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Autore: Keila91    25/09/2006    3 recensioni
Una storia impossibile, un amore proibito, un grande potere e una battaglia, che sembra non avere fine! Questa è la storia della sacerdotessa Ira e di un demone-lupo!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L'arrivo a Roma Io gloriosa qui giaccio sepolta, poichè son colei
che all'amore d'un solo uomo sciolsi il mio cinto
                                      L' elogio della castità, Anonimo




2 Capitolo



L’ arrivo a Roma e gli incontri
 




Attraversata la fredda steppa, i monti del Caucaso ed in fine le terre conquistate per ultimo dai romani, si ritrovarono a scendere la penisola italica fino ad arrivare nelle terre in cui venne fondata l’ Urbe (Roma). La città si presentava grande e possente come se volesse dare conferma del suo stato di CAPITALE DEL MONDO. Fermatesi davanti a una delle maggiori porte delle mura, che proteggevano la città da eventuali attacchi bellicosi, il comandante ordinò di farli accedere alla città. Così le porte si aprirono . C’era gente da per tutto, fra nobili e plebei si sparsero delle voci rivolte alla vista della sacerdotessa. In lontananza si poteva ammirare il Palazzo, i vari templi, che sorgevano nel foro, e il Circo Massimo:
-Grande sacerdotessa, l’imperatore ci attende alla Curia- disse il comandante Maximus.
–Bene, ma prima voglio che ai nostri cavalli sia dato mangime e acqua –
-Come volete sacerdotessa. Soldato conduca i cavalli alle stalle imperiali!-
-Si, subito comandante!-.
Dopo di che proseguirono a piedi, attraversando La Via Sacra che si insinuava fra i vari templi delle divinità romane. Sorpassato il Santuario di Saturno, apparve La Curia. La Sacerdotessa avanzò con passo sicuro, salendo le scale ed entro dentro l’edificio spalancando le porte e colse l’attenzione dei presenti. Cesare era seduto sul trono, a destra e a sinistra vi erano i gradini di marmo, con cuscini rosso porpora, su cui vi sedevano alcuni senatori:
–Imperatore Cesare! Sono venuta qui, come tu hai chiesto!-
-Grande Sacerdotessa, che piacere e quale onore averti qui. Senatori miei, questa è la Sacerdotessa venuta dalle regioni fredde dell’ Oriente, dalla Russia. (che fantasia! Gli antichi romani, di sicuro non ci sono arrivati fino in Russia, ma noi con la fantasia possiamo fare tutto, perciò chi se ne frega!XdA_Ok, possiamo tornare al racconto? Per favoreXdYuri_Calmo, Yuri. Vedi che ti faccio morire in questa ff, se non fai il bravo con me!XdA_Ok, ok. Sto calmo, faccio il bravo lupacchiotto!Xdyuri_Ecco, appunto. Scusate, ritorniamo alla ffJ! XdA) Colei di cui vi ho parlato-. Dietro a Ira apparvero tre sagome, Yuri, Boris e Kima:
–Cesare, non sono venuta fin qui per perder tempo in chiacchere o per aiutarvi a sbrigare i vostri affari. Sono venuta, solo per cercare di Stipulare una armistizio fra i demoni e voi, affinchè non si verificano battaglie o guerre.-
-E vedo, infatti! Ti sei portata dietro due demoni-.
Cesare si alzò dal trono e scese i pochi gradini, che lo ponevano più in alto, rispetto ai gradini di marmo. Andò verso la sacerdotessa e sottovoce le sussurò:
–Sta attenta, per quanto tu possa essere intelligente, astuta, furba e con un minimo di potere in mano. Non potrai sottrarti alla volontà dell’ Imperatore-
-Per quanto tu possa credere di avere me e questa situazione sotto controllo, non riuscirai ad averla vinta.-
-Tsk…vedremo-.
Poi Ira si scostò da lui e l’ Imperatore con voce suprema disse:
–Sacerdotessa, tu e i tuoi accompagnatori siete invitati a soggiornare nella Domus Caesaris e stasera si terra un festa in suo onore.-
-Grazie, Cesare!- disse infine Ira, con tono un po’ aspro e sarcastico.



Il palazzo si mostrava ai loro occhi imponente. Fatto quasi interamente di marmo. Le colonne, che sorreggevano la struttura, ornate da una serie di incisioni che riprendevano lo stile corinzio. Appena entrati si ritrovarono in una sala ottagonale. Voltati a destra poterono ammirare la sala con architetture e paesaggi vari, che raffiguravano la vita quotidiana degli aristocratici romani e del popolo. Dopo aver ammirato le prodezze degli architetti e degli artigiani , si spinsero fuori nell’ impluvio. Al centro dell’ampia stanza vi era una grande vasca e tutt’ intorno vegetazione. In fondo appariva un corridoio a cielo aperto, che permetteva l’ accesso al peristilio. Lì, comodamente distese sui triclinii, vi erano delle ancelle e la padrona della domus o meglio l’imperatrice:
-Tu devi essere la sacerdotessa venuta dal lontano continente non ancora civilizzato, la Russia, vero?-
-Si,imperatrice- -Puoi chiamarmi Livia(Hilary)-
-Si, come desideri-
-Bene; oltrepassando Ira , si fermò davanti a Yuri; tu devi essere il famoso demone Yuri Ivanov, vero? Colui che è riuscito, in meno di un minuto, a far fuori 100 soldati.-
-Si sbaglia, ne ho uccisi 102 in mezzo minuto!-
-Complimenti! Lo sai hai un ottimo spirito di osservazioni!- disse con sarcasmo Livia Drusilla.
–Io, non uccido per il semplice gusto di farlo, ma solo quando è necessario, soprattutto se Ira si trova in pericolo-
-Yuri, basta ora- concluse Ira
-No, non preoccuparti. Anche se sembra, io non vi odio come Cesare, ma nemmeno vi stimo- -Strano, dimostra di disprezzarci-
-Ahahahah…sei proprio degno della tua fama di demone coraggioso, intrepido, sfacciato e testardo- -Grazie, ma anche lei non è da meno, visto che è…-
-Visto che sono l’ imperatrice del mondo conosciuto? Colei che è sposa dell’ astuto imperatore Augusto Cesare, giusto?-
-Si, voi mi stupite. Siete molto perspicace e sicura di voi-
-Grazie, Yuri.-.
Dopo di che un giovane alto, con lunghi capelli corvini legati in un lungo nastro bianco, atreversò il corridoio e giunse sulla soglia del peristilio:
–Madre, ero preoccupato per voi. Credevo foste andata alla Curia!-
-Tiberio ( Rei), figlio mio. Non sono andata più, perché mi era giunta notizia dell’arrivo di costei-. Livia si scostò con eleganza, per permettere al figlio di vedere la ragazza dai lunghi capelli castano, con sfumature sul biondo scuro, occhi color castano-chiaro come l’ ambra:
-Ave, primcipe Tiberio-
-Lei deve essere la grande sacerdotessa barbara, venuta da lontano insieme a questi due demoni!- disse il principe in modo un po’ brusco e con espressione, che sembrava rivelare disprezzo.
-Si, il mio nome è Ira Darkov e questi sono Yuri, Boris e Kima, anch’essa sacerdotessa.- concluse così Ira
-Bene, ora credo che voi vogliate ritirarvi nelle vostre stanze. Sarete stanca- disse Livia.
-Si, se lei consente, vorrei ritirarmi-
-Certamente. Lesbia, Cornelia accompagnate la sacerdotessa e i suoi amici nelle stanze riservate agli ospiti.-
Le due ancelle si alzarono dai triclinii e con grande cortesia e riguardatezza accompagnarono gli ospiti.


Arrivati nella stanza, Ira si lasciò cadere supina sul letto morbido pieno di cuscini rivestiti di lino morbido (non so quanto possa essere morbido il lino….xdA):
-Ira, che intendi fare? L’ imperatrice sembra, in un certo senso, non restia nei confronti dei demoni, ma il principe Tiberio mi lascia un po’ scettico- disse interrogativamente Yuri.
Ira si mise a sedere:
-Yuri,dolce angelo demoniaco, non devi temere ne devi allarmarti per ciò-
-Amore mio, io non li temo per me, ma per te. Ho paura di perderti e questo non posso farlo accadere e sai anche i motivi. Cesare è troppo astuto e spietato, per voler solamente mantenere l’equilibrio. Lui vuole ben altro da te. E tu sai a cosa mi sto riferendo.-
Ira gli prese una mano e lo trasse a se:
-Se accadrà qualcosa, che potrebbe sconvolgere il delicato equilibrio, prenderò la decisione definitiva, che condizionerà le nostre esistenze per sempre-.
Yuri si sedette accanto a lei e delicatamente accarezzò il suo viso liscio, suscitandole sicurezza. Poi incominciò a baciarla sul collo, facendola distendere lentamente sul letto:
-O mio dolce amore proibito, ti desidero, ti bramo, voglio unirmi a te anima e corpo-.
Slacciò, dalla schiena, il vestito di lei e nel mentre la riempiva di baci, scendendo fino al seno caloroso:
-Ah…Yuri, ti prego, smettila! Non possiamo…e tu lo sai!- implorò Ira sottovoce e con difficoltà.
A quel punto Yuri, si vide costretto a scostarsi da lei, per permetterle di riprendere fiato e uscire dallo stato di eccitamento e di desiderio intenso:
-Scusami, solo che…-
-No, anch’io vorrei, ma non si può fare. Al meno non ancora.-
-Ira, non c’è la faccio più! Il desiderio di possederti, si fa ogni giorno, ogni istante più intenso. Mi sta distrugendo il non poterti avere.-
-Ooh…Yuri…- Ira si gettò fra le sue braccia -…come vorrei non essere nata come sacerdotessa dell’ antico ordine. Vorrei non aver avuto questo sangue, che mi tiene vincolata, in una morsa senza via d’uscita. Yuri…ti… amo! TI AMO TROPPO!-
-Ira, ti prego non piangere. Non devi non accettare ciò che sei. Perché sei colei che può fare ancora qualcosa in questo mondo disordinato, per prevenire la guerra. Perciò non ti abbattere ora. Non rinunciare a ciò che sei. Io ti amo e ti acetto per quello che sei. Anche se ci sono degli ostacoli grandi nel nostro rapporto, aspetterò, se dovrò aspettare. Finchè non giungerà quel momento tanto atteso.-
Dopo di che, Ira si alzò dal letto e andò a prepararsi per il banchetto.


Arrivati nel senprosio, Ira e gli altri si accomodarono sui ticrlinii. Cesare, appena si accorse della presenza della sacerdotessa, non potè fare a meno di ammirare la bellezza, l’eleganza e la sensualità racchiuse in lei. Anche se sapeva che quella sacerdotessa doveva essere sua, per poi finalmente riuscire ad ottenere ciò che custodiva. Comunque sia, non snegniò di ammirare le sue forme sinuose: era vestita con un lungo abito nero ricamato, attilato, che mostrava il profilo del suo corpo. Le maniche di lino molto lunghe, con una spaccatura, che le permetteva di muovere le braccia come desiderava. Dopo poco Cesare venne richiamato alla realtà grazie allo sguardo penetrante di Yuri. Così per sfuggirgli, richiamò l’attenzione di tutti i presenti:
 -Carissimi amici e alleati miei, sono onorato che siatente venuti, qui oggi, per onorare e festeggiare insieme l’arrivo della Grande Sacerdotessa Ira Darkov. Perciò, perché aspettare ancora? Sia dato inizio al banchetto!-
-Aspettate un attimo!; intervenne Ira; Anch’io sono onorata e felice di essere qui, oggi. Sono lieta di scoprire persone, che hanno intenzione di riprestinare l’ ordine. Grazie a tutti di esserci.-
-Bene, ora che la sacerdotessa Ira ha parlato. Possiamo festegiare. Che entrino pure cibi e vini!-
Un attimo dopo i servi e le serve entrarono portando dei grandi vassoi inbanditi e grandi brocche piene di vino. Così iniziarono a mangiare e Yuri, mettendo da parte un po’ del suo orgoglio e del rancore per gli esseri umani, fece un apprezamento sul cibo. Successiavamente entrarono le danzatrici e i musici, che incominciarono a danzara e la festa entrò nella fase più divertente:
-Madre, non mi fido di quei due. Lei, mi sembra, che sia sotto l’ influenza del demone-
-O mio sospettoso e cauto Tiberio, non devi aver timore della sacerdotessa. Per quanto sia giovene e bella, lei è saggia, sa cosa deve fare e sa perché oggi si trova qui. Però non dobbiamo dimenticare, che rimane pur sempre un essere umano.-
-Madre, ma non credete che sia opportuno tenerli d’occhio, soprattuto il demone?-
-No, Tiberio. Ora basta, con queste tue ubbie. Gotiti la festa e fai compagnia a tua sorella Giulia ( Mao)- concluse stanca Livia.
Dopo sfrenate danze, confessioni peccaminose, risa e scherzi. Cesare si alzò dal triclinio e con un solo gesto di mano fece interrompere la musica:
-Ora, miei cari ospiti, per dar tocco finale alla festa. Vi ho fatto una sorpresa. Entrino le guardie con la prigioniera.-
Le lunghe tende rosso porpora si alzarono, lasciando apparire una ragazza in catene accompagnata da 4guardie. I presenti incominciarono a esclamare e a commentare e Tiberio rimase affascinato da quella creatura, che avanzò spinta dalle guardie fino al centro della stanza:
–IO TI AMMAZZO, MALEDETTO SEN….AH!- urlò la ragazza prima di essere frustata.
Yuri alla vista di tutto ciò, esplose di rabbia:
-LASCIATELA IMMEDIATAMENTE!-
-No, Yuri. Calmati! Ti prego!-
Ira stentò a trattenere il demone, che stava trabbocando di ferocità:
-Che c’è demone? Lei è una pregioniera qualsiasi. O forse ti da fastidio che ci sia un demone in catene?- chiese provocamente Cesare
–Grr…Che razza di impertinente sei?! Tu vorresti fare un accordo con noi, per trovare finalmente la pace. Ma le tue azioni, mi sembrano, vogliano dimostrare altro o forse sbaglio?-.
Cesare scese le scale e si diresse verso il demone in catene:
-Ahahahah…E se ti dicessi che questo demone ha uciso un’ intera famiglia? TU, vorresti lo stesso che la liberassi?-.
Yuri girò lo sguardo verso la ragazza e le chiese in dermoke:
-Fa en kiruyu tat? Ver?-
-Ne, to bjskyei. Mar, acc nertoten far kiru cun menor setor, fer venert!- (traduzione nella lingua di noi poveri esseri umani: -Non hai fatto veramente questo? Vero?- -No, non ho ucciso nessuno. Però, voglio ammettere che avrei voluto uccidere quel maledetto senatore, per vendetta!- xdA). Rispose la ragazza.
–Ha smentito ciò che hai affermato, anche se prova un odio profondo per un senatore-
-Beh…fa lo stesso. Se continueranno a esistere dei demoni che provano istinti omicidi nei confronti degli uomini, come speri, tu e la sacerdotessa Ira, che si possa istaurare una pace? Perciò, verrà giustiziata domani, davanti al popolo romano- disse Cesare con arroganza.
–Se tu farai una cosa del genere…giuro che distruggerò te e tutti coloro che ti sostengono. Non risparmierò nessuno!-
-Yuri, sta calmo. Non devi cedere alle sue provocazioni. Ti prego, ascoltam!- disse sottovoce Ira –Cesare. Sono sicura che ci sia qualche modo per…-
-No! Non c’è nessun modo!-
Dopo intervenne Boris, che riuscì qusi a dissuadere Cesare:
-Allora, avete la massima intenzione di salvare questo demone? Per poi farte cosa?-
-Cesare, noi demoni, come ci definite voi umani, siamo tutti compagni e non accettiamo ne ribellioni all’interno della nostra cerchia e ne tanto meno chi fa del male a uno di noi. Anche se ci sono demoni che meritano davvero la morte.- disse Boris
–Bene, allora ammettete che ci sono degli esseri che meritato la pena capitale. Perché, dunque, volete salvare questo demone?-
-Perché ella non ha fatto alcun male. Non si è sporcata le mani di sangue altrui. Perciò, in nome del nostro futuro armistizio, liberala-
-Tu, demone, mi hai quasi persuaso…mm….Grazierò costei, solamente se si batterà contro i miei migliori gladiatori- concluse Cesare.
Per tutto il semprosio si diffusero voci:
-Cesare, la ragazza non può combattere da sola in queste condizioni. Perciò, accogli la mia proposta di scendere nell’arena a fianco lei- intervenne Yuri.
–Si, si potrebbe fare. Sarà molto interessante vedere due demoni che combattono per la salvezza di uno di loro…ihihihih- disse Cesare ghignante.
Dopo la ragazza in catene guardo Yuri e Boris quasi per ringraziarli e nel momento successivo, quando i soldati la stavano per portare via, Ira intervenne, chiedendo a Cesare di poter condurre la ragazza nelle sue stanze, sotto la sua responsabilità. Così Cesare acconsenti e la ragazza andò trasportata da Boris nelle loro stanze.


Nel frattempo nell’ impluvio, Tiberio ripensò a quella ragazza demoniaca e percepì una strana sensazione, che lo percosse tutto fino a provocargli delle fitte allo stomaco. Poi sua sorella Giulia(Mao) lo riportò alla realtà scuotendolo leggermente e chiedendogli: -Cosa c’è? Ti senti male? Tiberio!-
-NO, non preoccuparti Giulia.Non ho niente, solo che…-
-“Solo che”…cosa? Mi pare che i tuo pensieri siano rivolti intensamente a qualcosa o a qualcuno…sei così pensieroso dalla cena. Non è che è colpa di quel demone?!-
-Ma di quale demone parli! Giulia, tu stai farneticando, piuttosto non credi che sia tu quella che si sente male?!-
-No, caro il mio fratello. Avanti, non fare il sostenuto e confidati con la tua sorellina!-
-Giulia, ti ho detto già….uff…non lo so! Non so cosa mi stia capitando!-
-Capito!….eheheheh…e bravo il mio fratellone. Mi sa che ti stai innamorando per la prima volta e per giunta di un demone…ehehehe…-
-Smettila di ridere in quel modo! Uffa, me ne vado!-.
Così dicendo Tiberio si scosto dalla colonna su cui si era appoggiato prima e se ne andò via.


Nelle stanze di Ira, venne adagiata sul letto la ragazza, che già da prima, stava lottando con agonia contro il dolore provocatole dalle ferite subite durante le torture nelle prigioni. Soprattutto con quella al fianco, la più profonda e più grave, dalla quale Kira ancora perdeva sangue:
-Vi ringrazio di avermi sottratto a morte certa-
-Non preoccuparti, perché in un certo senso è il nostro dovere. Potrei sapere chi sei?-
-E’ la figlia dell’imperatore demoniaco Ren Tao, Kira Tao ( Ren Tao, personaggio tratto da Shaman King. Scusate, ma non sapevo come chiamare il grande e vecchio imperatore demoniaco! DXA)- disse con tono calmo e freddo Yuri
-Mm…forse un tempo lo ero. Ma da quando mio padre è morto e la capitale demoniaca Kino-pè(notare bene che ho fatto una specie di anagramma di Pekino e mi è uscito…Kino-pè! Anche su consiglio di mia nonna…ahahahah!xdA_Ma la vuoi smettere di fare sempre interruzioni nel corso della storia?!K xdYuri_COSA HAI DETTO?!…IO SONO L’AUTRICE, LA REGISTA DI QUESTA FANFICTION E TU, INVECE, SEI SOLO UN PROTAGONISTA! PERCIO’ POSSO FARE TUTTE LE INTERRUZIONI CHE VOGLIO! CAPITO?!…Grr...xdA_s-si, h-ho affe…rato il c-concetto…scusami xdYuriL_Ok, ritornando alla storia…xdA) è stata distrutta, non sono altro che un semplice demone.-
L’espressione della ragazza si incupì ancora di più e sul suo volto liscio scese una lacrima:
– Allora vuol dire che Cesare…….insomma….è stato lui a distrugere Kino-pè-
-Si, ma la fatto istigato anche da quel maledetto senatore, Sacristiano! Che non è altro un lurido avvoltoio, che ronza sempre intorno a Cesare!- disse Kira con disprezzo.
 –Per questo hai tentato di uccidere quel senatore e la sua famiglia, per vendetta?- chiese Ira –Già…-
-Ma c’è ancora una cosa che non capisco: come mai non siete riusciti a difendervi?-
-Il perché è semplice, Ira: da quando è morto mio padre ci sono state delle dispute per il passaggio al trono, dato che ero io l’unica figlia che aveva. Così il regno si è incominciato a dividere in più parti, ognuna guidata da un comandate o da un Marzesck( specie di senatore molto potentexdA). A lungo andare la capitale si è indebolita e così Cesare ne ha approfittato e in quell’ attacco sono morti gli ultimi parenti che avevo…sigh…-.
Dopo queste notizie, date con sofferenza, rabbia, dolore e angoscia. Kira si addormento tra le lacrime. Allorchè Ira decise, quella notte, di lasciarla riposare in soltudine lì, ma sempre sorvegliata dallo sguardo vigile di Boris.


Yuri si trovava fuori, nel peristilio, ad osservere la moltitudine di stelle di un cielo sereno e limpido, a differenza degli stati d’animo di tutti. Pensò a una moltitudine di cose: Quanto tempo era passato, dal primo istante in cui i suoi occhi si incrociarono con quelli di Ira? Ripenso al giuramento fatto all’ordine delle sacerdotesse, più di 450 anni fa, di proteggere il tempio della sacerdotessa a costo della propria stessa vita. La nascita di un amore bello quanto inconcepibile con Ira. I dissensi con gli altri demoni invidiosi, per il fatto di essere lui il Prescelto, l’unico in grado di proteggere, assieme alla sacerdotessa Ira, il Cristallo dell’ ordine. La tristezza, l’odio, l’amore, la gioia di essere con lei nei momenti più difficili e più belli. La sofferenza, la malinconia, la disperazione e il disprezzo provati con lei, per lei, per quel mondo caduto nel caos. Al ricordo di tutto ciò, lungo il suo viso scese una lacrima:
– Yuri, sono preoccupata. Così non riusciremo a concludere niente!-.
La voce di Ira ridesto Yuri dai suoi pensieri:
-Ira, adesso basta con questa storia. Apri gli occhi! Ormai ciò che speri tu non potrà mai accadere. L’hai visto anche tu con i tuoi occhi: Cesare non ha la minima intenzione di trovare un accordo. A lui importa solo di potersi impossesare del Cristallo dell’ ordine.-
-Yuri, allora tu sapevi tutto fin dall’inizio! Perché non me ne hai parlato?!-
-Ira, ho saputo tutto nell’ultimo viaggio che ho fatto. Volevo dirtelo quando sono tornato, ma poi tutto è sucesso in fretta. I soldati romani, che sono venuti a chiamarti per ordine di Cesare. La venuta a Roma. La “festa di benvenuto” e infine la scoperta della cattura di Kira.-
-Quindi non c’è altra possibilità, che quella di contrastarlo. Ah…sono ingenua e debole, vero? Non sono riuscita a compiere il mio dovere, per prevenire una guerra certa. Forse non dovevo essere io a ereditare una così grande responsabilità.-
Yuri la trasse a se e l’abbracciò fortemente.
-Tu non sei affatto ingenua o debole, anzi sei l’esetto opposto. In te è celato il Cristallo dell’ordine, tu sei l’unica in grado di custodire un potere simile, capace di distruggere o di plasmare la vita stessa. Questo potere, come ben sai, è stato affidato all’ordine delle sacerdotesse più di mille anni fa, per stabilire l’ordine nel caos totale. E adesso questo potere è succeduto a te.-
-Hai ragione, ma non so cosa fare. Non riesco a prendere una decisione. Yuri, come faccio?! O Yuri, ti amo, non lasciarmi mai.-
-Si, Ira. Iavaranesto( ti amo in demoniaco….ahahahah…xdA_C’è molto da ridere vero? Poi si può sapere perché ho più di 450anni? Non potevi farmi un po’ più giovane?!xdYuri_Yuri, cosa ti ho detto prima?!xdA_Dunque, tu sei l’autrice e la regista di questa ff e puoi fare tutto quello che vuoixdYuri_Si, e ora aggiungo un’ altra cosa: NON DEVI FARE CRITICHE SU CIO’ CHE SCRIVO! QUESTO COMPITO LO HANNO I LETTORI!xdA_Ok, sto zitto. Aiuto, help me, may day, S.O.S.! Salvatemi da questa pazza!xdYuri_Siiii…scappa scappa. Tanto non puoi sfuggire alle mie grinfie, lupacchiotto mio! Ah, scusate……ritornando alla ff…xdA). Non preoccuparti risolveremo inseme questa situazione, come è destino che sia-.
Ira, dopo un po’, si addormento nell’ abbraccio di Yuri sentendosi al sicuro da tutto. ù


Una leggera brezza soffiava sulle tende del letto, tale da permettere di intravedere una bellissima ragazza addormentata. La pelle liscia e pallida. Lungo tutto il corpo lividi e ferite si estendevano, provocandole dolori. Le palpebre quasi nascoste dai lunghi capelli neri. Respirava ritmicamente e lentamente, come se stesse assaporando l’aria fresca e pulita, a differenza di quella che fino a poco tempo fa respirava nei carceri sotteranei del palazzo. Ad un tratto le tende vennero scostate da una mano, lasciando intravedere un ragazzo dai lunghi capelli corvini. A quel punto la ragazza venne destata dal suo sonno e si mise a sedere sul letto spaventata:
-No, sta calma, non ho intenzione di farti del male- disse il ragazzo
–Chi sei?! Ah…m-ma…TU, s-sei….il p-principe Tiberio. Che ci fai qui? Che cosa vuoi?- disse spaventata Kira.
-Ecco, il fatto è….c-che….volevo vederti da vicino, conoscerti, parlarti!…mm…Forse mi crederai uno stolto o uno stupido, ma dal primo momento che ti ho visto, qualcosa in me è cambiato. Tutto il rancore e l’odio che provavo verso i demoni e come sparito, scomparso.- il ragazzo spostò le tende ancora di più per potersi avvicinare al letto.
 -C-che vuoi fare? No, fermo! Non ti avvicinare!-
-Calmati, voglio solo vederti meglio. Prometto che non ti tocco.-
Così Tiberio si sedette sul letto accanto a Kira:
–Come sei entrato? Se c’è Boris fuori?!-
-Semplice, sono entrato dalla finestra. Dopo tutto io qui ci vivo. Conosco questo palazzo da quando avevo 8 anni. Boris sorveglia solo la porta e io sono un mago nell’ eludere la sorveglianza…ihihihih…-
-Sarai anche “un mago nell’ eludere la sorveglianza UMANA!”, ma un demone…mi pare troppo difficile!-
-Ah! B-boris….ma…c-che…piacere conoscerti! Eheh…!-
-Cosa ci fai tu qui? Esci subito, se non vuoi che ti ammazzi!-
-No! Boris lascialo stare. E’ venuto qui con intenzioni buone, non cattive. Se no già a quest’ora sarebbe morto. Perciò potresti concederci un po’ di tempo, per parlare?-
-Uff…Va bene, ma appena prova a fare qualcosa chiamami, che ci penso io a questo qui!-
-Ok, ora lasciaci soli- a tal punto Boris capì che era tutto tranquillo e se ne andò.
–Ora puoi dirmi perché sei qui, parla-
-Va bene…mm…uff…ok…vedi, io avevo motivi ben diversi dai senatori o da Cesare, per il fatto di odiarvi. Inizialmente non provavo alcun rancore nei vostri confronti, ma quando il mio vero padre fu ucciso da un demone, in me nacquero un sentimento di odio e il desiderio di vendetta verso tutti voi. Anche quando scoprì, che mio padre meritava la fine che ha fatto. Ora però qualcosa dentro di me è cambiato, ma non so il perché. Ti prego, credimi!-
-Io, non so che dire. Non puoi pretendere che io ti aiuti. La tua famiglia…ha…..distrutto tutto ciò che possedevo, pure la mia famglia.-
Kira si mise a piangere
–Scusami, non intendevo farti ricordare momenti brutti…- .
A quel punto il pianto di Kira si fece più forte e dirompente e lei, così, si butto tra le braccia di Tiberio:
“Mm…c-che cosa’ è questa sensazione di calore che sto provando? E’ quasi un dolce inferno di fiamme ardenti che mi pervade…..che bellissima sensazione”.
Tiberio a quel punto ricambiò l’abbraccio e socchiuse gli occhi.

To be continued....

Salve a tutti! Dunque, prima di tutto mi scuso perchè ho perso tempo nel postare il 2° cap. Poi vorrei passare a ringraziare tutti quelli che hanno letto il primo capito e in particolare quelli che l'hanno recensita:
Hiromi: Grazie di aver letto e di aiutarmi nella ricercati di attori per le parti.

Keira91: Grazie anche a te di aver letto e recensito. Ho fatto come mi hai detto, ho aspettato che molti leggessero, ma hanno recensito solo in 3. Sigh sigh sigh....si vede che forse non piace il mio stile e la mia fantasia.

Marikan: Mi fa piacere, che ti sia piaciuto il primo capitolo. Spero di aver soddisfatto anche questa volta le tue aspettative. Ciao e grazie di seguire e di recensire.

Ok, finiti i ringraziamenti, vi lascio. Al prossimo (non so quando) capitolo!
Ciao
Keila91
P.S. VI PREGO RECENSITEEEEEEEEE!!!!!!
  
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