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Autore: takingyourgoodbye    21/02/2012    7 recensioni
"perchè diamine continui a ignorarmi?"
"perchè altrimenti dovrei dirti 3 parole che ho sempre avuto paura di pronunciare."
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*myspace*
Questa volta ho deciso di scrivere prima il myspace. Prima di tutto, volevo chiarire: Meg è andata a vivere per un po' da sua padre, in un paese vicino Londra. Inoltre volevo dirvi che questo capitolo è il finale, ebbene sì ç_ç Sto già lavorando ad una nuova fan fiction, sempre sui 1D. Spero che sia seguita anche più di questa! E volevo farvi una piccola domanda: vi secca Styles come protagonista 'amoroso', di nuovo? Fatemi sapere, così comincio a delineare per bene i caratteri della nuova storia.
Detto questo, vi lascio al capitolo finale. Un bacio!




Era passato quasi un mese e con mio padre mi trovavo davvero benissimo. Il pomeriggio di solito andavamo in spiaggia a fare windsurf, avevo preso la passione del mare da lui. Da piccola ero l’unica dei miei compagni a saper nuotare, a circa 14 anni avevo provato a surfare e non mi era sembrato male, quindi avevo deciso di continuare. Mi piaceva sentire l’acqua schizzare sulle gambe, mi piacevano i capelli bagnati e pieni di sale che diventavano mossi. La verità  è che mi era servita una ‘pausa’ dalla mia famiglia, da Londra, da Harry e da tutto il resto.
Pronto, Nora?” Mia madre aveva chiamato mio padre, per l’ennesima volta. Non ne voleva sapere di lasciarmi in pace. Papà mi guardò, scossi la testa.
Non vuole parlare con nessuno.” Accennò lui con tono dispiaciuto.
Neanche con Liam?” Mi sussurrò dopo poco.
Liam. Amore mio. Mi manchi. Tornerei a casa solo per abbracciarti. Ma lo sai, sono troppo orgogliosa per ammetterlo. Sei la mia unica ragione di vita. Non potrei desiderare fratello migliore di te. Non sai quanto mi costa non sentire la tua voce, ma non posso parlarti. Finirei per piangere e non voglio. Sarai così deluso da me, stupito, vorresti cancellarmi dalla faccia della terra perché me ne sono andata facendoti star male. Scusami Lee, scusami. Ti amo.
 
Controvoglia scossi la testa, mio padre chiuse il telefono.
Ti manca, eh?” Sorrise appoggiando la sua mano sul mio ginocchio. Annuii debolmente, una lacrima mi rigò il viso.
Ti sei mai sentito come se dentro avessi tanto da dire ma non trovassi il coraggio di farlo?
Esitò a rispondere. Mi sorrise.
E’ successo un po’ a tutti. Tu vorresti dire a Liam che ti manca, si capisce. Siete sempre stati così legati. Ma la verità è che Liam non è l’unica persona a cui vorresti dire qualcosa. Io non ho mai detto “Ti amo” all’unica donna che amavo veramente, e guarda ora com’è andata a finire! Non fare il mio stesso errore Maggie. Non so come si chiami questo ragazzo, ma lo ami. E posso capirlo da come sorridi quando leggi le mail che ti manda, senza rispondergli. Lo capisco da quando ti metti a guardare le vostre foto insieme e cominci a piangere. Ti manca Meg. Ti mancano troppe cose. Torna a casa.
Rimasi basita. Non gli avevo mai parlato di Harry, tantomeno delle sue mail e del fatto che non gli rispondevo. E non m’importava in quel momento di come facesse a saperlo, sapevo solo che aveva ragione.
Lo abbracciai forte, poi andai a preparare la valigia. Mi accompagnò velocemente alla stazione: il mio treno sarebbe passato dopo poco. Ci salutammo e gli promisi che sarei tornata a trovarlo.
Salii sul treno.
Il tempo passò più in fretta di quanto immaginassi e in un attimo fui a Londra. Chiamai un taxi che mi condusse davanti casa mia.
Rimasi un po’ ad osservarla da fuori, con la valigia in mano. Sospirai, poi bussai.
Lee.” Sussurrai scoppiando in lacrime.
Ora sicuramente non mi parlerai. Non vorrai neanche di farmi entrare. Non vorrai più vedermi. Mi dispiace cazzo, sono una cretina e giuro che non me ne andrò mai più da nessuna parte senza di te.
Al contrario di quel che pensavo, mi abbracciò. Non come faceva sempre, però: ancora di più, ancora meglio, ancora più protettivo.
Cogliona che non sei altro, non farlo più.” Mi sorrise.
Cos’è, ci siamo scambiati i ruoli? Ora io sono la disperata e tu il camionista.
Rise, risi anch’io, ridemmo insieme.
In quel momento mi resi conto di quanto sia bello avere un fratello. Qualcuno che ti sopporta senza problemi da quand’eri in fasce. Che ti ha cambiato i pannolini. Qualcuno di cui non hai vergogna. Quella persona che non ti dice che c’è sempre, te lo dimostra. Che mantiene promesse che non ha mai fatto. Quel qualcuno che sai di trovare sempre lì per te, nonostante tu l’abbia lasciato solo. Quella persona con cui potresti litigare da matti ma che non odierai mai. Amore, fiducia, gelosia, consigli, questo è avere un fratello.
Ti voglio bene.” Gli sussurrai, si commosse.
Sai, non ho detto troppe cose che ora voglio dire. Anzi, voglio urlarle al mondo. Dimmi buona fortuna!” Cominciai a correre veloce.
Tu sei completamente matta. Buona fortuna sorellina.” Disse lui, la sua voce era ormai lontana.
Arrivai davanti a casa di Harry: non c’era. Non sapevo più dove cercarlo, pensai che forse semplicemente non voleva vedermi e aveva ragione. O forse non si aspettava un mio ritorno improvviso, magari aveva trovato una nuova ragazza che lo faceva star meglio di quanto avessi fatto io.
L’ennesimo casino Meg. Sei un guaio umano.
Il cielo si annuvolò. Gocce. Gocce. Gocce.
Alzai il cappuccio della felpa e misi le mani in tasca, avviandomi –sotto la pioggia- verso il parco dov’ero scappata la prima volta. Lì tutto mi ricordava lui.
Respirai a lungo l’odore della pioggia, lo amavo. Mi faceva sentire meno sola.
Il cielo grigio faceva da sfondo a quel prato verde più che mai. Mi guardai attorno attentamente: bambini che giocavano, ragazze che si coprivano per non bagnarsi e poi c’ero io, con una felpa enorme, il cappuccio in testa e due meduse vive al posto dei capelli.
Meg! Ehm, Margareth!
Avrei riconosciuto tra mille quella voce alle mie spalle. Mi girai all’istante, era a pochi metri da me. Mi abbracciò forte, poi cominciò a farmi il solletico.
Sai che mi hai fatto stare malissimo per questo mese, lo sai? Non sapevo dov’eri, che stavi facendo, non sapevo nulla. E non ti sei neanche degnata di avvisare me, che sono il tuo migliore amico.
Ora la sua voce si era trasformata. Sembrava serio, cattivo, incazzato. Non l’avevo mai visto così. In fondo però, come dargli torto? Ero sparita, sembrava che la terra mi avesse risucchiata. E avrei pur dovuto pagarne le conseguenze.
Mi dispiace Zayn, io..
Scema, sto scherzando” mi sorrise, “ora tutto quello che m’interessa è che tu sia qui, con me.” mi strinse forte a sé, come ai vecchi tempi.
Harry, come sta?” chiesi preoccupata, in attesa di scoppiare a piangere. Quando pronunciavo quel nome sentivo il cuore tremare, quasi come dentro di me ci fosse un improvviso terremoto.
Come dovrebbe stare, secondo te? Sta come siamo stati tutti in questi giorni. O forse anche peggio.
Che testa di cazzo che sei, Margareth. Imparerai mai a non far soffrire le persone che ami? Troverai mai il coraggio di dirgli che lo ami più di qualsiasi cosa su questa merda di pianeta? Mi chiesi.
Abbassai lo sguardo, appoggiando la testa sul petto di Zayn.
Sai cos’ha fatto sabato sera?” mi mise le mani al collo, poi continuò. “Lo abbiamo costretto ad uscire, nonostante tutti fossimo di pessimo umore. Si è attaccato al bancone per tutta la serata, ha bevuto come una spugna ed era ubriaco fradicio.
Rimasi con lo sguardo verso il vuoto. Sicuramente aveva fatto sesso con qualcun’altra, si era dimenticato di me. Solo a pensare che qualcuna che non ero io lo aveva fatto star bene, anche solo il tempo di un orgasmo, mi uccideva.
Una ragazza si è avvicinata a lui e ha cominciato a muoversi sensualmente.
Lacrime, ancora. Perché lo hai fatto Harry? Perché?
Ha fatto per slacciargli la cinta e togliergli i pantaloni, ma lui le ha tirato uno schiaffo ed ha urlato “lasciami stare troia, sono fidanzato! E la mia ragazza riesce a farmi provare piacere anche solo sorridendo.
Alzai la testa e notai che Zayn mi guardava attentamente, ridendo. Sapeva che pensavo che mi avesse tradito e che sarei rimasta stupita allo scoprire che non era così.
Mi morsi il labbro.
Harry, Dio santo, Harry. Ti amo. Non ho mai detto queste parole a nessun, ma ora voglio urlarle al mondo. Voglio che tutti sappiano che per quanto possiamo essere stronzi e coglioni, per quanto possiamo farci del male, ci amiamo davvero.
Dov’è ora?
Sulla vostra panchina. Non si muove da lì.” Zayn mi lanciò un’occhiata d’approvazione. Corsi verso quel luogo magico, dove passavamo interi pomeriggi.
Harry, Harry.” Urlai ansimante. Rimase qualche secondo immobile, lo sapevo, mi aveva riconosciuta.
Si girò, lentamente, quasi incredulo. Era come se fosse in preda ad un allucinazione.
Meg, mia Meg.” Si alzò.
Ascolta ora, non interrompermi. E non m’importa che tutti ci stiano guardando e che tutti stiano ascoltando, forse è anche meglio.” Harry mi guardava divertito ma meravigliato, non si sarebbe mai aspettato tutto questo. I bambini si staccarono dai loro giochi, gli anziani abbassarono i loro giornali, le donne smisero di spettegolare tra loro. Tutti ci stavano osservando sognanti.
Harry Edward Styles. Ti ricordi quando ci siamo conosciuti? Credevo che fossi uno di quelli che se la tirano, ti odiavo. Poi però ho capito di provare qualcosa per te. Mi hai baciata, abbiamo fatto l’amore, poi sono andata via. Non so perché l’ho fatto, ma so che tu sei stato male. E so che hai provato a tradirmi ma non ci sei riuscito. Io non ci ho provato minimamente, ecco perché ora sono qui. Ricordi, quelle tre famose parole che non ti ho detto? Bene, ora potrei ripetertele all’infinito. Io ti amo. Ti amo.
Sorrise a trentadue denti e corse verso di me.
Mamma, spero che quando avrò un fidanzato saremo belli come loro.
Harry mi prese in braccio ed entrambi ci giranno verso la bambina che ci guardava entusiasta. Le sorridemmo, poi ci guardammo.
Vedi? Finora pioveva, ora c’è un sole accecante. C’è stato un mese intero di pioggia, senza di te. Tu porti il sole anche dentro di me.
Sorrisi.
Mi prometti che non mi lascerai più?” continuò, posando la sua fronte contro la mia.
Lo prometto. Ora però baciami, e non fermarti.
Lo fece, mi prese in braccio e mi baciò. E fu proprio così che tornammo a casa, appiccicati come cozze. Sembravamo due sposi appena usciti dalla chiesa, solo che noi, a differenza loro, per prometterci amore non avevamo bisogno di uno stupido anello.
Ti amo, Margareth Courtney Payne.
Sembri mia madre Styles.
Ridemmo, poi mi baciò, ancora. Mi scrutava con quello sguardo irresistibile e quel sorriso che mi faceva battere il cuore più forte.
Soldi? Salute? No, era lui tutto ciò che mi serviva per andare avanti. Quando lui era accanto a me, mi sentivo completa. Come se il mio cuore avesse trovato la sua parte mancante.
E quella notte avremmo continuato a baciarci. Avremmo fatto l’amore due o tre volte, poi saremmo rimasti nudi, coperti solo da un lenzuolo, senza pudore, stretti l’uno all’altra a raccontarci di tutto quello che ci era successo quando non eravamo insieme e a sorridere, così da far spuntare quel sole che avrebbe illuminato la nostra vita insieme.
  
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