Erano dal loro secondo anno che Lily con le sue tre inseparabili amiche la notte del primo giorno di scuola, festeggiavano la “Cerimonia di inizio anno”. Per loro quello era un sacrilegio, un momento tutto loro, durante il quale si dicevano le promesse dell’anno. Finito il banchetto le quattro ragazze si diressero nel dormitorio a prendere il mantello dell’invisibilità ed aspettarono la mezzanotte. Dopo di che si diressero verso la torre di astronomia.
« Lily fai piano! » sussurrò Alice.
Erano cresciute durante quell’estate, soprattutto Alice, ed ara difficile per loro nascondersi interamente. Fortunatamente il coprifuoco era scattato da un pezzo, e in giro per il castello c’erano solamente i Prefetti intenti a completare la ronda notturna, e il povero vecchio Gazza.
« Sei tu Alice che sei troppo alta! » protestò Lily.
« Ahi! Quello era il mio piede Vicky! » disse Dominique, cercando di non urlare.
« Scusa! Non l’ho fatta apposta! » rispose Luciana.
Arrivarono senza problemi alla torre di astronomia, una decina di minuti più tardi. Aprirono la porta con un semplice “Alhomora” e scivolarono al suo interno velocemente.
Tolto il mantello, le quattro ragazze si sedettero in cerchio vicino ad un arco. Si vedeva la luna piena e il suo riflesso nel lago nero.
Alice puntò la bacchetta contro la porta ed esclamò « Muffliato! ». Quell’incantesimo era per loro molto utile: permetteva loro di urlare quanto volevano senza essere sentite. Non volevano neanche immaginare la reazione dei genitori se avessero scoperto tutto.
« Can you dance like a Hippogriff? Nanananana… » iniziò a cantare Lily. Era una delle loro canzoni preferite. Si trattava di un vecchio brano delle Sorelle Stravagarie, un gruppo musicale di vent’anni prima, diventato poi una leggenda per aver iniziato la musica magica al Rock’n’Roll. 
« Flying off from a cliff… Nanananana » continuo Vicky, con uno sguardo d’intesa con la sua migliore amica.
« Swooping down to the ground… Nanananana » continuo Alice, sorridendo.
« Wheel around, and around, and around, and around! Nanananana » concluse Dominique, ormai ridendo.
Lily iniziò a saltellare su un piede, traballando pericolosamente. Cadde subito con un sonoro tonfo, seguito a ruota da delle risate.
Le amiche ridacchiarono; Lily si era messa in una posizione davvero buffissima, i lunghi capelli rossi sparpagliati per terra, le gambe piegate verso l’alto, le braccia che trattenevano la pancia, poiché non riusciva a smettere di ridere.
« Sento… Sento che quest’anno sarà indimenticabile » disse Dominique, sdraiandosi sulla fredda pietra del pavimento, esausto.
« Io invece… » fece Lily, tornata per un momento abbastanza seria, spremendosi le meningi per trovare una qualunque argomentazione apparentemente sensata. Riusciva a pensare solamente al loro viaggio sull’espresso e non capiva il perchè…
« Alla fine dell’anno… Troveremo tutte quattro l’anima gemella! » sghignazzò infine, senza pensarci.
« Uh Oh, Liluccia bella, ti sei presa una cottarella? » Alice iniziò a pungolare Lily, che a sua volta non riusciva a smettere di sogghignare.
Victoria rimase silenziosa per un po’, ma le tre amiche sembrarono non accorgersene, troppo presi dalle loro fantasticherie.
Cos’avrebbe voluto lei da quell’anno scolastico?
Le veniva in mente una sola risposta, ma la evitò con tutta sé stessa. Erano anni che tentava di non pensarci.
Da quando quel 1 Settembre di quattro anni prima il cappello parlante aveva deciso di assegnarla a Grifondoro.
« E di chi Lily? » disse curiosa Dominique.
« No ma figuratevi! Secondo voi mi prendo una cotta per qualcuno e non ve lo dico?» rispose una Lily un po’ imbarazzata.
Le amiche rimasero zitte, ma la conoscevano troppo bene per sapere che stava solo mentendo. Ma non volevano rovinare quella serata così magica così non ribatterono.
« Ci sono! Parteciperemo al più grande concerto mai visto dei Metal Death Magic!» disse ad un tratto Vicky, risvegliandosi dai suoi pensieri.
Le amiche annuirono, e tornarono quindi a cantare e scherzare. D’altra parte quella era la cerimonia di inizio anno, la loro cerimonia di inizio anno, e non potevano rovinarla, doveva essere perfetta in tutti i modi.

In un’altra torre, questa volta però in quella dei Grifondoro se ne stavano invece tre grifondoro, intente nel loro Pigiama Party. Si, a Hogwarts avevano tutti il loro modo di iniziare il loro primo giorno al castello.

« E dai Coline! Passami quelle caramelle Tutti Gusti più uno! » stava implorando una Rose Weasley dall’aria alquanto divertita: Lei adorava stare con le sue amiche. Certo, andava benissimo a scuola, tutto grazie ai geni Granger, ma anche se passava gran parte della sua vita in biblioteca trovava sempre il tempo per stare con i suoi amici e i numerosi cugini.

« E va bene! » rispose Coline, con ironia.

« Rosie, posso chiederti una cosa? » chiese un po’ incerta Andrea.

« Certo Andre! » rispose Rose, facendo un sorriso per incoraggiare l’amica.

« Ecco, io e Coline, volevamo sapere se ti piace ancora, be’ ecco… » disse Andrea.

« … Malfoy! » concluse Coline.

Il sorriso di Rose si spense subito, appena udì quel nome, e un brivido le percorse la schiena. Aveva una cotta per Malfoy dal suo primo anno, ma non poteva negare l’evidenza alle sue due migliori amiche.

« Si… » disse quasi in un sussurro.

« Scusa Rose: Allora perché non glielo dici? Insomma siete molto amici, te, Malfoy e Albus siete un trio inseparabile… » ma Andrea non finì mai la sua frase perché Rose la interruppe prima.

« E’ proprio questo il punto: io non voglio rovinare la nostra amicizia… Ma ora basta vi prego, cambiamo argomento. Non c’è cosa che mi faccia più male di questa… » rispose ormai sussurrando, e si vedeva perfettamente che stava lottando per non far cadere le lacrime, eppure trovò la forza per sorridere alle amiche quando finì di parlare.

Nella stessa torre, ma questa volta nei dormitori maschili quattro ragazzi stavano festeggiando a modo loro l’inizio del nuovo anno scolastico: Era l’ultima volta che avrebbero festeggiato l’inizio del nuovo anno.

« Cosa vuoi fare tu dopo Hogwarts Lysander?» chiese Frank.

« Io vorrei diventare un Medimago, e lavorare al San Mungo! Te? » rispose Lysander, con quella stessa aria sognante che aveva Luna quando era a scuola, e che ora avevano lui e il suo gemello Lorcan. Erano così tanto uguali ma così tanto diversi, tanto che uno era Grifondoro e l’altro Corvonero.

« Io vorrei diventare un Auror, come mio nonno! » rispose Frank, orgoglioso del suo nome.

« Io andrò a lavorare da mio padre! » rispose Fred, intromettendosi nella conversazione.

« E tu James? » chiese Frank.

« Io cosa? » rispose James, risvegliandosi all’improvviso da tutti i pensieri che passavano per la sua testa in quel momento.

« Cosa vuoi fare dopo Hogwarts?  » chiese Lysander.

« Voglio diventare un grande giocatore di Quidditch, ovviamente! » rispose fiero James, con un ghigno sulla faccia.

« Jamie, a me non la dai a bere, ti conosco da troppo tempo ormai! A che cosa, o meglio, a chi stavi pensando? » chiese Fred divertito.

« Ad Alice… » rispose James.

« Ancora? Ma basta! James smettila o inizierò a preoccuparmi veramente! » rispose divertito Frank.

« No ma a parte gli scherzi. Penso di essermi innamorato… Sul serio questa volta… » rispose sussurrando James.

Come risposta ricevette solo una cuscinata, seguita a ruota dalle risate degli amici. Eh sì, non sarebbero cambiati proprio mai!

{Spazio Autrice

Eccomi! Dopo tanto tempo sono tornata! In questo capitolo non ho parlato dei Serpeverde direttamente, ma lo farò nel prossimo sicuramente! Grazie a tutti quelli che seguono la mia storia!

Un bacio,

__Lily Luna