La notte trascorse velocemente, le due non dormirono quasi per niente: avevano molto da raccontarsi e non potevano aspettare mica fino al giorno dopo.
“Sono stanchissima…ma felice. Sei riuscita a distrarmi Fuka!”
“E a che cosa servono le amiche sennò…”
“Ti ringrazio!”
“Su, non perdiamoci in chiacchiere, finiamo la colazione che poi ci aspetta una luuunga mattina di shopping sfrenato!”
“Ok, andiamo allora!”

“Guarda, questo vestitino è delizioso e poi è azzurro, proprio del mio colore preferito…”
“Sì, è carino, perché non lo provi?!”
“Ok, reggimi la borsa, per favore.”
Sana stava entrando nel camerino.
“Ehi, ma insomma che modi sono questi!?.....Sana…”
“Oh, scusami Mitsui, non ti avevo visto, insomma, pensavo che non ci fosse nessuno, scusami ancora…” e fece per uscire dal camerino.
“No aspetta, devo parlarti…”
“Ok…dimmi pure.”
“Ecco…” e fece vedere a Sana un anello semplice ma molto bello.
“Questo…questo me lo ha regalato Akito…ha detto che vuole sposarmi…ma, insomma, io lo amo, è lui che…”
“Che cosa Mitsui, parla!”
Mitsui intanto era scoppiata a piangere.
“Ma Sana non lo hai ancora capito?! Lui ama…ama te…” un ultimo singhiozzo e poi disse “Io voglio che lui sia felice con la persona che ama, sono convinta che non vuole sposarmi...ne sono certa!”
“Ma…come puoi dire una cosa del genere, come puoi mettere in dubbio il vostro amore…lui ti ama, se ti ha dato questo benedetto anello un significato ci deve pur stare o no?!”
“Sana, capiscimi, questo anello non ha un significato, questo anello…va destinato a te…” e così dicendo se lo tolse e lo mise al dito di Sana.
“Mitsui…che diavolo dici, prendi questo anello, non voglio più sentir parlare di questo argomento…” e così dicendo se lo tolse e lo restituì alla proprietaria.
“Sana, aspetta Sana!” ma la ragazza era già corsa fuori dal negozio. Fuka era rimasta sbalordita, si era vista passare davanti come una furia la sua amica in lacrime e non ne aveva capito il perchè.

Corri fin che puoi, corri finché non senti il tuo cuore uscire fuori. Vorresti tornare da lui. Solo un’altra volta. Ma non puoi. Il tuo orgoglio te lo impedisce. E così anche la tua mente. Ma il tuo cuore no. Se fosse per lui tu saresti già tra le sue braccia. Ed è proprio questo che vorresti fare in questo momento. La pioggia scende lentamente. Vorresti che potesse guarire tutte le tue ferite e i tuoi dolori. Ma la pioggia non è un qualcosa che fa scivolare via tutte le nostre sofferenze. Purtroppo a quello non c’è rimedio.
“Che stupida che sono stata, Mitsui mi ha offerto quell’occasione su un piatto d’argento e io…” si asciugò un’ultima lacrima, quella pioggia era davvero fastidiosa. Ormai bagnata fradicia, decise di tornare a casa. Si guardò un attimo attorno, cercando di capire in quale via si trovasse. Dopo che ebbe focalizzato per bene il quartiere, si rese conto di essere proprio davanti a casa di Akito.
Possibile che avesse pensato talmente tanto a lui, da farsi guidare solo dagli occhi del suo cuore?!
Intanto da quella casa un ragazzo stava uscendo, con una borsa della palestra di karate che frequentava sulle spalle.
La vide
Un tuffo al cuore
Si guardarono negli occhi per degli istanti interminabile.
Lei era ancora sotto la pioggia.
Lui ben riparato sull'uscio della porta di casa che aveva chiuso.
Si decise.
Noncurante della pioggia, Akito scese le poche scale che separavano la distanz fra lui e Sana.
"Sana..."
"No, non dire niente..."e lo baciò.
Akito si fece scivolare la borsa dalle spalle fin quando non toccò terra e ricambiò per bene il bacio: le cinse i fianchi e le spalle.
Solo la pioggia era testimone della loro unione, che sarebbe durata per sempre...