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Autore: algin91    24/02/2012    0 recensioni
Carnevale veneziano, romantico festoso e colorato. una ragazza che non sogna altro che fare la turista a Venezia. Un uomo dagli occhi magnetici che la catturano. E' un sogno che si realizza o un'incubo da cui non riuscirà a svegliarsi?
Genere: Horror, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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IL CARNEVALE DI VENEZIA

CAPITOLO 7                                                      PAZZIA

-Bella ma dove diamine sei finita?!-

Continuo a far squillare il suo telefono, ma non mi risponde. Accidenti! Mi siedo sul suo letto ed attendo ancora qualche squillo, se non risponde esco e vado a cercarla. E poi chiamo la polizia. E poi il consolato americano. Ci sarà un consolato americano in una città grande come questa, vero? Appena poggio la mano libera sul cuscino della mia compagna di viaggio sento una vibrazione. NO! Le avevo detto di portare il cellulare con se, accidenti! Di nuovo quella sensazione che qualcosa non va, la bocca dello stomaco mi si stringe. È una sensazione piuttosto familiare ormai, quando sta per accadere qualcosa di spiacevole, ecco che il mio corpo fa brutti scherzi. A volte quando è una sensazione molto forte mi si appanna la vista. Guardo il cellulare di Bella e la stretta si fa più intensa. Mi giro verso la porta, qualcuno sta per bussare. So che qualcuno lo farà.

TOC-TOC

Corro ad aprire, Dio fa che sia Bella! Spalanco la porta e ciò che mi si para davanti sono gli occhi più belli che io abbia mai visto. Oro colato, screziati di nero. Mio Dio. Non vedo altro. Non sento altro. Mi rendo conto che sta parlando. Ma sono troppo concentrata a contemplare quegli occhi. Qualcosa mi scuote, qualcuno mi sta scuotendo ed io riprendo a respirare. Non mi ero accorta di star trattenendo il respiro fin quando i miei polmoni non ricevono nuovamente aria.

-Sei tu Alice? Ehi mi senti?- Che voce, melodiosa e dolce, qualsiasi cosa per questi occhi e questa voce.

-Io… si … io … Come conosci il mio nome?- Balbetto. Un attimo, io, Alice Brandon, sto balbettando? Ma che storia e questa? Riprendo il controllo di me stessa e delle mie azioni e guardo in cagnesco l’angel… uomo, contegno Alice contegno!, che è appena entrato nella mia stanza. Sarai pure un figo ma in quanto ad educazione zero.

-È una storia lunga, ora devi andartene!- Dicevo? Educazione meno di zero!

-Ehi! Ma come ti permetti! Frena! Tu chi diamine sei!- Mi prende per il braccio e sento la presa gelida e ferma tirarmi verso la porta. Ma come si permette!

-Non è importante chi sono io. La tua amica Bella ormai  andata ma tu devi andartene!- Bella! Andata? Ma che sta succedendo? Io lo sapevo che non doveva uscire! Accidenti! Stretta allo stomaco, lo so, accidenti che qualcosa non va!

-Bella? Bella? Tu sai che fine ha fatto Bella? Che significa che è andata? Smettila di spingermi fuori! Non muoverò un solo dito fino a quando non mi dirai di Bella! E LASCIAMI!- Continua a spingermi fuori, ma cerco di opporre resistenza, è forte. Diamine mi usciranno dei lividi sul braccio!

-Quanto siete testarde voi Americane! Non posso dirti molto, mi spiace. Per Bella non c’è più niente da fare, ma se non vuoi che lui ti vanga a cercare per cancellare ogni traccia di lei devi muoverti a scomparire! Hai lasciato i tuoi d… - Ma di chi diamine sta parlando? Lo stomaco mi stringe più forte, chi è lui?

-STOP! Ma sei un pazzo furioso per caso? Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Io chiamo la polizia!- E guardo il telefono che ho in mano, cercando di muovere le dita, ma sembrano di pietra. Non vorrai credergli Ali? Che ti prende, ti fidi più del tuo sesto senso che del tuo buon senso? Questo è un pazzo sul serio! Ma sa che fine ha fatto Bella! Lo dice lui!

-Non puoi! Loro non possono fare niente! Ti prego va via, prima che ci trovi qui e uccida prima me e poi te!- Mi prende il polso e mi guarda disperato, per un attimo sono tentata di credergli, di credere ad ogni parola, fiato, sussurro pronunciate da quella bocca meravigliosa, Dio quanto sei bell… ALICE! BELLA È NEI GUAI! E c’è un pazzo strafigo nella tua stanza. Si ma è pazzo!

-MA CHI?!- grido, non capisco niente. Le mi maledette sensazioni erano esatte! Accidenti!

-MIO FRATELLO!- ora grida anche lui. No, davvero ora non lo seguo proprio. Suo fratello? La stretta allo stomaco si fa fortissima e mi si appanna la vista, quasi la vedo Bella, terrorizzata da una figura maschile, imponente. Dio, no!

- … No aspetta partiamo dall’inizio per favore. Mi sono davvero persa ora. Tuo fratello ha preso Bella. Per lei non c’è più niente da fare. Ora vuole uccidere me, per cancellare le sue tracce. E te perché mi stai avvisando. Giusto?-

-Esatto e se non facciamo in fret…- Ricomincia a parlare in fretta ma lo interrompo, devo capirci sul serio stavolta.

-Ha assunto qualche tipo di sostanza stupefacente per caso? Forse LSD? Cocaina? Ha la faccia da cocainomane in effetti, con quelle occhiaie chilometriche- Mamma mia che occhiaie, ma da quanto non dormi? 2 o 3 mesi? -Ora dimmi dov’è la mia amica prima che non risponda più delle mie azioni.-

-Tu non capisci! Lui arriverà presto e tu te ne devi andare!- il suo viso è deformato in una smorfia di terrore. H paura sul serio adesso.

-No sei tu che non capisci! Bella è come una sorella per me, e poi arrivi tu e mi dici che la devo lasciare qui, in balia di un fratello pazzo… - o forse due – …e mi dovrei fidare? Non so nemmeno come ti chiami!-

-Ok, va bene. Procediamo per gradi, forse qualche ora ce l’abbiamo. Toc Toc? Si salve sto cercando una certa Alice, americana, venuta qui in vacanza con una certa Bella. Sei tu?- Mi sta prendendo per un’idiota?

-Va avanti.- Dico a denti stretti.

-Mi chiamo Jasper e mio fratello ha rapito la tua amica. Per lei non possiamo fare niente, ma per te si, dunque devi slo-ggia-re!- L’ultima parola la scandisce per far in modo che mi entri bene in testa. Deve essere proprio un idiota.

-Bene Jasper, rispondi alla mia domanda. Se è come dici tu perché non dovrei avvisare la polizia?-

-PERCHÉ SIAMO VAMPIRI, CAZZO!-

-Oddio tu sei davvero pazzo! Serve il manicomio, altro che la polizia!- Mi metto a ridere ma nella mia risata non c’è niente di allegro. Spero che rida anche lui adesso. Invece è serio, terrorizzato. Da suo fratello.

-Per favore, è tutta colpa mia se lui l’ha presa. Non posso avere sulla coscienza anche te!- Sulla coscienza? Oh mio Dio Bella è…no! No! Questo è un pazzo, dice di essere un vampiro!

-Tu ci credi veramente a quello che dici eh?-

-Accidenti Alice sei una testona!-

-Mettiamo il caso che tutto quello che stai dicendo sia vero. Bella è nei guai… oppure è …è …- Non riesco nemmeno a pensarla una eventualità del genere.

-No lei, no è ancora viva se è quello che vuoi sapere. Ma a questo punto sarebbe stato meglio se fosse morta.- Ma che significa, meglio morta?

-Perché?-

-Alice, devi andartene, davvero!- Mi prende per le spalle e mi scuote un po’ troppo bruscamente. No davvero non posso credere ad una storia così assurda!

-Portami da lei- Sono calma. Gelida. Non posso perdere Bella. Lei e mio fratello sono l’unica famiglia che mi resta.

-NO! Tu sei fuori di testa! Muoviti a fare le valige!- Mi lascia e si prende a massaggiarsi le tempie con gli occhi chiusi.

-Bellimbusto da strapazzo, piombi qui, nella mia camera, dicendomi che sei un vampiro, che tuo fratello ha rapito la mia migliore amica e dici che la pazza sono io?- Ora mi sta facendo davvero imbestialire, sto cercando davvero di credergli!

-Senti tu non hai ben chiara la situazione, è di un covo di vampiri assassini che stiamo parlando, non di una tana diconiglietti! Io ho bisogno che tu vada via Alice, mi capisci vero? –gli occhi sono magnetici, pendo letteralmente dalle sue labbra. La mia rabbia scompare del tutto. Calma piatta. Fa si con la testa, annuisco anch’io. - Sei una ragazza intelligente, si. Tu andrai via da questa città e non tornerai mai più d’accordo?- Certo, assolutamente io andrò via e… un momento! Respingo quest’atmosfera innaturalmente calma e la mia rabbia esplode più forte di prima.

-NO!- Ho le lacrime agli occhi, perché non capisce! Non posso perdere Bella, non posso perdere anche lei! La testa mi fa male, qualcosa non va. No! Non riesco nemmeno a regermi in piedi, le ginocchia cedono ed io non riesco a far altro che tenermi la testa con entrambe le mani.

-Accidenti a te! Ma cos’hai al posto del cervello! E se Aro scopre quello che ti ho detto mi fa a brandelli e poi mi dà fuoco, capisci? Io qui non ci dovrei nemmeno stare! Alice cos’hai!- Si inginoccia accanto a me mettendomi una mano sulla spalla. Ancora quella calma innaturale, no! Così non riesco a vedere nulla!

-Si esatto. J questo non è il tuo posto.- Un'altra voce maschile. Non riesco ad alzare gli occhi, sono serrati per cercare quella sensazione. Nulla. La calma piatta blocca il mio sesto senso. No!

-Fratello.- Dovrebbe essere un saluto, ma viene sputato con disprezzo.

-Non dovresti essere qui. Jane ti cercava, cosa le hai combinato stavolta?- Non ha ancora un volto questa voce per me. Tutto nero. Non vedo altro. So cosa significa.

Morte.

-Come se non lo sapessi.-

-Non tirare la corda, J. E così hai trovato l’amichetta della bambolina, eh? Mmm… Sei un tipo interessante piccola Alice.- Una mano gelata mi scompiglia i capelli mentre sono ancora riversa a terra. Cieca.

-Ma cosa…?- La mia vista torna, insieme alle mie solite sensazioni. Qualcosa è cambiato. Lui mi sta guardando sospetto. Fa un passo indietro. Poi guarda Jasper negli occhi. Sembra che sia passata un’eternità  quando ricomincia a parlare.

-E così lei ti piace? Va bene. Risparmieremo anche te non sei contenta piccola Alice?- Con il sorriso tirato si abbassa alla mia altezza, mi guarda mi scruta più in profondità di quanto possa sperare. Bella. Lui ha Bella ed io devo salvarla.

-Alice forza alzati.- Jasper è gentile, con delicatezza mi aiuta ad alzarmi. –Su, forza, raccogli le tue cose e quelle di Bella.-

Lo faccio, mi porteranno da Bella, questo è ciò che conta. Niente morte, questo è ancora più importante. Non ci metto molto, eravamo appena arrivate non abbiamo nemmeno disfatto le valigie. Jasper le prende e mi precede, io prendo la mia borsa ed sto per infilare i cellulari, quello mio e quello di Bella, quando un tocco leggero e freddo me li toglie di mano.

-Non vorremmo rischiare piccola Alice vero?- E stringendo il pugno, gli apparecchi si frantumano. Solo allora mi concedo di guardarlo. E’ bello, ma di una bellezza terrificante. Più alto ed imponente del fratello ha sicuramente un’aura meno angelica, anche se le fattezze, la voce ed i movimenti sono molto simili in entrambi. Gli occhi neri risaltano su quella distesa di pelle bianca rendendolo ancora più spaventoso. La labbra dritte serrate e violacee rivelano la sua tensione, continua a fissarmi.

Usciamo dalla stanza in silenzio, Jasper tra me e lo sconosciuto, come a farmi da scudo. Alla hall ritiro i documenti consegno la chiave, alla faccia stranita dell’uomo che mi sta davanti, rispondo con un sorriso tirato –abbiamo avuto un’emergenza a casa-, un’alzata di spalle, un’occhiataccia ai due uomini con me e mi saluta cordialmente augurandomi buon viaggio.

Camminano in fretta per le vie della città, ormai buie data l’ora; scansano facilmente la gente che ci sbatte contro, Jasper con le nostre valigie è il più leggiadro dei due. L’altro sembra camminare a passo di marcia, è arrabbiato col fratello immagino. Arriviamo davanti ad un grande palazzo ma anziché entrare dall’ingresso principale usiamo un’entrata di servizio, una porticina che nemmeno si nota sul fianco del maestoso edificio, le finestre sono tutte chiuse e le tende pesanti tirate. Vorrei chiedere dove siamo ma non riesco a spiccicare parola, sto vivendo in un sogno, sono certa che domani mi sveglierò nel mio letto e Bella mi chiamerà con la sua solita allegria dicendomi che mancano ancora pochi giorni al nostro viaggio.

-Non è un sogno, piccola Alice, ed anche se lo fosse, sarebbe un incubo.- Lo sconosciuto mi guarda cattivo negli occhi come se sapesse cosa sto pensando. Annuisco timorosa e Jasper si frappone nuovamente tra me e lui. Siamo fermi e nemmeno mi sono resa conto.

-Alice siamo arrivati, per ora questa sarà la tua camera.- Lo sguardo è dolce, indicandomi una porta situata in un enorme corridoio poco illuminato. Ma come ci siamo arrivati?

-Spero non me ne voglia se la porta sarà chiusa a chiave, non vorremmo rischiare piccola Alice vero?- Ancora quella frase, ancora quell’epiteto fastidioso. Penso di odiarlo. Sicuramento lo odio. Lo stomaco mi si stringe alla vista della porta. Cosa succede ancora?

La porta si apre e …

-ALICE!-

-BELLA!-

Al prossimo capitolo, che spero di postare al più presto!

Algin91

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