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Autore: tyumas    26/02/2012    4 recensioni
Ciao a tutti! Ho sempre desiderato pubblicare una Fan Fiction su Harry Potter. All'inizio pensavo di descrivere tutti i matrimonio che hanno avuto luogo in Harry Potter, ma poi ho deciso che questa sarà dedicata solo ai genitori di Voldemort. Vedremo se poi deciderò di continuare! Intanto grazie a tutti e buona lettura!
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merope Gaunt, Tom Riddle Sr.
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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1. MEROPE GAUNT - TOM RIDDLE



Sprimpter Town - Londra , 27/06/1926

Era una mattina molto assolata. Merope stava preparando la colazione, per lei e per il padre del bambino che portava in grembo. Era felice, era finalmente felice.

Merope non era molto bella. Era piccola di statura, con capelli scuri e occhi grigi. Aveva un aspetto molto anonimo, come d’altronde era stata la sua vita fino a quel momento; infatti, dopo tanto tempo passato a soffrire e a subire le prepotenze di suo padre e di suo fratello, Merope Gaunt, poteva finalmente vivere la propria vita come più le accomodava.
In quell’istante, si trovava a Sprimpter Town, un paesino poco lontano da Londra, immerso nel verde, e molto lontano da casa sua e da quel paese di stupidi babbani che si erano permessi per tanti, troppi anni di insultarla gratuitamente.
Oh ma finalmente qualcosa era cambiato, non potevano più additarla per la sua sporcizia o per le sue stranezze. Quando pochi mesi prima erano scappati, lei e Tom, il figlio della famiglia più ricca di Little Hangleton, i Riddle, tutto il paese aveva gridato allo scandalo!!
"Com'è possibile" si chiedevano "che un così bel ragazzo e rampollo di famiglia, lasciasse la sua bella e ricca fidanzata Cecilia, per scappare con la figlia pazza di Gaunt??" Tom era proprio un bel ragazzo. Alto, capelli e occhi scuri che sapevano come attirare l’attenzione di una donna.

Effettivamente, se Merope doveva dire proprio tutta la verità, questo non sarebbe stato possibile fino a poco tempo prima. Da quando suo padre era stato incarcerato, infatti, si era sentita invadere da una forza che non aveva mai conosciuto, ed aveva scoperto che se non veniva insultata continuamente, a parole e a fatti, riusciva a fare tutta una serie di magie che prima non era in grado di controllare. Merope, era quella che si può definire una strega; era dotata di poteri magici e poteva fare incantesimi e pozioni. Quindi, dopo aver trovato un manuale di pozioni nella sua vecchia casa, aveva deciso di sperimentare alcune di esse sugli abitanti tanto maligni di Little Hangleton per la prima volta nella sua vita.
Al signor O' Kighin, aveva fatto comparire degli orribili foruncoli sulla faccia, ed ogni volta che ne scoppiava uno, gliene crescevano altri sei! Mentre alla signora Fischer, aveva deciso di farle crescere i denti davanti fino ad una misura che sarebbero stati meglio su un cavallo, piuttosto che su una donna. Quando poi aveva visto passare alla sua finestra, il bel Tom Riddle, aveva deciso che poteva usare questi nuovi poteri per cercare di avere l'unica cosa che veramente desiderava: essere amata da quel ragazzo. Così aveva preparato una potente pozione d'amore, che gli aveva fatto bere con la scusa di rinfrescarlo dopo la cavalcata che aveva fatto, e da quel momento, Tom si era perdutamente innamorato di lei. Dopo un paio di giorni, avevano deciso di scappare dal loro villaggio perché non potevano più sopportare i discorsi e i pettegolezzi che li accerchiavano.
Merope, per garantire che la pozione non smettesse di fare effetto, gliela preparava ogni giorno e mai si era pentita di quel che faceva. Mai fino ad oggi.. Merope, infatti, aveva scoperto da poco di aspettare un bambino. Non aveva mai pensato a un figlio, le bastava essere lei e Tom, però appena aveva capito di essere incinta, una nuova gioia esplose dentro di lei. E lei, avrebbe voluto che anche il suo compagno, sentisse una gioia autentica e non solo il rispecchio di quel che gli faceva provare la pozione. D'altronde era anche suo figlio e non le sembrava giusto privarlo di quel sentimento.
Così quel giorno Merope aveva deciso che qualcosa doveva cambiare, amava troppo Tom, per mentirgli ancora. 

Tom scese in quel momento le scale, e lei gli si avvicinò per baciarlo, come faceva ogni mattina.
"Buongiorno fiorellino, hai dormito bene?" Merope adorava quando la chiamava in quel modo.
"Si grazie. E tu?"
"Anche io. Allora, cosa vogliamo fare oggi?"
Merope si era preparata tutta la mattina a quella domanda "Ecco, in realtà oggi, io avrei un paio di commissioni da fare"
Tom la guardò stranito, era la prima volta che volevo uscire senza di lui "Beh potrei accompagnarti.."
"No preferirei di no. Tanto dovrei fare relativamente presto, e poi potremo trovarci a pranzo in quel bel ristorantino elegante vicino al municipio." *Ti pregò fa che dica di si*
"Beh se proprio insisti, facciamo alle 13.00?"
"Perfetto, e ricordati di vestirti elegante." 

Merope non aveva tanto tempo per organizzare quel che aveva in mente, quindi si preparò ed uscì. Il suo piano era semplice, quella mattina non aveva dato la sua pozione d'amore a Tom. Aveva deciso che d'ora in avanti non l'avrebbe più preparata perché quel giorno stesso voleva sposarsi con Tom, e confessargli che aspettavano un bambino. Era sicura che ormai anche lui fosse innamorato di lei, e avrebbe continuato ad amarla anche senza la pozione. Sperava solo non si arrabbiasse per averlo tenuto "in ostaggio" per tutto quel tempo.
Decise per prima cosa di andare a comprarsi qualcosa di carino da vestirsi. Ovviamente non aveva denaro con sé, quindi dovette ricorrere nuovamente alla magia. Entrò in un negozietto molto carino, e dopo aver scelto un bel vestito estivo fece un incantesimo alla commessa che la salutò calorosamente prima di farla uscire. Dopo il vestito, fu il turno del parrucchiere, del trucco, e di un regalo per Tom. Entrò in un negozietto pieno di cose carine e particolari. Vide un ciondolo che sembrava molto antico. Aveva una forma ovale e delle decorazioni con dei simboli celtici. Il commesso gli spiegò che al suo interno potevano essere posizionate due piccole foto. Le sembrava un idea molto carina e decise subito di mettere in uno dei due spazi una sua foto e nell'altro una foto di Tom. Quando ebbe finito mancavano pochi minuti alle 13.00 quindi decise di andare ad aspettare vicino al municipio. 

Tom, d'altro canto, aveva passato una mattinata un po' strana. Sembrava gli stesse succedendo qualcosa. C'erano dei momenti in cui si domandava cosa ci facesse lì, e nella sua testa vedeva sempre il viso angelico di una fanciulla che sapeva di conoscere ma che non ricordava chi fosse. Si vergognava di questi pensieri e sperava che Merope non si accorgesse di niente.
Merope.. se solo qualche mese prima, qualcuno gli avesse detto che lui si sarebbe fidanzato con lei gli sarebbe scoppiato a ridere in faccia! L'aveva sempre conosciuta di vista, e anche se strana, si poteva dire che rispetto al padre e al fratello lei era quella più normale. Però non si era mai sentito attratto da lei.. figuriamoci! Invece un giorno, subito dopo la sua cavalcata mattutina si era trovato inspiegabilmente a baciarla, e da lì non si era più fermato. Era andato contro la sua famiglia per averla, loro pensavano che avesse preso una botta in testa o qualcosa del genere, e gli parlavano di una certa Cecilia che lui non si ricordava di aver mai conosciuto. Dopo poco tempo decise insieme a Merope di scappare, perché non ce la faceva più a rispondere alle domande di strizzacervelli e familiari. Si erano trovati una casetta molto carina in quel nuovo paesino, e si erano adattati a vivere una vita insieme.
A volte si domandava se in Merope ci fosse qualcosa di più di quel che in realtà mostrava, per esempio nessuno dei due lavorava, però riuscivano in qualche modo a mangiare, vestirsi e comprare oggetti. Aveva chiesto più volte a Merope come facesse e dove prendesse tutti quei soldi, ma lei gli diceva sempre di non preoccuparsi e infine lui aveva smesso di domandare.

Si riscosse al rumore del campanello. Come mai stava fantasticando così tanto quel giorno? Era come se dei ricordi volessero essere afferrati ma erano ancora troppo lontani. Si alzò, andò ad aprire e si ritrovò davanti la vicina.
"Buongiorno signor Tom, ha visto il mio gattino?"
"Signora White! Gattino? non sapevo che avesse un gattino"
"Oh si l'avevo comprato proprio ieri per il compleanno della mia nipotina. Non è possibile, è tutta la mattina che lo cerco."
"No mi spiace signora ma io proprio non l'ho visto. Vuole entrare un attimo per prendere un bicchiere d’acqua? La vedo affaticata"
"Beh grazie giovanotto, lei è sempre così gentile con me."

Tom fece accomodare l'anziana signora alla tavola e andò in cucina a prendere il bicchiere. Anche fare quel semplice gesto gli fece venire in mente che in realtà non sarebbe toccato a lui servire una signora, ma anzi, altri avrebbero dovuto servirlo a lui, tipo dei domestici. Ma che pensieri egoistici erano questi? Cosa gli stava succedendo?
"Ecco signora, il bicchiere con l’acqua"
"Oh grazie mille. Spero davvero di trovare il mio gattino. Sa, domani è il compleanno della mia nipotina Cecilia e io.."
Tom impallidì improvvisamente. Cecilia.. questo nome gli era familiare e in qualche modo strano, c'era una voce dentro di lui, che stava diventando sempre più forte con il passare delle ore e gli stava dicendo di fare attenzione… che era in PERICOLO! "Signor Tom, si sente bene??" La voce della vicina arrivava da lontano, ma riuscì a riscuoterlo dai suoi pensieri.
"Uh, si mi scusi signora, devo essermi distratto un attimo. Ora mi scusi ma è già tardi e ho un appuntamento con la mia fidanzata." Detto questo accompagnò la signora White alla porta e si preparò per uscire.

 Dopo pochi minuti ecco Tom che spuntava da in fondo alla strada, più lo vedeva avvicinarsi, più era convinta del passo che stava per fare. Era sicura che Tom avrebbe capito quel che stava per spiegargli e non sarebbe cambiato nulla nel loro rapporto.
"Eccomi, scusa il ritardo. Entriamo?"
"Ecco, veramente, invece che nel ristorante vorrei portarti in un posto diverso…"
Tom la guardò confuso. "Va bene. Dove vuoi andare?"
"Ecco Tom, è una cosa che penso da qualche giorno, e oggi mi sembra una giornata perfetta per fare un grande passo insieme! Se vuoi, qui dentro - ed indicò la porta del municipio - ci sta aspettando il sindaco per sposarci!"

Tom rimase un attimo scioccato da quella rivelazione... matrimonio, perché gli sembrava un idea tanto sbagliata? Era proprio strano quel giorno, non si sentiva per niente bene e qualcosa gli diceva che doveva trovarsi in qualsiasi posto tranne che lì. Ma non voleva deludere Merope quindi acconsentì.

Entrarono in una grande sala chiamata la Sala del Consiglio. Il soffitto era alto una decina di metri ed era tutto ornato con delle decorazioni floreali. Al limite opposto della sala, da dove si trovavano loro, c'era una scrivania di mogano scuro, dove c'era seduto il sindaco di quel paesino. L'aveva incrociato per strada un paio di volte. Era un omino basso di statura, con pochi capelli bianchi in testa e dei gran baffoni che più che inglesi sarebbero stati bene e un tedesco ‘birraiolo’. Si voltò verso Merope, la sua quasi moglie. Aveva fatto spese quella mattina. Era andata dal parrucchiere e si era anche fatta truccare. Però c'era anche qualcosa di diverso. Perché non sentiva più per lei quell'amore incondizionato che era sicuro di provare fino a poche ore prima? Cosa poteva essere cambiato in così poco tempo? E perché, anche se era ben vestita e ben truccata, in realtà pensava che la vera Merope fosse un altra e con un ben altro aspetto?  

Merope era un po' agitata, Tom le sembrava strano, probabilmente gli ultimi effetti della pozione stavano già lasciando il suo corpo. Cosa avrebbe detto appena si fosse svegliato del tutto? L'avrebbe riconosciuta e si sarebbe ricordato di tutti gli ultimi mesi insieme, o non avrebbe ricordato nulla? 

"Avvicinatevi, prego. Se vi sedete qui possiamo iniziare la cerimonia"
Tom guardò Merope. Stava davvero per fare quel passo?
Non fu una cerimonia molto lunga. Ad un tratto il sindaco fece due semplici domande agli sposini davanti a lui.
"Merope Gaunt, vuoi tu prendere il qui presente Tom Riddle, come tuo legittimo sposo?"
"SI" fu la semplice risposta
"Tom Riddle, vuoi tu prendere la qui presente Merope Gaunt, come tua legittima sposa?"
Tom non voleva rispondere, non sapeva perché ma l'unica cosa che voleva fare in quel momento era correre il più veloce e il più lontano da quel posto e da Merope. Alla fine una corda quasi invisibile gli fece sussurrare una sillaba..."SI".
E fu così che diventarono marito e moglie.

Adesso si che Merope era davvero felice. Finalmente era sposata con l'uomo che amava e adesso gli avrebbe anche detto del bambino che portava in grembo e che lei era una strega. Sperava solo che Tom avrebbe saputo perdonarla per quello che gli aveva fatto e che presto avrebbero potuto vivere tutti e tre insieme e senza bugie!

Tom era triste, e confuso, cosa gli stava succedendo? Cosa ci faceva lì, cos’avevo appena fatto?

 

Little Hangleton, 28/06/1926

 Doveva scappare. Doveva scappare al più presto. Prendere tutto quello che poteva e scappare. Non poteva rimanere un minuto di più in quel posto.
In quel momento vide il medaglione, un tempo appartenuto a Salazar Serpeverde in persona. Decise di prenderlo con sé. Avrebbe potuto tornarle utile.


Londra, 05/11/1926 

Merope stava vagando per la città da molte ore ormai. Non sapeva ancora dove sarebbe andata a dormire quella notte. L’appartamento, o meglio, la topaia che l’aveva ospitata fino a quel giorno non era più disponibile e doveva trovarsi un altro posto. Ma di cosa avrebbe vissuto? Stava finendo i pochi soldi che era riuscita a guadagnarsi pulendo qualche camino per quelle signore tanto gentili. Non poteva più fare magie adesso. Ormai non voleva più usare quel potere che tanto l’aveva resa felice, ma che poi le aveva tolto tutto! Merope ripensò al giorno in cui tutto era cambiato. 

Subito dopo il matrimonio, Merope voleva portare Tom a festeggiare, quindi decisero di andare a mangiare nel ristorante lì accanto. Avevano appena finito il dolce, e Merope decise che era giunto il momento di confessare la verità. Andarono quindi a fare una passeggiata nel parco situato poco lontano da lì.
Si sedettero su una panchina in riva al laghetto abitato da paperelle.
"Tom, io c’è una cosa che ti dovrei confessare."
Tom la fissò quasi con odio "Non ti sembra di avermi già fatto troppe sorprese per oggi?!"
"Hai ragione, ma questa è una cosa davvero importante, e forse potrebbe spiegarti anche il perché tu oggi ti senta un po’ strano. Perché tu sai che c’è qualcosa che non va vero?"

Come faceva lei a sapere tutto questo? E perché prima era scattato in quel modo? Forse doveva ascoltarla. "Hai ragione. Scusa se ho reagito così. Forse mi sta venendo la febbre, non so cosa mi sta succedendo."
"Tu non hai la febbre Tom. Sei strano perché sei sotto l’effetto di una pozione, una pozione d’amore, anche se per poco ancora." sussurò.
"
Una pozione? Merope cosa stai dicendo? Non tollero che mi si prenda in giro, e chissà cosa potrebbe pensare la gente di te se ti sentisse."
"Tom non è una presa in giro. Io sono una strega, e ogni giorno, fino ad oggi ti preparavo un filtro d’amore che poi ti facevo bere al mattino. Stamattina non l'ho più preparato, pensando di dirti la verità. Spero che tu non ti arrabbierai, io ho fatto tutto questo solo per poter stare insieme. Se non mi credi guarda questo fiore."
E detto questo trasformò il fiore in un topolino di campagna.

Tom saltò su in piedi. Come aveva fatto? Che maleficio era quello? Allora aveva ragione. Per questo quel giorno si sentiva così strano, lui era stato maledetto! Tenuto prigioniero contro la sua volontà.
"Tu sei un mostro! Per tutto questo tempo mi hai soggiogato con le tue magie, con le tue stregonerie!! Ma come hai potuto farmi questo?" E adesso ricordava anche chi era Cecilia, quel nome tanto familiare e allo stesso tempo tanto sconosciuto che gli ronzava in testa da quella mattina. Cecilia era la sua fidanzata, la sua promessa sposa. Aspetta.. sposa! Lui aveva appena sposato quel mostro!! "Tu ti sei fatta sposare con l’inganno. Io ti ho amata con l’inganno. E ora mi confessi tutto, e magari speravi anche che io sarei rimasto con te? Tu mi fai schifo, mi hai sempre fatto schifo. Tu e quella povera famiglia che ti ritrovi. Siete sempre stati come dei reietti nel villaggio dove vivevamo. Nessuno osava avvicinarsi, perché hanno paura di voi!" Tom disse queste parole tutte d’un fiato! Era rosso in faccia dalla rabbia che stava provando. Doveva andarsene subito da lì.

Merope non sapeva più cosa dire. Dov’era finito il suo dolce Tom? Non si aspettava una reazione del genere da lui. E invece stava andando tutto per il verso sbagliato!! Era basita, non sapeva cosa fare. Forse dicendogli del bambino si sarebbe calmato. Si, dopotutto era anche suo figlio. Non poteva prenderla a male.
"Tom calmati. Io ho fatto tutto questo perché il nostro amore era più importante di tutto il resto. Tu non potevi capire da solo quel che provavi con me quindi ho dovuto darti un aiuto. Inoltre, c’è ancora una cosa che devo dirti. Io sono INCINTA. Non sei contento Tom?>"

Tom la guardò. Aveva le lacrime agli occhi mentre gli comunicava che presto sarebbe nato un bambino. La sua rabbia svanì, e in lui si fece strada un altro sentimento: La pietà! Come poteva pensare che questo cambiava le cose, e anzi non le rendeva ancora più orribili?? "Merope, io non so cosa tu ti aspettassi. Pensavi forse che la nascita di un bambino cambiasse qualcosa? Che io decidessi di restare con te, per amor suo? Non puoi aver creduto a tutto questo, perché è impossibile! Io non cambierò mai idea!! Io non ti voglio più vedere, e non ne voglio sapere niente di questo bambino!! Tu sei un mostro, e anche lui sarà come te! Non dovrai cercarmi MAI più!" Detto questo, prese e se ne andò.

 Ed ecco che ora era lì. Senza un posto dove stare, e con l'inverno che avanzava. Merope non vide più Tom da quel giorno. Vagò un po' senza una meta, chiedendosi il perché di tutto quello e con l'avvicinarsi della sera decise di tornare a casa sua. Arrivata li, però, si accorse che non era il posto dove voleva stare, ad essere insultata e picchiata da suo padre e suo fratello. E poi chissà cosa avrebbero detto. No, si sarebbe trasferita a Londra e avrebbe fatto nascere lì il suo bambino. Si perché in realtà Merope voleva morire dopo quello che era successo con Tom, però amava troppo quel bambino che portava in grembo per far del male anche a lui.

Ad un tratto le venne in mente che forse poteva racimolare qualche soldo con il medaglione che aveva al collo. D'altronde era appartenuto al grande Salazar Serpeverde quindi doveva pur valere qualche soldo no?
Entrò da Magie Sinister. ll padrone era una persona lurida, sporca. Si diceva che aveva molti rapporti con gente oscura, di poca onestà. Qualsiasi oggetto prezioso finiva prima o poi tra le sue mani.

*DLIN DLON*
"Buongiorno, vorrei vendere un medaglione. E' molto importante per la mia famiglia, è con noi da molti anni, ma ora ho bisogno di venderlo."

Caractacus Burke, altro socio del negozio, guardò la fanciulla che era appena entrata. La ragazza si vedeva che era in stato interessante molto avanzato, e si sarebbe accontentata di una cifra ben minore di quel che in realtà poteva valere il medaglione. Poteva fare un buon affare.
"Mi dica. Mi faccia vedere il medaglione e vediamo cosa posso fare."
"Questo medaglione era di Salazar Serpeverde"
"Uno dei fondatori di Hogwarts??" Com'era possibile che quella ragazza avesse quel medaglione dal valore inestimabile?
"Si esatto"
"E dove avresti presto questo medaglione? O dovrei forse supporre che tu l'abbia rubato?"
"Non l'ho rubato. Le ho detto che appartiene alla mia famiglia da anni. Io sono la sua ultima discendente."
"HAHAHAHAHA ma non farmi ridere. Tu l'hai rubato a qualcuno, lurida ragazza."
"No no le giuro che non l'ho rubato. E' mio."
Il medaglione era, senza ombra di dubbio, di Salazar Serpeverde. Aveva un serpente in rilievo, segno inequivocabile. Doveva giocarselo bene questo acquisto, poteva guadagnarci un sacco di soldi. "Beh in ogni caso non mi interessa. Posso darti 10 galeoni per questo, non di più."

Merope non sapeva cosa fare. Di sicuro il medaglione valeva molto di più, ma a lei servivano quei soldi e non poteva permettersi di fare storie. "Va bene, tenga".

Caractacus aveva appena concluso il miglior affare di tutta la sua vita.

 Merope uscì dal negozio e la prima cosa che fece fu di comprarsi un pezzo di pane da mettere sotto i denti. Riniziò a camminare e dopo un po' si accorse di essere nella Londra babbana. Era stanca e faceva molto freddo. Davanti a lei c'era una chiesa. Forse poteva entrare un attimo per trovare un po' di tepore.
Era una chiesa molto piccola, senza tanti fronzoli. Merope si accomodò su una panca e vinta dalla stanchezza chiuse gli occhi, addormentandosi.


Poche ore dopo 

Aprì gli occhi. Dove si trovava? Come aveva fatto a finire lì? Con la coda dell'occhio vide un movimento alla sua sinistra e si voltò. Seduta accanto al suo letto vide una signora anziana vestita di nero con un velo. Chi era? Cosa voleva da lei?
"No  n preoccuparti cara, io sono Suor Roberta. Ero in chiesa questo pomeriggio e ti ho trovato addormentata su un panca. All'inizio pensavo stessi male, poi ho capito che dovevi solo essere molto stanca." Aveva un sorriso gentile quella signora.
"Ma dove mi trovo? Come ho fatto a finire qui?"
"Ti trovi in un orfanotrofio. Io qui ci lavoro, e siccome non penso che le panche in legno di una chiesa siano molto comode per una ragazza nelle tue condizioni, ho pensato di portarti qui a dormire su un vero letto. Ho fatto male?"

Merope non sapeva che cos'era un orfanitrifio, ornafitrofio, o quello che era! Però, non si stava male, lì al caldo, e cos'era quel profumino? Zuppa di carote? Si accorse in quel momento che il suo stomaco emise un sonoro boato. Da quanto tempo non mangiava qualcosa di caldo?
La piccola suora rise al suono dello stomaco di quella povera ragazza. Era proprio mal ridotta. Chissà cosa le era successo.
"Penso che tu abbia fame. Hai un posto dove andare? Qualcuno che ti aspetta?"
"No, nessuno mi cerca e nessuno mi aspetta. Io sono sola, e non ho neanche un posto dove dormire stanotte. Come farò a proteggere il mio bambino dal freddo e dalla fame?"
La poveretta stava per scoppiare in un pianto disperato. "Non preoccuparti. Se vuoi d'ora in poi ci penserò io a te. Questa è una casa dove accogliamo le persone e i bambini soli come te. Offriamo loro un posto dove dormire, dove mangiare e dove stare al caldo visto che nessun'altro si occupa di loro. Resta qui. Ti vado a prendere un bel piatto di zuppa!"

 

Londra - Orfanotrofio babbano, 31/12/1926

 

I dolori si facevano sempre più forti! "AHHHHHHHHHH! AHHHHHH!"
"Spingi Merope, spingi!! Dai ce l'hai quasi fatta! Vedo la testa."
Merope non pensava di poter resistere a lungo a quel dolore lancinante! Ma doveva fare un ultimo sforzo per far nascere il suo bambino!! "Dai Merope un ultimo sforzo e vedrai che poi andrà tutto bene."
"AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!"
"Ecco Merope! Ce l'hai fatta! E' un maschietto bellissimo!! Come lo vuoi chiamare? Merope? MEROPE!! Chiamate un dottore, Merope sta male!"
 
Merope aveva chiuso gli occhi. L'ultimo sforzo per far nascere il suo bambino le era stato fatale. Poteva utilizzare la magia magari, per salvarsi, ma in realtà non era quello che lei voleva. Non c'era più niente e nessuno che le dicesse di restare in vita. Ma prima doveva fare ancora un ultima cosa. Poi poteva lasciarsi andare in quel sonno profondo che sarebbe durato per sempre.
Aprì a fatica gli occhi e prese la mano della suora che l'aveva aiutata pochi mesi prima.
"Suor Roberta. Il mio bambino, chiamatelo.. chiamatelo Tom Orvoloson Riddle!" 

******



Note: Ciao a tutti! E' la prima volta che pubblico una storia su EFP, ed una FF in generale.
Spero siate clementi con me!! Trovo la storia abbastanza carina, ma questo spero possiate dirmelo voi commentandola. Anche le critiche negative sono ben accette!! Nel prossimo capitolo, che spero di pubblicare a breve, descriverò un altro matrimonio. Volevo chiedervi una cosa: volete che vada avanti cronologicamente, a casaccio, oppure con un matrimonio ben preciso? Ditemi quale vorreste leggere e quello maggiormente richiesto, lo troverete la prossima volta :)

Buona lettura!!
TYUMAS


 




 


 

   
 
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