Just run.
Tutto continuava senza interruzioni,
l'orchestra suonava ancora la stessa melodia di pochi minuti fa, le persone
stavano ancora parlando tra di loro maggiormente di argomenti di poca
importanza; era tutto uguale tranne lei e quel ragazzo che aveva iniziato a
correre troppo velocemente, non aveva mai visto nessuno andare a quell'andatura;
lei era rimasta ferma immobile, con le labbra schiuse dalla sorpresa e gli occhi
lucidi. Era stato un sogno?L'aveva semplicemente immaginato?Cos'era?Solo in
quell'istante le vennero in mente gli occhi di quel ragazzo di un azzurro
torbido, era incantevoli ma spaventosi non avevano pupilla, erano inumani. In
quel momento iniziò a cercare delle spiegazioni logiche a quello che era appena
successo, magari erano semplicemente delle lenti a contatto oppure era una
qualche malattia o malformazione rara; dentro di lei sapeva che non era così,
sapeva che c'era qualcosa di diverso in quel ragazzo e doveva scoprirlo, non
sapeva perché ma doveva farlo.
Non poteva essere andato tanto lontano,
no?Quanto tempo era rimasta ferma?Doveva correre ed è quello che fece, iniziò a
camminare velocemente tra la gente che la guardava incuriosita; arrivata fuori
iniziò a correre, l'aria era gelida e umida ma non aveva tempo di prende il
cappotto più il tempo passava di meno erano le possibilità di trovarlo. Sentiva
la bocca secca e una strana sensazione alla bocca dello stomaco, si era fatta
prendere dalla corsa, non guardava dove andava; era andata a finire nel bosco.
Il bosco di Blue Mountain era un
luogo tutt'altro che ospitale, c'erano rumori inquietanti e la visibilità era
scarsa; ma Bianca non aveva paura, doveva trovarlo se l'avesse fatto tutto
sarebbe andato bene. Sin da piccola si era sentita fuori posto, come se ci fosse
qualcosa che non andava, come un piccolo mezzo che manca per completare un
puzzle; la sua unica amica era Dafne e non aveva mai avuto una ragazzo; certo
qualcuno ci aveva provato con lei ma lei non riusciva a fare una conversazione
normale con nessuno e nessuno l'aveva mai affascinata come quel
ragazzo.
L'aria era sempre più gelida, di colpo iniziò a sentire dei passi
lenti e cauti; si voltò di scatto cercando qualcosa oltre agli scoiattoli che si
stesse muovendo non trovandola. Di colpo sentì una voce pronunciare:
-“Avvicinati”
La voce sembrava come spezzata, non aveva avuto il tempo ne la
mente abbastanza pronta per analizzarla; idiota, continuava a ripetersi nella
sua mente, bisognava davvero essere davvero degli idioti per andare in un bosco
di sera in una notte invernale decisamente troppo fredda; veramente
degli...
I suoi pensieri vennero interrotti da una figura in lontananza,
quella di una ragazza bionda, vestita di nero o forse era semplicemente la
scarsa luce a farlo sembrare. La ragazza si stava avvicinando, il battito
cardiaco di Bianca aveva ricominciato ad aumentare come poco prima emettendo gli
stessi tonfi sordi; riusciva a scorgere solo un dettaglio del volto della
fanciulla: il sorriso malvagio e arrogante; la stava fissando come se fosse la
preda e fosse caduta nella sua trappola. Non riusciva più a muoversi, i piedi
sembravano come bloccati nel cemento, il respiro affannato e irregolare; la
ragazza si avvicinava sempre di più a lei con un sorriso più ampio e
soddisfatto. La spaventosa piccola bionda arrivò a quasi un palmo dal viso di
Bianca che era talmente pallida da sembrare senza vita.
-“Dimmi dov'è andato
Adrian e ti ucciderò senza farti soffrire troppo, va bene?”Disse la piccola
bionda tanto minuta quanto inquietante mentre i suoi occhi divennero
completamente neri; era spaventosa, nulla aveva mai fatto così paura a Bianca
come quell'essere perché era reale, non era il personaggio di un film horror,
era lì davanti a lei e stava minacciando di ucciderla. La bionda era sicuramente
più piccola di lei e non sembrava armata ma era...demoniaca, sprizzava energia
negativa da ogni poro.
Adrian. Era questo il nome del ragazzo?Non sapeva dove
lui fosse e comunque non gli lo avrebbe detto, mai. Che cosa aveva fatto di così
terribile da scatenare l'ira di quel demonio?
-“Cosa c'è?Non sai parlare?”La
voce di quella ragazza stava iniziando davvero a darle sui nervi ma Bianca era
pietrificata e non aveva il coraggio o la forza di rispondere.
Nel giro di
pochi attimi si ritrovò a correre, i suoi piedi si muovevano veloci cercando di
evitare erbacce e animaletti vari, non pensava più nulla aveva la mente vuota e
l'adrenalina che le pompava nelle vene; andò a sbattere contro qualcosa che a
prima impressione a causa delle sua durezza le sembrò il tronco di un albero ma
alzando lo sguardo vide lui. Era decisamente molto alto la testa di Bianca
arrivava al centro del suo petto, aveva la pelle leggermente ambrata e che
emanava un calore intenso; la stava guardando con quegli occhi dello stesso
colore del cielo estivo contornati da un azzurro più scuro quasi grigio ma senza
le pupille; stranamente su di lui quegli occhi non facevano paura anzi avevano
un effetto quasi calmante ed erano saggi.
-“Sta ferma e dietro di me”Disse
con fermezza continuando a fissare Bianca negli occhi; Bianca si limitò ad
annuire e a mettersi come le aveva detto. Si sentiva una completa idiota, non
stava facendo nulla, era ferma con un espressione ebete nascosta dietro le
spalle del ragazzo dal nome ancora imprecisato mentre la bionda si avvicinava
ancora.
-“Sapevo saresti venuto a cercarla Adrian ma è inutile e lo sai,
siete sempre di meno, noi stiamo vincendo e lo sai. Non avrete scampo.” Disse
tranquilla e sicura di se mentre osservava Adrian e Bianca nascosta dietro di
lui.
Noi chi?Si stava chiedendo Bianca, non ci capiva più nulla sentiva il
fiato sempre più corto mentre nella sua mente continuava la successione
involontaria di immagini che ritraevano calici, sangue e luci bianche e rosse;
era tutto tremendamente confuso e senza senso.
-“Julija sto iniziando a
pensare che tu abbia una cotta per me!So che le tue missioni demoniache sono
solo un inutile scusa per vedermi sai?” Adrian pronunciò quelle parole con
arroganza, era fiero e sicuro di se; non temeva affatto la bionda e come dargli
torto?Era il doppio di Julija e sembrava avere una forza tale da distruggere un
grattacielo a mani nude. Julija e Adrian si guardarono negli occhi per qualche
interminabile attimo prima che lui facesse la prima mossa: si buttò sulla bionda
portando una mano attorno al suo collo e iniziando a stringerlo; con la mano
libera estrasse dalla tasca della giacca un coltello, la lama brillava
leggermente sotto la luce pallida della luna.
All'improvviso Adrian infilzò il
coltello nel collo di Julija che emise un gemito sotto voce mentre fissava
ancora lui negli occhi.
-“Corri Bianca!Veloce, corri!”E fu quello che Bianca
fece meccanicamente, senza pensarci due volte; il cielo era ormai buio e pieno
di nuvole, gli alberi filtravano la poca luce presente rendendo quasi
impossibile camminare sempre inciampare contro foglie, erbacce e oggetti non
identificati; sentiva dei passi vicini com'era successo poco prima quando Julija
era accanto a lei; Bianca si voltò di colpo ritrovandosi a un palmo di distanza
dal viso di Adrian che aveva il fiatone, si guardarono negli occhi per pochi
attimi prima di ricominciare a correre; Adrian la teneva forte per un braccio
mentre correva ad una velocità troppo alta per Bianca.
-“Dove stiamo
andando?”Chiese lei con la voce rotta dalla fatica e dal panico.
-“Dobbiamo
fuggire non resterà ferma per molto, ci prenderà e non avremo più scampo. Ti
spiegherò tutto ma dopo adesso devi solo pensare a correre”Disse Adrian con un
tono stranamente calmo ma comunque stanco dallo sforzo.
-“M-ma dimmi solo
dove stiamo andando, devo avvertire la mia famiglia loro magari potrebbero
aiutarci!”
-”Aiutarci?Tu non li vedrai più, la terra del Fuoco Celestiale ti
attende ecco dove andremo”