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Autore: MandyHoran    20/02/2012    2 recensioni
"Credo di avere le idee ancora più confuse ora" confessò.
"Lascia che te le chiarisca allora" dissi lasciando scorrere il braccio lungo la sua schiena. Entrambe le mie mani si fermarono sul suo fondoschiena e le mie labbra scesero sul suo collo inumidendolo, poi sulla sua clavicola.
Percepii il sospiro di Kim così la spinsi verso il letto e una volta sopra di lei le tolsi la maglietta.
"No Niall..." mi bloccò

Si capisce quanto amo scrivere di quei ragazzi?! Ps. è la mia prima FF
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Everything's gonna be... All right?

NIALL:
"Ei sono qui!" la voce di Eli mi arrivò alle spalle.
Mi voltai lentamente osservando il suo sorriso smagliante.
Mi strinse un secondo fra le sue braccia e fece per darmi un bacio, ma mi scansai delicatamente cercando di mantenere un'espressione impassibile. Per quanto ci provassi sapevo che non ci stavo riuscendo. Vedevo la preoccupazione di Eli costruirsi nei suoi occhi blu che mi fissavano curiosi.
Inclinò la testa verso sinistra, ma non smise di sorridere.
"Che ti prende?" chiese. 
"Eli. Devo parlarti" sopsirai e chiusi gli occhi.
I suoi mi mettevano soggezione.
"D'accordo. Sono qui, avanti. Parla" m'intimò.
Le indicai la panchina per accomodarci. Ormai quella panchina del parco poteva definirsi storica: solo nell'ultimo periodo ne aveva viste di tutti i colori.
"Io non so veramente da dove cominciare" ammisi piano.
"Dai Niall di che si tratta?" continuava ad avere quel sorrisetto stampato in faccia che cominciava ad infastidirmi.
"Beh..." decisi di non girarci troppo intorno. "Io non credo di essere più tanto sicuro riguardo ai miei sentimenti verso di te."  Riuscii solo a dire comprendendo poi di non essere stato particolarmente chiaro. "Voglio dire..." feci per spiegare.
"So che cosa vuoi dire" m'interruppe lei. Il suo sorriso era scomparso, adesso un'ombra passava per i suoi occhi leggermente lucidi e sgranati. "Tu mi stai... Mollando" non era una domanda.
"Veramente io intendevo dire che... Cioè..." sputavo fuori parole senza senso.
"Niall smettila di prendermi per il culo. Anzi smetti di prendere in giro te stesso! Tu credi davvero che io sia così ingenua? Pensi che non mi sia accorta dei tuoi sbalzi d'umore dei tuoi cambi di atteggiamento in sua presenza?" sbottò d'un tratto alzandosi in piedi. Mi voltò le spalle, ma la bloccai per un polso.
"Come scusa?" domandai inclinando la testa.
Eli mi fissò un attimo penetrando con il suo sguardo intenso. 
"Hai detto che non sei sicuro dei tuoi sentimenti, giusto? Beh... Ti conviene prendere una decisione prima che anche Kim si accorga di che razza d'indeciso sei" enfatizzò il nome di Kim. "Ora io dovrei andare" disse con disprezzo, divincolandosi bruscamente dalla mia presa.
"Eli io... Mi dispiace" riuscii a biascicare.
Il suo volto sembrò cambiare espressione, assumendone una compassionevole, come se le facessi pena. Sbattè le palpebre e mi si avvicinò d'un passo.
"Non dispiacerti. Non mi metterò a piangere, stanne certo. Non sono il tipo. E poi devo ammettere che un po' me lo aspettavo. Comunque al cuor non si comanda no?" disse piano. Non riuscivo ad interpreatre il suo tono di voce. Non sapevo dire se fosse arrabbiata, dispiaciuta o amareggiata.
"Quindi è tutto apposto?"
"No. Niente è al suo posto in questo momento Niall. Non ti chiederò di rimanere mio amico" disse.
"Ma io voglio essere tuo amico" risposi convinto. Sì la stavo lasciando. Ma non perché non le volessi bene, solo perché io amavo un'altra persona e lei lo sapeva. Pergiunta avevo sempre pensato che Eli fosse una delle ragazze più intelligenti che avessi mai conosciuto. Perderla del tutto mi sarebbe dispiaciuto.
"Io però non voglio! Tu mi hai sconvolto biondino. E ora ho bisogno di tempo. L'unica cosa che posso dirti è che il tempo aggiusta le cose, quindi forse un giorno potremmo anche diventare amici" non mi diede il tempo di ribattere, perché immediatamente girò i tacchi e se ne andò lasciandomi lì.
Ancora una volta quella ragazza mi sorprendeva.

--
 
KIM:
Ansia. Ecco cosa provavo in quel momento. Ero in preda al panico. Sapevo che di lì a poco quella porta si sarebbe aperta e un biondino sarebbe spuntato davanti ai miei occhi.
Passi pesanti scesero in fretta le scale.
"Che ci fai seduta sul tavolo?" chiese una voce femminile.
"Fatti gli affari tuoi Irina" risposi fredda senza girarmi. 
Puntavo lo sguardo sulla porta d'ingresso, mentre seduta sul tavolo della cucina, facevo dondolare le gambe istericamente come una bambina.
"Ragazze noi usciamo" Sarah spuntò dal salotto seguita subito dopo da Bob. Si avvicinarono entrambi alla porta.
"Sì. Andiamo a fare la spesa. Dite a Niall che... Oh non c'è bisogno glielo dico io" sorrise mio padre non appena aprì la porta. Il biondo era lì dietro ancora con le chiavi in mano.
"Niall amore, vuoi che ti compriamo qualcosa in particolare?" chiese sua madre dolcemente.
"No mamma, grazie. Fate voi" rispose lui.
Il suo tono di voce era apparentemente tranquillo.
"Va bene ci vediamo più tardi". 
Così Bob e Sarah si congedarono.

--

Eravamo tutti e tre in cucina, ma nessuno osava proferire parola.
Mia sorella sospirò rumorosamente poi si decise a parlare.
"Niall tu sai..." 
"Sì" disse lui accennando a me con lo sguardo.
Mi sentii chiamata in causa, come se la colpa di tutto fosse mia. Come se avessi commesso un reato a dire della gravidanza di mia sorella. Che poi non l'avrei mai fatto se quello sciocco non avesse pensato che parlassi di me quando avevo accennato a un test di gravidanza mentre parlavo al telefono.
"Sì e lo sanno anche tutti gli altri" dissi io sentendomi a disagio. Così spostai l'attenzione su Niall. Infondo era stato lui a spargere la voce chiamando Joline per prima quando voleva sapere dov'ero.
Ovviamente la mia migliore amica si era preoccupata e aveva chiesto spiegazioni. Così il pettegolezzo si era allargato e inevitabilmente era arrivato fino alle orecchie di tutti gli altri membri del nostro gruppo, comprese quelle di Louis che chiaramente ne era già a conoscienza. 
"Quindi Joline..." biascicò Irina.
Io e il biondino annuimmo all'unisono.
Vidi un paio di lacrime solcare le guance di mia sorella e dei singhiozzi uscirle involontariamente dalla bocca.
"Dai non fare così" disse subito Niall, senza muoversi però.
"Già. Potevi pensarci prima"  dissi beffarda.
Il biondo mi ammonì con lo sguardo, ma mia sorella non fece caso alle mie parole, ne a quelle di lui.
"Scusatemi" così dicendo voltò le spalle e salì le scale per tornare in camera sua.
Eccola dinuovo: l'ansia. Mi assaliva ancora. Ero sola in cucina con Niall e tremavo. Sì tremavo come una ragazzina immersa in un silenzioso buio.
"Ho lasciato Eli". 
Un barlume, ancora poco visibile.
Non dissi niente, mi limitai ad osservare l'emozioni che si alternavano nei suoi occhi. Quei dannatissimi occhi blu che mi facevano venire i brividi ogni volta che li guardavo.
"Le hai spiegato il motivo?" chiesi d'un tratto.
"Non ce n'è stato bisogno. L'ha capito da sola" rispose lui avvicinandosi al tavolo sul quale ero ancora seduta.
"E cos'ha capito?"
"Tutto. Beh quasi. Ha capito che sei tu il motivo che mi ha spinto a mollarla" spiegò.
"Cosa le hai detto tu?" ero fredda e distaccata apparentemente, ma dentro di me ero tutta un groviglio. Il mio cuore aveva perso alcuni battiti.
"Che non sono più sicuro dei miei sentimenti".
"E lei?"
"E lei... Mi ha detto che sono un'indeciso" rispose lui abbassando lo sguardo sorridendo leggermente. "Posso darle torto solo su questo punto" continuò dopo un po'.
Lo guardai torturarsi le mani.
"Io ho fatto una scelta. Ho scelto te." sentenziò.
In quel momento il mio stomaco  si annodò ancora di più e un groppo mi salì in gola ripensando alla scena della sera prima. Io e Niall sul letto, sul punto di...
Rimasi in silenzio aspettando che qualche parola defluisse istantaneamente dalle mie labbra, ma non accadde nulla.
"Kim... Io credo di amarti."
Quelle parole mi colpirono come uno schiaffo. Ma non mi fecero provare dolore: bensì una gioia immensa e mi fecero rendere conto che erano le uniche che in quel momento avevo voglia di sentire... E anche di pronunciare.
"Anzi no. Ne sono sicuro. Io ti amo Kim, ti amo! E voglio stare con te. Non come tuo fratello!" esclamò rialzando lo sguardo.
"Anch'io ti amo Niall" risposi decisa puntando i miei occhi nei suoi.
Presi il suo viso fra le mani e posai le mie labbra delicatamente sulle sue. Vidi il suo viso farsi color porpora, ma si avvicinò comunque a me posizionandosi in mezzo alle mie gambe. Lui era in piedi ed io seduta su un tavolino.
In quel momento avrei voluto fare capriole e salti  mortali, ma le sue labbra mi tenevano incatenata e avvinghiata a lui come se la mia vita dipendesse solo da quel bacio. 
"In teoria dovremmo essere fratelli" soffiai sul suo viso staccandomi un poco.
"A questo ci penseremo più tardi" così dicendo mi prese di peso e si diresse verso le scale.
Il mio cuore fece un tuffo carpiato e il mio corpo si abbandonò fra le sue braccia.

 
 
Ciaooo! Scusate il ritardo ci ho messo tipo 40 anni per postare! Chiedo perdono!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto veramente x)
Un bacio e Grazie a chi recensirà!
Vi voglio bene sempre. Mandy <3
  
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