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Autore: orphan_account    23/02/2012    4 recensioni
Dal primo capitolo:
Mi chiamo Alexandra, ma potete chiamarmi Alex. Ho quindici anni e una lista di cose che voglio fare prima di morire. Su un totale di più o meno 50, per ora ne ho completate sei. Quindi, vi chiederete, dov'è il problema? Ecco, è che questo non rientrava nella lista...
Dal tredicesimo capitolo:
Mi chiedo dove sarei ora se non mi avessero costretta a venire qui. Sicuramente mi sarei persa tutto questo, e non li avrei mai incontrati. Ho idea che insultare... lui... sia stata una delle migliori idee del secolo.
Però un po' mi dispiace...
[...]
"Stai scherzando." gli dissi con voce atona. La sua risata riempì la stanza.
"Decisamente no, sono serissimo." disse lui scompigliandomi i capelli.
Questa era una follia, pura e semplice: "Ma questa da dove l'hai tirata fuori?"
Mi prese la mano. Era calda e sicura: "Vedrai."
Si sentì un urletto: "Posso venire con voi? Ti prego Zayn, ti prego!"
"Uhm, come vuoi Louis."
STORIA IN REVISIONE
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La prima cosa che mi colpì fu il rumore della folla. Un'assordante cacofonia di suoni che quasi mi impediva di sentire i miei pensieri.

Poi la folla stessa. Sciami di gente che si ammassavano in una fila a dir poco disordinata, cercando di spingersi a vicenda verso l'ingresso, che era stato bloccato da un tizio grande e grosso. Inutile dire che tutti, ma proprio tutti, avevano addosso una maglietta o una felpa dei One Direction. La cosa era quasi nauseabonda.

Li osservai, e più li guardavo, più somiglianze vedevo con un gregge di pecore spaventate. Se si fossero messe della lana bianca addosso sarebbero state identiche...

Mia cugina mi prese la mano e mi portò fino all'inizio della fila, una mossa non troppo astuta, perché ci fece guadagnare parecchie occhiate assassine dalle suddette pecore in calore.

Si schiarì la voce davanti al... possiamo chiamarlo buttafuori? Comunque, si schiarì la voce davanti al buttafuori per attirare l'attenzione. Lui si girò verso di noi con un sopracciglio inarcato. Ecco, quella era un'altra cosa della mia lista: imparare a inarcare un sopracciglio solo.

Ma stavo dicendo, lui si girò ed era chiaramente stupito che avessimo saltato tutta la fila, se la scintilla nei suoi occhi era di qualche indicazione.

Marianna gli consegno i due biglietti.

Ehi, ma non è giusto, dovete fare la fila come gli altri!” si lamentò una ragazzina con voce stridula. In quel momento non potei che darle ragione, perché noi stavamo saltando la fila? Non era giusto nei confronti di tutta quella gente che, come aveva detto Marianna, si era fatta venire i reumatismi appostandosi lì per la notte.

Il buttafuori aveva degnato i nostri biglietti del più corto degli sguardi prima di estrarre un walkie talkie e parlarci dentro brevemente.

Rimise il cellulare in tasca e si rivolse direttamente a noi per la prima volta: “Signorine, ho chiamato un assistente per accompagnarvi.” aveva un vocione molto profondo.

Mia cugina gli rivolse un grande sorriso e lo ringraziò.

Uscì un altro tizio, che ci accompagnò fino ad un posto in prima fila, però diviso dal resto. E ringraziavo il cielo, non credevo che ce l'avrei mai fatta a resistere due ore in mezzo a quella folla di ragazzine impazzite. C'erano solo altre quattro ragazze in questa sezione, ma tutte sembravano fan sfegatate che avevano speso un patrimonio solo per andare nel backstage finito il concerto.

E qualcuno aveva anche provveduto a mettere una sedia, che Marianna disse era per me. Il che era un bene, altrimenti sarei svenuta durante il concerto.

Mi lasciai cadere pesantemente sulla sedia e mi girai a guardare le ragazze che entravano.

Tutte uguali, tutte oche e tutte eccitatissime. Alcune mi guardavano male, solo per poi accorgersi della mascherina e il loro sguardo si trasformava in uno di compassione.

Al diavolo loro e la loro pietà, come se essere dispiaciute per me potesse cambiare la situazione...

A poco a poco il casino che prima era fuori si spostò dentro, e quando mi girai di nuovo la sala era totalmente piena.

Le luci si abbassarono e rimasero solo quelle azzurrine sul palco.

Le urla erano così tante che avevo l'impressione di trovarmi allo stadio.

Dallo schermo sul palco partì un filmatino, dove essenzialmente presentava questi cinque ragazzi.

Appena finì i One Direction, o perlomeno credo fossero loro, corsero sul palco.

Rimasi a bocca aperta per lo shock. Ma che cavolo...

Ma quei cinque dove l'avevano lasciato il senso estetico? Misericordia divina, non avevo mai visto abbinamenti di colori più orridi in vita mia.

Il biondino, Niall, era vestito con una polo rossa e dei jeans beige. Rosso e beige? Sul serio?!

Louis aveva dei jeans rossi, o forse erano arancioni, con una maglietta bianca a righe blu. Per non dire che aveva un paio di bretelle addosso. Voglio dire, chi è che si mette ancora le bretelle nel ventunesimo secolo?

Gli altri tre tutto sommato erano... passabili, ma quei due...

Poi guardai bene Liam in faccia e le mie guance si dipinsero di un leggero rossore al ricordo di come l'avevo trattato.

E poi, erano agitati. Si vedeva lontano un miglio che erano nervosi. Certo, mi immagino che debba essere pauroso, essere circondati da una folla di ragazzine urlanti, ma non per questo devono sembrare così agitati, d'altra parte è tutto quello che fanno per guadagnarsi da vivere, no?

Ma forse sono solo io che mi immagino cose, non sembra che tutti gli altri si siamo accorti del leggero tremore delle mani mentre reggono il microfono, o di come spostano il peso da una gamba all'altra, quasi fossero in imbarazzo.

Attaccarono subito a cantare. Che canzone fosse, non ne ho la più pallida idea, ma dall'ossessiva ripetizione di quelle tre sillabe, ero quasi certa che la canzone si intitolasse Na na na, ma anche Yeah yeah yeah era molto ripetuto. Un testo a dir poco originale...

Ma le fan stavano cantando parola per parola, non che ci volesse un genio per farlo. Probabilmente dopo il primo ritornello l'avevo imparata a memoria anch'io...

Appena la canzone terminò l'intera sala fu investita da uno scroscio così rumoroso di acclamazioni che fui costretta a tapparmi le orecchie per non perdere l'uso dell'udito.

Il ricciolino fece una specie di mezzo inchino e disse, già con il fiatone: “Grazie a tutti per essere qui stasera.”

Altro urlo spaccatimpani dalla folla.

Non sentii molto altro del suo discorso, fosse solo perché c'era un tale caos che non capivo più niente.

Il tempo era così dilatato che ormai le uniche cose che sentivo erano le urla e quella musichetta da quattro soldi, che però cominciava a sembrarmi il paradiso in confronto al vociare delle fan.

 

POV di Liam

 

Ero seduto su uno dei divanetti morbidi, con la testa appoggiata sulle gambe di Zayn. Dei quattro era di sicuro il più comodo.

Girai la testa per guardare gli altri tre.

Solo per vedere Louis parlare con Eleanor. Non credevo che sarei mai riuscito a vederli fare altro che parlare, i due piccioncini erano parecchio riservati.

Al contrario di me e Danielle, che non ci facevamo così tanti problemi a baciarci davanti ai miei amici.

Zayn, dove sono gli altri?” gli chiesi.

Lui ridacchiò: “Niall sta mangiando.” Ovvio, Niall mangia sempre, ma non sarebbe Niall se non mangiasse.

E Hazza, invece?” gli chiesi mentre il mio cellulare suonava, avvertendomi di un messaggio.

Aprii il messaggio mentre Zayn rispondeva: “Attacco di panico.” soffocò una risata, “Credo che sia andato in bagno.” disse pensieroso.

Buona fortuna :) e divertitevi.

Ci vediamo domani <3

Risposi al messaggio e lo inviai a Danielle.

Mi alzai di malavoglia dalle comodissime gambe del mio amico: “Vado a vedere come sta Harry, torno subito.”

Zayn mi sorrise prima di girarsi e dire qualcosa a Louis.

Mi incamminai lungo il backstage alla ricerca del bagno dove si era rifugiato Hazza.

Al terzo sentii delle voci dentro un bagno, quindi bussai.

Occupato.” riconobbi subito la voce di Niall.

Sono io. Posso entrare?”

La porta si aprì lentamente e sbucò la faccia di Niall, con in mano una bottiglia d'acqua.

Gli sorrisi e sgusciai dentro il bagno mentre Niall richiudeva la porta dietro di me.

Ma tu non stavi mangiando?” gli chiesi, allungando il braccio per tirargli un pugno giocoso sul braccio.

Lui si mise a ridere. Altra cosa che Niall fa sempre: ridere.

Poi mi girai e vidi Harry. Aveva davvero una brutta cera.

Come ti senti?” gli chiesi, preoccupato.

Lui scosse la testa e si passo una mano tra i capelli: “Sono nervoso.” mi disse a voce bassa, nemmeno stesse confessando un delitto.

Gli diedi un'altra lunga occhiata: “Questo lo vedo. Sai che sei verde?” gli dissi tranquillamente, giusto per informarlo.

Dietro di me Niall cominciò a ridere senza freno, sputando l'acqua che aveva appena bevuto e cominciando a tossire.

Mi ritrovai a ridacchiare anch'io, la risata di Niall era contagiosa, e anche Harry sorrise. Ecco, mi ero sempre chiesto: ma quando Hazza sorrideva, non gli facevano male le guance? Aveva un sorriso così grosso che gli occupava come minimo metà faccia.

Abbracciai Harry: “Non ti preoccupare, andrà tutto bene. Non so se hai notato, ma con tutta la confusione che c'è sarà già tanto se ci sentono quando urliamo.”

Lui appoggiò la testa nell'incavo del mio collo, solleticandomi con i suoi capelli.

Ehi! Mi senti tagliato fuori.” si lamentò Niall dal suo angolino.

Andammo ad abbracciare anche lui.

Ora però torniamo di là, che tra poco dobbiamo cominciare.” dissi quando Hazza si fu calmato abbastanza.

Tornammo a sederci sui divanetti nel backstage, e io lasciai a Harry il compito di spiegare a Louis dove fossimo stati negli ultimi dieci minuti.

E poi... fu il nostro momento di salire sul palco. Sentivo l'adrenalina scorrere attraverso il mio corpo e tutto stava succedendo a velocità assurda.

Cominciammo a cantare Na na na, la prima canzone che avevamo in scaletta.

E mentre Hazza, che nel frattempo era ritornato ad essere il suo affascinante sé, diceva due parole al pubblico, il mio sguardo si ritrovò a vagare tra le file di fan.

Mi riempiva di felicità vedere quante ragazze ci sostenessero, ma era anche leggermente sconvolgente quante volte sentivamo proposte di matrimonio o cose simili.

Riuscivo a leggere cartelloni con su scritto I love Liam Payne ad ogni angolo. Era davvero impressionante quanta gente fosse venuta a questo concerto.

Diedi una breve occhiata alla sezione VIP, giusto per vedere chi avremmo dovuto intrattenere dopo. Ne contai sei. Una aveva una faccia stranamente conosciuta...

Ma non mi ricordavo precisamente dove l'avessi incon- oh, cacca...

 

N.d.A. Eccolo!! Finalmente, pensavo che non sarei mai riuscita a finirlo. Comunque mi sento un po' male a lasciarvi così :) però per farmi perdonare, questo capitolo è molto più lungo degli altri. Ci ho messo un secolo a finirlo, specialmente la parte di Liam si è rivelata molto complicata da scrivere. E non mi convince nemmeno più di tanto... 2/3 recensioni per il prossimo!

P.S. Purtroppo per la vostra pazienza, devo dirvi che il concerto ancora non è finito, ci sarà anche una terza parte... Questa storia si sta dilungando molto più del previsto, però se sto andando troppo lentamente ditemelo, così posso movimentarlo un po' :)

   
 
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