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Autore: NoeHP    24/02/2012    4 recensioni
La storia vede come protagonista Tom Marvolo Riddle durante la scalata che lo condurrà verso l’immortalità e la costruzione di tutti gli Horcrux.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Nickaname: NoeHP ( sia nel forum, che nel sito) 
Titolo: Even the devil rates you
Genere: Angst
Avvertimenti: One-shot
Rating: giallo
Personaggio scelto: Tom Marvolo Riddle
Altri personaggi: Mirtilla Malcontenta
Introduzione: Sei cosi pieno di peccati che anche il diavolo ti giudica…
NdA: La storia vede come protagonista Tom Marvolo Riddle durante il suo quinto anno di studi. Racconta il suo primo omicidio, e la scalata che lo condurrà verso l’immortalità. Nella fanfic sono presenti flashback ( sono quelli in corsivo ^^) Poi che altro dire? Ah, si volevo ringraziare la mia miglior amica Martina perché in questo periodo mi sta veramente aiutando tantissimo! Quindi grazie di tutto Marty!!!!

 

Needless to say
I guess you know I hate you
You're so full of sin
Even the devil rates you
 (Karma Killer_ Robb
ie Williams)

 

Tom Riddle fece una smorfia impercettibile vedendo la scena assolutamente appagante che gli si presentava davanti. I suoi occhi brillavano più che mai, emanando un fulgore sinistro che li rendeva ancora più enigmatici e impenetrabili di quanto non lo fossero già. Ma quella volta, le sue iridi solitamente nere erano diverse: rilasciavano, alla poca luce del bagno delle ragazze, un colore rossastro simile a quello del sangue. La bocca era contorta da un ghigno, che terminava con due piccole fossette proprio sulle guance del ragazzo.
Il giovane mago non aveva mai sorriso a nessuno.
Ridere era quell’irritante sensazione che solo gli sprovveduti erano in grado provare... Gli ingenui e i Grifondoro ne erano un esempio abbastanza palese. E Tom non si sarebbe lasciato scappare un sorriso o comunque un accenno ad una risata, solo perché sentiva di farlo.
 Tom Riddle non rideva perché non era come gli altri. Taciturno, presuntuoso, a volte arrogante, determinato e  possessivo: questi erano gli aggettivi che lo rendevano semplicemente un Riddle. Ogni pensiero amaro che Tom aveva formulato nel corso degli anni passati all’Orfanotrofio si riversò fuori in quelle ore; la frustrazione per non essere riuscito a niente fino al compimento del suo undicesimo compleanno, solo rubare piccole scatolette di latta ai propri amici, il dolore che provò quando scoprì di essere un Mezzosangue, e il fatto di poter riuscire a fare cose che gli altri non sapevano fare: usare la magia contro chi si comportava male con lui, tutti questi sentimenti di cui non si vergognava lo stesso, alla fine esplosero in una marea di piccole brillanti idee, per poter in qualche modo poterla fare pagare a tutti. E quella sera, quella maledettissima sera, dopo tutti i sorrisi svaniti e mai mostrati a nessuno, trovò eccitante poter lasciarsi sfuggire un sorriso. Uno di quelli da tenere solamente per sé stessi perché troppo intrisi di vanità per poterli mostrare agli amici. Era un ghigno corrotto dalla scena che da solo si stava godendo nel bagno delle ragazze. Il Serpeverde stava in piedi vicino al lavandino, mentre i suoi occhi scrutavano la figura che giaceva distesa in terra; il corpo minuto della ragazza era accasciato sul freddo pavimento di pietra, le sue iridi inespressive, che sembravano chiedere aiuto, tra l'altro bellamente negatole dal suo aggressore.
Mirtilla Malcontenta, capelli scuri sempre raccolti in due codine, smistata tra i Corvonero, nata Babbana, era morta.
Tom la osservava soddisfatto. Nessun dispiacere né rancore, solo un innato senso di compiacenza che si andava a espandere dentro sé. Contemplava la sua prima vittima, esaminando accuratamente ogni piccolo particolare del viso della ragazza e pensando alla riuscita del suo ottimo lavoro. Era stato in grado di compiere un gesto talmente deplorevole che non gli importava comunque. In quel momento che sembrava non voler finire mai, la bramosia di Riddle diventava sempre più evidente: l’espressione frenetica, il cuore che batteva velocemente, un brivido di fermento che scivolava lungo la schiena erano sintomi più che espliciti del suo stato d’animo. Accadeva tutto così velocemente: per di più, ignorava la presenza del Basilisco che strisciava sotto i corridoi del bagno, nelle tubature, diretto nella sua casa sotterranea. Il lieve rumore rauco del suo strascichio risuonava a mala pena tra quelle mura.    
D'altronde non poteva di certo biasimarlo: il suo animaletto aveva fatto un ottimo lavoro.

 

Le gocce d’acqua che cadevano dal rubinetto nel lavandino del bagno e il singhiozzio di una ragazza erano gli unici rumori percepibili. Mirtilla era in lacrime davanti al lavello: Olive Hornby l’avrebbe pagata cara per quello che le aveva detto quel pomeriggio riguardo ai suoi occhialetti tondi  dalle lenti spesse.
“ Maledetti occhiali! ” disse lei sfilandoseli da sopra le orecchie e gettandoli a terra con ferocia. Poi riprese a piangere, inginocchiandosi per terra.
Da dietro una colonna, il giovane Riddle ansioso osservava; il suo momento era vicinissimo... decise di agire in quell’stante. Sussurrò una frase, impossibile da tradurre poiché questa uscì dalla sua bocca quasi strisciando, come se fosse un serpente: Il serpentese era un dono non comune ed era considerato dai primi maghi della storia estremamente negativo per chi lo possedeva…

 
Tom Riddle voleva vendicarsi dei torti subiti, ma, al contempo, voleva battersi per riportare in auge l’antico nome della famiglia Gaunt: essere l’erede di Serpeverde lo faceva sentire capace di ogni azione, anche di uccidere per raggiungere quello che era diventato il suo obbiettivo primario.
 Diventare immortale.
Quando si era imbattuto nella parola Horcrux, ne era rimasto talmente affascinato da voler chiedere aiuto persino al professor Lumacorno, ma lui si era rifiutato categoricamente. Tom, invece, non si era fermato davanti niente e nessuno, fino ad arrivare a quella sera, a quel momento. 
Uccidere fa a brandelli l’anima…e il mago che intende creare un Horcrux usa quel danno a suo vantaggio per riporre la parte mancante d’anima in un oggetto da custodire gelosamente: un  pensiero incessante che vorticava nella testa di Tom da diversi mesi.

 
Il rumore di una porta cigolante risuonò per il bagno delle ragazze. Mirtilla con occhi arrossati e gonfi stava appoggiata contro il lavello. Sentì quel rumore e in pochissimo tempo il cuore le balzò in gola; alzò il capo facendo più silenzio possibile, gli occhi fissi sul marmo del lavandino. Non potevano essere le sue amiche, le avrebbe riconosciute subito se fossero state loro. “ E’ un ragazzo… Olive Hornby è venuto a chiedermi scusa! E si aspetta che io le accetti! … ”  Fu quello che pensò la ragazzina.

Ma quello non era Olive Hornby. Dietro Mirtilla stava il mostro comandato da Lui. Il basilisco, pronto ad uccidere chiunque con il suo sguardo. 
Fu un secondo a trasformarsi nell’eternità quando la ragazza si voltò verso lui per urlargli contro. Uno sguardo di troppo, un pensiero che la povera Mirtilla non fu nemmeno in grado di formulare. La sua vita troncata a metà. Cadde  con un tonfo sordo, vicino all’enorme monumento che portava alla Camera dei Segreti. Gli occhi ancora ricchi di lacrime che da quel giorno in poi sarebbero state rinchiuse al loro interno, la bocca semiaperta e quegli occhiali lasciati per terra con una lente rotta, erano tutto quello che rimaneva di Mirtilla Malcontenta.
Tom Riddle uscì dal nascondiglio ridendo e si avvicinò al mostro che, con occhi infiammati, guardava il cadavere per terra. L’acqua che gocciolava dai rubinetti fu l’ultimo rumore che Mirtilla riuscì a sentire.

 

Freddo. L’unico amico di Tom, l’unico che riusciva a sopportare, forse perché nella sua anima talmente ghiacciata c’era posto solo per un unico desiderio:  l’immortalità.
Sì, il freddo gli era amico, l’unico rimastogli fedele. Sorrise guardando il corpo inerme per terra e pensando alla sua prima vittima. Un gioco da niente…   

 

Fui strappato via dal mio corpo, diventai meno che spirito, meno del più miserabile fantasma… eppure ero vivo…

(Tom Marvolo Riddle_ Harry Potter e il principe Mezzosangue)

  
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