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Autore: AzzurraEnchanted    21/02/2012    1 recensioni
Sogni inquietanti, confusione, paura. Un incontro che cambierà per sempre la vita di Bianca, tutto quello in cui credeva in cui aveva fiducia era una bugia. Un nuovo mondo si apre davanti a lei; la terra del Fuoco Celestiale è la sua vera casa, l'unico posto in cui quelli come lei possono vivere. Un amore forte ma minacciato da demoni che danno loro la caccia. Solo il cristallo del fuoco può salvare la loro specie costretta a vivere in una terra tra il paridiso e l'inferno, l'unico posto dove i demoni non possono avere accesso. Ma quest'equilibrio sta per rompersi solo Bianca e Adrian possono riuscire a salvare la loro razza che sta per essere distrutta per sempre.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Just run.

Tutto continuava senza interruzioni, l'orchestra suonava ancora la stessa melodia di pochi minuti fa, le persone stavano ancora parlando tra di loro maggiormente di argomenti di poca importanza; era tutto uguale tranne lei e quel ragazzo che aveva iniziato a correre troppo velocemente, non aveva mai visto nessuno andare a quell'andatura; lei era rimasta ferma immobile, con le labbra schiuse dalla sorpresa e gli occhi lucidi. Era stato un sogno?L'aveva semplicemente immaginato?Cos'era?Solo in quell'istante le vennero in mente gli occhi di quel ragazzo di un azzurro torbido, era incantevoli ma spaventosi non avevano pupilla, erano inumani. In quel momento iniziò a cercare delle spiegazioni logiche a quello che era appena successo, magari erano semplicemente delle lenti a contatto oppure era una qualche malattia o malformazione rara; dentro di lei sapeva che non era così, sapeva che c'era qualcosa di diverso in quel ragazzo e doveva scoprirlo, non sapeva perché ma doveva farlo.
Non poteva essere andato tanto lontano, no?Quanto tempo era rimasta ferma?Doveva correre ed è quello che fece, iniziò a camminare velocemente tra la gente che la guardava incuriosita; arrivata fuori iniziò a correre, l'aria era gelida e umida ma non aveva tempo di prende il cappotto più il tempo passava di meno erano le possibilità di trovarlo. Sentiva la bocca secca e una strana sensazione alla bocca dello stomaco, si era fatta prendere dalla corsa, non guardava dove andava; era andata a finire nel bosco.

Il bosco di Blue Mountain era un luogo tutt'altro che ospitale, c'erano rumori inquietanti e la visibilità era scarsa; ma Bianca non aveva paura, doveva trovarlo se l'avesse fatto tutto sarebbe andato bene. Sin da piccola si era sentita fuori posto, come se ci fosse qualcosa che non andava, come un piccolo mezzo che manca per completare un puzzle; la sua unica amica era Dafne e non aveva mai avuto una ragazzo; certo qualcuno ci aveva provato con lei ma lei non riusciva a fare una conversazione normale con nessuno e nessuno l'aveva mai affascinata come quel ragazzo.
L'aria era sempre più gelida, di colpo iniziò a sentire dei passi lenti e cauti; si voltò di scatto cercando qualcosa oltre agli scoiattoli che si stesse muovendo non trovandola. Di colpo sentì una voce pronunciare: -“Avvicinati”
La voce sembrava come spezzata, non aveva avuto il tempo ne la mente abbastanza pronta per analizzarla; idiota, continuava a ripetersi nella sua mente, bisognava davvero essere davvero degli idioti per andare in un bosco di sera in una notte invernale decisamente troppo fredda; veramente degli...
I suoi pensieri vennero interrotti da una figura in lontananza, quella di una ragazza bionda, vestita di nero o forse era semplicemente la scarsa luce a farlo sembrare. La ragazza si stava avvicinando, il battito cardiaco di Bianca aveva ricominciato ad aumentare come poco prima emettendo gli stessi tonfi sordi; riusciva a scorgere solo un dettaglio del volto della fanciulla: il sorriso malvagio e arrogante; la stava fissando come se fosse la preda e fosse caduta nella sua trappola. Non riusciva più a muoversi, i piedi sembravano come bloccati nel cemento, il respiro affannato e irregolare; la ragazza si avvicinava sempre di più a lei con un sorriso più ampio e soddisfatto. La spaventosa piccola bionda arrivò a quasi un palmo dal viso di Bianca che era talmente pallida da sembrare senza vita.
-“Dimmi dov'è andato Adrian e ti ucciderò senza farti soffrire troppo, va bene?”Disse la piccola bionda tanto minuta quanto inquietante mentre i suoi occhi divennero completamente neri; era spaventosa, nulla aveva mai fatto così paura a Bianca come quell'essere perché era reale, non era il personaggio di un film horror, era lì davanti a lei e stava minacciando di ucciderla. La bionda era sicuramente più piccola di lei e non sembrava armata ma era...demoniaca, sprizzava energia negativa da ogni poro.
Adrian. Era questo il nome del ragazzo?Non sapeva dove lui fosse e comunque non gli lo avrebbe detto, mai. Che cosa aveva fatto di così terribile da scatenare l'ira di quel demonio?
-“Cosa c'è?Non sai parlare?”La voce di quella ragazza stava iniziando davvero a darle sui nervi ma Bianca era pietrificata e non aveva il coraggio o la forza di rispondere.
Nel giro di pochi attimi si ritrovò a correre, i suoi piedi si muovevano veloci cercando di evitare erbacce e animaletti vari, non pensava più nulla aveva la mente vuota e l'adrenalina che le pompava nelle vene; andò a sbattere contro qualcosa che a prima impressione a causa delle sua durezza le sembrò il tronco di un albero ma alzando lo sguardo vide lui. Era decisamente molto alto la testa di Bianca arrivava al centro del suo petto, aveva la pelle leggermente ambrata e che emanava un calore intenso; la stava guardando con quegli occhi dello stesso colore del cielo estivo contornati da un azzurro più scuro quasi grigio ma senza le pupille; stranamente su di lui quegli occhi non facevano paura anzi avevano un effetto quasi calmante ed erano saggi.
-“Sta ferma e dietro di me”Disse con fermezza continuando a fissare Bianca negli occhi; Bianca si limitò ad annuire e a mettersi come le aveva detto. Si sentiva una completa idiota, non stava facendo nulla, era ferma con un espressione ebete nascosta dietro le spalle del ragazzo dal nome ancora imprecisato mentre la bionda si avvicinava ancora.
-“Sapevo saresti venuto a cercarla Adrian ma è inutile e lo sai, siete sempre di meno, noi stiamo vincendo e lo sai. Non avrete scampo.” Disse tranquilla e sicura di se mentre osservava Adrian e Bianca nascosta dietro di lui.
Noi chi?Si stava chiedendo Bianca, non ci capiva più nulla sentiva il fiato sempre più corto mentre nella sua mente continuava la successione involontaria di immagini che ritraevano calici, sangue e luci bianche e rosse; era tutto tremendamente confuso e senza senso.
-“Julija sto iniziando a pensare che tu abbia una cotta per me!So che le tue missioni demoniache sono solo un inutile scusa per vedermi sai?” Adrian pronunciò quelle parole con arroganza, era fiero e sicuro di se; non temeva affatto la bionda e come dargli torto?Era il doppio di Julija e sembrava avere una forza tale da distruggere un grattacielo a mani nude. Julija e Adrian si guardarono negli occhi per qualche interminabile attimo prima che lui facesse la prima mossa: si buttò sulla bionda portando una mano attorno al suo collo e iniziando a stringerlo; con la mano libera estrasse dalla tasca della giacca un coltello, la lama brillava leggermente sotto la luce pallida della luna.

All'improvviso Adrian infilzò il coltello nel collo di Julija che emise un gemito sotto voce mentre fissava ancora lui negli occhi.
-“Corri Bianca!Veloce, corri!”E fu quello che Bianca fece meccanicamente, senza pensarci due volte; il cielo era ormai buio e pieno di nuvole, gli alberi filtravano la poca luce presente rendendo quasi impossibile camminare sempre inciampare contro foglie, erbacce e oggetti non identificati; sentiva dei passi vicini com'era successo poco prima quando Julija era accanto a lei; Bianca si voltò di colpo ritrovandosi a un palmo di distanza dal viso di Adrian che aveva il fiatone, si guardarono negli occhi per pochi attimi prima di ricominciare a correre; Adrian la teneva forte per un braccio mentre correva ad una velocità troppo alta per Bianca.
-“Dove stiamo andando?”Chiese lei con la voce rotta dalla fatica e dal panico.
-“Dobbiamo fuggire non resterà ferma per molto, ci prenderà e non avremo più scampo. Ti spiegherò tutto ma dopo adesso devi solo pensare a correre”Disse Adrian con un tono stranamente calmo ma comunque stanco dallo sforzo.
-“M-ma dimmi solo dove stiamo andando, devo avvertire la mia famiglia loro magari potrebbero aiutarci!”
-”Aiutarci?Tu non li vedrai più, la terra del Fuoco Celestiale ti attende ecco dove andremo”

  
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