Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Violet Tyrell    20/02/2012    13 recensioni
Le tenebre non sono necessariamente il male; lo sa bene Anastasia Silente, figlia di Aberforth e nipote del celebre zio Albus con cui vive da anni. Anche lei destinata ad un futuro brillante, ben presto scopre quanto può essere lusinghiero l'abbraccio dell'Oscurità.
Un desiderio che arriva da dentro, o che è stato abilmente risvegliato in virtù di un amore che profuma di morte?
Anastasia sa quanto può essere crudele ed ingiusta la vita, da quando ha visto una parte della propria esistenza cambiare sin dall'infanzia; durante gli anni della scuola - vissuti sotto il pesante fardello di una parentela prestigiosa - si avvicina proprio a lui, Tom Orvoloson Riddle, sorda agli appelli di saggezza dello zio.
Una scelta che potrebbe portarla ad abbandonare quei principi che credeva così saldi, e tutto pur di evadere da un'esistenza che sembra già monotamente tracciata. Molto meglio farsi consumare dalle fiamme di un sentimento strano, forse pure malato, che rimanere inerte, ad osservare la vita al di là di una finestra.
Personaggi - Anastasia Silente ( OC) , Tom Orvoloson Riddle , Albus e Aberforth Silente e altri pg(Lumacorno e vari OC)
Partecipa al contest di Charlotte McGonagall "Chi ha paura delle Mary Sue"
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Buon sangue non mente'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Profumo di tenebra Angolo di benvenuto - Eccoci qui con il primo capitolo - secondo, ma diciamo che l'altro era una sorta di prologo.
Voglio sinceramente ringraziare le dieci persone che hanno recensito, cosa che mi ha molto sorpreso dal momento che non mi attendevo un seguito tanto vasto! Inoltre ringrazio anche i sei che l'hanno inserita nei seguiti e i quattro nei preferiti. Dovete sapere che ora ho l'ansia da prestazione(se qualcuno capisce il triplo senso me lo mangio XDDD): e se non vi piacesse questo capitolo? Se i prossimi vi faranno schifo?!
Vabbè ormai sono in ballo, tanto vale ballare xDDD
Per le note vi attendo sempre alla fine del capitolo, ma prima DEVO dire una cosa: ad un certo punto - all'inizio - accenno ad Anastasia come figlia di Albus, quando in realtà è sua nipote. Si tratta di un "errore" voluto, nel senso che in quel momento mi riferisco a delle dicerie dei compagni, che ignorano il vero legame di parentela tra i due.
Ci tenevo a dirvelo, non mi è sfuggita questa cosa :=)
A proposito ringrazio Lady Aquaria perchè venerdì - per il mio compleanno - mi ha fatto avere questo coccolosissimo disegno di Tom Riddle *-* ci tengo a condividerlo con tutti perchè... è semplicemente tenero! Lo so che il VERO Tom probabilmente ora avrà un infarto(XDDD), ma insomma... U__U


Buona lettura^^



Profumo di tenebra

2- Capitolo 1


Le nuvole quel giorno erano minacciose, ma Anastasia non aveva intenzione di farsi fermare dal meteo capriccioso; l'inizio del corso di studi ad Hogwarts le aveva portato molti impegni - compiti, lezioni e hobby di vario tipo - ma non avrebbe mai rinunciato al Quidditch.
A casa lo zio non le aveva mai parlato molto dello sport magico, limitandosi semplicemente a narrarle le origini storiche; da quello che Anastasia ne sapeva, lo zio non era un tifoso appassionato, anche se a scuola non perdeva neppure una partita. Anche Anastasia non aveva mai provato una vera e propria passione per il Quidditch, almeno finchè non aveva incontrato Minerva nei corridoi di Hogwarts.
Incontrato non era proprio il modo di dire più corretto: la ragazzina stava correndo verso l'aula della professoressa Gaiamens, e non si era accorta della presenza di Minerva, con il risultato che la Grifondoro era inavvertitamente inciampata nella sua lunga chioma, rotolando letteralmente per un pezzo della scala.  Anastasia si era sentita arrossire, ma non aveva esitato a correrle vicino per porgerle le sue scuse; da lì era bastato molto poco per diventare amiche, soprattutto perchè Minerva le aveva aperto la strada per il Quidditch.
Anastasia seguiva - come tutti - le lezioni di Volo, ma dopo i primi incontri aveva dovuto riconoscere che erano estremamente monotone; tuttavia a lei piaceva il brivido che provava ogni volta che decollava in sella alla scopa, assieme alla sensazione di libertà che l'invadeva per tutto il tempo. Naturalmente avrebbe potuto farsi insegnare il Quidditch dai propri compagni di Casata, ma la compagnia di Minerva le era estremamente gradita: Anastasia non aveva molta simpatia per i Grifondoro, tanto che di solito tendeva a restare in compagnia dei propri amici di Corvonero, ma la McGranitt era molto diversa.
Forse quello che ad Anastasia piaceva era il fatto che Minerva era abituata a trattarla come una normale studentessa del primo anno, e non come la celebre parente dell'altrettanto rinomato professore di Trasfigurazione; la ragazzina aveva sentito alcune voci a scuola, studenti che sussurravano alle sue spalle per tacere di colpo se lei si voltava d'improvviso. Non erano che inutili pettegolezzi, perciò Anastasia cercava di ignorarli il più possibile.
" Per Merlino, Stacy, legati quei capelli o non vedrai nulla!" Minerva rimbrottò bonariamente la ragazzina, per poi scoppiare a ridere. Quei capelli erano davvero spropositamente lunghi, ed immaginava che le amiche di Anastasia si divertissero pazzamente ad acconciarglieli in Sala Comune. La osservò mentre li arrotolava più volte su se stessi, per poi bloccarli con un grosso nastro. " Non chiamarmi Stacy, non mi si addice" rispose Anastasia mettendo un leggero broncio; quel nomignolo non la infastidiva, ma le piaceva essere chiamata con il proprio nome senza vederselo storpiato a quel modo. Vide che Minerva osservava il cielo, ma sapeva che non era il tipo di persona che si scoraggiava per un po' di nuvole.
" D'accordo... allora, credi di riuscire a prendere il Boccino?" Anastasia rivolse tutta la sua attenzione alla minuscola pallina dorata che l'amica teneva tra le dita: sapeva che la Grifondoro era un'eccellente Cercatrice nonostante avesse solo un anno più di lei, e si sentiva onorata al pensiero di poter essere istruita da lei. Si limitò ad annuire mentre saliva sulla scopa, imitata subito dopo dall'amica.
Purtroppo la buona volontà delle due ragazze non impedì al tempo di sfogarsi, e dopo circa mezz'ora Minerva costrinse Anastasia ad abbandonare il terreno di gioco: la pioggia aveva cominciato a scendere in modo molto violento, ma ciò che l'aveva convinta a desistere erano stati i fulmini che sembravano essere sempre più pericolosi.
" Diventerai sicuramente brava se continui ad impegnarti così" le disse Minerva mentre, dopo aver raggiunto la sicurezza del castello, si levava il mantello zuppo d'acqua; la prestazione di Anastasia l'aveva colpita in modo positivo, ma per un momento pensò che forse sarebbe stato meglio per lei non essere così brava. Le voci a scuola giravano, e lei aveva sentito i commenti malevoli secondo cui il professor Silente pareva privilegiare la figlia durante le lezioni, a discapito di altri.
Minerva, però, ne dubitava. Aveva assoluta fiducia nel suo Capocasa ed era altrettanto certa che non avrebbe mai fatto una cosa del genere; forse Anastasia era semplicemente brava - e del resto, vista l'origine, non era neanche difficile da immaginare - visto che anche nelle altre materie eccelleva. Il solo problema era che il fardello di una parentela tanto prestigiosa avrebbe potuto essere più pesante di quanto la ragazzina non avesse previsto: al minimo errore l'avrebbe pagata cara, ne era quasi certa.
" Ho sentito dire che sei diventata un genio a Trasfigurazione: se continui così quasi certamente potresti arrivare ad essere brava quanto il professor Silente". Minerva si accorse di un muscolo che vibrava sulla guancia di Anastasia subito dopo aver sentito quelle parole, ed immaginava che fosse il suo modo per far capire che era tesa e non desiderava discutere sull'argomento. Infatti la ragazzina si limitò a rispondere con qualcosa di intelligibile prima di cambiare radicalmente argomento. " Me la cavo... Piuttosto, in bocca al lupo per la partita!" Anastasia sapeva che il primo incontro della stagione - quell'anno Grifondoro vs Serpeverde - si sarebbe tenuto di lì ad una settimana, e non vedeva l'ora di potervi assistere.
Sapeva altrettanto bene che Minerva avrebbe esordito come titolare ed era certa che non avrebbe avuto rivali in campo; un rumore in lontananza che somigliava molto alla campanella ricordò ad entrambe le rispettive lezioni, pertanto si divisero quando Anastasia imboccò la scalinata per raggiungere i corridoi che portavano alla Torre di Corvonero, mentre cercava di non inciampare a causa delle suole ancora bagnate d'acqua che rendevano scivoloso il pavimento.

Natale era alle porte, e Anastasia guardava rapita i fiocchi di neve che cadevano oltre la finestra dell'aula; mancavano davvero pochi giorni al termine del trimestre, e lei non vedeva l'ora di andare a trovare i nonni. Sapeva dallo zio che i nonni paterni erano morti molti anni prima, e forse era quella la ragione per cui era sempre molto ansiosa di vedere gli altri: Cassiopea e Edward, genitori della defunta madre, erano sempre state due figure molto importanti nella sua vita,e lei adorava trascorrere del tempo con loro. I due nonni erano stati abili cacciatori di Creature Oscure: Anastasia ricordava sempre tutte le avventure che le avevano narrato, compresa la cattura di un grosso Basilisco quando ancora lei non era nata. Naturalmente erano personaggi di spicco nell'ambiente del Ministero della Magia; dopo essere andati in pensione, avevano entrambi ottenuto un posto di giurato all'interno del Wizengamot, oltre ad essere parte del Consiglio della scuola.
" Pronta a farti di nuovo notare dal paparino?" Una voce leggermente denigratoria la riscosse dai suoi pensieri, e Anastasia notò Narkissos Malfoy attorniato dai suoi più stretti amici; il ragazzino - che faceva parte anche lui dei Serpeverde come la sua famiglia - non era il solo a pensare che il professor Silente riservasse un trattamento speciale ad Anastasia, ed era una cosa che a lei dava un enorme fastidio. Non si era mai curata di correggere il dettaglio della parentela con lo zio, ma si sentiva sempre arrossire di vergogna quando qualcuno le rivolgeva un commento del genere. Per quanto Anastasia eccellesse in ogni materia, non era raro che qualcuno sussurrasse alle sue spalle che a Trasfigurazione era la prima solo perchè il professore era parziale.
Fece una linguaccia a Narkissos, per poi sedersi vicino alla sua amica Evangeline. Evangeline Carrol era la più timida del loro anno, ma possedeva una mente brillante e Anastasia trovava la sua compagnia molto piacevole. Spesso, quando entrambe non riuscivano a dormire, si scambiavano sussurri nella notte e i loro argomenti erano vari: lezioni naturalmente, ma anche Quidditch e pettegolezzi; per questi ultimi, tuttavia, era con Caroline che bisognava discuterne. Anastasia era rimasta particolarmente colpita quando aveva scoperto che la figlia dei Wallace, i fondatori e proprietari del celebre Settimanale delle Streghe, era giunta a scuola con loro. Sembrava che Caroline fosse la più informata sui pettegolezzi: a scuola non poteva formarsi una coppia che lei già ne era a conoscenza, e trascorreva il suo tempo ad informare le amiche di tutto quello che gli altri facevano. Era arrivata ad informare Anastasia anche del colore preferito della loro Capocasa, la professoressa Galatea Gaiamens, che era anche la loro docente di Difesa contro le Arti Oscure.
" Avete cinque minuti per trasformare questo bottone in un foglio di pergamena". La voce di Albus Silente costrinse tutti a prestare attenzione alle sue parole; quello sarebbe stato il primo vero test per gli studenti del primo anno e sperava che tutti riuscissero ad ottenere un voto positivo. A lui non piaceva dispensare insufficenze, salvo in quei rari casi in cui era meritato.
L'insegnante posò lo sguardo sulla nipote, osservando il gruppo in cui si trovava: lei ed Evangeline erano praticamente inseparabili, così come Tiffany Lennox che quel giorno sedeva però di fianco ad Adam Bounty di Grifondoro, ed era curioso che proprio vicino a loro ci fosse Tom Riddle. Il ragazzino era del tutto estraneo alle chiacchiere dei compagni,ma ogni tanto alzava lo sguardo per controllare che nessuno lo stesse spiando. Sorrise impercettibilmente, finchè non udì un lieve gemito.
Albus si alzò dalla sedia ed avanzò agilmente verso la fonte di quel rumore: era incredulo.

" Ma come sei riuscita a forarti la mano? Vieni qui e stai ferma". Perce Weaver, l'infermiere di Hogwarts, puntò la bacchetta contro il palmo della mano della ragazzina, continuando a borbottare tra sè e sè. Aveva un netto foro sul palmo ed era evidente che aveva perso molto sangue; Anastasia aveva le lacrime agli occhi per il dolore, ma cercava di fare il meno rumore possibile per non intralciare il lavoro del Guaritore. L'uomo fasciò la ferita dopo averla sapientemente ripulita, e poi sorrise alla piccola. " A volte succedono gli incidenti in classe: proprio la settimana scorsa ho dovuto ripulire di brufoli la faccia di un Grifondoro che aveva commesso un errore durante Pozioni. Penso che tu possa tornare al tuo Dormitorio, l'importante è che tu non compia sforzi per almeno un paio d'ore: non vorrei che ti si riaprisse la ferita".
Anastasia annuì e dopo averlo ringraziato lascio l'infermeria; aveva nascosto la mano fasciata nella tasca del mantello, e si fermò in Sala Grande per il pranzo. Sentiva lo stomaco brontolare, mentre ripensava a quanto accaduto a Trasfigurazione; la ragazzina era convinta che non ci fosse nessuno in quel momento, ma fu costretta a ricredersi quando vide Tom Riddle apparire quasi di colpo a pochi passi da lei. " Il professor Silente mi ha detto di portarti le tue cose, e di farti sapere che il tuo lavoro non era sufficente".
Anastasia osservò il ragazzino: non era mai sgarbato, e neppure in quel momento sembrava infastidito per essere stato costretto a riportarle la borsa con i libri e gli appunti. Nella foga del momento non l'aveva ricordata, perciò lo ringraziò con un sorriso prima di tornare a dedicarsi al purè di patate con l'arrosto di cinghiale. " Perchè l'hai fatto?"
Tom era rimasto fermo ad osservare prima la lunga chioma bionda della compagna di corso, e poi lei stessa: lasciò che un impercettibile sorriso nel rendersi conto che Anastasia si comportava come se non capisse quello che le aveva detto. Ma lui non era stupido, e si era reso conto che la ragazzina aveva sbagliato volontariamente; la vista del sangue che macchiava la sua candida pelle non era piaciuta a nessuno, ma lui aveva capito che Anastasia si era fatta male di proposito, e allo stesso tempo non aveva fatto niente per evitare un voto negativo.
Gli sfuggiva la ragione di quel gesto, e gliel'avrebbe chiesto subito se non fosse stata costretta a recarsi in infermeria. " Non mentire, ho visto che ti sei ferita volontariamente". Pronunciò quella frase come se fosse una condanna, e ricevette in risposta un sorriso. Come se Anastasia fosse contenta di quanto fatto.
" Hai ragione, e sai perchè? Sono stufa di sentirmi dire che prendo voti alti solo perchè sono privilegiata; ora che ho la mia insufficienza avrò se non altro messo a tacere queste stupide voci, non credi?" Anastasia non era sicura che il proprio gesto fosse comprensibile agli occhi degli altri, ma aveva l'impressione di dover fare qualcosa; era stata una scelta istintiva, dettata dal desiderio di non essere sempre costretta a sentirsi denigrare per quella parentela tanto ingombrante. " E tu come sei andato?" Anastasia sapeva bene che di solito Tom era il migliore  e non fu delusa nel sentirgli rispondere che se l'era cavata; quando diceva così era chiaro che aveva ottenuto il massimo, ma non se ne vantava mai. Anche quello era sorprendente, dal momento che tutti i suoi compagni non facevano che incensarsi quando ottenevano un voto alto.
" In ogni caso non credo che ti sia servito a molto: cosa farai la prossima volta che otterrai un punteggio massimo?" Anastasia sentì che Tom calcava su quelle parole con una certa energia; anche lei ci aveva pensato, però si era ugualmente sentita in dovere d'agire per tutelarsi. Non voleva trascorrere il resto dei sette anni a difendersi da un'accusa immeritata, ed era dell'idea che l'episodio di qualche ora prima fosse servito se non altro a dare qualcosa di cui discutere a quei pettegoli. Sentiva comunque lo sguardo scettico del Serpeverde, e tornò a concentrare la propria attenzione sul suo piatto: si sentiva arrossire, ma non riusciva proprio a capirne la ragione. Tom non era certo il genere di ragazzo che guardava volentieri, ma doveva ammettere che possedeva una personalità magnetica molto intrigante; prima che lui potesse allontanarsi verso il tavolo dei Serpeverde, Anastasia si preoccupò di spostare la lunga chioma in grembo, così da evitargli di inciamparci inavvertitamente.

I bauli furono chiusi il più in fretta possibile; Anastasia e le sue amiche trascorsero l'ultimo soleggiato giorno ad Hogwarts facendo a gara a chi faceva più rumore nei corridoi. Il custode - un anziano mago prossimo alla pensione - minacciò di levar loro almeno cinquanta punti a testa per aver quasi distrutto una colonna a furia di incantesimi, ma fortunatamente venne distratto da un paio di Serpeverde del quinto anno che avevano allagato il corridoio del quarto piano grazie ad alcuni prodotti di Zonko.
L'anno scolastico era trascorso molto in fretta: Anastasia era stata molto impegnata tra lezioni, studio e amici, tanto che quando giunse l'ultimo giorno degli esami finali era ancora incredula. Posò la piuma sul banco mentre l'insegnante Appellava i fogli nel preciso momento in cui la campanella suonava. La tortura era finita, ed ora ben due mesi di ozio puro la aspettavano; per quell'anno aveva ottenuto dallo zio di potersi trasferire temporaneamente dai nonni, che avevano una villa poco lontano dal mare e vivevano circondati da Creature Magiche. La ragazzina ricordava bene come, durante le vacanze natalizie, avesse fatto amicizia con parecchi Kneazle, e desiderava ardentemente rivederli; in verità non era stato semplice convincere lo zio a lasciarla stare da loro, ma lei aveva puntato tutto sul fatto che sarebbe stato noioso trascorrere luglio e agosto in compagnia degli elfi domestici. Lui era impegnato - assieme al Preside Dippet - con l'organizzazione del nuovo anno scolastico, e per quella ragione avrebbe dovuto trascorrere molto più tempo ad Hogwarts del previsto.
Anastasia salì trionfalmente sul treno tenendo tra le mani una pianta che le aveva regalato il professor Beery; Herbert Beery, appunto docente di Erbologia, le aveva permesso di portare via dalla Serra un esemplare di Cespuglio Farfallino dopo essersi reso conto dell'amore di Anastasia per le piante. Poche erano le studentesse così portate per la sua materia, perciò si era sentito in dovere di aiutarla a coltivare questa passione; in effetti Herbert si era reso conto che la nipote del suo illustre collega era molto portata per lo studio in generale, i suoi voti erano sempre molto alti.
Sicuramente non era una caratteristica ereditata dal padre dato che Aberforth era tutto tranne che legato alla cultura; Herbert ricordava però Megan, una strega davvero brillante e riteneva molto più probabile che avesse trasmesso i suoi geni alla figlia. Era stato un vero peccato che fosse morta a soli ventitrè anni, in circostanze tanto tristi; lui aveva osservato a lungo Anastasia, e non gli era servito molto tempo per capire che dietro quell'apparente modo sbarazzino, si celava anche una grande solitudine. Seppur sempre circondata da amici, era sicuro che Anastasia fosse molto propensa all'isolamento e non era raro che il bibliotecario la costringesse ad uscire da là quando l'orario di chiusura arrivava.

Albus riportò lo sguardo sulle pergamene: il nuovo anno ad Hogwarts sarebbe iniziato molto presto, ma gli sembrava ogni volta di avere mille impegni da affrontare all'ultimo momento. C'erano le lettere da spedire ai nuovi studenti, andare a parlare con quelli che provenivano dalle famiglie non magiche e da programmare anche corso di studio della sua materia per ogni classe. Il fatto che la nipote fosse ospite dei nonni gli aveva concesso -  almeno in parte - di non preoccuparsi troppo di lasciarla sola; dopo dieci mesi a perenne contatto con gli amici, Albus era stato convinto che Anastasia avrebbe mal sopportato l'idea che lui potesse essere impegnato tutto il tempo.
Non aveva neppure preso in considerazione l'idea di portarla ad Hogwarts con sè; Dippet forse non sarebbe stato contrario, ma dal momento che neppure agli altri ragazzini veniva concesso, non intendeva privilegiare la nipote in quel senso. Ricordava ancora la conversazione di qualche settimana prima avuta con Horace: a quanto pareva Tom Riddle aveva mal sopportato il rifiuto di restare a scuola, e lui trovava curioso che non volesse tornare nell'orfanotrofio che lo ospitava sin dalla nascita.
In parte poteva capirlo, visto che era ormai divenuto parte a tutti gli effetti del mondo della magia, ma d'altro canto Hogwarts era una scuola, non un rifugio per chi non voleva avere a che fare con il mondo Babbano. C'era qualcosa che lo preoccupava in quel ragazzino, molto più della Casata d'appartenenza; sembrava molto chiuso ed introverso, ma Albus era sicuro che non avesse nulla a che fare con la timidezza. Horace lo adorava, e non poteva dargli torto dato che Tom era forse il miglior studente del suo anno, anche se pure Anastasia non era da meno. Solo che era più sorprendente pensare che lo fosse lui, che mai aveva vissuto a contatto con la magia; la nipote invece era sempre stata circondata dal potere magico, perciò a lui era sembrato più naturale vederla eccellere.
L'uomo era dell'idea che quei due ragazzini non avrebbero potuto essere più diversi; ripensò alla scopa che aveva comprato appositamente per la nipote - l'ultimo modello appena uscito delle Frecce d'Argento - e che le avrebbe consegnato per il suo dodicesimo compleanno, e sorrise. Anastasia non si aspettava di certo quel regalo, ma lui sapeva che il Quidditch le piaceva forse più della scuola in generale: l'aveva spesso vista con Minerva al campo per farla allenare, e doveva riconoscere che aveva un certo talento. Inoltre era al corrente che il Prefetto e Capitano della squadra di Corvonero, Freddy Logan, aveva già promesso alla nipote un provino; erano alla ricerca di una riserva, ma lui sapeva che ad Anastasia questo sarebbe importato relativamente.
Alzò lo sguardo percependo un punto davanti a sè vibrare. Un attimo dopo qualcosa vorticò nell'aria, e sorrise ad Anastasia che aveva la tipica aria smarrita di chi non è abituato a viaggiare da solo con una Passaporta; aveva scelto lei di tornare a casa a quel modo, dal momento che si lamentava sempre che con la Polvere Volante le rimaneva sempre la cenere tra i capelli.
" Bentornata Anastasia, ti sei divertita?" A volte Albus si sentiva troppo cerimonioso nel parlare a quel modo alla nipote; ormai i tempi in cui il loro rapporto era solo quello di parentela erano finiti. Dato che a scuola era il suo insegnante non poteva esimersi dal mantenere un filo di distacco, e aveva facilmente intuito che Anastasia non era offesa. Forse era leggermente più distaccata degli anni precedenti visto che rispondeva in modo molto più educato che espansivo, e sembrava sempre timorosa di essere ripresa.
Lei annuì mentre stringeva tra le braccia un piccolo cucciolo di Kneazle: Albus immaginò che fosse un regalo dei nonni, e sorrise nel vedere quel batuffolo di pelo nero che si lasciava coccolare dalla mano della nipote. " Ti presento William" disse la ragazzina cerimoniosamente, allungando l'animale verso lo zio che cercava di non ridere; era buffo il modo in cui Anastasia si comportava, come se volesse dimostrare di essere molto più grande dei suoi quasi dodici anni.Albus allungò la mano gentilmente per sfiorare il pelo sulla testa dello Kneazle, ma l'animale parve gradire molto la sua lunga barba.
" Oh scusalo! Fa così anche con i miei capelli" disse Anastasia, sorridendo per la prima volta da quando era tornata. William era un birbone, ma lei lo adorava e aveva trascorso l'estate a prendersi cura di lui; era nato pochi giorni prima del suo arrivo dai nonni, pertanto l'aveva considerato suo fin dal principio. Aveva trascorso giorni e notti ad accudirlo e le si sarebbe spezzato il cuore se avesse dovuto lasciarlo.
" Già, posso capirlo" disse Albus con un sorriso, riconsegnando l'animale alla sua legittima padroncina; con dei nonni amanti delle Creature Magiche era abbastanza normale che pure lei ne avesse una, ed era dell'idea che William... beh, sembrava un animaletto davvero coccoloso. " Che ne dici se domani andiamo a Diagon Alley? Credo ti servano i libri per il nuovo anno, oltre ad una divisa nuova e agli ingredienti per le Pozioni".
L'uomo parlò in maniera pratica, e lei annuì. Era impaziente di rivedere le amiche, ma soprattutto di riprendere gli studi. Doveva raccontare al professor Beery che il Cespuglio Farfallino era cresciuto, oltre ad essersi pure riprodotto; il clima era stato a lui favorevole, perciò la sua idea di portarlo con sè si era rivelata un vero successo.
Poi doveva riprendere ad allenarsi a Quidditch: aveva avuto una lunga corrispondenza con Minerva - ancora delusa per la sconfitta in finale contro i Corvonero - e si erano date proprio appuntamento al binario per discutere della Coppa del Mondo che si sarebbe tenuta quell'estate in Svezia.
Decisamente era ora di tornare a Hogwarts.

Il primo settembre arrivò in fretta, e come al solito il binario 9 e 3/4 era affollato di gente. Anastasia era forse una delle poche a non essere accompagnata da un membro della famiglia: come l'anno precedente lo zio Albus l'aveva affidata alle cure di Dixie, l'elfo domestico più anziano che si preoccupava di farla salire sul treno, e delle faccende domestiche nella casa di Londra. Lei avrebbe desiderato poter evitare quel rito, ma lo zio continuava a crederla ancora una bambina; per fortuna vide immediatamente Tiffany e Caroline, perciò corse nella loro direzione.
" Ho scoperto chi è la nuova ragazza di Malfoy" disse subito Caroline, mentre Anastasia si preparava mentalmente ad un lungo viaggio sommersa dalle chiacchiere sui pettegolezzi dell'amica; proprio in quel momento passò loro di fianco Narkissos Malfoy, seguito da una del loro anno di Serpeverde. Anastasia fu costretta ad ammettere che il ragazzino era diventato piuttosto carino per la sua età, anche se non riusciva proprio a farsi piacere quel codino che aveva dritto sulla testa.
Per fortuna durante il viaggio fu chiamata nello scompartimento della squadra di Quidditch, perciò si dimenticò di tutto il resto; le piaceva parlare con gli studenti più grandi di lei, soprattutto se simpatici come loro. Non era ancora parte della squadra, ma solo il fatto che potessero considerare la sua presenza le bastava.
Il ritorno a scuola avvenne in maniera molto rapida, tanto che Anastasia faticava a credere che il tempo fosse trascorso: alla fine di settembre aveva partecipato al provino per il ruolo di Cercatore, e ricordava ancora il sudore delle dita mentre si reggeva sulla scopa. C'era stata da subito una grande affinità con gli altri ragazzi Corvonero, al punto che le era importato relativamente il risultato: naturalmente il Cercatore titolare era già presente, ma dal momento che quello per lui sarebbe stato il suo ultimo anno, Anastasia sapeva che Freddy Logan era alla ricerca di un sostituto.
Assieme a lei si era presentata anche Caroline, ma la ragazzina non aveva un reale interesse per il Quidditch - semmai per i componenti maschi della squadra - e si teneva a stento sulla scopa; la concorrenza, quindi, era stata tutta con Zebediah Wright del quarto anno, un ragazzo simpatico coi i capelli crespi e l'alito che - secondo le voci  puzzava sempre di muschio. Il suo fisico era molto più possente di quello di Anastasia, ma lei non si diede per vinta e cercò di ignorare il folto pubblico presente sugli spalti; la presenza della gente l'aveva sempre resa un po' nervosa, ma dopo i primi cinque minuti - trascorsi quasi tutti a guardarsi attorno in modo stupido - si rilassò improvvisamente.
La prova durò un'ora, tempo che passò molto rapidamente; l'affinità con la sua Freccia d'Argento era tale che la scopa pareva obbedire ai suoi desideri ancor prima che potesse esprimerli, e sentiva a volte qualche applauso sparso dopo aver schivato i Bolidi ed essere riuscita a rimanere in sella dopo aver quasi centrato uno degli anelli difesi dai Portieri. Alla fine aveva sentito il Boccino sbattere le ali contro le sue dita, ma non l'aveva lasciato libero finchè non ebbe toccato terra.
Voltandosi si rese conto che Zebediah era finito a terra, colpito con violenza da un Bolide, ed era in quel momento circondato da alcuni membri della squadra che si stavano mobilitando per portarlo in infermeria; fu solo riconsegnando il Boccino al Capitano che si sentì colpire la spalla in maniera entusiasta. Allora sorrise: riserva o no,era certa che il posto da titolare prima o poi sarebbe stato suo!

Durante quell'anno le cose continuarono tranquillamente, seguendo un po' la scia di quello appena trascorso; le lezioni cominciarono a diventare difficili, ma Anastasia sembrava non riscontrare mai alcun problema, ed era comune vedere la ragazzina seduta in biblioteca a sfogliare libri dei quali il resto della scuola pareva ignorare l'esistenza. Come sempre i suoi capelli erano oggetto di molte discussioni, soprattutto tra gli studenti che continuavano imperterriti ad inciamparci. Anastasia aveva comunque adottato un sistema complesso per legarli, e trascorreva almeno trenta minuti ogni mattina per evitare che fossero d'intralcio; la ragazzina si era anche accorta che le chiacchiere sulla sua abilità nella magia si erano fatte sempre più rare ed era sicura di conoscerne la ragione.
Ora, durante le lezioni, tutti attendevano di scoprire se Tom Riddle fosse in grado di sconfiggerla; il ragazzino, infatti, era diventato molto bravo fin dall'anno precedente, e tutti erano convinti che tra loro due ci fosse una sorta di rivalità. A volte Anastasia sorrideva nel sentire quella voce perchè da parte sua non era interessata a nessuna gara di abilità, anche se doveva riconoscere che - almeno in parte - forse una leggera competizione ci poteva essere. Tuttavia se anche fosse stato vero, alla fine la questione si risolveva con un nulla di fatto dato che arrivavano entrambi ad avere il punteggio massimo in ogni materia.
Ad ogni modo Anastasia aveva la mente occupata da mille cose, tanto che quelle assurde voci la interessavano sempre meno: il campionato di Quidditch l'aveva assorbita al punto che faticava molto a rientrare la sera in Sala Comune, e spesso Freddy doveva ricorrere alla propria autorità di Prefetto nonchè Capitano per convincerla. A Natale c'era già molta incertezza su chi avrebbe potuto vincere la Coppa: Serpeverde come al solito sembrava possedere una marcia in più, ma un'imprevista sconfitta contro i Grifondoro cambiò le sorti della stagione. A Pasqua, invece, fu chiaro che il trofeo di Quidditch poteva essere solo una questione tra i Corvonero e i Grifondoro; Anastasia, costretta a seguire la partita dalle tribune, aveva esultato quando il loro Cercatore - nel corso della partita contro i Serpeverde - era riuscito a beffare l'avversario, strappandogli quasi di mano il Boccino dopo soli tre minuti di gioco; le proteste e le polemiche non avevano tardato a farsi sentire, ma l'arbitro - ovvero l'insegnante Miranda Stoneway - aveva concluso che non si trattava di un errore. Il Boccino era stato afferrato per primo dal Cercatore dei Corvonero e per scoprirlo era stato chiamato il Preside Dippet, che aveva sottoposto la magica pallina alla prova della Memoria Tattile
L'ultima partita della stagione si sarebbe tenuta tre giorni prima del termine ufficiale delle lezioni, e sarebbe stata Corvonero vs Tassorosso; i Grifondoro avevano vinto anche contro i Tassorosso, ma il risultato in classifica era incerto dal momento che avevano poi pareggiato contro Corvonero. Tutto, insomma, dipendeva dall'ultima gara; in quelle settimane Anastasia si era accorta che Minerva pareva diventata leggermente più distaccata, ma sapeva che al posto suo si sarebbe comportata allo stesso modo. Per quanto consapevole che non avrebbe giocato, continuò ugualmente ad allenarsi con il resto della squadra, ma avrebbe preferito non sentirsi tanto nervosa.
Mancava poco alla partita quando Anastasia si trovò seduta in biblioteca per cercare alcune informazioni per l'ultimo tema di Difesa contro le Arti Oscure: la professoressa Gaiamens li aveva avvertiti che l'ultimo compito in classe si sarebbe tenuto proprio il penultimo giorno di lezione, e nessuno osò lamentarsi. Un brutto voto avrebbe potuto significare - per alcuni - la bocciatura, e nessuno pareva particolarmente ansioso di incorrere nelle ire dell'anziana strega; ad Anastasia piaceva particolarmente il modo di fare della professoressa, che era anche la Capocasa dei Corvonero. Era molto severa, ma non mancava di umanità: durante le lezioni pretendeva il massimo da tutti i suoi studenti, e Anastasia sapeva che puniva particolarmente chi cercava di non impegnarsi a fondo nella sua materia.
La ragazzina posò la piuma e rilesse quanto scritto: un tema particolarmente difficile che era diventato anche più lungo di quanto inizialmente previsto. A volte le capitava di dilungarsi più del dovuto, ma fino a quel momento andava bene. " Hai tu Storia di Hogwarts?" Anastasia alzò la testa e rimase sorpresa nel notare Tom Riddle seduto poco distante da lei; non l'aveva sentito arrivare, ma d'altra parte quando studiava difficilmente si lasciava distrarre da qualcosa.
" Sì, ma ce l'ho in Torre perchè dovevo finire di leggerlo". Tom la osservò per qualche istante prima di distogliere lo sguardo e tornare al tema; solitamente avrebbe preteso che andasse a prenderlo immediatamente, ma decise di lasciar perdere. " Se ti serve te lo porto" disse Anastasia, chiedendosi se sarebbe mai arrivata a capire quel modo di fare tanto curioso: c'era qualcosa in lui che l'attirava, ma ancora non capiva che cosa. Lo vide alzare nuovamente lo sguardo su di lei." Non importa, volevo solo controllare una cosa su una leggenda di Hogwarts, ma non credo di averne comunque il tempo prima della festa del professor Lumacorno".
Dopo aver parlato, Tom tornò a rileggere ciò che aveva scritto, ma di scatto tornò a girarsi verso Anastasia; si sentiva osservato e difatti notò sul volto della compagna un'espressione incredula. Si chiese che cosa la rodesse, ma comprese quasi subito che doveva a che fare con quello che lui aveva detto. " Non fare quella faccia, il professor Lumacorno dà sempre una festa di fine anno scolastico nel suo ufficio, ma non invita tutti gli studenti. Solo alcuni". I migliori, avrebbe voluto dire, ma evitò di farlo e trovava strano che lei non lo sapesse; poco dopo gli tornò alla mente quello sprazzo di conversazione tra il suo Capocasa e Silente.
" Ti aspettavi un invito, vero? Credo fosse nelle intenzioni del professor Lumacorno, ma Silente gli ha detto che sei troppo piccola per questo genere di incontri". Tom finì di parlare, e dopo un attimo si sentì quasi investito da una specie di ciclone; Anastasia si era alzata di botto, facendo muovere il tavolo e alcune boccette d'inchistro si rovesciarono. " Piccola?! Adesso mi sente" sbraitò la ragazzina, sotto lo sguardo sorpreso di Tom che non si aspettava una reazione del genere; Anastasia si sentiva pronta a combattere anche contro il più potente mago oscuro del mondo. Lo zio Albus non aveva nessun diritto di decidere per lei cosa o no fare all'interno della scuola; raccolse con malagrazia le sue cose e si allontanò di qualche passo.
" Io non credo che tu sia poi tanto piccola, ma deve essere il suo modo di proteggerti". Tom scandì bene le parole dopo aver involontariamente gettato uno sguardo alla sedia appena lasciata libera da Anastasia; sorrise in modo un po' ironico, ma la ragazzina lo guardò senza capire. Lui allora le indicò con un cenno distratto la sedia. " Guarda lì, a meno che tu non sia in punto di morte..."
Ormai a quasi tredici anni aveva una vaga idea di cosa potevano essere le macchie di sangue, ma non rise ugualmente in faccia alla ragazzina: non rimase sorpreso nel vederla arrossire violentemente, ma lui non fece ugualmente commenti. Non aveva preso in giro neppure le sue compagne di Serpeverde, e non vedeva la ragione di deridere lei. La sentì borbottare delle scuse e vide che con un Gratta e Netta aveva fatto sparire in fretta le macchie; la vide restare immobile per un momento, per poi voltarsi in fretta verso di lui. Sembrava spaventata ed allo stesso tempo imbarazzata.
" Non lo saprà tutta la scuola, non preoccuparti. Non mi chiamo Caroline". Tom alluse in maniera diretta alla pettegola Wallace, che non riusciva a conservare un segreto neppure sotto tortura... anche se effettivamente a lui non interessava nulla di quanto appena visto: non era importante, nè gli serviva per ottenere qualcosa da lei.
" Io... ti porterò Storia di Hogwarts il prima possibile" disse Anastasia, allontanandosi in fretta prima di sprofondare dalla vergogna; non aveva mai avuto, prima di quel momento, il ciclo femminile, e trovava particolarmente imbarazzante l'idea che lui sapesse precisamente che era quello. Ma come faceva a conoscere sempre tutto?
" D'accordo" rispose lui, ma lei non lo avrebbe potuto sentire, essendo già lontana. Ecco, forse dopotutto anche una cosa del genere gli poteva essere utile.






Angolo Autrice_

Prima di tutto una doverosa premessa: all'inizio questo capitolo avrebbe dovuto descrivere fino alla fine del quinto anno di studi dei due, ma ho cambiato idea per due ragioni; la prima è che sarebbe stato lungo(queste sono 7-8 pagine, tutto intero sarebbero state 16-17), la seconda per... coerenza.
Ebbene io non amo mai descrivere i primi anni di studi, salvo eventi interessanti! Mi sembra che blocchino la fanfic, eppure allo stesso tempo mi dico che non posso saltare da una ragazzina undicenne ad una quindicenne senza neppure mostrare qualcosa, no?
Andiamo per punti:
- il gruppo di amiche comprende anche Minerva McGranitt. Probabilmente è irriconoscibile - dato che siam soliti vederla ultrasettantenne pimpante che si fa valere - però spero non sia OOC. A rigor di logica ho rispettato la datazione che la vuole più vecchia di un anno di Tom Riddle, quindi ne ha uno in più anche di Anastasia.
Non ho basato Minerva su ciò che è stato detto di Pottermore, pertanto il ruolo nel Quidditch è inventato - se per pura casualità fosse Cercatrice, incensatemi U__U - eppure mi serviva lei come pg per introdurre Stacy - XDDD - allo sport.
- sempre nel gruppo di amiche abbiamo queste tre qui:
Evangeline Carrol: tutta timidina, simpatica... una versione che somiglia un po' alla Ginny Weasley dei primi libri, ma in maniera un po' vaga;
Tiffany Lennox: la Hermione del gruppo. Non fraintendetemi, anche Anastasia è una studiosa, ma qui parlo proprio di modi di fare ecco... la differenza con Hermione è che Tiffany è meno saccente, senza offesa per Herm che adoro;
Caroline Wallace: questa è una sorta di incrocio tra Cho Chang, Rita Skeeter, Lavanda Brown e Calì xDDDD In futuro verrà etichettata come la tettona del gruppo, amante dei gossip ecc ecc... insomma, il personaggio un po' frivolo che tutti amiamo insultare con affetto xDDD Sui genitori, fondatori del Settimanale delle Streghe, ho ovviamente inventato. Ci mancherebbe.
Del gruppo di amiche doveva inizialmente far parte anche Mirtilla Malcontenta, ma la sua presenza in questa storia sarà talmente marginale che ho deciso di soprassedere.
Gli altri personaggi citati sono:
Narkissos Theodote Julius Malfoy= Serpeverde  fratello di Abraxas
Perce Weaver: infermiere di Hogwarts(Madama Chips non è millenaria per fortuna xDDD), specializzato in Ferite da Magia Oscura.
Herbert Beery: docente di Erbologia. Il Lexicon - qui mi inchino a Charme, è lei ad avermi fornito questo nome - lo colloca come insegnante di Hogwarts nel '900, ma senza specificare gli anni. Me ne sono appropriata, e gli ho anche dato la Casa di Tassorosso. Banale, è vero, ma serviva.
Cassiopea ed Edward de la Mater Chicester: i nonni di Anastasia, ovvero i genitori di Megan. Non sono anzianissimi - a occhio e croce direi che sono sui 55 anni a testa - e poi Megan è morta molto giovane(23 anni, quindi lei e Ab si sono dati da fare presto U___U muahahahah xddd). Sono Cacciatori di Creature Oscure, perciò sono molto influenti al Ministero oltre ad adorare la nipote; mi sono sempre chiesta perchè si dia poco spazio ai nonni nella saga, perciò eccoli qui u.u Del resto Albus è un mago talmente impegnato che... xDDD
Zebediah Wright: un nome per un avversario di Anastasia xddd fondamentalmente inutile alla trama
Freddy Logan: Prefetto e Capitano dei Corvonero, Cacciatore. Questo OC è al 5° anno quando Anastasia è al 2°. Un mix tra Fred Weasley e Oliver Baston... un incubo ahahhhah sto scherzando.
Galatea Gaiamens: questa sappiamo che è stata insegnante di Difesa per quasi 50 anni, ma a parte ciò... il nulla. Pertanto l'ho assegnata come Capocasa dei Corvonero, e la sua presenza sarà molto importante nel prossimo capitolo(in effetti qui non appare, ma ci tenevo ugualmente a farla presente xDDD). La vedo come un mix tra la McGranitt che conosciamo e Vitious(che ci sarà pure lui*-*)
Miranda Stoneway: insegnante di  Volo, quindi arbitro. Decisamente inutile ai fini della trama.
Sugli eventi direi che posso stendere un velo pietoso sul finale che chiamerei" Tom Riddle e le mestruazioni" AHAHAHAHA La verità è che spesso si leggono fic sul sesso - troppe - a Hogwarts, ma nessuna che parli di questo fonsdamentale passaggio della vita per una ragazza? Certo, un altro al posto di Tom probabilmente avrebbe sghignazzato, ma io non ce lo vedo uhm Insomma,  voglio mantenerlo il più possibile IC. Ci sono riuscita anche in una piccola cosa? Spero di si. Del resto se non riesco nelle piccole cose, come potrò destreggiarmici in quelle grandi?
Anastasia come vedete mal sopporta le dicerie alle sue spalle sulla parentela con Albus, ma neppure la corregge. Ovviamente gli insegnanti lo sanno, ma non son loro i protagonisti U__U
Beh ora vi saluto e spero di leggere i vostri commenti^^
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Violet Tyrell