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Autore: Lady Lunete    25/02/2012    1 recensioni
Questa storia è ambientata un anno dopo la fine di Breaking Dawn. Il punto di vista appartiene a un personaggio di mia invenzione: Diana Uley,sorella di Sam,che divenne un licantropo quando i Cullen ritornarono a Forks. Diana lo scoprì e aiutò il fratello a mantenere il segreto finchè non fu costretta a seguire il padre,che aveva ottenuto il suo affidamento,in California. A 17 anni però Diana scappa dalla casa paterna e ritorna a La Push. Ciò le cambierà la vita irrimediabilmente.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Tutti i grandi sono stati bambini una volta.

Ma pochi di essi se ne ricordano – Antoine de Saint-Exupèry

Accidenti, Leah, vuoi stare ferma un attimo? Altro che lupa! Sei peggio di un cagnolino iperattivo!” Lei mi guardò in cagnesco. Appunto. Che avevo appena detto? Invece di stare ferma immobile continuava a muoversi per vedere il mio lavoro. Davvero insopportabile.

Fossi stata Alice si sarebbe già ritrovata sgozzata. Anzi, no. Alice non avrebbe mai rischiato di macchiare di sangue un abito, soprattutto quello di una damigella. “Meglio essere un cagnolino iperattivo che la baby-sitter dei succhiasangue italiani.”

“Aro non mi paga un centesimo, se proprio vuoi saperlo.”

“Allora non vedo perchè devi passare del tempo con quei due.” ribattè Leah contrariata.

Sospirai. “Non lo conosci bene. Aro...è il genere di persona a cui puoi dire poche volte di no.”

Leah sorrise: “Ma lui non è una persona, Diana.”

“Già, è un vampiro. È ancora più pericoloso.”

“Allora..” facendo spallucce la interruppi: “Non voglio essere fonte di guai per voi e i Cullen. Se così possiamo tenere a bada Aro, ben venga.” finalmente conclusi la mia opera.

“Sei fantastica, Leah.” le dissi ammirandola. Lei mi sorrise riconoscente.

“Io penso che le doni di più il grigio.”

Era Seth: “Abbinato a un paio di orecchie appuntite, una coda pelosa e dei bei baffetti lunghi sul muso.” aggiunse sghignazzando. Leah cercò di agguantarlo per il colletto ma le intimai, con l'indice puntato addosso: “CHE NON TI SALTI IN MENTE DI INIZARLO A RINCORRERE PER TUTTA LA CASA. SE OSI ANCHE SOLO PENSARE DI ROVINARE LA MIA OPERA D'ARTE TI RIDUCO IN POLTIGLIA, LEAH!”

“Ah, la mia paladina..” disse Seth. Mi rivolsi a lui, minacciosa: “E tu sparisci, Clearwater, prima che ti costringa ad indossare un tubino nero!”

“Come siamo suscettibili..e perchè Leah rimane sempre Leah, anche quando ti arrabbi e io divento -Clearwater-? Non lo trovo mica giusto...”

“PIANTALA DI BLATERARE, CLEARWATER, ED ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUESTA STANZA!” e lo spinsi fuori. Ovviamente
lui si lasciò spingere.


 

Dopo qualche ultimo battibecco con Leah sull'argomento -gemelli stregati-, mi diressi a casa dei Cullen di ottimo umore, come sempre capitava ogni volta che stavo dai Clearwater. La compagnia di Leah e Seth, che bisticciavano in ogni momento per un nonnulla, mi rilassava. E mi faceva divertire come una pazza.

Voglio a Leah un mondo di bene ed ero davvero triste quando lei e Sam si lasciarono, perchè non vedevo davvero l'ora che diventasse mia cognata. Mi dispiace che non sia così ma voglio molto bene anche a Emily... la stimo per aver rifiutato mio fratello all'inizio e le sono grata per avergli impedito di torturarsi da solo.

Seth, invece... lui è semplicemente speciale. Da sempre. È il genere di persona a cui vuoi bene incondizionatamente, anche se stupida (e Seth è
molto stupido). Lui, dopo Sam e Embry, è il ragazzo più importante della mia vita.

*

Eravamo seduti sul divano con i Volturi e i Cullen che ci osservavano. Aro osservava le mie reazioni, i Cullen quelle dei gemelli. Jane guardava me e Alec che giocavamo a scacchi. Sbuffò, annoiata. “Cosa ti piacerebbe fare? A parte torturarmi.” le chiesi.

“Qualcosa di più emozionante che stare qui a guardarvi giocare a questo gioco noioso.” si lamentò lei.

“Scusa, sorella, ma io non lo trovo affatto noioso...al contrario, mi diverte assai.” Jane sbuffò di nuovo, truce in volto. Sembrava proprio una bambina (parla l'adulta!).

“Ti piacciono le bambole, Jane?”

“Per chi mi hai preso, umana?” ringhiò lei, scoprendo i denti. Sentii i Cullen avvicinarsi, nel caso mi avesse attaccato. La guardia dei Volturi restò immobile, come Marcus. Solo Caius e Aro si sporsero un pochino verso di noi. Il primo per assistere alla mia disfatta, il secondo per curiosità.

“Per una ragazzina di dodici anni.” non volevo rischiare la mia salute mentale per dirle ciò che pensavo davvero, ossia che assomigliava davvero tanto ad una bambina capricciosa. Più che della mia salute mentale, ne andava proprio della mia vita. Edward rise e stavolta fui io a sbuffare e lanciare un'occhiataccia al vampiro dai capelli bronzei.

Mi rivolsi di nuovo a Jane con un sorriso: “Al museo di Seattle c'è una mostra di bambole di tutto il mondo in porcellana. A me piacciono e volevo andare a vederle... ti va di accompagnarmi?” Lei sorrise come un bambino a Natale. Un bel cambiamento dalla solita espressione apatica che la contraddistingueva. “D'accordo. Ma ricorda, umana, sei
tu ad accompagnare me.” feci spalluce ruotando gli occhi: “Il mio nome è Diana, nonnetta.” dopotutto la ragazzina aveva trecento anni e passa. I gemelli, per la prima volta, risero. E con loro, risi pure io.

C'erano volte in cui Jane e Alec ritornavano bambini. Quei bambini che erano stati prima di essere trasformati. Quei bambini che desideravano solamente giocare e avere qualcuno che si prendesse cura di loro. Anche se il tempo non riusciva a scalfire il loro aspetto, gli anni gravavano sul loro modo di pensare. Ero anziani in un corpo da fanciullo che ora come ora desideravano solo essere grandi. Grandi che non avrebbero mai ammesso di rimpiangere la loro infanzia perduta.

*

Al ritorno da Seattle, ridate le chiavi della Volvo ad Edward, mi ritrovai con Renesmee attaccata al braccio che insisteva perchè giocassi a scacchi con lei. Era stata tutto il pomeriggio con Jacob a La Push, giocando con Claire. La cosa non la soddisfaceva molto visto che Claire era davvero una bambina e come tale riusciva a fare solo determinati giochi, supervisionata dall'insistente presenza di Quil. Se non fosse stato per Jake, sarebbe morta di noia.

Quando Nessie cercò di farmi sedere sul divano, di fronte alla scacchiera, Jane mi afferrò per le spalle: “Diana non giocherà con te. Prima deve farmi un ritratto.” Alec intervenne: “Non doveva farci il ritratto?” la vampira tirò su col naso: “Cosa ho detto?” poi, fulminando con lo sguardo Renesmee, continuò a spingermi verso le sedie attorno al tavolo.

La piccola fece una faccia triste: “Vieni, Ness, se porti qui la scacchiera gioco mentre faccio il ritratto a loro. Ti va?” le dissi dolcemente. Lei si animò e corse ad abbracciarmi. Poi, mentre si voltava per andare a prendere gli scacchi, fece una linguaccia a Jane che, stringendo i pugni, digrignò coi denti.

Aro mi si avvicinò e senza dire niente mi tese la mano. Sospirando, gliela strinsi, lasciando che vedesse i miei pensieri e che ne rimanesse di nuovo esterrefatto.

Lunete's Corner: tantatachàààààààànn! Ecco il nuovo capitolo! Che ne pensate? Alla fine Diana, come Aro le aveva chiesto, passerà un bel pò di tempo coi gemelli stregati...a me affascinano molto, se devo essere sincera e in futuro vedremo anche la potenza dei loro poteri...su Diana. XD
Non ho altro da dire, se non che spero davvero in una qualche vostra recensione (positiva/neutra/negativa) e se qualcuno ha una carellata di consigli da darmi per migliorarmi...ben venga! Accetto sempre le critiche costruttive...Ah! Dimenticavo (la solita): a breve (spero) posterò il secondo capitolo di "Wolfpack and Vampire's Memories" quindi, se vi capita, andate a vederlo!! ^^
Ringrazio per le numerose visualizzazioni, chi segue la storia, chi l'ha messa tra le preferite e chi ha recensito!! Thanks, girls!!! XD

  
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