Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Carla Volturi    23/02/2012    6 recensioni
Lei, Lucilla insegnante di italiano trentanovenne, sposata con due figli; lui, Antonio, avvocato quarantenne divorziato. Tutto avviene a Vietri, città del sole, del mare e di un incontro: il loro!
ATTENZIONE: I PERSONAGGI DI QUESTO RACCONTO SONO PRESENTI NELLA MIA ULTIMA STORIA “LA STAGIONE DEL CUORE-PARTE SECONDA-”.
TUTTAVIA “SOLO PER AMORE” PUO’ ESSER LETTO INDIPENDENTEMENTE DAL RACCONTO APPENA CITATO, POICHE’ I PROTAGONISTI PRINCIPALI CAMBIANO, DUNQUE NON SI PUO’ PARLARE DI UN VERO E PROPRIO SEGUITO.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic Buona serata a tutti, posto un nuovo capitolo. 
Un bacio e grazie mille!

CAPITOLO 2- INSIEME

POV. BIANCA


Molti turisti vanno via da Vietri con sguardo basso e triste. Rimpiangono i giorni spesi in questo piccolo paradiso terrestre… e non perché sono semplicemente terminate le ferie agognate: questa minuscola città ha il potere di entrare nel tuo cuore e poco serve dirle addio per sempre: resterà in un piccolo angolo del tuo organo principale, silenziosa e taciturna, salvo rifarsi viva come e quando vuole. Io ne sono un esempio lampante: poco è valso andar via tre anni fa. Poco è valso allontanarmi dal mio amore per questo paese e per il mio uomo. Sono tornata, ho affrontato i miei problemi, ho ripreso in mano la mia vita…e sono rinata!.
Il sole è una componente importante a Vietri: splende piu’ che mai, anche se negli ultimi tempi se ne prende di parolacce, visto il caldo allucinante che ci riserva. Pensate che mi son morte tutte le piante in giardino, completamente bruciate e stecchite, nonostante io le annaffi quotidianamente. Ma, parliamoci chiaro, una città soleggiata infonde felicità nella vita delle persone, dunque per sopperire all’afa bisogna solo installare dei condizionatori in casa o starsene all’ombra, cosi come faccio io da un po’.
Ultimamente spendo la maggior parte del mio tempo nel mio piccolo giardinetto, dal prato ben curato. Una stagione fa ho comprato un bell’ombrellone rosso, come la pittura esterna di casa e ci ho posto sotto un tavolo e un divanetto in vimini. Di solito sono qui, seduta, con in mano un bicchiere di limonata e un asciugamano, bagnato con acqua fredda. Tolgo sempre le pantofole e mi sdraio, cercando un po’ di tranquillità. Non chiudo spesso gli occhi per rilassarmi, devo essere sempre vigile, almeno fin quando son sola. Sono mesi che non mi reco piu’ in galleria: ho affidato l’edificio ad una giovane del luogo, Ornella, la quale provvede all’intera gestione. Sono stata senza dubbio fortunata: è in gamba la ragazza e sa il fatto suo.
In compenso mi dedico alla famiglia, la mia bellissima famiglia: Elena e Carlo. Come son cresciuti i miei piccoli, quasi non me ne sono resa conto. Hanno già tre anni e da bravi gemelli quali sono collaborano sempre, soprattutto quando si tratta di farmi impazzire. Entrambi hanno gli occhi del padre e di ciò ne sono molto compiaciuta, visto che adoro l’azzurro…e non solo!. Elena ha i capelli lunghi (glieli ho fatti tagliare solo una volta da quando è nata) ricci e scuri come i miei. Si porta abbastanza alta per la sua età, è dolce, gentile, sorride in ogni istante…ha la risata di suo padre, identica. Adora stare all’aperto, molto spesso la vedo annusare i fiori: li osserva stupita, li analizza ed infine li porta sotto il naso. Respira piu’ forte che può, tanto da divenire paonazza, alza le spalle e tutto d’un tratto esclama “Ah!”, dopo aver lasciato liberi i suoi polmoni di inglobare nuova aria. E’un po’ viziata ad esser sincera e preciso che la colpa non è mia: suo padre le sta sempre attorno, la bacia, la coccola. Di notte lo sorprendo vicino al suo lettino, intento ad ammirarla mentre dorme. Le canta la ninna nanna, le sfiora i capelli e le da un bacio sulla fronte. Lei chiude gli occhi e lui resta li, seduto e silenzioso. Molte sere si è addormentato nella camera dei suoi figli e poco sono servite le mie parole: non li lascia per un attimo soli. Dice che vuole esser sempre presente nelle loro vite. Carlo, il maschietto invece, è il mio piccolo ometto, fotocopia del padre. E’ tremendo, corre avanti ed indietro, non si ferma mai. Adora il mare: ogni pomeriggio va con Cristiano sulla barca. Mio marito pesca qualche pesciolino e senza farsi sorprendere da suo figlio, lo lega al suo amo. Quando il nostro piccolo alza la lenza quasi muore, nel rendersi conto di aver preso una piccola preda e non contento lo mostra al padre, che purtroppo ha l’amo vuoto e senza esca…chi sa perché!.  Carlo è un vanitoso di prima categoria: viene nella nostra camera da letto e si specchia. Talvolta aggiusta la camicia, altre i capelli, rigorosamente a spazzolino. La sua prima parola: niente mamma e papà, ma “bello”. Non sapete come ne era orgoglioso mio marito…e ti credo hanno lo stesso carattere, la stessa testa. Ma ciò nonostante resta il mio piccolo principe, che di notte viene nel lettone, spalanca gli occhi azzurri e con voce bassa mi dice “Mamma”: appoggia il suo capo tra la mia spalla e il braccio e si addormenta. Cosi Cristiano, per avere la famiglia al completo, si alza, prende in braccio Elena e la porta da me. Ci piace risposare insieme ai nostri figli. Mi piace osservare lui, ancora cosi bello e forte, con i suoi bambini, felice di ciò che siamo. Una volta li ho ritratti: erano in cucina, precisamente sul divano. All’epoca i gemelli avevano appena un anno. Carlo dormiva sul petto del padre, Elena tra le sue braccia. Ho adorato quel momento. Adoro lui, Cristiano, l’uomo della mia vita. Dipendo totalmente dal nostro amore, non posso pensare alla mia vita senza di lui e senza i nostri figli. Preferirei morire piuttosto che ritrovarmi da sola in casa. Sono pazza del mio bel capitano di trentanove anni. C’è sempre feeling tra noi, ci capiamo con uno sguardo, ci amiamo sempre di piu’.  
Mi siedo sul divano, tengo d’occhio Carlo ed Elena, che giocano con le costruzioni colorate. Aspettiamo che torni il loro papà, cosi da poter andare al mare. Mentre rido e scherzo con i miei figli, intenti a costruire una casa, giunge Cristiano e resto senza parole. Occhi azzurri magnetici, spalle dritte, fare da militare e immancabile divisa bianca, che mi fa impazzire all’inverosimile. Posso annusare il suo profumo da lontano, quel magnifico profumo che mette da quando l’ho conosciuto. I piccoli gli corrono incontro, li prende in braccio e sorride come solo da fare da tre anni a questa parte. Si baciano, si coccolano. Elena lo chiama “amore mio”. E’ innamorata del suo papà…cosi come lo sono io.
Si avvicina. Poggia i bimbi a terra e viene da me. Si siede e mi abbraccia forte: “Stamattina sono dovuto scappare”. Gli sfioro la guancia: “Lo so amore”.
Le sue labbra vicino le mie e occhi puntati l’uno contro l’altro: “Non ti ho nemmeno salutata”.
Sorrido: “Puoi farlo adesso”.
Scuote la testa: “Ci sono i ragazzi”. Ed inizia a farmi l’occhiolino maligno. Scoppio a ridere, prendo il suo viso tra le mani e lo bacio con passione e devozione.
Mi fiondo sul suo petto. Le sue braccia cingono il mio addome. Abbassa la testa, per osservarmi: “Come ti senti oggi amore?”.
Benissimo”, rispondo sincera. Continuo: “Allora tra un po’ andiamo al mare?”.
Annuisce: “Si e poi ci trasferiamo all’altra casa cosi stai tranquilla”.
Sono tranquilla se ci sei tu”, replico, mentre tocco le sue spalle.
Arrossisce. Afferra il mio asciugamano e lo porta alla fronte: “Non fare cosi Bianca, che me ne vado di testa e non è cosa”.
Sbotto: “Si lo so, ci sono Carlo ed Elena”.
Accarezza la mia pancia: “E loro!”.
Il mio viso si illumina: sono incinta di cinque mesi e per la gioia di Cristiano sono altri due gemelli. Non vi dico quando l’abbiamo saputo, era cosi soddisfatto di se stesso, quasi vaneggiava…si è auto definito l’uomo piu’virile di Vietri. Credo che non abbia preso in considerazione i nostri geni: lui ha una sorella gemella, e anche nella mia famiglia, a detta di papà Paolo, ci sono stati casi del genere. Dunque c’era da aspettarselo. Nel pieno dell’euforia mi ha proposto di generare un'altra coppia, cosi da formare una squadretta di calcio…è impazzito!.  Visto che ben presto saremo in sei abbiamo deciso di far costruire un secondo piano su casa nostra, in modo da avere un bel po’ di spazio, che non è mai abbastanza se pensate a quattro figli in circolazione. Proprio oggi verranno gli operai: devono provvedere agli impianti.  Meno male che abbiamo la mia casa natia: per un po’ ci stabiliremo li.
Mammina sexy ricordati che dobbiamo decidere i nomi dei nostri piccoli Scala”, afferma Cristiano eccitato: i suoi figli sono tutto per lui. Nel portafoglio ha una foto di Carlo ed Elena con me e un ecografia, quella dei piccolini in grembo.
C’è ancora tempo”, affermo, deliziata dal momento romantico. Interrompe il mio discorso: “E quando saranno nati mi dedicherò solo a te amore”.
Mi sollevo di scatto: “E’ una minaccia?”.
Aggrotta il sopracciglio: “No perché?”.
L’ultima volta che l’hai detto ho scoperto di esser incinta”, gli dico, mentre ci raggiungono i nostri figli.
Spalanca le braccia: “Non è colpa mia se sono sexy, macho, adorabile…”. Ci pensa Carlo a concludere l’affermazione di suo padre con la parola chiave: “bello!”.
Scoppiamo in una fragorosa risata. Legati come solo una vera famiglia sa fare. Le nostre mani incrociate, le nostre fedi, il nostro amore, i nostri bambini…la nostra vita, qui a Vietri…insieme!
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Carla Volturi