Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Kia85    23/02/2012    3 recensioni
Un tiranno e il suo complotto nell'Inghilterra del Medioevo.
Una fanciulla e una spada legate da una leggenda e un'anima selvaggia sono l'unica speranza per riportare la pace.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Al di là della foresta


Capitolo 2: “Plenilunio”

 

Una notte di luna piena non promette niente di buono. Si dice che nelle notti di luna piena possano accadere le cose più terribili a uomini, animali e alla stessa Madre Terra.

La piccola Hermione fissava estasiata la luna piena dalla sua stanza. Minerva le diceva sempre di non stare alla finestra a guardare la luna.

Perché?” le aveva chiesto Hermione una sera.

Perché è pericolosa, la luna piena!” aveva spiegato Minerva.

Ma in quel momento Hermione era da sola nella sua stanza e poteva stare tranquillamente alla finestra a guardarla. Era stupenda, così perfettamente rotonda e luminosa. Sembrava una moneta d'argento. Come poteva una cosa talmente bella essere anche pericolosa?

No, Hermione non credeva alle parole di Minerva. Non poteva essere vero ciò che lei sosteneva.

Hermione, santo cielo, spostati immediatamente da lì!” sbottò Minerva, entrando improvvisamente nella sua camera.

Hermione sobbalzò spaventata e si voltò a guardare la sua nutrice.

Ma Minerva, un altro po', ti prego.” affermò implorante.

Niente da fare! Allontanati dalla finestra senza storie e preparati per andare a dormire.”

Hermione incrociò le braccia sul petto e mise il muso, ma obbedì. Si allontanò dalla finestra e si sedette sul letto morbido, che Minerva le aveva preparato per la notte.

Su, spazzolati i capelli!” affermò Minerva, porgendole un pettine in legno di rovere con una placchetta di bronzo intagliata.

La bambina prese il pettine e controvoglia cominciò a pettinarsi i capelli per eliminare quei fastidiosi nodi che si formavano sempre nei suoi capelli ricci.

Ahi, fa male!”

Poche storie, signorina. I capelli devono essere curati ogni giorno.”

I miei capelli sono antipatici. Sono troppo ricci.”

Hermione appoggiò con poca grazia il pettine sul letto, ma Minerva le fu subito accanto, prese il pettine e riprese a passarlo fra i suoi capelli con delicatezza.

Ma cosa dici? I tuoi capelli sono bellissimi. Non lo sai, le bambine con i capelli ricci sono le più fortunate!”

Ah davvero?- sbottò Hermione poco convinta - Se fossi stata davvero fortunata sarei nata maschio!”

Minerva sospirò: “Oh, finiscila, piccola selvaggia che non sei altro. Perché dici così?”

Perché i maschi possono andare a cavallo e possono indossare i pantaloni, possono studiare tante belle cose e imparare a maneggiare la spada e le armi. E poi...”

Basta così. - la interruppe Minerva- Le armi non sono adatte alle mani di una signora e tu diventerai una vera signora.”

Ma Hermione ebbe da ridire anche su questo punto.

Io da grande farò quello che voglio e non voglio essere una signora!”

Minerva alzò gli occhi al cielo esasperata. Le passò un'ultima volta il pettine fra i capelli e poi la fece andare sotto le coperte.

Beh, non mi sembra l'ora adatta per certe discussioni. Perciò, signorina, adesso sdraiati e cerca di addormentarti.”

Uff, d'accordo. Ma continueremo domani mattina!”

Sì, va bene. - esclamò la nutrice, baciandole la fronte - Buonanotte, Hermione!”

Buonanotte, Minerva!”

 

*****

 

Il castello di Lord Granger spiccava nella zona pianeggiante che circondava la foresta di Dean. Non era particolarmente maestoso e le sue mura erano robuste. Ma nessun muro, per quanto spesso e resistente, avrebbe potuto scampare alla potenza micidiale di quella fine e apparentemente innocua polvere nera. E loro, fortunatamente, ne possedevano una quantità sufficiente per poter far saltare in aria qualunque muro.

L'esercito dei barbari circondò il castello in silenzio e il generale Hortgar si avvicinò all'unico uomo incappucciato e avvolto nel suo mantello nero.

Quando volete voi, Maestà, entriamo in azione!” affermò.

Bene allora. Date inizio all'assalto.”

Il generale Hortgar fece un segno con la mano e subito un gruppo di uomini si avvicinò furtivamente al castello, portando con sé un contenitore metallico colmo di polvere nera. Lo posizionarono in un punto debole delle mura che circondavano il castello.

Quello che accadde dopo pochi minuti fu un'esplosione micidiale, un boato che scosse la terra e un'esplosione di luce da far diventare improvvisamente giorno.

Lord Granger vide quell'esplosione dalla finestra e per qualche istante rimase come paralizzato sulla sua sedia, mentre cercava di capire se il suo cuore continuasse a battere oppure no. Poi Lady Granger si precipitò di corsa nella stanza, visibilmente atterrita e pallida in volto.

Mio signore, cos'è stato?”

Lord Granger non rispose e guardò dalla finestra ciò che stava accadendo: un'orda barbarica stava penetrando all'interno del suo castello, soldati senz'anima che li stavano attaccando e sicuramente non avrebbero avuto pietà per nessuno. Il suo unico pensiero in quel momento fu uno solo.

Si voltò verso la moglie e la guardò risoluto: “Va', prendi Hermione e scappate nella foresta. Io cercherò di fermarli con i miei soldati!”

Ma... tu... non posso abbandonarti!” esclamò la donna.

Si gettò fra le sue braccia e lo fissò sempre più terrorizzata, gli occhi pieni di lacrime.

Lord Granger afferrò la donna per le spalle.

Hermione è più importante di qualunque altra cosa, Delen, sei d'accordo?”

Sì, certo!” rispose lei.

Allora portala in salvo, fallo per me. Sei l'unica che può riuscirci, lo sai. Io me la caverò!”

Lady Granger annuì decisa e si asciugò gli occhi con il dorso della mano. Poi gli baciò lievemente le labbra.

D'accordo. Stai attento!”

Vai adesso!”

Lady Granger girò sui tacchi e cominciò a correre più veloce che poteva. Suo marito aveva ragione, doveva portare in salvo Hermione. Era il loro dono più prezioso.

Attraversando i corridoi, la donna si scontrò spesso con altri abitanti del castello che cercavano una via di fuga, ma nessuno fece caso a lei. Anche il corpo di guardia si stava radunando per andare a contrastare l'invasione dei barbari, sotto il comando di Lord Granger.

Finalmente Delen raggiunse le stanze di Hermione e aprì la porta.

Minerva era seduta sul letto con Hermione, abbracciandola quasi la volesse proteggere con il suo corpo da chiunque avesse provato a farle del male. E anche la piccola era visibilmente spaventata in volto, tanto da aggrapparsi con forza alla sua nutrice.

Madre!” esclamò la bambina appena la riconobbe.

Presto, venite con me!” esclamò Lady Granger.

Minerva prese per mano Hermione e tutte e tre abbandonarono di corsa la stanza.

Madre, che sta succedendo?” domandò Hermione, continuando a correre con fatica accanto a Lady Granger.

I barbari stanno attaccando il castello.”

E dov'è mio padre?”

Li sta respingendo.”

Ci riuscirà, vero?” continuò la bambina, rivolgendo alla madre uno sguardo preoccupato, ma anche fiducioso.

Lady Granger non rispose. Non voleva dirle una bugia, ma neanche spaventarla. Perché anche lei era spaventata come la figlia, o forse ancor di più. Ma in qualità di madre, doveva proteggerla e infonderle fiducia.

Hermione dal canto suo non ripeté la stessa domanda. Aveva intuito che sua madre aveva paura e preferì accettare quel silenzio come risposta.

Le tre donne raggiunsero un passaggio segreto che conduceva sul retro del castello. Da lì poi avrebbero potuto raggiungere la foresta di Dean. Percorsero tutto il passaggio segreto, ma quando raggiunsero l'uscita, Lady Granger si accorse che tutto il castello era circondato.

Erano in trappola.

Siamo circondati!” esclamò, guardando Minerva.

Hermione, a quel punto, la abbracciò, tremando come una foglia: “Madre, ho paura!”

La bambina terrorizzata le fece improvvisamente capire che un modo c'era per mettersi in salvo. Aveva promesso a se stessa che non avrebbe più ricorso a quella sua abilità, ma per salvare Hermione avrebbe dato la sua stessa vita. Anche Lord Granger si era affidato a lei per quel motivo.

Minerva sembrò leggerle nel pensiero, perchè annuì con un gesto impercettibile del capo.

Così Lady Granger prese la sua decisione. Guardò l'anello che portava alla mano destra, una piccola fede d'argento con una decorazione a treccia. Era l'anello di sua madre, l'anello che la designava appartenente alla tribù dei Celti.

Delen chiuse gli occhi, ispirò profondamente, strofinando due dita sull'anello. Ecco, la magia scorreva nuovamente in lei ed era una sensazione sconvolgente. Come essere investita da un'onda, come essere in balia di un uragano. Erano anni che non provava quell'emozione.

Madre, che vi succede?” domandò Hermione turbata.

La donna impiegò qualche istante per riprendere il controllo del cuo corpo. Poi guardò la piccola Hermione e le sorrise.

Andrà tutto bene, tesoro. Fidati di me!”

Hermione annuì, rincuorata dal sorriso della madre: “Sì!”

Delen mormorò qualcosa in una strana lingua che Hermione non conosceva. Poi le prese una mano e le disse di non parlare assolutamente, mentre attraversavano il cortile sul retro del castello, inondato di barbari.

Ma... madre, non ci vedranno?”

No, non possono vederci. Quindi non parlare e loro non noteranno la nostra presenza.”

Hermione si lasciò guidare dalla madre: i barbari erano brutti e sporchi, puzzavano e urlavano. Hermione non aveva mai avuto così tanta paura e strinse di più la mano della madre, mentre il cuore le batteva velocissimo nel petto. Si chiese come mai non riuscivano a vederli. Forse sua madre aveva fatto un incantesimo. Allora questo significava che lei poteva fare delle magie, proprio come Hermione?

Perché non glielo aveva mai detto prima? Se l'avesse fatto, anche Hermione avrebbe potuto rivelarle la sua abilità magica e renderla felice.

Riuscirono ad attraversare in silenzio le orde barbariche in un punto vuoto. E poi di corsa raggiunsero il limitare della foresta di Dean. Raggiunti i primi alberi Delen si fermò e si voltò a guardare il castello. Un incendio stava propagandosi velocemente nella parte anteriore, avvolgendo l'edificio in una nube di fumo illuminata dalla luce rossastra del fuoco. Era uno spettacolo infernale e pensare che suo marito fosse ancora dentro le mura del castello mentre lei era in salvo era atroce. Non poteva abbandonarlo ora che aveva ripreso possesso della sua magia. Così si voltò risoluta verso Hermione e si inginocchiò di fronte a lei per guardarla meglio negli occhi.

Hermione, tesoro, ora devo tornare dentro il castello a prendere tuo padre.” le spiegò con calma.

Hermione scosse il capo in segno di protesta: “No, vi prego, non mi lasciate da sola!”

Delen sorrise fra sé e prese fra le proprie mani quelle più piccole della figlia, stringendole con delicatezza e baciandole.

Ma non sei da sola. Minerva si occuperà di te e voi resterete qui a nascondervi finché non torneremo.”

È una promessa?”

Certo! Torneremo tutti e due, Hermione. Intanto prendi questo.”

Così dicendo Delen si sfilò l'anello di sua madre e lo diede alla figlia.

Tesoro, ora devi promettermi che porterai questo anello sempre con te. È importantissimo, non lo devi perdere, d'accordo?”

Hermione annuì: “Lo prometto!”

Bene, brava figliola!”

Delen le accarezzò le braccia, sorridendole teneramente, poi le prese il viso lentigginoso fra le mani, strofinandole le guance piene e rosee con i pollici e appoggiò la fronte su quella della bambina.

Sii sempre forte e coraggiosa, Hermione. - le sussurrò - Ti amo sopra ogni altra cosa e amo la tua mente brillante e il tuo cuore puro. Non cambiare mai, sei perfetta così come sei.”

Madre, perché mi dite queste cose?” le domandò Hermione, guardandola perplessa.

Delen scosse il capo: le sorrise dolcemente e le baciò con delicatezza la fronte. Poi si alzò e guardò Minerva.

Ti prenderai cura di lei, vero?”

Minerva annuì: “Non devi neanche chiederlo.”

E le farai dimenticare come l'ho salvata?”

Perché?” domandò la nutrice, corrugando la fronte.

Ti prego, fallo e basta.”

D'accordo. Sta' attenta!”

Delen guardò un'ultima volta sua figlia, soffermandosi pochi secondi prima di voltarsi e tornare verso il castello. Hermione giurò di aver visto una lacrima percorrere la guancia di sua madre, quando si voltò per andare via. Non lo seppe mai con certezza.

Si sporse da un albero, ma Minerva la ritrasse giusto un attimo prima che scoppiasse un'altra esplosione nel castello.

Mamma... papà...”

Hermione guardava inorridita quella scena che le si parava di fronte. Perché stava accadendo tutto questo?

I suoi genitori erano dentro il castello al momento dell'esplosione. Sarebbero davvero tornati da lei? Sua madre avrebbe mantenuto la promessa?

Una piccola parte di Hermione le stava dicendo che non avrebbe più visto i suoi genitori, ma lei non voleva accettarlo. No, non l'avrebbe mai accettato.

Hermione guardò verso l'alto: la luna piena era ancora lì e osservava tutto dall'alto. Il fumo e la luce emessa dall'incendio la facevano apparire rossa e incandescente. Come se fosse macchiata di sangue.

Decisamente non le piaceva più. Era crudele la luna piena e pericolosa. Minerva aveva ragione.

Hermione non sarebbe più rimasta affascinata dal plenilunio. 




Capitolo un po' corto... ^^

Il prossimo si intitola “Scomparsi”... ma a chi si riferirà mai?? ^_^

Grazie a tutti quelli che stanno seguendo questa storia!

 

Alla prossima

kia85 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Kia85