Film > Howl's moving castle
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Autore: contessa barthory    21/02/2012    2 recensioni
"Vi è mai capitato di sentirvi come se stesse cadendo in un burrone di cui non vedete la fine, senza avere nulla a cui aggrapparvi, senza sapere quando arriverà la fine?
Oppure vi siete mai sentiti intrappolati in voi stessi?
Avete mai scoperto che l'unica cosa veramnete importante per voi, nel groviglio di sentimenti e pensieri, va contro tutti i vostri valori?"
E se Howl, anche dopo aver riacquistato l'animo, si sentisse come se una parte di lui si fosse persa?
E se nemmeno Sophie riuscisse a ritrovarla?
Se ci fosse bisogno di qualcun'altro per far sistemare tuuo come le linee del destino hanno deciso?
E' la mia prima ff, quindi recensite, per favore, e ditemi tutto ciò che non va, così potrò migliorare.
Grazie a tutti.
contessa barthory
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Howl, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti … che poi tutti chi non lo so … cooomunque questo capitolo sarà principalmente pov Howl. E … niente, vorrei dirvi che se recensite non è che mi dispiaccia poi tanto, eh … magari solo qualche recensioncina, piccina picciò … ok, non vi ammorbo più, ciao ciao!
 

[pov Howl]
Ero appena tornato a casa. Avevo passato la notte a controllare le strade di Firenze, una delle città italiane più belle. Cercavo una casa abbandonata in cui andare a vivere con la mia ‘famiglia’. Ah, famiglia, che bella parola. Io non avevo mai avuta una, ma Sophie, lei me ne aveva donata una. Non avrei mai vissuto abbastanza per ringraziarla. Sentii dei passi scendere le scale di corsa e poi vidi Sophie che mi veniva incontro con il sorriso dolce che la caratterizzava.                             
 “Bentornato Howl” mi disse.                                                                              
“Ciao Sophie, non devi alzarti solo per me, non ce n’è bisogno, ma grazie.” Le risposi io.                                                                                           
 “Allora …” cominciò lei, “cosa hai trovato?”                                                     
“Un palazzo antico, abbandonato, ma in buono stato. Ho lasciato lì un filo magico, che mi aiuterà ad aggiungere uno spicchio colorato alla porta, in modo da raggiungere la casa velocemente. La città è davvero fantastica, ma se vuoi possiamo girare tutto il mondo. Faremo tutto ciò che desideri, Sophie”                                                                                    
“Non voglio niente di che, mi basta restare con voi” disse lei guardando a terra con le guance rosse.                                                           
“Anche per me è questa la cosa più importante, sai?”                                               
 Mi sorrise come se le avessi fatto il regalo più bello del mondo, e non potei fare altro se non sorriderle di rimando. Aveva l’innato potere di guarire i cuori degli altri con la sua gentilezza e la sua bontà. Era davvero magica.                                                                                                  
Sophie

Solo quando rimasi da solo a letto mi concessi di pensare alla ragazza. I suoi occhi avevano incrociato i miei per un solo istante, ma era bastato. Avevo visto la curiosità, la concentrazione, e infine il dolore e la comprensione. Possibile che avesse capito il mio dolore? Una ragazza sconosciuta, che era insieme ad altre persone, che non poteva nemmeno conoscere la magia, poiché in Italia era stata bandita dai tempi dei Romani, che mi capiva meglio di chiunque altro. Anche meglio di Sophie, che sapeva tutto del mio cuore e del mio dolore, e che mi aiutava. Sophie mi consolava, ma non avrebbe mai potuto capirmi. E lo speravo, perché capirmi per lei avrebbe significato passare quello che stavo passando io, e davvero non volevo. Ma quella ragazza … lei mi aveva capito. Come aveva fatto, poi, era il mistero. Ma i suoi occhi, quegli occhi neri, così profondi … erano pieni di tristezza e dolore anche prima che leggessero i sentimenti nei miei. Forse quella ragazza aveva una storia come la mia, fatta di perdite, di solitudine e di speranze. Ma era così piccola … sembrava avere 16 o 17 anni … e i suoi occhi erano quelli di una guerriera che ha perso tanto ma che continua a lottare … vorrei avere la tua forza, ragazza sconosciuta. Vorrei conoscerti per dare un nome all’essere che sembra riesca a capirmi con uno sguardo. E in uno sguardo sono passate scintille di ghiaccio, come se tu fossi magica e potente. Ti vorrei conoscere davvero …

 
Oook, lo so che fa un po’ schifo … ma non ci posso fare nulla. Duunque … cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi? No, lo chiedo perché io non ne ho idea, devo ancora scriverlo … Ja presto bellezze!! Ciao!!
 
 
  
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