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Autore: Midnight_Sun    25/02/2012    4 recensioni
Un momento, un momento, con chi ha detto che devo lavorare io? Draco Malfoy?! No, ma sta sicuramente scherzando. Io con lui non ci lavoro neanche morta, se lo scordi.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Okay, so che è passato un po’ di tempo. Un po’ TROPPO tempo, direi.. Ma ho ripreso questa fan fiction solo qualche settimana fa, dopo aver creduto che l’ispirazione e la voglia di scrivere mi fossero completamente passate. E invece no! Ho ripreso non solo le FF che avevo lasciato incomplete, ma ne ho anche iniziata un’altra, che è già a buon punto. E devo dire che mi piace molto J (Ve ne farò leggere un pezzetto in anticipo!)

In ogni caso, non importa se vi siete persi nel seguire questa storia, e se è passato troppo tempo.. Io voglio continuare a postarla fino alla fine, dato che mancano ormai pochi capitoli.. e pazienza se nessuno continuerà a seguirla. Io sono qui per tutte quelle persone che hanno continuato a chiedermi di continuarla e che ci hanno sempre creduto.

Dunque, buona lettura a chi ha ancora voglia di leggerla. I prossimi capitoli verranno postati prestissimo, ve lo prometto.

 

P.S. Non ho il tempo per ringraziarvi personalmente, anche perché non sono con il mio pc in questo momento. Ma la prossima volta posterò i ringraziamenti!

 

 

 

 

 

 

Capitolo quindicesimo.

 

 

 

Sento bussare alla porta della mia stanza con insistenza, ma non ho la minima intenzione di aprire. Non riesco a smettere di fermare queste stupide lacrime da quando ho origliato quella conversazione tra Ginny e Blaise, mezz’ora fa. Certo che sono proprio un’idiota a disperarmi in questo modo! Ma che accidenti mi aspettavo?

Le parole di Blaise continuano a vorticare pericolosamente nella mia testa...

-Blaise, stai scherzando?- aveva detto Ginny al suo ragazzo. –Draco è pazzo di Hermione, e anche lei lo è, l’hai visto benissimo anche tu.-.

-Beh, io ti sto dicendo solo quello che so Ginny.. non prendertela con me adesso!- aveva risposto infastidito lui. -Non hai visto che Draco è diverso in questi giorni?-

 

Era diverso? Perché io non me ne sono accorta?

 

-Senti, io te l’ho detto solo per fare un favore alla tua amica. Hermione è una brava ragazza, e non vorrei che ci rimanesse male, quando Draco la mollerà senza alcuna spiegazione -.

-Draco non può aver passato tutto questo tempo con Hermione solo per una stupida scommessa con te, Blaise! Ma cosa c’è di divertente poi?Scommettere come dei bambini, quando di mezzo ci sono i sentimenti di un’altra persona-.

-Era solo un gioco all’inizio, Gin! Lui continuava a dire che era noiosa, asfissiante e che detestava passare del tempo con lei, ed io lo provocavo dicendogli che lo diceva solo perché non riusciva a portarsela a letto. E allora abbiamo scommesso. - aveva spiegato come se fosse la cosa più normale e innocente del mondo.

-Forse all’inizio era una scommessa.. d’accordo! Ma adesso...- aveva cercato di dire Ginny.

-Ma se si è anche scopato Pansy nel frattempo!- l’aveva interrotta Blaise.

 

Una scommessa! Una stupidissima scommessa! Razza di vile, imbecille, maledetto stronzo! Getto il cuscino contro la porta, e sento la voce di Ginny che continua a chiamarmi impaziente: -Hermione! Hermione dai, apri questa porta o giuro che la faccio saltare in aria!- E da quando conosce un incantesimo? Prendo la bacchetta, esasperata, e faccio scattare la serratura della porta, dalla quale Ginny entra tutta agitata. Mi rannicchio sul mio letto, chiudendomi dietro una muraglia di silenzio, sperando che se ne vada in fretta e che mi lasci in pace.

-Hermione.. Oh, Hermione, mi dispiace che tu sia venuta a saperlo in questo modo. Sarei venuta da te a dirtelo subito!- Tante grazie, ma questo non migliora la situazione. -Sono sicura che debba esserci un’altra spiegazione. Lo sai anche tu che Draco ha dimostrato di essere un’altra persona ultimamente, ed io l’ho visto sinceramente felice quando stava con te. Non rovinare tutto per una sciocchezza.-

-Una sciocchezza, dici? UNA SCIOCCHEZZA? Prova a stare tu con Blaise sapendo che ti ha portata a letto solo per una stupida scommessa con il suo compagno di stanza senza cervello!- Mi giro furiosa dalla sua parte, mentre le lacrime riprendono a bagnarmi il viso.

-Va bene, forse è stato così all’inizio..ma poi si è affezionato davvero a te, Hermione, e non dirmi di no, perché ne sei consapevole anche tu- Ribatte lei.

-Si è scopato la Parkinson, mentre stavamo insieme Ginny!- Continuo a urlare e a piangere come una forsennata. A questo, però, non sa trovare una spiegazione logica, e rimane in silenzio, pensierosa.

-Ora capisco perché mi faceva tutte quelle battutine.. ed io ero così stupida, Merlino.. Le dicevo che lei non sapeva niente di Draco. Quante risate si saranno fatte con quell’altra arpia della Greengrass! Sono una stupida..- Mi asciugo con rabbia gli occhi con la manica della giacca, e continuo a singhiozzare come un’idiota.

-Tesoro..- Ginny si fa avanti e mi abbraccia con delicatezza.

-Non voglio più avere niente a che fare con lui, Ginny. Non voglio più rivolgergli la parola, mai più- Abbasso la voce, e mi stringo contro la mia migliore amica, per tentare di tenere ancora assieme i pezzi di me stessa, perché in questo momento sento che potrei sbriciolarmi senza neanche accorgermene.

 

***

 

Oggi non sono scesa a pranzo, non ne avevo voglia. Vederlo lì, allo stesso tavolo di Pansy, mi avrebbe solamente fatto saltare i nervi, e avrei finito con lo scaraventare il contenuto del mio piatto in testa a qualche povero innocente. Ginny mi ha portato qualcosa da mangiare quando è tornata in camera, ma è rimasto tutto intatto, come lei l’ha portato.  Non ho fame, ho un enorme peso sullo stomaco.

Adesso sono stesa sul mio letto con il libro di Antiche Rune aperto sulla faccia; avevo intenzione di studiare, per scacciare via i pensieri, ma non ho proprio la testa per farlo. Ho riletto una frase per quindici volte di seguito, e non l’ho neanche capita. Ma è possibile?

Toc, toc, toc.

E adesso chi diamine è?

Toc, toc, toc. - Hermione? - Harry! Ci mancava solo lui adesso. Forse se fingo di essere morta se ne andrà. Merlino solo sa cosa farebbe a Draco, se gli raccontassi tutto.

TOC, TOC, TOC, TOC. E basta! Non c’è nessuno!

- Hermione, sono Harry! So che sei lì dentro, quindi apri subito o butto giù la porta! - Anche lui? Ma cos’è questa violenza contro la mia porta innocente?

- Sto dormendo - mormoro con voce non proprio assonnata.

- Certo, ed io sono un Mangiamorte -

- L’ho sempre sospettato, sai? -

Lo sento ridacchiare da dietro la porta, e un sorriso riesce a increspare anche le mie labbra.

- E comunque, è un motivo in più per non aprirti -

- Eddai, Hermione! - perde la pazienza lui.

Sbuffo, chiudendo il libro, e lancio un incantesimo alla porta per aprirla.

- Contento? - Gli domando, dopo che è entrato e si è richiuso la porta alle spalle. Resta qualche minuto in piedi a osservarmi con sguardo pensieroso e poi viene avanti. Probabilmente le mie occhiaie non lo convincono per niente. Credo che, effettivamente, stiano per arrivarmi ai piedi.

- Hai un aspetto tremendo – conclude, infine, dopo un’analisi accurata.

- Ti voglio bene anche io - sorrido, o meglio tento di farlo. Probabilmente questo non lo convince del fatto che io stia bene, perciò fa qualche altro passo nella stanza e viene a sedersi accanto a me, sul bordo del letto.

- Perché non sei scesa oggi a pranzo? -

- Ho l’influenza, anzi è meglio che non ti avvicini. Potrei contaggiartela - Annuisco io, cercando di sembrare convincente, e nascondendogli il mio sguardo.

- La smetti di sparare cazzate? -

Mi volto verso di lui, e lo guardo stupita per un secondo. Ma è il mio migliore amico, è ovvio che si sia accorto che qualcosa non va, e che non si beva una cavolata simile.

- La smetti di farmi l’interrogatorio? - ribatto, piccata.

- Che ti ha fatto? -

- Vedo che non demordi -

- Hermione! -

Gli lancio uno sguardo truce, e lui fa lo stesso. Che m’invento adesso?

- Non mi ha fatto niente - rispondo, incrociando le braccia scocciata, come una bambina.

- Conosco molti modi per indurti a parlare, Hermione.. Posso arrivare anche alla maledizione Imperius, se il veritaserum non dovesse dare i risultati sperati.- Mi imita incrociando le braccia. Ma da quando è così rompiballe?

- Senti, tra me e...- sento come un groppo in gola - Malfoy... è tutto finito. E non ho voglia di stare qui a parlarne. Fatti bastare questo, chiaro? -

Harry mi guarda non troppo sorpreso, quella spiona di Ginny gliel’avrà già raccontato di sicuro.

- E’ una cosa definitiva? -

Deglutisco.

- Assolutamente. -

- Non ti dirò che mi dispiace, sappilo. -  Gli lancio uno sguardo ferito. Che bella sensibilità che hai, Harry!

- Tante grazie! - rispondo acida. - Evita di metterti a cantare, se puoi.- e mi giro dall’altra parte, sentendo le lacrime pungermi nuovamente gli occhi. Harry non è tanto sorpreso dalla mia “rottura” con Draco; sono stata l’unica ad averci creduto, è evidente.

- Senti, Hermione.. mi dispiace che tu stia male, è ovvio. Ma non posso dire di essere triste perché, finalmente, tu e quel troglodita non avete più niente a che fare. Sai esattamente come la penso. - Mi posa un braccio sulle spalle, addolcendo il tono.

- Preferirei che non me lo ricordassi - gli rispondo tirando su col naso.

Dovrei dirgli che ha ragione, che aveva ragione sin dall’inizio, ma non intendo dargli questa soddisfazione. Draco è uno stronzo, me lo aveva detto, ed io, cocciuta, non l’ho ascoltato. Mi sta bene!

Sento che mi stringe una mano con delicatezza, e improvvisamente ho di nuovo una gran voglia di piangere e di gettargli le braccia al collo, ma mi trattengo. Non voglio che si preoccupi troppo per me. Stringo, perciò, debolmente la sua mano e faccio un respiro profondo per darmi una calmata.

- Scendi a cena con me? - mi chiede dopo qualche minuto.

Lo guardo indecisa per qualche secondo. Non vorrei per niente al mondo vedere la sua faccia, e quella del carlino, ma di certo non posso nemmeno rinchiudermi per sempre qui, e morire di fame.

Sospiro e annuisco. Non essere vigliacca, Hermione!

- Mi dai cinque minuti per rimettermi in sesto?-

- Solo se sono cinque, perché muoio di fame- mi risponde con un sorriso di scuse. Non cambierà mai!

- Promesso - faccio mezzo sorriso, lui mi stampa un bacio sulla fronte e si alza dal letto.

- Ti aspetto in sala comune - dice prima di uscire e di chiudersi la porta alle spalle. Faccio un respiro profondo, e mi alzo dal letto dirigendomi in bagno. Ho un aspetto tremendo, ha ragione Harry! Sono pallida e ho dei cerchi violacei intorno agli occhi. Per quelli non posso fare niente, ma per i capelli, per fortuna, sì. Prendo la bacchetta e in un attimo li sistemo in una coda che mi fa assumere un aspetto un po’ più normale. Mi rinfresco il viso con l’acqua fredda, e sono pronta ad andare.

Forza, forza!

Harry mi ha aspettato in sala comune, come aveva detto, e con lui trovo anche Ron che non si azzarda a farmi nemmeno una domanda. Probabilmente Harry l’ha avvisato. Apprezzo il silenzio di Ron, e gli lancio un sorriso per ringraziarlo. Usciamo dalla sala comune, scendiamo le scale e ci avviamo verso la sala grande, mentre i due parlano di una partita Tassorosso-Corvonero del giorno prima, forse solo per dire qualcosa e alleggerire l’atmosfera.

Mi raccomando, Hermione. Fredda e glaciale, niente muso lungo, niente lacrime, niente mutismo, niente di niente. E’ quello che si merita.

Entriamo nella sala grande, già piena, ed io, tra Harry e Ron, non ho il coraggio di voltarmi verso il tavolo dei Serpeverde. Cammino, fingendo indifferenza, e mi siedo velocemente al mio tavolo, dando le spalle alle Serpi, mentre Ron si siede accanto a me, e Harry di fronte. Dopo qualche minuto, del cibo compare sull’enorme tavolo, ma sento la nausea assalirmi. Non ho fame, e vorrei solo alzarmi da qui, ma eroicamente resisto, e annuisco quando Ron mi chiede se desidero che mi riempia il piatto di purè. Ne prendo una forchettata senza entusiasmo e la porto alla bocca, sotto lo sguardo inquisitore di Harry.

- Hai intenzione di farmi da balia adesso? - gli dico infastidita.

- Controllo solo che tu mangi - sorride, alzando le spalle, mentre Ron continua a riempirmi il piatto di chi sa cosa. Si sono coalizzati, maledetti.

La cena passa abbastanza tranquilla, e a un certo punto Seamus è riuscito a farmi anche scoppiare a ridere. E’ davvero imbranato quel ragazzo!

- Beh, che ne dite di una partita a scacchi adesso? - Propone Ron, mentre ci alziamo dal tavolo. Harry accetta di buon grado, promettendogli di stracciarlo, ma io sbuffo. Non ho mai sopportato quel gioco. Vorrà dire che li guarderò giocare per tutta la sera, come sempre in pratica.

Stiamo per uscire, ma a un tratto, con la coda dell’occhio, vedo qualcuno alzarsi velocemente dal tavolo dei Serpeverde e venire verso di noi. Non riesco a voltarmi per assicurarmi che sia lui, ma sento Harry afferrarmi per il braccio.. e capisco.

- Hermione! - sento la sua voce che mi chiama per fermarmi, ma cerco di ignorarla e accelero il passo, non riuscendo, però, a controllare il battito impazzito del mio cuore. Che vuole?

Lo sento sbuffare spazientito, e a un tratto me lo ritrovo davanti, a bloccarci il passaggio.

- Malfoy, togliti di torno. - Gli intima Harry, senza lasciarmi il braccio.

Lo sguardo di Draco lampeggia, guardando prima la mano di Harry e poi me. - Fatti i cazzi tuoi, Potter. - lo liquida lui, per poi rivolgersi a me. - Sei impazzita per caso? E’ tutto il giorno che ti cerco - Sembra confuso e in cerca di spiegazioni. Io lo guardo e cerco di non lasciarmi sfuggire nessuna emozione, come mi ero ripromessa prima di scendere a cena.

- Faresti meglio a non cercarmi più da adesso - gli rispondo fredda.

- Che cosa? - sembra incredulo. Davvero non sospetta niente? Che faccia tosta! - Ma che accidenti è successo?! - continua serio.

- Niente di irreparabile. Andiamo, Harry - dico, ricominciando a camminare e uscendo dalla porta della Sala Grande, seguita dai miei due amici. Ma il Serpeverde sembra non aver compreso l’antifona, e ci segue. Mi prende per un braccio e mi blocca. - Non pensare che mi accontenti di una risposta del genere. Vieni con me adesso, e dimmi che ti prende - fissa i suoi occhi su di me, e la sua stretta, così come il suo tono, non è prepotente o violenta.. solo... intensa. Sento il peso sullo stomaco riaffiorare, e non riesco a reggere il suo sguardo. Non respiro se mi guarda così.

- Malfoy, non voglio ripetertelo: togliti dai piedi! Lei non vuole parlare con te- interviene nuovamente Harry, scandendo bene le parole, per poi cercare di allontanarlo da me con una spinta.

- Non azzardarti a mettermi le mani a dosso, sfregiato - comincia a scaldarsi anche Draco. Devo fare subito qualcosa, o stasera finisce male.  Perciò sono costretta a mettermi subito tra loro, fermandoli con le mani. - Ma finitela una buona volta! - sbotto infastidita dai loro eterni battibecchi. Non la finiranno nemmeno quando avranno ottant’anni e saranno due vecchi decrepiti.

- Non me ne vado finché non ti deciderai a parlare con me - minaccia Draco, e sento Harry fremere nuovamente.

-D’accordo, d’accordo!- mi arrendo infine. Harry mi guarda incredulo, ed io gli lancio un’occhiata rassicurante. - Ho solo due minuti, Malfoy..vediamo di sbrigarci - Mi rivolgo fredda verso Draco, che, nel sentire il suo cognome, mi guarda in un modo che non riesco a decifrare.

- Noi ti aspettiamo qui - proferisce Harry con tono deciso. Di sicuro vuole tenere d’occhio Draco. Annuisco e comincio a fare qualche passo per il corridoio con il biondo che mi segue, sempre più nervoso. Dopo qualche metro mi fermo e incrocio le braccia, guardandolo.

- Dobbiamo parlare davanti ai tuoi amichetti? - domanda infastidito.

- Te l’ho detto, ho due minuti scarsi.. non c’è bisogno di andare chi sa dove.- Tono freddo e distaccato, Hermione. Indifferenza.. è questo quello che si merita. Non lasciare che ti veda soffrire.

Lui mi guarda confuso e... triste? - Hermione..che sta succedendo?-

Perché mi guardi così, Draco?

Prendo un respiro, e in esso raccolgo tutti i miei buoni propositi - Succede che non voglio più avere a che fare con te, Malfoy- ancora una volta pongo l'accento sul suo cognome con enfasi.

Il suo sguardo è indecifrabile. - A.. cosa.. è dovuta questa tua decisione?- sembra quasi che anche lui stia cercando in tutti i modi di mantenere il controllo. E nel suo tono c’è una nota di rassegnazione che non riesco a capire.

- Non abbiamo niente in comune. Questa cosa è durata fin troppo, sono stanca- Definire cosa tutto quello che è successo nelle ultime settimane tra me e Draco è la cosa più difficile che abbia mai fatto. Ma è per il mio bene.. non devo permettergli di convincermi con le sue parole vuote.

Lui sgrana gli occhi e si avvicina di scatto a me, stringendomi i polsi con le mani, e guardandomi negli occhi. -Hermione...-

Dannazione, Malfoy, smettila! Non guardarmi così! Non fingere che t’importi! Non posso permetterti di farmi male in questo modo!

Chiudo gli occhi per un secondo, sentendo il suo respiro caldo sul mio viso, ma faccio forza contro la mia volontà e mi libero della sua presa.

- Non preoccuparti per il compito, lo consegnerò io alla McGranitt e metterò anche il tuo nome - concludo infine annuendo. - Passa una buona serata -

E mi allontano immediatamente, avviandomi verso i miei amici, che ci hanno tenuti d’occhio per tutto il tempo. Li raggiungo e sorrido debolmente.

- Andiamo - sussurro, e, prima di andare, mi volto per mezzo secondo verso Draco, che è rimasto immobile con lo sguardo fisso sul vecchio pavimento del corridoio. Scuoto la testa e mi volto nuovamente, certa di aver fatto la scelta giusta, e fiera di non essermi lasciata incantare dalle sue parole.

Io sono Hermione Granger, cosa crede?

  
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