altri piccoli fiori fucsia ed i fiori bianchi avevano raggiunto la dimensione di rose, ad essi si erano aggiunti altri fiori di tonalità che andavano dal giallo al rosso scuro e Grace era stata costretta a svuotare nuovamente il vaso

Esatto”, esclamò lei, indicando poi i luoghi dove li aveva piantati, “adesso però mi mancano solo questi rampicanti e ho finito”

I boccioli stanno per fiorire”, osservò Marcus, sfiorandoli delicatamente con le dita bianche

Oh sì, purtroppo temo che ci vorrà ancora un giorno”

Avrei una domanda da farti”, le disse il vampiro, abbandonando i fiori e tornando a fissarla, “ma certo, dimmi pure”, gli rispose lei, non poté resistere dal cercare di indovinare l'umore di Marcus, dato che il vampiro conservava ancora il volto inespressivo di sempre, sebbene ormai, quando le parlava, i suoi occhi fossero puntati su di lei e non altrove

Non ti è parsa strana la crescita improvvisa di questi fiori, i tipi di piante così diversi nati da un unico vaso?”

Sì naturalmente”, rispose lei, “ma dato che meno di tre settimane fa ho scoperto l'esistenza dei vampiri, “continuò con un sorrisetto, “non me ne sono stupita più di tanto”

E non hai mai pensato che potresti . . .”, Marcus si interruppe, sembrava serio, evidentemente per lui la questione dei fiori non andava sottovalutata, come aveva creduto lei, così Grace lo spinse a continuare

Non ho mai pensato che cosa?”

Ciò che ti ha detto Eleazar il primo giorno, i poteri di cui tu e Emily siete in possesso, non credi”, sfiorò con le dita un fiore rosso come i suoi occhi, “che la causa di tutto questo possa essere tu?”

Grace reagì spalancando gli occhi e aprendo appena le labbra, il suo sguardo si posò su ogni fiore di quel cortile, accorgendosi che non era solo il suo vaso ad essere brulicante di flora, ma anche quel cortile

Chelsea non le aveva forse detto che quel luogo sembrava essersi ripreso dopo secoli?

Sei stata tu a dirmi che il tuo unico talento era saper curare le piante”

Te ne sei ricordato”

Non riuscì a trattenersi dal dirlo a voce alta, le era parso incredibile che Marcus potesse ricordarsi di un particolare di lei che aveva accennato solo di sfuggita, inoltre quel giorno Marcus aveva lasciato la sua stanza adirato (oppure triste, non era riuscita a comprenderlo)

Ma certo”, rispose il vampiro, come se la ritenesse una cosa ovvia, la incalzò nuovamente sull'argomento dei fiori, “ciò che credo io, Grace, è che sia tu a provocare questa . . . esplosione di vita nelle piante”

La ragazza si domandò se quello fosse un complimento, ma comprese che non era a quello che doveva dare importanza, nelle parole di Marcus era racchiuso ben altro

Tu lo credi davvero?”, gli domandò

Un modo per provarlo ci sarebbe”, le rispose il vampiro, “quale?”

Lui allungò lentamente una mano verso il suo braccio, Grace rimase per qualche secondo interdetta, ma poi lasciò che il vampiro le prendesse la mano, rabbrividendo per la sensazione di freddo che le attraversò il corpo, lui le mise fra le dita un rampicante, con le foglie tigrate che le solleticavano il palmo

Prova a far fiorire questa pianta”, le disse il vampiro, fissandola come mai aveva fatto prima

Ma tu credi davvero che . . .”

Sì”

Fiducia, ecco l'espressione nuova che scorgeva negli occhi del vampiro, ecco che cosa le stava trasmettendo, stava riponendo fiducia nelle sue capacità, c'era della speranza in lui

Conoscendo la sua storia, seppur minimamente, si domandò da quanto tempo Marcus non provasse più quell'emozione, non voleva rischiare di deluderlo; era vero che anche solo l'idea di possedere un qualche talento non l'aveva mai sfiorata, malgrado le parole di Eleazar, ma se Marcus era arrivato al punto di nutrire delle speranze su di lei, allora doveva almeno compiere un piccolo sforzo per accontentarlo.

Chiuse gli occhi e tentò di trovare il modo giusto di far sbocciare quei fiori, di trasmettere alle piante il suo desiderio di vederle fiorire, a che cosa doveva pensare per arrivare a quello?

Cercò di immaginarsi di nuovo la scena del suo vaso in cui sbocciava il primo fiore, il cortile che rifioriva a poco a poco, il meraviglioso giardino nel quale era stata pochi giorni prima

Il giardino colmo di Sole in cui passeggiava ogni notte, nei suoi sogni.

Grace”

La voce di Marcus che la chiamava le fece aprire gli occhi, incontrò quelli rossi del vampiro, che però non fissavano lei, ma il terreno sul quale erano posati i rampicanti colmi di boccioli

Grace guarda”

Mentre spostava lo sguardo da Marcus alle piante, Grace notò un bocciolo che si aprì quasi istantaneamente davanti a lei, poi il bulbo accanto ad esso si schiuse alla stessa incredibile velocità e così fece quello adiacente ai primi due, poi ne sbocciò un quarto, un quinto, un sesto

Nel giro di dieci secondi, ogni singolo fiore presente sui rampicanti era sbocciato, circondandoli di un arcobaleno di tonalità che andavano dall'azzurro chiaro al viola intenso, Grace avvertì un leggero solletico alle caviglie e, abbassando lo sguardo, vide che ai suoi piedi erano comparsi decine di fiori bianchi spuntati direttamente dall'erba ed erano andate a solleticarle la pelle nella parte lasciata scoperta dai sandali. Quei fiori non erano in alcun modo collegati a quelli che Grace aveva desiderato si schiudessero.

È incredibile”, esclamò a bocca aperta, fissando meravigliata ogni fiore che le si era schiuso davanti agli occhi, li riconobbe all'istante, non per nulla erano i suoi preferiti, “sono iris, dei bellissimi iris viola e azzurri”, si voltò estasiata verso Marcus, con un gran sorriso in volto, sentendosi pervasa dalla felicità, “È incredibile”, ripeté

No affatto”, le rispose il vampiro, scuotendo il capo, “hai desiderato tu che sbocciassero questi fiori”

Ma non avrei mai pensato di riuscirci davvero!”, esclamò lei, “Insomma . . . questo vuol dire . . . essere in grado di controllare la natura, è ciò che l'uomo tenta di fare da millenni”

Ed è ciò in cui i vampiri sono riusciti già da svariati secoli”, le rivelò Marcus, “il tuo potere, al confronto di quel giovane del clan egizio non è nulla di particolare”, Grace fu sul punto di chiedergli di chi stesse parlando, ma lui riprese immediatamente, alzando gli occhi verso le colonne ornate di fiori e rampicanti, “tuttavia la tua è una qualità sorprendente per il fatto che si sia manifestata in maniera così evidente, e aggiungerei involontaria, quando tu sei ancora umana, sono ben pochi i poteri in grado di svilupparsi così velocemente senza venire trasformati in vampiri”

Grace non poté fare a meno di sorridere a quelle parole, domandandosi allora di che cosa sarebbe stata capace se fosse divenuta una vampira

In fondo, il potere dei giovani Cullen, di cui Chelsea le aveva parlato, il potere di Marcus, il potere di Didyme, erano dei doni meravigliosi, come poteva essere considerato malvagio chi possedeva il dono di rendere felici le persone? O di salvare delle vite prevedendo il futuro?

Quello che i vampiri erano, ciò era totalmente sbagliato?

Ti perdi sempre nei tuoi pensieri”

Grace si riscosse, alzando gli occhi verso Marcus

Oh! Perdonami, io . . .”

Non scusarti”, la interruppe il vampiro, “non è necessario, piuttosto, tu accetta le mie scuse”

Scuse?”, domandò Grace, “Per che cosa?”

Ultimamente sono stato molto impegnato”, spiegò il vampiro e incominciò ad incamminarsi verso il palazzo, lei, automaticamente, lo seguì. Solo un'ultima occhiata alle sue piante, che avevano risolto i suoi problemi di botanica quando le radici si erano interrate da sole al momento della fioritura. “Il ricevimento che si terrà questa notte è un evento di grande importanza, l'unico che riguarda i vampiri di tutto il Mondo”, continuò Marcus, “parteciparvi non è obbligatorio, ma coloro che vi prendono parte sono più benvoluti dalla nostra comunità”

È un modo per entrare maggiormente nelle vostre grazie?”, domandò Grace, provocandolo, Marcus però distolse lo sguardo e si limitò a non rispondere, lei accettò e pose una domanda ben più importante, “che cosa avviene in queste occasioni?”

Conversazioni”, rispose Marcus, poi attese qualche istante, Grace immaginò che se stesse meditando su cosa potesse rivelarle e su cosa tenerla all'oscuro

Pensieroso, anche così non l'aveva mai visto

Credo che, per un'umana come te, sarebbe più facile immaginarlo come uno dei tanti ricevimenti che si soleva organizzare nel diciottesimo secolo”

Ciò a cui Grace pensò per primo, fu il libro della scrittrice Jane Austen, “Orgoglio e pregiudizio”, oltre a tutte le trasposizioni cinematografiche che aveva avuto modo di vedere, la descrizione dell'alta borghesia del 1700, i balli nelle sontuose ville di campagna, oltre ad una buona dose di intrighi politici e amorosi; avrebbe anche potuto essere così, in fondo era quello l'ambiente in cui Grace si era sentita trasportata, sin da quando aveva posato per la prima volta le scarpe sulla dura pietra dei corridoi sotterranei

Tuttavia, Grace dubitava che avrebbe mai potuto assistere alla scena in cui un signor Darcy e una signora Elizabeth pasteggiavano affondando i loro lunghi canini nel collo del cugino Mister Collins, di quello era proprio costretta a dubitare.

La tua capacità di vagare con la fantasia in qualunque situazione è ammirevole”

Perdonami”, risposte prontamente Grace, chinando il capo e concentrandosi su dove stava mettendo i piedi, “non ho resistito, dovevo cercare di immaginarmi la scena”

Se lo volessi potresti vederlo con i tuoi occhi”

Grace si bloccò nel bel mezzo del corridoio che stavano attraversando, dopo essersi lasciati alle spalle il cortile

Ti ha mandato Chelsea per caso?”

Era possibile che la vampira fosse arrivata, pur di convincerla a partecipare alla festa, a contattare Marcus pregandolo di convincerla?

Tuttavia, le bastò lo sguardo perplesso sul volto del vampiro per rendersi conto che non poteva essere così

Scusami”, esclamò e i due ripresero a camminare, “è che . . . sai Chelsea ha cercato di convincermi sin da quando Aro mi ha proposto di partecipare”

Posso immaginare che cosa ti turbi”, disse il vampiro, svoltando in un corridoio a destra, “sei pur sempre un'umana in un clan di vampiri”, lei assentì con un movimento del capo, “Chelsea si sarà offerta di starti accanto”

Di nuovo, Grace fece cenno di sì

Io stesso non lascerei che ti accadesse qualcosa di spiacevole”, si trattenne per alcuni istanti, “tuttavia credo di aver compreso che non sia questo il tuo problema, mi sbaglio?”

No infatti”, rispose Grace, per un attimo si bloccò, incuriosita dai vari dipinti che adornavano le pareti di quell'ala dei sotterranei, “credo che anche Aro non permetterebbe mai che mi accada qualcosa, è solo che . . .”. Avrebbe voluto spiegargli che, malgrado avesse incontrato Chelsea, malgrado avesse conosciuto lui, non era ancora in grado di mescolarsi tra i vampiri, di parlare con loro senza pensare che essi si nutrivano di sangue umano; era pur vero che in quel periodo aveva imparato molte cose: che i vampiri provavano le stesse emozioni degli umani, che erano capaci di “amare”, che alcuni vampiri sceglievano persino di nutrirsi di animali per non essere costretti ad uccidere. Malgrado tutto ciò, le era impossibile dimenticare il perché si trovasse lì, il perché “Emily” si trovasse lì

Non credeva di essere in grado di sopportare di trovarsi da sola in mezzo a decine, forse centinaia di vampiri

Capisco quello che vorresti dire”

A quelle parole, Grace non poté fare a meno di provare gratitudine verso Marcus, che aveva compreso ciò che provava e le aveva risparmiato l'imbarazzo di doverlo esprimere

Ma sarebbe più facile per te se lo superassi”, concluse il vampiro, fermandosi.

Grace non comprese immediatamente il motivo per cui Marcus aveva smesso di camminare, finché non notò che il corridoio terminava dopo pochi metri, la parete in fondo era adornata da drappi color porpora e da un arazzo posto al centro del muro, raffigurante un paesaggio collinare, forse un qualche luogo presente intorno a Volterra

Perché ci siamo fermati?”

Perdonami, ma adesso devo lasciarti”

Fu allora che la ragazza notò una porta affianco a Marcus, una porta di un colore molto strano, che nella luce soffusa del corridoio le parve dapprima marrone scuro, poi bordeaux, poi rosso, poi nuovamente marrone, poi rosso scuro, ogni tremolio delle torce la faceva apparire di un colore diverso; dovette spostare lo sguardo da essa a Marcus un paio di volte, prima di associare i due

Questa è la tua . . . stanza?”, domandò, visibilmente sorpresa

Non proprio, in realtà sarebbe più corretto dire che questa “ala” del palazzo è riservata a mio uso personale, un privilegio, se così possiamo chiamarlo, riservato ai “Signori”, come direbbe la tua bambina”

Oh capisco”, rispose Grace, in effetti avrebbe dovuto immaginare che ai tre anziani fossero riservate le stanze migliori di tutto il palazzo, anche se si domandava quanto davvero importasse il lusso per dei vampiri: per Aro forse, anzi sicuramente, il prestigio contava e molto, ma Grace era dell'idea che Caius e Marcus non badassero così tanto alle apparenze come il loro compagno.

Non ho mai visto la stanza di un vampiro”

Nel momento esatto in cui pronunciò quella frase, sapeva bene di stare avanzando una richiesta alquanto pericolosa, probabilmente si stava spingendo oltre il consentito, ma la curiosità si era impossessata di lei in un attimo, all'idea di poter entrare nella stanza di un vampiro, in uno “spazio privato”; la camera da letto non è forse il luogo che ognuno plasma secondo il suo carattere, nell'arco di tutta la sua vita? Non è ingombra dei propri film preferiti e dei libri che si sono sfogliati? I muri non sono adornati con i quadri che si sono scelti secondo i nostri gusti? I portafoto non ritraggono forse i momenti più significativi della nostra vita? Chi condivide la stanza con un'altra persona, un fratello, un amico, non cerca sempre di ritagliarsi un proprio spazio?

Quello era ciò che per Grace significava la propria camera . . . e alla luce di ciò non poteva che chiedersi come un vampiro potesse arredarla, un essere che aveva la possibilità di riempirla con i ricordi di secoli, di millenni, non di anni, come un umano.

Marcus rimase con la mano poggiata sulla maniglia, con lo sguardo immobile in un punto che non stava guardando davvero

Vorresti entrare?”, domandò, senza guardarla

Non volevo dire questo”, esclamò lei, ma le suonò falso, vergognosamente falso, si sentì pervadere da un forte imbarazzo e, dopo essersi morsa il labbro inferiore, capì che la cosa giusta da fare era essere semplicemente sincera, “sì, in realtà sarei molto curiosa di vedere la stanza di un vampiro”, ammise, fissando poi Marcus, tentando di decifrare cosa stesse passando dietro quegli occhi rosso vermiglio

Dovrebbe essere un'esperienza eccitante per un'umana?”, domandò, lei si strinse nelle spalle

Per me lo sarebbe”

Lo vide spalancare la porta e posizionarsi affianco ad essa, poi sollevò un braccio e allungò la mano verso di lei

Prego, entra pure”

Sul volto della ragazza comparve un ampio sorriso, non riusciva a credere di aver avuto tanta fortuna, era dell'idea che soltanto Chelsea le avrebbe permesso una cosa del genere e invece . . .

Grazie davvero”, esclamò, entrando.

La prima cosa che la colpì fu la mancanza di un letto, il centro della stanza era quasi vuoto ad eccezione per un enorme tappeto raffigurante una schiera di cavalieri intenta a combattere un enorme drago di color argento, poi il suo sguardo venne catturato dai mobili, di media e piccola grandezza, su cui erano posizionati oggetti di ogni tipo, principalmente dei portafoto e documenti incorniciati, alle pareti erano appese fotografie e non dipinti, tutte in bianco e nero; nell'insieme non poté fare a meno di notare che la stanza fosse arredata con uno stile meno antico rispetto a quello che si sarebbe aspettata, indubbiamente si trattava di un arredamento di lusso, ma caratterizzato da una ricchezza più moderna, i mobili erano in legno pregiato, ma il motivo barocco era completamente assente, la scrivania posta in un angolo era in radica di noce, materiale pregiato risalente agli anni trenta, la luce proveniva da un lampadario a gocce anni quaranta/cinquanta, di colore bianco. Il primo pensiero della ragazza fu che, escluso il tappeto, quella stanza assomigliasse alla postazione di una carica militare del secondo conflitto mondiale, o all'ufficio privato di un ministro del secondo dopoguerra.

È bellissima”

Non mi aspettavo un commento del genere”, rispose il vampiro, “non è esattamente in stile con il palazzo”

Non è certo un peccato”, obiettò Grace, posizionandosi al centro e osservando le numerose foto appese alle pareti, “questa stanza è così . . . viva, al contrario di tutte le altre”

Posso chiederti di spiegarti meglio?”, le domandò il vampiro, chiudendo la porta alle sue spalle

Tanto per cominciare, è la prima stanza in cui vedo un mobile che non abbia più di trecento anni e poi finora non avevo mai visto fotografie quaggiù”, la maggior parte raffiguravano paesaggi, riconobbe la Tour Eiffel e il Colosseo, ne prese una da un comodino, dato che essa raffigurava invece delle persone, prima di guardarla tornò a rivolgersi a Marcus, “credevo che accettaste di comparire solo in quadri e arazzi”

In effetti, Caius non ama particolarmente l'obbiettivo, Aro invece non lo disdegna”

Grace si mise ad osservare la fotografia

Oh mio Dio!”, gridò, rischiando di farsela sfuggire dalle mani, Marcus le si avvicinò per osservare su quale delle numerose foto avesse posato lo sguardo

Cos'è che ti ha turbato?”

Questo sei tu?”, esclamò Grace, indicando un uomo sul lato destro della foto, la fotografia era in bianco e nero, ma la divisa che indossava era di colore scuro, forse direttamente nera, ed apparteneva ad un'armata militare che Grace non riuscì a identificare

Oh sì”, rispose il vampiro, in tono spento, come se quella fotografia non rappresentasse niente di importante

E . . . e queste persone accanto a te sono militari?”

Un generale e tre sottufficiali, più precisamente”, le spiegò, quasi annoiato

E . . . queste due persone sedute . . . sono il re e la regina d'Inghilterra?”

Marcus rispose nello stesso tono delle prime due risposte: “sì”

Potresti . . . sarebbe troppo chiederti come è possibile?”, domandò Grace, posando la foto, improvvisamente spaventata dall'idea di guardarne altre, ma non riuscì ad evitare di posare lo sguardo su di una seconda foto: questa aveva l'aria di essere più antica e ritraeva tre uomini, seduti davanti ad un caminetto, i primi due vennero identificati da Grace come Aro e Marcus, il terzo, seduto sulla destra, le appariva incredibilmente somigliante all'imperatore Guglielmo II di Prussia

Oh mio . . .”

Immagino che, fino a questo momento, tu credessi che noi vampiri ci tenessimo il più lontano possibile dagli umani, ho ragione?”

Ti prego dimmi com'è possibile che esistano le foto che ho appena visto”, esclamò Grace, voltandosi verso di lui e porgendogli la fotografia dei tre uomini, “dimmi perché sei raffigurato insieme a due figure così importanti per la storia”

Marcus sembrò accennare un sorriso, ma lei non ne fu sicura, in questo abbassò il capo mettendosi ad osservare la foto, anche se ormai doveva conoscerne ogni particolare a memoria

Se compaio in questi scatti, lo devo ad Aro”, spiegò, “Cioè?”, lo incalzò Grace, sapeva che il vampiro tendeva a spiegarsi con lunghe pause tra una frase e l'altra, lei invece voleva conoscere la risposta al più presto; “Vivere in uno stesso luogo per millenni”, continuò allora il vampiro, “può causare noia, c'è il rischio di estraniarsi dal mondo esterno, di sentire il propri arti rattrappirsi per l'essere rimasti seduti su un trono troppo a lungo, come avvenne al clan rumeno, prima che noi li sterminassimo almeno”, fece una pausa per valutare se l'ultima frase avesse fatto sorgere nuovi interrogativi in Grace, ma tutta l'attenzione della ragazza era concentrata sulle fotografie, perciò riprese, “e così, ecco che compare l'occasione di decidere le sorti di una guerra, di cambiare le sorti del mondo con un proprio capriccio, di essere in grado, se si possiede il vampiro dal potere giusto, di mutare il corso della storia”

In che modo?”, domandò Grace, totalmente incantata dalle parole del vampiro, “Com'è possibile? Quali sono stati gli eventi storici influenzati dai vampiri? Perché proprio quelli e in che modo ci sono riusciti?”

Tu vorresti sentirti raccontare tutta la storia degli ultimi mille anni, questo non è possibile”

Grace si sentì mancare il fiato

Per quanto riguarda questa particolare foto”, disse poi Marcus, prendendo quella raffigurante lui e i due sovrani inglesi, “non è che un piccolo omaggio per la mia consulenza durante la seconda guerra mondiale”

Tu sei stato un consigliere del re d'Inghilterra nella seconda guerra mondiale?”

Che cosa mi risponderesti che ti dicessi che Aro trova interessante intromettersi in una guerra, influenzare entrambe le parti e osservare chi saprà sfruttare al meglio i nostri consigli?”

Oh Gesù”

Quando era arrivata, Grace aveva creduto di dover correggere soltanto la storia relativa al palazzo dei Priori, adesso scopriva che i vampiri avevano ricoperto ruoli chiave in chissà quanti eventi storici

Sembri sconvolta”

Per riprendersi dallo choc, Grace tentò con una battuta

Beh . . . se non altro, sono contenta che siano stati gli Alleati a sfruttare al meglio i vostri consigli nella seconda guerra mondiale”

Al contrario di Chelsea, che rideva spesso di quella sua abitudine di smorzare la tensione con una battuta, Marcus sembrava incapace di comprendere quando un'affermazione era dettata dal sarcasmo

Sì”, rispose infatti il vampiro, “in effetti reputo gli umani di razza inglese come i migliori in materia di strategie belliche”

Che sollievo”, pensò la ragazza. Abbassando gli occhi sulla foto, notò che Marcus sfoggiava una capigliatura diversa da quella attuale, il che la sorprese non poco, perché i tre anziani le avevano sempre dato l'idea di essere rimasti immutati nei secoli, che avessero conservato quell'aspetto da sempre; nella foto, Marcus aveva i capelli lievemente più corti e tirati indietro, lasciando la fronte e le orecchie scoperte, non sembravano raccolti in una coda ma piuttosto fissati con del gel per capelli o altro, il tutto per ottenere un aspetto impeccabile, come doveva essere consono per quel periodo. Concentrandosi sulla foto che ritraeva anche Aro e l'imperatore Guglielmo II, Grace notò che la capigliatura di Marcus era identica a quella della prima foto e che i capelli di Aro erano visibilmente più corti

Hai vampiri crescono i capelli?”, domandò al vampiro, “Credevo che . . . i vostri corpi fossero privi di vita e di conseguenza . . .”

Sei a conoscenza”, la interruppe Marcus, “ del fatto che ai cadaveri continuano a crescere i capelli anche dopo anni? Ne avrai sentito parlare”

La ragazza ricordò con orrore una sua visita al museo delle scienze naturali di Firenze, ai tempi del liceo, un'esperienza che si era rivelata tutt'altro piacevole per la ragazzina che era all'epoca: la guida aveva mostrato agli alunni vari animali impagliati, cosa che già aveva creato disagio in lei, dopodiché erano stati portati in una sala contenente una mummia, nella quale la guida aveva spiegato il mistero delle unghie e dei capelli che avevano continuato a crescere in quella mummia per secoli, Grace però aveva sentito ben poco di quella spiegazione, inorridita dal cadavere rinsecchito che le era comparso davanti, scoprendo così, nel modo peggiore, di essere terrorizzata dalle mummie. Dato che gli scheletri non le creavano problemi, i suoi genitori, ai quali aveva raccontato l'episodio, avevano concluso che fossero stati i lineamenti umani ancora riconoscibili nella mummia, ad averle creato disagio

Posso tollerare la tua abitudine a perderti nei tuoi pensieri, ma gradirei almeno che ti concentrassi su pensieri piacevoli”

Alzando lo sguardo verso Marcus, Grace si domandò che espressione avesse assunto mentre ripensava a quella gita al museo

Per rispondere semplicemente alla tua domanda”, continuò il vampiro, “sì, a noi vampiri continuano a crescere i capelli”

Oh”, esclamò Grace, non sapendo bene come commentare quella notizia, forse domandandogli se un vampiro era mai entrato dal parrucchiere per una spuntatina?

Fu la fotografia che ancora teneva in mano, che continuava a catturare prepotentemente la sua attenzione, a suggerirle un pensiero

Stavi bene con quell'aspetto”

Sembrava così “umano”

Così diverso dal vampiro apatico e annoiato che aveva conosciuto

C'era stato davvero un altro Marcus? Un Marcus capace di mostrare emozioni? Un Marcus simile a quello del suo sogno, un uomo capace di abbracciare la sua Didyme con lo sguardo colmo d'amore?

Già: Didyme. Avrebbe tanto voluto chiedergli che aspetto avesse, se la donna che da notti compariva nei suoi sogni fosse proprio lei, ma aveva paura ad chiederglielo, temendo di poterlo offendere, temendo di incrinare il difficile rapporto che aveva con il vampiro, così diverso da quello con Chelsea, che più di una volta aveva considerato come una vera amica; quando si trovava con Marcus, il tempo trascorreva piacevolmente, ma il rischio di mettere un piede in fallo era alto. Perciò che cos'avrebbe dovuto fare? Comportarsi come avrebbe fatto con Chelsea e chiederglielo? Oppure mostrarsi più rispettosa nei confronti di un vampiro vecchio di tremila anni, che pure si era dimostrato diverso dagli altri, avendo accettato di dedicarle del tempo pur di rimediare a un torto.

Il freddo che sentì sulle dita la fece sobbalzare, la fotografia sarebbe caduta a terra, se Marcus non l'avesse precedentemente presa dalle sue mani, provocandole così il brivido di freddo

Se la tua mente deve costringerti a riflettere così spesso, forse è meglio che tu torni in camera adesso”

Oh perdonami”, si scusò Grace, abbassò lo sguardo, comprendeva che dovesse essere seccante parlare con qualcuno che sembrava pensare ad altro . . . in effetti era ciò che lei stessa aveva provato con Marcus all'inizio e non era stato piacevole

È che ogni giorno scopro qualcosa di nuovo sui vampiri e mi vengono in mente così tante domande . . .”

Che non hai il coraggio di porre”

Non era una domanda, il vampiro ripose la fotografia al suo posto, “Quando te la sentirai, potrai domandare tutto ciò che vuoi”

Grazie”, gli rispose Grace, a voce bassa, “anzi . . . grazie per avermi mostrato queste foto e anche la stanza”

È stato un piacere”

Si domandò se Marcus stesse dicendo sul serio, i suoi occhi rossi erano così imperscrutabili per lei

Adesso è meglio che torni in camera, Emily si sveglierà tra poco”

Porta i miei saluti alla bambina”

Grace si incamminò verso la porta, non potendo fare a meno di osservare i documenti e le fotografie riposti sui mobili, domandandosi quali altri avvenimenti immortalassero; forse il rotolo su cui adesso stava posando lo sguardo, su cui era affisso un sigillo di ceralacca, riportava i ringraziamenti di un monarca per l'aiuto concessogli in tempo di guerra, forse quella fotografia sbiadita, che non riuscì ad osservare con attenzione, raffigurava il vampiro assieme al re di Spagna. Tutti quei ricordi, tutte quelle testimonianze del passato, sistemate con cura, le avevano fatto conoscere un lato più umano del vampiro, che forse non era così annoiato e apatico come appariva

Forse, dopo millenni, era semplicemente più comodo far credere di esserlo

Sarebbe mai riuscita a porgli una simile domanda?

E lui le avrebbe mai risposto?

Posò la mano sulla maniglia nera e spalancò la porta

A stasera”

Alle parole del vampiro, lei si voltò per guardarlo, Marcus era rimasto immobile, davanti alle fotografie, sul suo volto non traspariva alcuna emozione

Sempre se lo vorrai”

Lei abbassò lo sguardo, inspirò, ma proprio non riuscì a trovare una risposta da dare al vampiro

Si limitò ad annuire lievemente, un gesto che poteva assumere mille significati:

Sì, verrò”

Sì, se lo vorrò, verrò”

Sì, ci penserò”.

Si chiuse la porta alle spalle e immediatamente vi si appoggiò, sentendo di dover riprendere fiato prima di incamminarsi verso la sua stanza

Una serata circondata da decine di vampiri assetati di sangue . . . con Chelsea e Marcus affianco . . . e Emily da sola nella sua stanza . . . sorvegliata a vista dalle guardie di Aro”

Che cosa doveva fare?

Era veramente in grado di partecipare alla festa organizzata per quella sera dai Volturi?

 

 

 

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

 

Il calderone della strega

 

Esercitarsi in una ricetta che non si conosce è un'impresa ardua, il terrore di fallire blocca le nostre dita e impedisce di farci lavorare serenamente. StregaSibilla sa che troppo spesso il successo viene bloccato dalla paura.

Mai commettere l'errore di non provarci, il rimpianto perseguita a lungo, forse per sempre; invece il rimorso dopo poco svanisce.

L'ingrediente Grace sta per imparare qual'è la scelta giusta da compiere.

 

*** L'angolo dell'asterisco ***

Un unico, gigantesco asterisco, per commentare la scelta di un ingrediente “onirico”, comparso in sogno:

StregaSibilla possiede i quattro libri di ricette della cuoca Meyer e li ha sfogliati a lungo, tuttavia non ha riscontrato alcuna descrizione dell'ingrediente denominato “Didyme”

Non avendo alcun riferimento preciso, la strega si è sentita libera di scegliere l'ingrediente che più le congegnava; StregaSibilla non crede che due ingredienti appartenenti alla stessa specie debbano per forza somigliarsi come gocce d'acqua, perciò l'aspetto di Didyme è risultato molto differente da quello di Aro.

Il perché, Oh! Se c'è un perché, sì che c'è

Basta andare avanti con le portate per scoprirlo =)

 

In conclusione, StregaSibilla segnala una fattucchiera che tanto ammira e a cui tanto vorrebbe somigliare: OttoNoveTre.

Ho gustato soltanto one-shot, ma “che” one-shot, lo stile di scrittura è spettacolare, molto maturo e perfettamente curato

In particolare segnalo “cinque per cinque”, essa spiega come la vittoria del clan dei Cullen sui Volturi non sia stata propriamente “merito loro”. Ma tante altre storie vi aspettano e scegliere la migliore è davvero difficile.

Oh!

StregaSibilla spera che la pietanza di oggi vi sia piaciuta

E, se così è stato, fatelo sapere alla cuoca.

Dall'antro della strega, ossequi. 

  
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