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Autore: taemotional    22/02/2012    1 recensioni
[KameDa]
"L’artista ‘Bella Copia’.
E’ così che tutti chiamavano il pittore asiatico che viveva in quel lussuoso appartamento nel quindicesimo arrondissement, ovvero in uno dei quartieri più alla moda e rinomati della città di Parigi.
In particolare, l’edificio in cui viveva lui, dava proprio sulla Senna e bastava guardare dalla sua finestra per vedersi sormontare per centinaia di metri da quello che da due secoli era il simbolo della città."
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kazuya, Koki, Tatsuya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo, al mio risveglio, era scomparso.
Mi alzai ansioso dal letto e, senza nemmeno rivestirmi, andai veloce in cucina.
Un biglietto sul tavolo diceva: -Sono uscito portando con me il tuo quadro. Voglio vedere se, vendendolo, riesco a fare un gruzzoletto da poterti dare per il viaggio. Torno presto, se hai fame cerca nel frigo. Kazuya-
Mi hai fatto prendere un colpo... Al suo ritorno lo avrei ucciso.
Tornai con la mente alla sera prima. Preparavo la colazione e piangevo silenzioso.
 
Invece non tornò subito, e il sole iniziò inesorabile la sua discesa.
Improvvisamente un messaggio al cellulare, lapidario: -Vieni al porto sotto Palais de Tokyo, ho i soldi-
Perché mi chiedeva di andare? Perché non poteva tornare?
Presi la giacca di jeans e mi gettai a capofitto fuori dalla porta. Non è distante...
 
Quando arrivai non c’era nessuno. Iniziai a girovagare senza meta. Le barche con le vele ammainate dondolavano silenziose sull’acqua.
“Kazuya!” gridai più volte senza ricevere risposta. Poi un forte colpo alla testa e la vista si fece offuscata. Svenni.
 
“Tenetelo fermo” sentivo qualcuno parlare, non avevo né la cognizione del tempo, né quella dello spazio. Cercai di aprire gli occhi ma tutto restava indeterminato. Sbattei più volte le palpebre cercando di ripristinare la vista “Tatsuya, sei sveglio?” chiese la stessa persona con una risatina. Conoscevo quella voce? Sì, era in qualche modo familiare.
Iniziai a percepire il mio corpo. Ero in piedi, ma qualcuno mi sorreggeva da sotto le spalle. Due ragazzi, ai miei lati, impedivano che potessi cadere. E poi... anche l’olfatto tornò, portando con sé un forte odore metallico. Era nauseante.
“Svegliatelo” disse ancora quella voce. E improvvisamente mi venne lanciato addosso dell’acqua. Annaspai qualche secondo, poi, lentamente, tornò anche la vista.
“Ma quanto forte lo avete colpito?” sghignazzò Tanaka, che se ne stava in piedi davanti a me con un manganello in mano. I due ragazzi ai miei fianchi risero scusandosi.
Eravamo in un magazzino abbandonato, forse. Ai piedi di Tanaka c’era qualcosa. Che improvvisamente si mosse.
“Non lo riconosci?” disse Tanaka e con un calcio lo fece voltare. Era una persona. Era...
“Kazu... Kazuya!!” lanciai un urlo che rimbalzò sulle pareti di ferro e iniziò a rimbombarmi nelle orecchie per un tempo infinitamente lungo. Rimasi terrorizzato dalla mia stessa voce.
Koki fece un ghigno.
“E’ il tuo nuovo giocattolo? Frutti la sua ospitalità? Da quanto tempo? Eh? Tatsuya! Rispondi!” gridò e diede un calcio a Kazuya sulla schiena. Dalle sue labbra uscì un grido di dolore insopportabile alle mie orecchie.
Non riuscivo a parlare. Serrai gli occhi. E’ tutto un incubo... ti prego... fa che sia tutto un incubo.
Altre urla straziate. Altri rimbombi. Altro sangue.
Iniziò a girarmi la testa. “Aprite i suoi occhi, voglio che veda”.
No! No! Non voglio!, iniziai a piangere.
Caddi a terra, in ginocchio. Cercavo di ribellarmi. Qualcuno mi tirò per i capelli.
“Non toccatelo, idioti!” gridò Tanaka e uno di loro mi lasciò il braccio con un rantolo.
“Kazuya!” gridai in quel momento aprendo gli occhi e mi divincolai dalla presa dell’altro riuscendo a trascinarmi più vicino. Bagnai una mano col suo sangue. “Kazuya... rispondi...”
Volse il volto e mi guardò. Ma non mi vedeva. I suoi occhi erano vitrei e opachi. Continuavo a chiamare il suo nome, sempre più disperato, sempre più rassegnato.
“Stagli lontano” ordinò Tanaka e mi allontano con facilità, ormai non avevo più potere sul mio corpo “Ora vedrai quello che farò a te se non torni con me” e riprese a manganellare il corpo di Kazuya.
Aprii la bocca ma non uscii niente, mossi i muscoli ma restai immobile.
Poi un ultimo rantolo, sordo, cupo e cadde il silenzio. La quiete dopo la tempesta.
Tanaka restò a guardare la figura di Kazuya inerte a terra.
“Tanaka,” disse uno di loro “Non l’avrai mica ammazzato...”
Io non sentivo più nulla, non mi rendevo conto più di nulla. Il mio cervello si era auto-scollegato.
Tanaka restò congelato. Solo il suono di una sirena in lontananza ruppe quel silenzio irreale.
“Scappiamo” gridò uno di loro. Tanaka mi guardò spaventato. Io non potevo dire nulla. Fuggì lasciando il manganello a terra a sporcarsi di rosso.
 
***
 
Feci scorrere la porta della sua stanza d’ospedale con lentezza.
“Kazuya” sorrisi “Come va oggi...”
Era seduto sul letto, e stava disegnando qualcosa su un pezzo di carta che gli avevo procurato qualche giorno prima dal suo studio. Dopo essere stato quasi picchiato a morte, era rimasto convalescente per tre giorni e poi, svegliandosi, fu il mio, il primo viso che vide.
Temevo una sua reazione, avevo addirittura paura di pronunciare il suo nome. Invece sorrise e i suoi occhi si velarono di lacrime.
“Tatsuya...” aveva sussurrato e poi si era riaddormentato col sorriso sul volto.
 
Tanaka e i suoi erano stati arrestati. Avevo fornito alla polizia tutti gli indizi possibili per poterlo rintracciare e infine lo avevano scovato mentre cercava di allontanarsi da Parigi a bordo di un battello che navigava la Senna.
Ma quello non era un lieto fine.
Kazuya era rimasto ferito gravemente alla schiena e ora non aveva più sensibilità nelle gambe, dal ginocchio in giù. Non poteva più camminare.
“Posso ancora dipingere” mi disse il giorno in cui venne a sapere la notizia “Posso ancora dipingere il tuo viso”
Quasi scoppiai a piangere di fronte a lui. Era un totale idiota. Era colpa mia se era successo tutto quello. Se era stato quasi ucciso, se aveva perso l’uso delle gambe. E lui, invece, continuava a sorridermi, come niente fosse successo.
Di quel giorno, non ne parlò mai. Non seppi mai come aveva fatto Tanaka ad attirarlo in quel magazzino né che fine avesse fatto il mio dipinto. E io non osai chiedere nulla.
 
“Mi odio...” gli dissi e lui mi osservò col viso rilassato.
“Tatsuya, va tutto bene” mi ripeteva, ogni volta che il mio sguardo si adombrava. E io scuotevo  la testa. E allora lui mi abbracciava.
Meritavo quell’affetto?
“Ora puoi andartene, vero?” mi sussurrò, quasi avesse capito tutto dall’inizio.
Lo guardai spaventato e scossi la testa.
“Resto con te”
“No... qui non sei felice”
“Non posso abbandonarti, non dopo che ti ho fatto questo” e osai ritornare sull’argomento.
“Ti amo, ma non è lo stesso per te. Voglio solo che tu sia felice”
Perché? Davvero non potevo amarlo?
“Io...” iniziai cercando le parole “Posso provarci”
Rise.
“Mi basta sapere questo...” disse. Poi indicò la sedia a rotelle accanto al suo letto.
“Vuoi uscire?”
“Sì... nel laghetto dell’ospedale ci sono un sacco di fiori di loto. Vieni a vederli anche te? Quando sono arrivato erano solo dei boccioli, ma ora sono fioriti... Sai, la loro fioritura dura solo pochi giorni, due o tre al massimo... dobbiamo sbrigarci se vogliamo vederli!”
“Okay allora, andiamo a vederli” sorrisi.
Fuori, c’era ancora il sole.
 

13 Febbraio 2011
 

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Commento: e così si conclude la prima blossom!!! Cito una frase che avevo scritto al tempo: "E’ finita, ma in verità non lo è. Non sapevo come concluderla e alla fine è venuta così... ma dopotutto come poteva andare diversamente? Ho lasciato il finale aperto perché non ho diritto di dire a Tatsuya quello che fare... non so se alla fine deciderà di andarsene lo stesso, o se resterà, rendendo la figura di Kazuya ancora più triste... ma che personaggio strano mi è venuto fuori...? Kazuya è proprio triste...e che fic strana! E’ la prima volta faccio una cosa simile! Perdonatemi..." <-- beh, se volete sapere com'è andata avanti la storia spero che leggiate anche il seguito!!! <3 Bye bye-nya! *MIAO*

ps. TANTI AUGURI KAMEEEEEEEEEEEEEEE :D 

   
 
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